Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: solinari    20/03/2015    4 recensioni
E' il diciannove di marzo, Shun scopre che è la festa del papà e decide di volerla festeggiare.
Tutta la sua buona volontà dovrà però scontrarsi con la realtà.
Ma sarà una realtà piacevole o deludente ?
Ci sarà un papà, per un giorno, per il nostro piccolo, dolce Saint ?
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa dovevo pubblicarla ieri ,ma non ce l'ho fatta.

eccola qui oggi,forse anche troppo mielosa, ma con due 

fratelli del genere, sopratutto il più piccolo, come si fa a non sconfinare nella pucciosità.

Io adoravo Ikki, per la sua strafottenza

, ora scrivendo sempre più di lui,

mi sto innamorando della dolcezza di Shun..

Il mio papà non c'è più da un po' tempo...

Loro non l'hanno mai avuto ...

 

 

Shun e la festa del papà. 

 

Era il diciannove di marzo.

Se il giorno prima gli avessero chiesto cos'era, Shun avrebbe risposto che era un giorno qualsiasi, di quasi primavera.

E sarebbe rimasto un giorno qualsiasi, se quella mattina lui e Ikki non avessero deciso di far colazione nel salottino invece che in cucina.

Phoenix posò la tazza sul tavolinetto, afferrò il telecomando e accese la tv.

Lo schermo fece vedere un gruppo di bambini seduti intorno ad un tavolo che stavano piegando dei fogli di carta colorata.

Quella che sembrava la maestra, chiese a uno dei piccoli.

“ Hiro, sai dirmi che giorno è oggi?”

“ Si, maestra! Oggi è la festa del papà e io gli sto preparando un regalino.”

“ Stronzate…”

Mormorò Ikki e cambiò canale.

Fece lo zapping da un canale all’altro, si fermò un attimo su un concerto rock a tutto volume, poi spense imprecando.

Afferrò la tazza di caffellatte, girando gli occhi su Shun, stranamente silenzioso.

“ Cos’hai?”

" Quel bambino  ha detto che domani è la festa del papà. Tu sai cosa è niisan?"

Phoenix alzò le spalle.

" Certo che lo so. E' solo una stupida festa occidentale per far guadagnare i commercianti. I figli fanno stupidi regali ai padri. Noi non abbiamo genitori, quindi non preoccuparti, non devi fare regali a nessuno. Non pensarci più , Ok?"

Shun beveva piano, lo sguardo perso nello schermo spento.

“Shun … non ci riguarda …. promettimi che non ci penserai più …”

Il ragazzino abbassò gli occhi.

“ Shun, prometti!”

Andromeda sbuffò.

" Sì, va bene, te lo prometto."

Ikki appoggiò la tazza sul tavolino e si alzò.

“ Bene, io vado un po’ in palestra, poi andiamo a correre?”

“ Si …”

Shun, rimasto solo, si rilassò appoggiando i piedi sul tavolinetto e sorseggiando piano il suo latte.

Aveva promesso … ma non faceva che pensarci.

Doveva distrarsi … accese la tv.

Ecco di nuovo la maestra, che spiegava, ai bambini intorno a lei, come si preparava una bella sorpresa per il papà.

Sospirò, spegnendo il televisore,

Non doveva più pensarci, l'aveva promesso, ma era difficile.

"Shun ! Togli i piedi dal tavolino!"

La voce possente di Tatsumi lo fece sobbalzare, si affrettò a obbedire.

" Mi scusi..."

Disse cercando di appoggiare la tazza sul tavolo, che, invece cadde sul tappeto rovesciando il latte.

“ Oh, io … io….”

“ Ma guarda che hai combinato stupido! Perché fai colazione qui invece che in cucina?”

Shun avvampò.

“ Ero… ero con … niisan”

Tatsumi gli si affiancò, troneggiava su di lui, guardandolo con occhi severi.

“ Tuo fratello fa un po’ troppo quel che vuole, poi se ne va e ti lascia qui a combinar casini ! Su vattene che devo pulire!”

“ Mi …mi scusi …so …sono mortificato ….”

“ Si, mortificato…. Non sai nemmeno cosa vuol dire. Vai via, muoviti.”

Shun corse fuori dal salottino, il cuore che gli batteva a mille.

Si diresse al portone, forse andare a fare una passeggiata era quel che gli ci voleva.

" Shun! Se esci ,prendi un giubbotto, fa freddo  e tu ti ammali facilmente, non ho voglia di vederti col naso che cola!"

Tatsumi lo fece di nuovo saltare.

" Si, signor Tatsumi..."

Aprì l'armadio vicino al portone e per la fretta fece cadere un vaso pieno di fiori profumati e costosi, posto su un tavolinetto.

L’uomo si affacciò sull’ingresso.

" Che succede ora? Benedetto ragazzo che combini?"

" Mi... mi scusi , mi ..mi è caduto, ma non si è rotto ..."

Tatsumi si avvicinò a grandi passi.

Shun incassò la testa fra le spalle, aspettandosi uno scappellotto.

Ma l'uomo si chinò a raccogliere il vaso.

" Meno male non ha incrinature... che fai ancora qui ? Stamani stai rischiando grosso ragazzino! Vattene fuori, ho da ripulire i tuoi disastri, guarda il pavimento è tutto bagnato anche qui. Sparisci!”

Shun fuggì veloce, chiudendosi la porta alle spalle.

Porta che si riaprì subito dietro di lui.

" Shun! Quando ti vesti?"

Andromeda inghiottì il groppo che aveva in gola, quell'uomo gli faceva paura.

Tatsumi sollevò il giubbotto alla sua altezza.

" Avanti vieni qua, non farmi perdere tempo."

Shun si avvicinò tremando, sentiva le lacrime che pizzicavano gli occhi, s’impose di ricacciarle indietro, non poteva piangere davanti a lui.

Tatsumi gli infilò il giubbotto poi lo afferrò alle spalle e lo voltò verso di se.

Il piccolo serrò gli occhi, aspettandosi un manrovescio, invece l'uomo gli chiuse la cerniera del piumino.

" Ora sei pronto, vai a giocare con Seiya deve essere ai campi da tennis."

Rientrò, richiudendosi la porta alle spalle.

Shun si ricordò di respirare, quando si accasciò a terra.

" Che paura ho avuto ... "

Alzò lo sguardo al cielo.

"Però è stato gentile con me ...  il signor Tatsumi ... è un po' burbero a volte ... ma forse ci vuole bene ... forse. E’ la sola persona adulta che si occupa di noi ... forse quello che si avvicina di più a un papà... "

" Shun, cosa fai seduto a terra? "

Il ragazzino batté gli occhi.

" Oh, Seiya ... stavo pensando."

Pegasus gli si avvicinò e gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi.

" E per pensare ti siedi a terra davanti alla porta? Se esce qualcuno prendi una portonata in testa! Sei proprio strano! Comunque, tuo fratello mi ha mandato a cercarti, vuol sapere se vai con lui a correre."

Shun puntò i grandi occhi di giada in quelli nocciola di Seiya.

" No, digli che oggi ho da fare."

Aprì la porta e rientrò nella villa.

Seiya, scosse la testa.

" E poi si dice che quello strano è Ikki..."

Andromeda scrutò nel salottino, Tatsumi si era allontanato, forse a cercare qualcosa con cui pulire.

Doveva fare qualcosa per lui, preparargli un regalo.

Cosa poteva piacere al signor Tatsumi?

Si guardò intorno.

Il vaso che aveva rovesciato era di nuovo al suo posto.

Ecco la prima cosa che doveva fare.

Al signor Tatsumi dovevano piacere i fiori, li faceva mettere ovunque nei locali della villa.

Forse poteva farne un bel mazzo e portarli sulla scrivania nel suo ufficio.

Sorrise fra se, era un bel pensiero, anche perché non aveva soldi per comprare qualsiasi cosa.

E poi la maestra in tv, non aveva forse detto che i papà preferivano i regali fatti con le mani dei propri figli?

Beh, Tatsumi, non era suo padre, lo sapeva bene … però forse gli avrebbe fatto piacere ricevere un regalo.

Di sicuro a lui, Shun, faceva piacere farlo.

Uscì di nuovo, felice del suo proposito.

Si diresse veloce verso i prati esterni, dove sapeva che fiorivano violette e margherite e qualche altro bel fiore giallo.

Ikki, che era tornato indietro per sapere cosa aveva da fare di così importante, il fratello, lo vide sfrecciare veloce lungo il sentiero inghiaiato col sorriso dipinto sul volto.

“ Mah … che passerà in quella testolina arruffata?”

Shun passò quasi un’ora a scegliere le violette e le margherite più alte per creare un bel mazzetto profumato, aggiunse dei ranuncoli selvatici splendenti come l’oro.

Poi, soddisfatto del suo lavoro, si diresse verso la serra, per cercare un bel vaso, in cui porre il suo mazzo di fiori.

Uscì con un vecchio vaso di vetro leggermente incrinato ma di un bel colore verde menta, che armonizzava con gli accesi colori dei fiori che aveva raccolto.

Entrò furtivo nella villa, non c’era nessuno.

Si diresse all’ufficio del signor Tatsumi, era socchiuso per fortuna, l’uomo era sicuramente in biblioteca con Saori san.

Spinse piano la porta ed entrò.

Pose il vaso di fiori sulla scrivania e sorrise nel vedere quanto ravvivasse tutta la stanza, spandendo il suo profumo nell’aria.

Ma forse era poco.

Che idea, poteva preparare un piccolo dolce tutto per il signor Tatsumi.

La cuoca era una brava donna e lo avrebbe sicuramente aiutato, una volta che le avesse spiegato per chi voleva farlo.

Si diresse fiducioso alle cucine.

La donna stava già preparando il menù per il pranzo.

Shun, entusiasta, le espose la sua idea, ma la cuoca scosse la testa.

“ Mi dispiace piccolo, ma non posso aiutarti, il signor Tatsumi non mangia i dolci.”

Andromeda giunse le mani.

“ La prego signora, mi aiuti … forse il signor Tatsumi non mangia i dolci perché nessuno glieli prepara … la prego …solo un piccolo dolce …”.

I grandi occhi di cucciolo di Shun splendevano come stelle.

La donna alzò gli occhi al cielo.

“ Come posso negarti qualcosa se mi guardi così … piccolo birbante… mi farai licenziare”.

Il ragazzino saltellò felice.

Da fuori, attraverso i vetri della finestra, occhi blu mare, osservavano non visti.

Poco dopo Shun, reggendo fra le mani una ciotola di vetro colma di un improbabile, ricchissimo tiramisù, si dirigeva verso l’ufficio di Tatsumi.

La porta era socchiusa, la spinse con la spalla ed entrò.

“CHE CI FAI TU QUI? CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI ENTRARE?”

Tuonò la voce possente di Tatsumi.

Shun sobbalzò, la ciotola gli sfuggì di mano, infrangendosi sul lucido pavimento di marmo italiano, spandendo il suo cremoso contenuto tutto intorno.

“ COSA HAI FATTO CADERE ADESSO STUPIDO RAGAZZINO? “

L’uomo incombeva sul ragazzino e questa volta lo schiaffo arrivò tanto potente da gettarlo a terra.

“ Dì, sei stato tu a mettere quegli stupidi fiori sulla mia scrivania ?”

Shun, tremava, terrorizzato.

“ S. si …”

“ Che cavolo ti è saltato in mente? Odio i fiori, stupido! E lì cosa portavi in quella ciotola?”

“ U … un … un tiramisù … p ..per ….per lei ….”

“ AH, COSI’ VUOI ANCHE AVVELENARMI ? NON MI PIACCIONO QUESTI SCHERZI SHUN! VATTENE PRIMA CHE TI FACCIA DEL MALE! FARO’ FINTA DI NIENTE. PERCHE’ SONO SICURO CHE NON SEI TU CHE HA ORGANIZZATO TUTTO! AVVERTI QUEI TUOI QUATTRO AMICI CHE SE SI RIPETERA’ PUNIRO’ PROPRIO TE! ORA LEVATI DALLA MIA VISTA, DANNATO RAGAZZINO!”

Gli occhi di Shun si stavano offuscando, videro il suo bel mazzo di fiori colorato nel cestino vicino alla porta.

Un nodo gli salì alla gola.

Si alzò in piedi e fuggì.

Corse fuori, veloce lungo il viale davanti alla villa.

Corse talmente forte che presto gli mancò il respiro e fu costretto a fermarsi.

Si portò una mano al petto, ansante.

“ Ehi, Shun, Seiya mi ha detto che non volevi correre, ma io non ce la facevo a starti dietro.”

Si voltò di scatto, verso quella voce rassicurante.

Ikki lo guardava sorridendo.

Le lacrime ruppero i deboli argini delle ciglia del piccolo e colarono luminose lungo le sue gote arrossate.

Spiccò la corsa per gettarsi fra le braccia del fratello, prorompendo in singhiozzi violenti.

Ikki lo strinse forte.

“ Ni … niisan sono … sono solo un idiota …”.

“ No, sei solo troppo gentile, e la tua gentilezza la indirizzi verso chi non sa apprezzarla … Tatsumi … Shun, quell’uomo ci odia e figurati se sa che oggi è la festa del papà.”

Il ragazzino alzò il volto per guardare il fratello.

“ Tu sai …”

“ Io so sempre tutto quello che fai … “

“Niisan … tu vegli costantemente su di me …”.

Un’adorazione sconfinata si leggeva nei laghi di giada fissi su quel fratello straordinario.

“ Certo, ci sarò sempre per te. E dato che volevi fare un regalo ad un papà che non hai, potresti invece farlo a tuo fratello un bel regalo.”

Shun lo guardò attentamente.

“ Sì, dimmi, io per te farei qualsiasi cosa niisan!”

“ Ascoltami allora ,quel che devi regalarmi è la promessa che non farai più niente, senza prima pensare bene alle conseguenze. “

Il fanciullo abbassò lo sguardo imbarazzato.

“ Sì, sono stato proprio stupido… ti prometto che non farò più niente senza parlartene … ma, niisan … il signor Tatsumi ci odia davvero ?”

“ Vorrei risponderti che ti vuole bene Shun, ma sai anche tu che sarebbe una bugia .”

Ikki lo staccò da se e ponendogli le mani sotto le ascelle, lo sollevò, per prenderlo in braccio.

Shun sgranò gli occhi dalla sorpresa e le lacrime strabordarono di nuovo.

“ Niisan …”

“ Ehi, ti faccio piangere anch’io adesso?”

Il ragazzino passò le braccia intorno al collo del fratello, gli cinse la vita con le gambe, assaporando quel raro momento.

“ No, niisan …. queste sono lacrime di gioia … non mi hai mai preso in braccio … nemmeno da piccolo…. sono felice…”

Ikki gli accarezzò i capelli.

“ Beh, diciamo che oggi ne hai bisogno dopo il trauma con Tatsumi … dovevo farlo anche quando siamo tornati dagli Inferi, ma avevo paura di ferire il tuo orgoglio … ormai sei grande .”

Shun sospirò.

“ Non sarò mai troppo grande per questo niisan …”

Ikki rise.

“ Ehi, non metterti strane idee per quella tua testolina, oggi te lo concedo, poi si torna alla normalità.”

“ Si lo so, non m’illudo… ma va bene così … m’importa sapere che ci sei per me.”

Phoenix gli accarezzò i capelli.

“ Certo cucciolo, ci sono e ci sarò.”

“ Niisan … tienimi così per un po’ … ti prego … “.

Lo disse in un soffio, avvampando, consapevole di chiedere molto al fratello.

“ D’accordo, ma allontaniamoci da qui, se ci vede Seiya, ti prende in giro fino alla fine dei suoi giorni.”

Shun appoggiò la fronte sul collo del fratello.

“ Non m’importa, che mi prenda pure in giro, ne vale la pena …”.

Phoenix scoppiò in una risata cristallina.

“ Shun, non cambiare mai … promettimelo.”

Lo strinse forte a se dirigendosi verso i luoghi più reconditi del parco.

Shun si asciugò le lacrime e reclinò di nuovo la testa sulla spalla, grande del fratello.

Aveva intenzione di godersi quel raro attimo finché suo fratello non si fosse stancato, e Ikki era molto forte.

Non aveva un papà, ma aveva il suo niisan, il sole splendeva anche nella sua vita.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: solinari