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Autore: Little_Lotte    21/03/2015    10 recensioni
Si può essere tanto diversi e, al tempo stesso, altrettanto legati l'uno all'altro?
Per Shun non ci sono dubbi, l'amore che nutre per suo fratello Ikki è immortale e indipendente da qualsiasi altra cosa, specialmente dalle enormi differenze fra i loro caratteri. Altrettanto si può dire per il suo amore per Hyoga, tuttavia riuscirà il dolce cavaliere di Andromeda a convincere anche il Cigno a credere in questa sua stessa verità?
[ DAL TESTO: Shun si fece leggermente rosso in volto e sorrise imbarazzato.
" Questo, comunque, non significa che Ikki non sia sinceramente legato ai propri amici. " aggiunse " Al contrario, il suo cuore è puro e carico di buoni sentimenti, solo che non ama particolarmente darlo a vedere. E' un tipo estremamente orgoglioso e non gli piace apparire debole agli occhi degli altri. Un po' dovresti capirlo, Hyoga, visto quanto vi assomigliate. " ]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Phoenix Ikki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Vorrei ringraziare la mia carissima amica Linda, per avermi ispirato questo breve racconto. Anche se non è una fan di SaintSeiya, spero che apprezzerà la mia riconoscenza :) <3
 


 


Nessuno è Solo


<< Shun, posso farti una domanda? >>

Shun si voltò curiosamente in direzione di Hyoga e sorrise, facendo segno di sì con la testa.

<< Certamente. >> rispose con voce morbida << Di che si tratta? >>

Hyoga, comodamente seduto sul materasso di Shun, sospirò profondamente prima di parlare.

<< Non ti mette mai a disagio il fatto che tu e Ikki siate così diversi? >> chiese << Voglio dire... Tu sei sempre così affettuoso e premuroso con tutti, ti piace circondarti delle persone che ami, mentre lui è così... Così... >>

<< Solitario? >> lo interruppe Shun, ridacchiando sommessamente << In effetti non è semplice avere a che fare con una persona tanto diversa da me, anche se Niisan non si è mai sottratto ai suoi doveri fraterni ed ha sempre avuto molta cura e premura nei miei confronti. Certo, talvolta capita che fra di noi vi sia qualche incomprensione, ma immagino che sia normale quando si hanno due caratteri così differenti. >>

<< La cosa non ti pesa, dunque? Non ti infastidisce neanche un po' sapere che per tutta la vita ci sarà sempre qualcosa che vi renderà diversi, tanto da non riuscire sempre a comprendere i rispettivi punti di vista? >>

Shun si morse il labbro inferiore con fare pensieroso e poi scrollò le spalle, distrattamente.

<< No, non direi. >> rispose << Immagino che sia questa la cosa più bella del nostro rapporto, il fatto che siano proprio le nostre disuguaglianze a renderci così uniti e importanti l'uno per l'altro: cerchiamo di aiutarci a vicenda, lui mi insegna ad essere più indipendente ed io lo sprono a fidarsi un po' più degli altri. In questo modo, tentiamo di farci del bene a vicenda. >>

Hyoga annuì con fare interessato, guardando Shun con occhi rigonfi di sincero affetto e ammirazione.

<< Trovo davvero incredibile che due fratelli possano amarsi a tal punto e, tuttavia, essere così diversi l'uno dall'altro. >> disse << Mi sembra così... Strano. >>

Shun fece spallucce.

<< L'affetto fra due persone non sempre è proporzionale alle affinità fra le stesse. >> dichiarò << Mio fratello ed io siamo legati da un vincolo profondo eppure non potremmo essere più diversi l'uno dall'altro, come il giorno e la notte: io ho bisogno di sentirmi sempre circondato dalle persone che amo, desidero sentirmi utile e fare del bene a chi più necessita, mentre Ikki predilige la solitudine alla compagnia; lui non sente il bisogno di fare affidamento sugli altri, preferisce cavarsela da solo, affrontare ogni ostacolo unicamente grazie all'aiuto delle proprie forze. >>

Hyoga ridacchiò dolcemente.

<< Tu non sei affatto così. >> fu il suo ovvio commento << Non accetteresti mai di mettere da parte gli altri, è più forte di te: sai di essere forte abbastanza da non aver sempre bisogno di un sostegno esterno, eppure non ti privi mai della possibilità di domandare aiuto a qualcuno. Non ti privi mai della possibilità di avere al tuo fianco le persone a te care. >>

Shun si fece leggermente rosso in volto e sorrise imbarazzato.

<< Questo, comunque, non significa che Ikki non sia sinceramente legato ai propri amici. >> aggiunse << Al contrario, il suo cuore è puro e carico di buoni sentimenti, solo che non ama particolarmente darlo a vedere. E' un tipo molto orgoglioso e non gli piace apparire debole agli occhi degli altri. Un po' dovresti capirlo, Hyoga, visto quanto vi assomigliate. >>

<< Cosa? >> Hyoga lo guardò confusamente, piuttosto spiazzato da quell'affermazione << Io e Ikki... Dici davvero? Credi sul serio che io assomigli a tuo fratello? >>

<< In alcune cose, direi che siete pressoché identici. >> rilanciò Shun, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Siete entrambi introversi e solitari, non vi piace raccontare i fatti vostri, preferite tenervi tutto dentro piuttosto che rischiare di infastidire qualcuno con le vostre preoccupazioni – almeno secondo il vostro punto di vista. Certo, bisogna ammettere che rispetto a te Ikki ha un atteggiamento un tantino più... Aggressivo, direi; Niisan sa essere davvero scorbutico e arrogante, quando vuole, tu invece sei molto più schivo e silenzioso, preferisci restare in disparte e apparire molto più freddo e distaccato di quanto non sia in realtà. >>

Le guance di Hyoga assunsero un leggero colorito roseo, un gradevole contrasto con il colore pallido della sua carnagione.

<< A volte ho bisogno di stare da solo. >> rilanciò in sua difesa << Molto spesso, in effetti... Tuttavia, puoi forse biasimarmi? Non siamo tutti come te, Shun, alcune persone – come me e tuo fratello – ritengono che la solitudine talvolta possa far bene. Bisogna essere in grado di cavarsela anche da soli, perché non sempre si ha la fortuna di avere al proprio fianco qualcuno disposto a proteggerci o a farci sentire meno fragili: il più delle volte, nella vita, non si può fare affidamento su nessuno se non su noi stessi. >>

Shun sospirò profondamente, con fare quasi rassegnato.

<< C'è nel vero nelle tue parole, cavaliere, tuttavia permettimi di non essere completamente d'accordo con te. >> gli rispose con voce morbida, per poi rivolgere lui uno dei suoi tipici sguardi carichi di amore e di dolcezza << Per quanto sia necessario, nella vita, imparare ad avere fiducia nelle proprie capacità e non lasciare mai che siano gli altri a disporre delle nostre scelte e opportunità, ritengo che non sia in alcun modo possibile impedire a noi stessi di fare affidamento sugli altri: io ho sempre avuto a cuore la felicità e il benessere delle persone a me care e so per certo che ognuna di queste persone sarebbe disposta a sacrificare la propria vita per me, su questo non nutro alcun dubbio. Siamo nati per vivere in gruppo, Hyoga, e non c'è posto per una solitudine perenne nell'esistenza del genere umano. >>

<< A volte è meglio restare da soli, credimi. >> ribatté bruscamente Hyoga, lo sguardo fisso a terra e le labbra increspate in un'espressione piuttosto contrita << In questo modo diminuiscono notevolmente le possibilità di ferire qualcuno. O di essere feriti. >>

<< Così come diminuiscono le possibilità di essere felici o di donare felicità. >> rilanciò prontamente Shun, osservando l'altro cavaliere con severità << A questo non hai mai pensato? >>

Il Cigno sollevò lentamente lo sguardo e tornò a guardare negli occhi di Shun, ascoltando le sue parole con vivace interesse.

<< E la fiducia in sé stessi? >> domandò poi, in tono quasi provocatorio << Che cosa mi dici di quella, Shun? Non è forse altrettanto importante imparare a conoscere le proprie risorse e sfruttarle sempre al massimo delle nostre possibilità? >>

<< Indubbiamente. >> asserì fieramente Shun << Conoscere sé stessi e stimarsi è il primo passo verso la completa realizzazione, per quanto strano possa sembrarti per me costituisce persino l'essenza massima del mio Cosmo, la sola via che possiedo per il raggiungimento del Settimo Senso. Imparare ad essere forte e indipendente può forse rendermi un cavaliere migliore, ma come uomo... No, essere solo non mi è sufficiente. Io ho bisogno di più, Hyoga: Da solo non so bastarmi. >>

Hyoga lo guardò dolcemente e rivolse lui un ampio sorriso adorante, per poi alzarsi in piedi ed avvicinarsi a lui lentamente, come ipnotizzato dalla sua immagine.

<< Ma tu non sarai mai solo, Shun. >> gli rispose prontamente << Non fino a quando ci sarò io qui con te. Certo, escludendo ovviamente tutti quei momenti in cui sarò io ad aver bisogno di solitudine, in quel caso temo che dovrai accontentarti della presenza di tuo fratello, per quanto anche lui tenda ad essere piuttosto latitante di recente. >>

Shun rise di gusto e si fece a sua volta più vicino a Hyoga, tanto che adesso entrambi i cavalieri riuscivano a scorgere alla perfezione ogni singola sfumatura di colore dei rispettivi occhi.

<< In realtà percepisco sempre la vostra presenza, anche quando non siete qui con me. >> disse << Inoltre, a discapito di quanto tu stesso possa pensare, neanche i tuoi momenti di solitudine sono poi così frequenti. In effetti, tu non sei mai solo, caro il mio Hyoga. >>

Hyoga sbatté le ciglia ripetutamente e lo fissò con aria perplessa.

<< Le tue parole diventano sempre più criptiche, cavaliere. >> farfugliò confusamente << Che intendi dire con ciò? >>

<< Intendo dire che nessuno è realmente solo, se in tutto il mondo possiede almeno una persona che pensi a lui almeno una volta. Tu ne possiedi almeno cinque, Hyoga, perciò credo che dovresti semplicemente rassegnarti all'idea di non essere mai solo, neanche quando pensi di esserlo davvero. >>

Hyoga, a quel punto, afferrò Shun per un braccio e lo tirò a sé con dolcezza, avvolgendolo in un tenero abbraccio caloroso e colmando definitivamente ogni distanza fra i loro corpi; poi posò le sue labbra morbide su quelle di Shun e si beò del sapore di quel nettare succoso che erano i suoi baci, mentre le dita del cavaliere di Andromeda risalivano lungo il suo collo e affondavano nei suoi capelli biondi, morbidi come la seta.

<< Non importa quante persone ci siano, Shun. >> bisbigliò poi il Cigno, ancora sospeso fra le labbra del suo innamorato << Per tutta la vita, a me ne basterà sempre e soltanto una: Tu. >>











N.d.A: Ringrazio ancora una volta la mia amica Linda per avermi ispirato questa fan fiction.
Questa storia è nata propri dopo una conversazione serale riguardante i nostri differenti modi di guardare alla solitudine, da un lato l'idea che essa possa essere necessaria (anzi, debba proprio esserla) per imparare ad essere più felici e in pace con sé stessi, dall'altro il pensiero che essere da soli non possa bastare, se non si ha qualcuno al proprio fianco cui potersi aggrappare anche solo in minima parte.
Ho trovato l'argomento incredibilmente intrigante e subito ho pensato ai tre personaggi del mio cuore: Shun, Ikki e Hyoga. Il primo si fa portavoce del mio punto di vista, dell'idea che nella vita sia importante volersi bene e avere fiducia in sè stessi, ma che nessuna guerra possa mai essere vinta senza il supporto delle persone amate; il secondo, decisamente più simile alla mia amica, rappresenta la forza del singolo, la capacità di offrire sostegno agli altri e dare affetto senza tuttavia appoggiarsi mai agli altri, il bisogno di farcela sempre da solo perchè, alla fine della giornata, l'unica persona veramente presente al nostro fianco non è altri che noi stessi.
E Hyoga... Beh, Hyoga è certamente molto distante dal mio punto di vista e si avvicina maggiormente al secondo, tuttavia è un utilissimo pretesto per diffondere a chiare lettere il messaggio che si ciela dietro a questa fanfiction, già perfettamente espresso dal suo titolo: Non importa quanto a lungo una persona possa pensare di essere sola; fino a quando esisterà almeno un altro individuo, in tutto il mondo, a pensare a lei, non conoscerà mai realmente il vero significato della solitudine.
  
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