Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: LeChatDuM    20/03/2015    2 recensioni
Che Helena fosse piuttosto imbranata, Gwaine lo sapeva già. Che distruggesse tutto mentre cercava di fare cose carine per le persone, neanche quella era una novità.
E comunque, lui era nato per proteggerla da se stessa.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Galvano, Helena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Strappo alle regole



 

 



“Se vuoi, faccio io.” Gwaine arricciò le labbra, avanzando a grandi passi verso di lei, cercando di toglierle il coltello dalle mani. Lei, con una mossa azzardata e pericolosa, gettò indietro il braccio, quasi dimentica dell'oggetto affilato tra le dita.

Gwaine balzò indietro e lei sorrise soddisfatta.

“Non sei la mia mamma” disse, senza un apparente ragione logica.

La verità era che stava infrangendo una delle Regole d'Oro della mamma.

Se lo aveste chiesto a Helena, le regole erano troppo iperprotettive e per bambini. Insomma, aveva diciassette anni! Poteva salire sulle scale per cambiare le lampadine!

A letto alle nove. Non mangiare troppi dolci. Non guardare troppa tv. Non toccare il forno…

La mamma preferiva mille volte tornare stanca da lavoro a cucinare, piuttosto di farla avvicinare ai fornelli. Non cucinare era una delle regole più importanti, dopo la volta in cui era riuscita a bruciare delle crêpes surgelate e dare fuoco alle tende, al tavolo e ai suoi bellissimi capelli biondi -che ci avevano messo anni a ricrescere, mentre i suoi compagni di classe la prendevano in giro per il suo taglio non esattamente alla moda.

Che Helena fosse un pochino imbranata era un dato di fatto. Se ne rendeva conto anche lei. Ma non fino al punto di meritarsi la preoccupazione costante di tutti. Non era mica stupida.

“Il coltello ce l'ho in mano solo per farti paura.”

“Ah” scosse la testa Gwaine. “Ora tutto ha più senso. Non stavi cucinando niente.” Aveva le braccia incrociate, un sorriso storto tra le labbra e una gamba leggermente piegata. Mancava soltanto che si appoggiasse allo stitipe della porta e sarebbe potuto passare per un teppistello dell'ultimo anno. Con la barba. I capelli lunghi. Gli occhi profondi.

Helena inclinò la testa, cercando di non guardare il cestino della spazzatura, in cui aveva nascosto la torta bruciata e la pentola incrostata. Scegliere di fare una torta in una padella infilata dentro un forno non doveva essere la cosa giusta da fare. “Esperimento di Chimica.” Fece spallucce.

“Pensavo stessi per morire. Usciva molto fumo dalla finestra…”

“Anidride carbonica e ossigeno. Per il progetto volevo creare l'atmosfera primordiale della Terra.”

“Tua madre non ti dice sempre di aspettarla per certe cose?”

“Ho diciassette anni.”

“E l'altroieri sei caduta dalle scale. Qual è il punto?”

Helena sospirò muovendosi verso il ragazzo, che continuava a sorridere dolcemente. Nel farlo non vide lo sgabello che, poco prima, aveva posizionato accanto alla credenza, non arrivando alle parti più alte, in cui la mamma aveva nascosto la farina e lo zucchero. E inciampò.

Gwaine, meccanicamente, mosse il braccio per fare in modo che rimbalzasse poco delicatamente indietro, riprendendo l'equilibrio. “Visto?” chiese.

Helena si mordicchiò il labbro. “Grazie.”

“Di niente.” E fece quello che doveva essere interpretato come un inchino poco profondo. Lei sorrise. “Ma vedi che non riesci a stare neanche in piedi per cinque minuti? E tua madre e Merlin mi hanno lasciato la lista delle cose che non dovresti fare assolutamente da sola.”

“C'è scritto che non posso fare brodi primordiali?”

“Essendo il brodo riconducibile al cibo, anche se primordiale, sì. È una cosa che non dovresti fare.” Vedendo lo sguardo leggermente imbronciato di Helena, Gwaine abbassò le spalle. “Da sola” aggiunse, cercando di strappare un sorriso, che non prese forma. “Se vuoi posso stare qui a controllare che tu non faccia guai.”

La ragazza sgranò gli occhi e prese a scuotere la testa con forza. “No!” gridò portando le mani davanti a sé. “No, no, no, no. No no no no no. No. Non puoi. Chiama, non so, Merlin? Eh. Chiama lui. Tu no!”

“Pensi che Merlin sia più bravo di me a creare brodi primordiali?”

“No, cioè, sì.” Helena si grattò l'ammasso di capelli spettinati. “Tu non puoi stare qui, ora.”

“Hai intenzione di progettare una bomba? Guarda che se esplode prende anche casa mia e…”

“Non puoi stare qua!” Helena alzò le mano e con quello il coltello. Gwaine balzò di nuovo all'indietro, attento a stare lontano. “Scusa.”

“Niente.”

“Non è che preferisca Merlin a te. Solo che adesso tu non puoi stare qua.”

“Perché?”

“Se te lo dicessi tanto varrebbe che rimanessi qui, no?”

“Potresti non metterci in pericolo per il mio compleanno? Puoi farmi un regalo più normale di un maglione a cinque teste, o una copertina-cappello.” Gwaine continuava a sorridere. “O un brodo primordiale.”

“Era una parola in codice.”

“Per torta in padella?”

“Gwen le fa così bene le torte…”

“E tu non sei Gwen. A dirla tutta, mi sembra tu sia bionda e lei mora.”

“Volevo farti un qualcosa di speciale…”

“Pugnalando una torta.”

Helena abbassò la testa, e lasciò il coltello sul tavolo, per iniziare a giocherellare con le sue dita pallide. “Una guerra contro il diabete” buttò lì, cercando di farla cadere sul ridere. Ma lei non rideva.

“Troppo zucchero fa male. Uccidi le torte. Sai che esiste un'applicazione sul cellulare che si chiama così?”

“Mi spiace.”

“Ora che abbiamo chiarito che io so tutto, questa torta potremmo farla insieme, no? Magari non in una padella, magari aggiungendo il lievito e ce la mangiamo solo noi due.”

“Non hai paura che bruci casa, o mi tagli un dito?”

“Helena. Io sono nato per salvarti da te stessa. Altrimenti non capisco per quale motivo siamo vicini di casa da sempre, perché ho una copia delle tue chiavi di casa, o perché Arthur non dice a Merlin che gli piace.”

“Cosa c'entra l'ultima cosa?”

“È frustrante vederseli girare intorno senza concludere mai niente.”

“Tu ci hai messo quindici anni per chiedermi di uscire.”

“Erano altri tempi!”

“Loro si conoscono da due anni. Aspetta altri tredici, no?”

“Non devi mettere il guscio d'uovo nella farina.”

“Ma ci mette colore!”

“Non si mette.”

“Adesso mi dirai che l'impasto si deve anche mescolare.”

“Hai imburrato il forno?”

“Tutto.”

Gwaine scosse la testa, massaggiandosi la fronte con le punta delle dita. “Tua madre mi uccide. Nella lista c'era scritto di non cucinare mai insieme. Dice che siamo un disastro.”

“Per lei, non dovresti neanche essere dentro casa.”

“Mi ha dato lei le chiavi per entrare e uscire!”

“Ma una delle Regole d'Oro è: niente ragazzi in casa senza mamma. Ne va della mia onorabilità.”

Risero.


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: LeChatDuM