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Autore: auroramyth    21/03/2015    6 recensioni
Una ragazza attende in una camera d’albergo.
Sa che cosa la attende, glielo hanno detto.
Glielo hanno riferito il giorno che l’hanno assunta. Ricorda bene quel giorno di un paio di mesi prima. Ricorda bene la domanda che le hanno fatto: -Cosa sei disposta a fare per lavoro? Fin dove sei disposta a spingerti?-
E lei sapeva già allora di essere disposta a fare tutto.
Ma proprio tutto.
E ora sa che cosa deve fare con lui e come farlo… teoricamente…
La pagano per portarsi a letto un uomo.
Ma non un uomo qualunque.
No, una rockstar.
Una rockstar conosciuta ai più in tutto il mondo.
E lei sarà la sua puttana personale.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'She is the dream of my forever'
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CAPITOLO 1
 
Bill, stanco e sfinito a causa del jet-lag non ancora smaltito e del concerto durante il quale ha dato tutto se stesso appena concluso, entra nella sua camera e trova una incantevole ragazza seduta ai piedi del suo letto.
Tiene le mani giunte in grembo e la testa chinata, il viso rosso d’imbarazzo è rivolto al pavimento che fissa con occhi vacui e assenti, finché non nota la sua presenza.
Allora gli occhi si rianimano ma lei resta immobile pervasa da una tensione paralizzante.
-Tu sei la mia nuova groupie?-
-Non mi piace essere definita in questo modo…-
-E come vorresti essere definita?! Preferisci puttana, forse?!-
Lei sussulta violentemente a quelle parole volgari, pronunciate in modo tanto crudele e denigratorio.
-Allora, dunque, sei la mia groupie?-
-Sì.- gli risponde con un filo di voce.
-Che fine ha fatto l’altra?-
-L’altra?- domanda confusa.
Sa di esserci solo lei.
-Quella che era con me a marzo.-
Non ne ha idea. Perciò si limita a scrollare le spalle e scuotere la testa in segno di diniego.
-Quanti anni hai?-
-Venticinque.-
Uno meno di lui.
-Mi accompagnerai per tutto il tour o solo qui in Europa?-
-Per tutto il tour.-
-Bene. Spogliati. Vado a fare una doccia. Quando torno ti voglio nuda nel mio letto.-
Detto questo se ne va.
Entra in bagno continuando a comportarsi come se niente di quello che vede e sente lo tocchi davvero.
Come se niente gli importi.
Porta le sue mani ai bottoncini che allacciano il suo bellissimo vestito sul davanti, dono dei suoi genitori per la sua sudata laurea. L’unico capo costoso che possiede, per cui i suoi hanno fatto tanti sacrifici e si sono imposti molte privazioni.
“Non mi ha nemmeno chiesto il mio nome…”, pensa con tristezza e rammarico mentre stinge la stoffa leggera.
Non ci riesce.
Non ce la fa.
Non esegue l’ordine.
Bill quando torna in camera la trova ancora così. Seduta sul letto come prima che se ne andasse in bagno, con le mani strette al vestito ormai tutto stropicciato e spiegazzato.
Le si fa vicino. Le stringe i polsi nelle sue mani dalle dita lunghe ed eleganti e la spinge indietro, facendola cadere distesa sul letto.
Si sposta carponi sopra di lei e appoggia una mano sopra la sua testa per reggersi.
Si piega fino quasi a toccare il naso di lei con il suo.
-Che cosa non ti è chiaro della frase: ti voglio nuda nel mio letto, me lo spieghi?- sibila.
Non sa dire se sia arrabbiato o divertito.
Forse entrambi.
Ma lei non ha nessuna esperienza di queste cose quindi non può saperlo con certezza.
-Non hai nemmeno chiesto il mio nome…- mormora così dispiaciuta da quasi commuoverlo. Quasi.
Bill non le risponde.
Si limita a distogliere lo sguardo per nulla pentito dal suo e slacciarle il vestito, bottone per bottone, con inquietante maestria.
Glielo leva e lo getta sul pavimento.
Presto si aggiungono anche le sue mutandine e il suo reggiseno.
Bill si alza in piedi e le offre uno spogliarello, mangiandosela con gli occhi.
È proprio bella. E sa di esserlo anche lui.
Quello poi che gli manca in bellezza lo compensa in fama e soldi, perciò sa di essere desiderato da molte donne, e anche da molti uomini.
Si sdraia sopra di lei e per la prima volta la tocca con le sue labbra.
Ma non le bacia la bocca.
La bacia ovunque tranne che sulle labbra.
Il collo bianco da cigno è il suo preferito.
Lei trema.
Trema tanto da sentire il rumore dei suoi denti che sbattono gli uni sugli altri.
E anche Bill lo sente.
-Che cosa c’è? Non mi vuoi?-
Lei scuote la testa, come a dire: no, non è questo, incapace di rispondergli a parole.
Bill fraintende.
-Se non mi vuoi allora perché hai accettato di essere la mia gruopie?! Sapevi cosa significava accettare…- sputa fuori velenoso.
-Intendevo dire che non è questo il problema…- si sforza di dire lei.
-E allora qual è?- le domanda scocciato.
-Ho paura.- mormora lei dopo un attimo di esitazione.
-E di cosa?-
-Non l’ho mai fatto prima…-
-Immagino che tu non sia mai stata una groupie prima, chi ti ha dato questo lavoro sa bene che non mi piacciono gli scarti degli altri. Dunque è normale che per te sia tutto nuovo.-
-No, intendo che non ho mai fatto sesso prima…-
Bill si fa indietro come se si fosse scottato.
-COSA?!- urla sconvolto.
Lo sguardo di lei è imbarazzato, ma Bill vede che è sincero.
Rilascia l’aria dei polmoni con un sospiro e si sposta di lato, sdraiandosi sulla schiena al suo fianco.
-Buon Dio.- mormora fissando il soffitto incurante della sua nudità e dell’erezione prepotente che gli poggia sul ventre.
Il silenzio si protrae nel tempo, tanto che lei si domanda sull’orlo delle lacrime perché mai si sia sognata di rivelargli una cosa del genere.
Teme di perdere il lavoro.
L’unico che ha e che le permetterebbe di garantire un tetto sopra la testa a sé e alla sua famiglia per almeno tre anni.
-Lo vuoi fare? Stasera? O preferisci che per oggi ci limitiamo a qualcosa di più soft?-
-Non mi hai ancora chiesto il nome…- ribatte sempre più disperata.
-Perché è così importante per te che io sappia il tuo nome?- domanda incredulo.
“Come può non capire?”, si chiede lei.
-Perche l’idea che tu conosca qualcosa di me, anche solo il mio nome, non mi fa sentire anonima… La scopata anonima di cui la mattina non ricordi nulla…-
-Starai con me per un anno, VIVRAI con me per un anno… Difficile che io mi dimentichi di te…-
Non le lascia il tempo di pensare, di realizzare quello che le ha appena detto che è sopra di lei e la bacia.
Sulla bocca.
Per la prima volta.
Lei ha di nuovo i brividi. Ma questa volta alla paura si aggiunge l’eccitazione.
Bill non solo è un bellissimo uomo ma è anche molto abile con la bocca, le mani, il corpo… sa bene che nervi toccare per portarla su vette inesplorate.
Lei si aggrappa a lui, stringe tra le mani i suoi capelli morbidi, ora liberi da gel e lacca.
Accarezza con una mano la sua schiena tonica e liscia.
Bill rabbrividisce e geme sulle sue labbra.
Si stacca da lei e la spinge a distendersi sui cuscini morbidi del letto.
La raggiunge a gattoni e si avventa di nuovo su di lei.
Le accarezza il corpo con le sue mani eleganti.
Affonda con la sua lingua nella sua bocca e il piercing le sfiora il palato. Ora è lei a gemere.
Allarga le gambe e preme con entrambe le mani alla base della schiena di Bill, per tirarlo più vicino a sé, per chiedergli di più.
Bill comprende e in un attimo è dentro di lei. Senza protezione.
Un ansito di lei accompagna questa invasione ma presto il fastidio iniziale viene sostituito dal piacere crescente.
Lei non ha mai creduto possibile provare piacere nel sesso senza amore, motivo per cui è arrivata vergine ai venticinque, non perché non le si fosse mai presentata occasione.
Tutto il contrario.
Ha avuto diversi ragazzi, ma non era mai abbastanza coinvolta da fare quel passo.
E ora sta donando tutta se stessa ad uno sconosciuto.
Ma non se ne pente.
Forse è venale ma se è stata pagata profumatamente per provare un anno di piacere allora non è affatto pentita.
Potrà non amarlo, e lui non amare lei, ma se non altro a letto stanno bene insieme, e questo è tutto ciò che conta, visto e considerato che non si aspetta che Bill voglia passare anche i momenti liberi della sua giornata con lei.
Arrivano al culmine ed entrambi cominciano a gemere sempre più forte.
Lei accosta la bocca al suo orecchio pieno di orecchini e bisbiglia: -Mi chiamo Amber. Di’ il mio nome quando vieni…-
Lei poi getta il capo indietro e si lascia andare in un urlo orgasmico.
Bill la segue e geme il suo nome con piacevole agonia mentre si svuota in lei.


My Space: a tempo di record torno con il primo vero capitolo di questa ministoria (ve l'avevo detto che era già pronto!)... spero che commentiate in tanti, lasciandomi le vostre impressioni sul capitolo in sè e sulla storia in generale!
Passo ai ringraziamenti. Grazie a coloro che hanno recensito il precedente capitolo, ossia: Petit_fantome, Phantom Rose, Zsadist e Alice Aghony e _andreea_. Grazie a coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, ossia: Petit_fantome, Phantom Rose, serechelon78, Silents_words, Zsadist e Alice Aghony e _Lollipop_. Grazie a chi ha inserito la storia tra le seguite, ossia: Aliaaara, Jasmb, Petit_fantome e _andreea_. Infine grazie a coloro che semplicemente hanno letto la storia.
Come sempre vi ricordo la mia pag facebook e di Petit_fantome (il mio fantasmino preferito ^.^) per news e info: Dark Blue Horizon
  
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