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Autore: RaccontiDiOmbre    21/03/2015    0 recensioni
"Questa è la storia di un individuo ibrido, mezzo eroe e mezzo criminale ma starà a voi decidere quale metà domina sull'altra. Io vi racconterò semplicemente la sua storia, senza esprimere giudizio."
Talos è un ragazzo i quali sogni sono rimasti mummificati nel suo passato che lo incatena come schiavo ai suoi ideali che vacillano tra la giustizia e la criminalità. Senza pietà versa il sangue di innocenti e colpevoli pur di proteggere qualcuno che non sa neanche più della sua esistenza. Davvero la luce che lui protegge lo sta riscaldando? Al contrario è l'unica causa dell'incendio che ha incenerito le sue radici.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La foschia mattutina si vaporizzava lentamente ai primi raggi del sole ancora debole e la rugiada gocciolava da una foglia all'altra. Lo schiamazzare dei volatili sui loro nidi era impercettibile a causa dei violenti botti che Talos e Reven provocavano durante il loro allenamento che portavano avanti senza sosta da quasi due ore. Il parco era deserto a quell'ora e un ampio spazio come quello era l'ideale per un sano combattimento a lama sguainate. Talos imparava notevolmente e facilmente tutti i segreti della sua nuova spada ma l'atteggiamento veterano e impavido della sua rivale lo metteva spesso in difficoltà.

“Potresti procedere con meno agonismo, per favore? Non dimenticarti che questa è la prima volta per me e questa spada è pesante! I tuoi colpi mi spezzano le braccia!” Esclamò Talos, dall'aria visibilmente stanca.

“Pensi che qualcuno dei tuoi futuri avversari avrà la gentilezza di andarci piano con te? Non ti lamentare, sfaticato!” Reven rispose innervosita e si lanciò con violenza contro il ragazzo scaraventandolo via. Senza dubbio Talos non era neanche lontanamente al suo livello di combattimento nell'utilizzo di un'arma a due mani.

Reven corse minacciosa verso di lui ma l'allenamento fu interrotto da un'acuta voce femminile in lontananza.

“Talos! Ciao, ti devo parlare! Corro da te!” Si trattava di Gina che si incamminava con passi goffi verso il ragazzo, subito dopo lo afferrò da una mano e lo allontanò da Reven che alla vista di ciò si indispettì e si voltò di spalle a braccia conserte.

“Talos... le questioni personali le devi lasciare fuori dall'allenamento! Non è ancora finito!” Disse Reven ancora di spalle e con il viso imbronciato.

“G-giusto un momento! Questa mia... emh... amica deve dirmi qualcosa di importante!” Esclamò Talos con un immotivato imbarazzo e si allontanò con Gina.

“Talos, ho novità importanti riguardo i Messaggeri! Secondo gli ultimi impulsi della mia arma... c'è stata una frequente presenza di un'arma dal Nulla nei pressi del teatro principale! Dovremmo andare a controllare giusto per sicurezza e sicuramente in due è meglio! Che ne dici?” Chiese Gina.

“Ovviamente vengo, non c'è un minuto da perdere.” Disse Talos, dopodiché si voltò verso Reven: “Mi dispiace, Reven. È successo un inconveniente e devo risolverlo, continueremo un'altra volta! Grazie di tutto.” e così i due corsero fuori dal parco verso la via del teatro.

“È stato solo un piacere, Talos...” rispose Reven e in seguito aggiunse bisbigliando “Vai pure con quella tipa mezza nuda, brutto depravato. Ti aspetto al prossimo allenamento se così avrai il coraggio di chiamarlo!” Nervosa e impreparata all'improvviso abbandono di Talos, la ragazza si diresse a casa a prepararsi per le sue lezioni.

Nel frattempo, i due cacciatori di armi dal Nulla erano quasi giunti a destinazione ma una chiamata improvvisa interruppe la loro corsa.

“Parla Talos!” Rispose prontamente l'assassino.

“Talos! Sono Rezi! Sono contento che tu sia già sveglio a quest'ora! Ho proprio qui pronto un incarico urgente per te!”

“Emm... signore, non credo di essere tanto disponibile in questo momento.”

“Cosa? Talos forse ti sei dimenticato che ti ho concesso un intero giorno libero e che non ti è permesso rifiutare gli incarichi?”

“Ma...”

“Niente ma! Non costringermi a rivelarti le conseguenze che il tuo comportamento potrebbe portare! Recati adesso al museo cittadino perché una importante consegna sarà effettuata nella mattinata. È un antica pietra scritta con geroglifici ancora non identificati dagli esperti! Devi verificare che la consegna non sia ostacolata da nessuno perché voglio che sia analizzata dai miei migliori uomini per scoprirne i segreti! Non ammetterò più esitazioni e fai il tuo lavoro!” e con un tono di voce molto scontroso Rezi concluse la chiamata.

“Gina... sono molto dispiaciuto ma non credo di avere molta scelta.” Disse Talos con lo sguardo per terra.

“Non preoccuparti, ci andrò da sola per ora! Finisci il tuo incarico e poi raggiungimi. Sono stata chiara? Ci si vede, bello!” La ragazza riprese a correre ancora più rapidamente e la sua sagoma si perse nella nebbia.

Talos, molto deluso imboccò la via opposta e si diresse al museo. Quando arrivò a destinazione aspettò per ore ma nessuna consegna veniva effettuata. Il ragazzo si annoiava e la sua pazienza era al limite; era così annoiato che iniziò a guardarsi intorno ascoltando le chiacchiere dei visitatori che entravano nel museo.

“Ehi, caro mio! È raro vedere un ragazzo così moderno come te al museo? Cosa ti porta qui?” Disse uno ad un suo conoscente.

“Bhe, quando sono andato al teatro mi hanno impedito l'entrata perché c'erano dei lavori in corso. Infatti si sentivano tanti rumori! E così ho deciso di venire qui, che ne dici di accompagnarmi dentro in nome dei vecchi tempi?” Quando Talos udì la risposta del signore un brivido gelido gli attraversò la pelle e gli provocò un'orribile sensazione.

Talos decise; lasciò il museo e preoccupatissimo si diresse a massima velocità verso il teatro. Era stato così tanto impulsivo che non si accorse di essere seguito, Reven era lì che lo osservava da quando si era fermato al museo. La ragazza era curiosa di conoscere tutto su Talos e la presenza di Gina aveva ancor più alimentato la sua sete di sapere, così decise di assentarsi dalle lezioni per seguirlo.

Talos giunse all'entrata dell'edificio che era sbarrata e presieduta da due loschi tipi in giacca nera e occhiali da sole. Il ragazzo non si curò del loro divieto, sfondò la porta e corse verso la sala degli spettacoli da dove percepiva una forte presenza di armi dal Nulla. Le due guardie si apprestarono ad inseguirlo ma Reven le afferrò dal capo e le sbatté una contro l'altra in modo da stordirle senza procurare ferite gravi, dopodiché seguì Talos senza indugio.

Il ragazzo spalancò il grande portone della sala e assistette allo spettacolo teatrale peggiore della sua vita: Gina era immobile e si reggeva il collo con le mani.

“Tal... Aiut...” misera, pronunciò le sue ultime parole e subito una doccia di sangue si presentò agli occhi di Talos. La testa di Gina si staccò dal corpo ed entrambi i pezzi caddero a terra lentamente, senza far rumore. Reven assistette all'evento con disgusto, nascosta dietro all'entrata.

“Gina... dannazione! Non sono riuscito a salvarti in tempo... sentivo che non dovevi andare da sola!” Esclamò con furore Talos, cercando di trattenere le lacrime.

“Non è carino da parte tua arrivare a spettacolo finito! Sei irrispettoso, assassino!” Una voce da uomo ma striminzita e ridicola parlò. Il suono proveniva dalle aste metalliche orizzontali che sostenevano il palcoscenico del teatro. Talos si voltò verso la figura che si era rivolta a lui con tanto disprezzo e riuscì a vederla con chiarezza: era una persona di bassissima statura tanto che definirla di un metro sembrava esagerare, vestiva di una tunica monacale nera molto ampia dotata di un largo cappuccio sotto il quale si nascondeva una testa pelata con una maschera bianca spezzata in due parti; da una parte era raffigurato un volto felice con un occhio a forma di stella e dall'altra un volto intristito dal quale stretto e ricurvo occhio scendeva una lunga goccia di sangue.

“Sei stato tu a fare del male a questa ragazza?!” Chiese Talos indicando l'uomo.

“Con piacere! Permettimi di presentarmi, io sono il grande e unico Master Bisio e sono il miglior regista teatrale che sia mai esistito e se ancora non ti è chiaro... sono un Messaggero dal Nulla!”

“Allora i sospetti di Gina erano fondati... voi maledetti avete intenzione di corrompere questa città! Non ve lo permetterò, bastardi! E soprattutto mi vendicherò per quello che avete fatto alla mia amica!”

“Avete ucciso questa ragazza e anche io contribuirò a fare giustizia!” Reven saltò a fianco di Talos che sorpreso cercò di farla indietreggiare.

“Reven?! Cosa diavolo ci fai qui?!” Domandò Talos.

“Ti cacci sempre nei guai, ecco perché!” Il ragazzo aveva intuito che Reven non stesse dando la sua vera motivazione ma la situazione non era favorevole per chiedere subito dei chiarimenti.

“In ogni caso ne starai fuori perché non sono cose che ti riguardano!” gridò Talos cercando di intimidire Reven ma lei sembrava solo essere più motivata ad aiutarlo.

“Talos, permettimi di aiutarti.” Intervenne il Messaggero “Mi dispiace per te, ragazzina, ma non ti vedo nella lista degli attori!” Bisio mosse leggermente le mani e dal suolo spuntò una massa di fili sottilissimi che confinarono Reven da Talos e il losco individuo.

“Bastardo! Lasciamo passare!” Reven colpì i fili con il suo gladio ma la lama non scalfì neanche di un poco la barriera.

“La mia arma è l'Ago dal Nulla! Questo insieme di fili fini e letali mi permette di manipolare tutto lo scontro secondo il mio copione e soprattutto tagliare le parti che non mi garbano, proprio come la testa di quella babbea! Ah-ah-ah!” esclamò con fierezza Bisio.

“Non permetterti più di parlare così di lei!” Talos infuriato balzò in alto verso il suo avversario, si teletrasportò nel nulla e ricomparì di fronte alla sua vittima, con la sua lama pronta a sgozzarla ma il colpo fu apparentemente parato senza motivo e il ragazzo perse l'equilibrio fino a cascare per terra.

“I tuoi agguati non mi scalfiscono! La mia barriera di fili mi protegge da tutto ciò che risiede fuori dal palco! Neanche viaggiare attraverso il Nulla può permetterti di superarla!” Disse Bisio ridacchiando.

“Quindi ti sarà stata molto utile per parare tutti i pomodori che ti hanno lanciato durante i tuoi spettacoli di merda!” replicò pungente Talos.

“Ti passerà la voglia di prendermi in giro quando conoscerai il resto dei miei collaboratori!”il messaggero, estremamente offeso, iniziò a muovere con rapidità le sue mani e poco alla volta un gruppo di corpi si sollevò da terra e ognuno di essi era armato. Sembravano essere tutte persone morte che Bisio comandava con la sua arma particolare.

Gli schiavi del marionettista si lanciarono all'attacco contro Talos che senza pietà li affettò ad uno ad uno con l'aiuto della trasformazione della sua arma. Dopo essersi liberato dei cadaveri, si catapultò ancora una volta contro Bisio ma fu costretto a rallentare quando vide che il corpo senza testa di Gina si muoveva verso di lui.

Talos non la colpì con violenza come aveva fatto con gli altri, ma con un taglio netto spezzò i pochi fili che controllavano il corpo della ragazza. La sua arma mutata sembrava essere più efficace contro quella di Bisio e allora provò ad usarla contro la barriera di fili ma il risultato era lo stesso, niente la abbatteva.

“Non c'è dubbio che tu sia degno di possedere un'arma dal Nulla, assassino! Ma il tempo che hai occupato durante il mio spettacolo è anche troppo per un perdente come te!” Bisio si sentiva umiliato dalla grande abilità di Talos ma era ugualmente sicuro di vincere. Il maestro comandò i suoi fili in modo che attaccassero direttamente il ragazzo che era notevolmente in difficoltà in quanto erano quasi impossibili da vedere e quindi anche da schivare. Talos era pieno di graffi e se anche solo uno dei fili avesse penetrato la sua pelle, la sua fine sarebbe stata identica a quella della sua amica.

Talos era stanco di scappare e non aveva idee ma non appena voltò lo sguardo sugli occhi spalancati della testa penzolante di Gina, una scossa di adrenalina lo illuminò; Talos scomparì nel nulla e si fece perdere di vista per molto tempo.

“Guarda un po' questo fifone! Restare nel Nulla per sempre non ti aiuterà a vincere anche perché posso andarci anche io... ma non pensare che io sia così stupido da abbandonare la mia barriera! Sono disposto ad aspettarti tutto il giorno, e anche la notte se necessario!” Mentre Bisio era troppo impegnato a parlare, Talos gli comparì davanti pronto a colpire con tutta la forza la barriera ma il suo avversario era solo apparentemente distratto. Il ragazzo non riuscì neanche a toccare la protezione poiché Bisio lo fermò infilzandolo al petto con una copiosa quantità di fili che in seguito lo ancorarono per terra.

“Talos, dannazione!” Reven stava osservando con sofferenza il combattimento e si sentiva più impotente che mai.

“Ah-ah-ah! Pensavi di essere furbo?! Posso percepire facilmente i tuoi spostamenti grazie alle vibrazioni dei miei aghi! Adesso preparati ad essere svuotato lentamente di tutti i tuoi organi interni!” Bisio sollevò le sue braccia pronto a impartire il colpo di grazia ma improvvisamente Talos afferrò tutti i fili che lo infilzavano e li strinse con violenza. Un impulso nero e fiammante accese tutti i fili della stanza che in poco tempo si vaporizzarono, sia quelli che trafiggevano Talos sia quelli che proteggevano Bisio. Il Messaggero balbettante e preoccupato indietreggiò ma si accorse di essere sospeso in aria in quanto era stato sempre seduto sulle aste superiori del palco; un grande incendio inghiottiva il teatro poco alla volta.

“Ma come diavolo hai fatto a spezzare la mia barriera?!” Domandò sconvolto Bisio

“Ho semplicemente assorbito l'arma della mia amica Gina che mi ha dato il potere di creare flussi di energia dal Nulla attraverso la mia arma... flussi abbastanza potenti da bruciare tutti i tuoi stupidi fili!” replicò tossendo Talos che si rialzava lentamente da terra.

Talos approfittò dello stupore del suo avversario e anche se ferito e senza forze saltò verso l'uomo mascherato e lo trafisse allo stomaco. Entrambi i combattenti caddero dal palco stesi per terra e immobili, mentre il posto crollava a pezzi.

Per un momento il rumore scoppiettante delle fiamme fu l'unico suono nella stanza; nessuno dei due accennava a riprendersi.

“N-no, lo spettacolo non è ancora finito!” Bisio si rialzò lentamente e si strinse l'abito sanguinante; Talos lo aveva trafitto ma la ferita non era stata abbastanza precisa e potente a causa delle condizioni fisiche carenti dell'assassino che ora si trovava in grossi guai.

“Talos, no! Stai attento!” Reven preoccupata e finalmente libera dalla prigione di fili iniziò a correre verso il campo di battaglia ma era parecchio lontana e le macerie le impedivano il passaggio.

Bisio rovistò nella sua manica destra e uscì fuori un lungo pugnale. “Avrai anche messo fuori uso la mia arma dal Nulla... ma un maestro come me ha sempre un asso nella manica, letteralmente! Dopo che sarai stato ucciso, nessuno più si permetterà di insultare le mie commedie come hai fatto tu! Io sono Master Bisio, il più grande artista del mondo e tu non sei nient'altro che una delle mie prossime marionette morte!”

“N-non riesco a muovermi... per me è finita...” sussurrò Talos con un amaro sorriso sulle labbra.

Non appena Bisio fu sul punto di giustiziare Talos, una brillante luce nera travolse il Messaggero che iniziò ad urlare dal dolore; la sua pelle stava scomparendo e il suo scheletro era quasi diventato visibile quando un'esplosione pose fine all'orrenda scena. Reven arrivò finalmente in soccorso e sollevò Talos da terra ma il ragazzo la respinse e si alzò da solo.

“Non c'è bisogno Reven... ce la faccio da solo, mi sono ripreso.” Disse Talos barcollando.

Quando il fumo dell'esplosione si diradò, era rimasta solo la maschera del Messaggero che sembrava essere stato disintegrato ma al suo posto, incorniciati da una nebbia scura apparvero altri quattro individui vestiti esattamente come Bisio. Uno di loro era molto snello e basso rispetto agli altri, e aveva la mano tesa verso Talos; probabilmente era stato lui a lanciare il colpo che aveva disintegrato Bisio.

“Così tu sei Talos? Ti immaginavo un po' più imponente, mpf.” Disse una voce femminile.

“Forse non dovresti giudicarlo ora, Bisio deve avergliele suonate per bene!” esclamò quello con la mano tesa che però ritirò velocemente nella tunica.

“Dannazione... questi sono gli altri Messaggeri. Tu...Vattene... devo tenerli io!” Esclamò Talos senza voce.

“Non pensare neanche che avrei il coraggio di abbandonarti! Dovranno passare sul mio cadavere prima di sfiorarti!” urlò Reven in assetto da battaglia e si interpose tra Talos e i nuovi nemici.

“Siete così tanto patetici!” Il messaggero sollevò di nuovo la sua mano che si accese ancora una volta di quella strana luce oscura, ma una voce matura e consumata lo interruppe.

“Combatti solo e sempre per gli altri e mai per superare te stessa. Resti sempre una lama incrinata, Reven.” Disse con tono lugubre il terzo messaggero.

“Ma... come fai a conoscere il mio nome?! Togliti quella maschera e combatti lealmente! Fatti guardare negli occhi!” disse Reven indicandolo con la sua spada.

“Non alterarti, cara Reven. Nelle tue condizioni non saresti comunque in grado di sfiorarmi. In ogni caso non siamo qui per uccidervi ma solo per complimentarci.” rispose l'individuo.

“Cosa?! Ma capo...” esclamarono con rabbia i due messaggeri che avevano parlato precedentemente ma il quarto componente, che ancora non aveva spiccato parola e che era caratterizzato da un fisico possente, li trattenne ostacolandoli con una ciclopica apertura bracciale che quasi copriva tutto il palcoscenico.

“Noi non ti uccideremo oggi, Talos... hai sconfitto lealmente quell'incapace di Bisio e noi ti abbiamo ricompensato salvandoti la vita. Apprezzo chi vince un duello e non ammetto trucchi infami come quelli che il mio ex-collega adoperava... Comunque, se ti ho salvato è solo perché voglio vederti combattere a piene forze contro noi Messaggeri e soccombere davanti alla nostra superiorità! Ma c'è un altro motivo per il quale volevo che il nostro compagno morisse...” Quello che quindi si era rivelato il leader dei Messaggeri sollevò la mano in aria e attirò a se tutti i resti dei fili di Bisio fino ad assorbirli nel suo corpo.

“Adesso che ho assorbito anche l'arma di Bisio sono a quota 99 armi dal Nulla. La tua sarà la numero 100.”

“Hai detto 99?!” Talos rimase a bocca aperta davanti all'affermazione del messaggero e iniziò a tremare perché percepiva l'altissimo livello di combattimento contro il quale non avrebbe mai potuto competere.

Alle spalle dei Messaggeri comparve un grande portale del Nulla verso il quale i quattro individui si diressero a passi lenti.

“Ah, mi stavo dimenticando!” aggiunse il capo “oggi al museo abbiamo recuperato un bel reperto veramente raro che conteneva segreti riguardanti le grandi potenzialità nascoste delle armi dal Nulla. È stato davvero soddisfacente il fatto di non trovare ulteriori ostacoli o perdite di tempo. Grazie, Talos.”

Talos si inginocchio e iniziò a sbattere i pugni per terra perché aveva fallito in ogni campo della sua missione; non era riuscito a soddisfare gli ordini di Rezi e non aveva salvato la sua amica e tutto ciò solamente perché non era sufficientemente forte.

“Non devi buttarti giù, Talos. Tutti iniziamo dagli errori. Se solo tu avessi dato la priorità al dovere piuttosto agli affetti non saresti un fallimento totale, un perdente totale. Che ti serva da lezione. E invece, per quanto riguarda te, Reven... sarà troppo tardi quando capirai che la forza di cui ti vanti tanto è anche la tua debolezza! Cercate di muovervi ad uscire da qui, se non volete morire carbonizzati.” e con queste parole, il crudele individuo sparì nel portale accompagnato dal ghigno rimbombante dei suoi colleghi e dalle urla furiose e disperate di Talos.

   
 
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