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Autore: LauraPalmerBastille    21/03/2015    10 recensioni
[PERNICO]
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27 giorni prima.
[…] Nico si sta pulendo gli occhiali sulla maglia, quando l'oggetto dei suoi pensieri da due mesi a quella parte varca la soglia della porta, facendolo arrossire immediatamente.
Percy Jackson. Capo della squadra di nuoto agonistico, nonché ragazzo più popolare della scuola.
Ebbene si, questa è la grande verità. Nico Di Angelo- nonché nostro sventurato protagonista- è immancabilmente ed irrimediabilmente gay.
Gli butta un'ultima occhiata, per poi affondare il viso tra le mani.
Perchè?
Al mondo ci sono circa tre miliardi e seicento milioni di uomini, e tra questi tre miliardi e seicento milioni di uomini, Nico di quale poteva prendersi un'irrimediabile cotta?
Del più etero tra di loro.
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15 giorni prima.
[...] Quando Percy si piega sensualmente per raccogliere il suo libro, il più piccolo crede di svenire lì, sul momento.
“Io sono Percy” si presenta il più grande, allungando una mano. “Percy Jackson. Piacere di conoscerti. Tu sei?”
Il cuore di Nico, dal battito accelerato che aveva, si ferma completamente.
“Sono Nico, Nico Di Angelo” dice, senza però assecondare la presa.
“Sei un tipo difficile, eh?”
Il più piccolo fa spallucce. “Mamma mi ha sempre detto che sono speciale."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel giorno, cambiò la vita di entrambi.

Okay, prima di iniziare, non è una storia a molti capitoli. 
Insomma, al massimo saranno tre o quattro.
Ma volevo farlo, non ci sarà tragicume qui.
Buona letturaa. <3

 

35 giorni prima.

Nico odia sentirsi osservato. Sentire gli occhi delle persone addosso lo fa sentire a disagio, come sotto esecuzione. È per questo che ha sempre provato a non farsi notare. Vestiti neri, camminata lenta e a testa bassa. Occhiali da nerd -rigorosamente neri – a dividerlo dal mondo e poche parole per essere abbastanza distanti da una parvenza di vita sociale.
È anche per questo che Nico tende ad isolarsi in qualsiasi luogo esso si trovi. Anche nella biblioteca dove ogni pomeriggio studia e dove, adesso, sta leggendo il manuale del secondo esame di filosofia che dovrà sostenere tra due settimane. E, da asociale sociopatico quale è, ha optato, ovviamente, per il posto più lontano ed isolato dal resto del mondo.
Eppure si sente osservato, ed è una sensazione snervante.
Alza lo sguardo, sistemandosi con fare nervoso gli occhiali. Butta un'occhiata alla ragazza che è a due tavoli distante da lui, ma capisce che non è lei a provocargli quella strana sensazione. Non ha mai alzato lo sguardo dai libri su cui è china da quasi due ore.
No, sono un altro paio di occhi a metterlo a disagio. Solo che lui non li trova.
Dietro di lui c'è solo la parete, ed in quella parte di biblioteca ci sono solo lui ed altre due persone. Chi lo sta osservando?
'Nessuno, ti stai immaginando tutto' gli risponde la sua mente, facendolo sospirare. Lo studio gli sta dando alla testa. Deve starsi immaginando tutto sul serio.
Forse Jason ha ragione quando gli consiglia di uscire di più.

 

27 giorni prima.

Nico si sta pulendo gli occhiali sulla maglia, quando l'oggetto dei suoi pensieri da due mesi a quella parte varca la soglia della porta, facendolo arrossire immediatamente.
Abbassa la testa per non far notare il suo colore scarlatto, mentre il ragazzo gli passa dietro la sedia, per riuscire ad arrivare al tavolo dall'altra parte della stanza. Nico, cercando di non farsi notare, lo osserva sedersi vicino ad una ragazza bionda ed un altro ragazzo castano, per poi sorridere.
Una strana fitta gli stringe lo stomaco, facendogli stringere i pugni.
Ebbene si, questa è la grande verità. Nico Di Angelo- nonché nostro sventurato protagonista- è immancabilmente ed irrimediabilmente gay. E pur essendo terrorizzato dai contatti con altri esseri umani, il suo cuore non riesce a smettere di battere forte ed il suo stomaco di rivoltarsi quando quella chioma scura e quegli occhi verde acqua gli passano di fronte gli occhi.
Più volte si sarebbe voluto schiaffeggiare davanti a tutti, per rimproverarsi del suo comportamento da quattordicenne con gli ormoni a palla alla sua prima cotta. E più volte ha dovuto reprimere l'istinto di dare capocciate al muro fino a togliersi dalla testa quel 'maledettissimo ragazzo etero decisamente fuori dalla sua portata visto che è troppo bello e troppo etero accidenti a lui e ai suoi occhi ipnotizzanti troppo etero anche quelli' .
Si rimette gli occhiali, per poi buttare un'ultima occhiata al ragazzo dall'altro lato della stanza. Osserva le sue fossette quando sorride, quei suoi capelli mori in cui vorrebbe affondare le mani, quegli occhi -o meglio, pozzi- verdi in cui affoga ogni volta.
Percy Jackson. Capo della squadra di nuoto agonistico, nonché ragazzo più popolare della scuola.
Nico affonda il viso tra le mani.
Perchè?
Al mondo ci sono circa sette miliardi di persone. Essendo due i sessi, dimezziamo questo numero. Tre miliardi e mezzo. Calcolando però che in molti paesi si usa avere solo un figlio, il primogenito, e solitamente di sesso maschile, la percentuale degli uomini si alza. Ma visto che le donne vivono in media di più, il che con questa conta non centra assolutamente niente, possiamo affermare che nel mondo ci sono circa tre miliardi e seicento milioni di uomini.
E tra questi tre miliardi e seicento milioni di uomini, Nico di quale poteva prendersi un'irrimediabile cotta?
Del più etero tra di loro.

 

20 giorni prima.

Nico si ritrova sugli spalti della piscina dell'università. Cappuccio a coprirgli il volto, occhiali neri come se fosse in missione segreta, e tanta- decisamente tanta- voglia di non farsi notare.
Fissa insistentemente i muscoli tonici di Percy che, sulla pedana, aspetta il fischio del coach per buttarsi in acqua ed iniziare l'allenamento. Si incanta su quelle braccia muscolose e perfette. Per un secondo ha quasi paura di star sbavando senza ritegno, quando le risatine di due ragazze dietro di lui lo distraggono.
Si volta e, fortunatamente, si accorge che non stanno ridendo di lui e della sua bava. In realtà i loro sono urletti di gioia e di eccitazione per la stessa cosa che sta facendo battere il SUO di cuore: il corpo di Percy.
Le squadra da capo a piedi, per poi mordersi a sangue il labbro per la rabbia. Gli da fastidio che quelle due possano mostrare il loro apprezzamento per quel ragazzo senza vergogne, mentre se lui mostrasse anche il minimo interesse si ritroverebbe con la testa nel water per i prossimi due semestri.
Continua a fissare le braccia e le gambe di quel ragazzo muoversi in acqua veloci e, nello stesso momento, sensuali. Le sensazioni che pervadono il suo corpo sono troppe per essere descritte.
Eccitazione, palpitazione, sudorazione, irritazione, troppe.
Sa solo che quando il commento “Dei, se me lo farei in tutte le posizioni quel tipo” della ragazza dietro di lui gli arriva all'orecchio, è l'ultima goccia che fa traboccare il vaso.
Si alza in piedi di scatto, rosso di rabbia. Si volta verso le due oche, mordendosi il labbro.
“Smettetela di sbavare su quel tipo! Non sceglierà mai voi, come non sceglierà mai me! Siamo troppo poco per lui!” quasi urla, gesticolando. “Ma vi sentite quando parlate!? Quando Dio ha consegnato l'intelligenza voi due dove eravate? Al cesso!?”
E con questo, la prospettiva di rimanere nell'ombra di Nico, andò totalmente perduta.

 

17 giorni prima.

Nico sbuffa esasperato, togliendo l'ennesimo bigliettino idiota dal banco della biblioteca dove di solito studia. Lo legge, per poi sistemarsi meglio gli occhiali.
“Sono Gay ma non riesco a dirlo agli altri. Se ti va una sveltina contattami, bel maschione” diceva. Ne aveva ricevuti anche altri, ma finchè le cose si fermavano ai bigliettini derisori poteva anche accettarlo. Che poi quei bigliettini, di derisorio, avevano ben poco. Quelle battute sembravano prese dalle ultime pagine di un fumetto scadente.
Di certo Nico non poteva immaginare che una sola sfuriata potesse cambiargli la vita in tale modo. Ma si sa, la fortuna non è decisamente dalla parte del nostro povero Di Angelo.
La sorte ha voluto, infatti, che la sua sfuriata fosse rivolta proprio alle due ragazze più pettegole dell'università, altro che le redattrici della rivista “Gossip & Università” che si era sempre rifiutato di comprare.
La sua grande fortuna, quindi, lo aveva fatto ritrovare l'indomani mattina sulla prima pagina di quello stramaledetto giornale, sotto al titolo scritto in grassetto formato quarantotto maiuscolo iper visibile: “GAY A SCUOLA? NICO DI ANGELO E LA SUA COTTA PER PERCY JACKSON.”
Nico si era chiesto come avessero fatto le persone a capire che proprio lui era Nico Di Angelo, non essendovi la foto sul giornale e non avendo quasi nessun amico. L'unica cosa che sperava, era che quella notizia non fosse arrivata alle orecchie del malcapitato.
Dei, non solo era invisibile ai suoi occhi, ma adesso era anche un “povero ragazzino innamorato del culo di Percy Jackson senza speranza di successo.”
Eppure pensava che a quell'età le persone fossero maturate. Insomma, chi credeva che a 20 anni i suoi coetanei si divertissero ancora a prendere in giro il gay di turno?
E poi, insomma, bigliettini? Davvero? È questo il massimo della pressione psicologica che sanno fargli?
E poi ' bel maschione'. Chi è che usa ancora quel termine?
Accartoccia il foglietto, per poi buttarlo nel cestino. Apre il libro e si perde nei meandri della filosofia.
Poi, tutto d'un tratto, la sensazione ritorna. La testa gli formicola, ed un brivido freddo gli scende giù dal collo fino alla base della schiena.
Alza immediatamente la testa, guardandosi intorno per trovare quei maledetti occhi che lo scrutano continuamente mentre studia. Questa volta è da solo in quell'aera della biblioteca, non capisce proprio chi possa essere.
Stufo di quella situazione, chiude con un tonfo il libro, lo rimette dentro la borsa e si alza scocciato dalla sedia.
Ormai nemmeno più la biblioteca è un luogo tranquillo per lui.

 

15 giorni prima.

Nico apre la porta dei bagni maschili con lo sguardo rivolto verso il libro di filosofia che ha in mano. L'esame sarà tra circa un'ora, e tutto lo studio che ha fatto in queste due settimane sembra essergli volato via non appena ha riaperto il libro.
'Bello' pensa, richiudendosela dietro senza guardare. 'Gay, senza speranza col ragazzo che mi piace, ed anche sega all'università. Potrebbe andare meglio?'
Sta per dirigersi a tentoni verso la porta del bagno che ha di fronte, quando qualcosa lo afferra per il colletto della sua vecchia giacca nera. Cade a terra rovinosamente, ed il libro gli cade dalle mani per l'impatto. In un primo momento non riesce a mettere a fuoco le persone che lo fissano da sopra.
Poi, dopo qualche attimo, dei ciuffi biondi entrano nella sua visuale, insieme ad un sorriso cattivo.
“Tu sei Nico Di Angelo, vero?” chiede il ragazzo che ha di fronte, con tono derisorio. Nico non lo ha mai visto, eppure il suo viso gli è familiare.
“Dipende” risponde, massaggiandosi la testa. “Cosa cercate da lui?”
Il tizio centrale scoppia a ridere, per poi aggrottare le sopracciglia. “Che scortese, mi presento. Io sono Ottaviano, piacere. Sono il capo squadra del club di scacchi, sicuramente mi conoscerai” ammette con tono fiero, passandosi una mano in mezzo ai capelli.
Nico alza le sopracciglia, per poi scuotere la testa. “No, mi dispiace, non seguo gli scacchi” ammette, provando ad alzarsi in piedi. “Adesso, se si può, dovrei andare in bagn--”
“Abbiamo letto l'articolo su di te” continua il ragazzo, sghignazzando. “Hai ricevuto per caso qualche nostro bigliettino?”
Nico assottiglia gli occhi, per poi sbuffare. “Eravate voi ad inviarmi quelle frasi idiote?”
Ottaviano gli lancia un'occhiata offesa, per poi gonfiare il petto. “Idiote!? Siamo rimasti svegli fino all'una per inventarle! Il giorno dopo quasi non riuscivamo a studiare per l'ora fatta la sera prima!” esclama, per poi sorridere e battere il cinque agli altri due ragazzi sghignazzando.
Il moro li osserva, apre la bocca per controbattere, ma poi la richiude. Quei tizi sono così senza speranza che quasi ha paura di offenderli, provando a difendersi.
“Avete ragione” ammette, alzando le spalle. “Mi avete davvero ferito nel profondo. Ci ho pianto davvero molto per il 'Ma tua mamma lo sai che sei gay?'. Ma quello che mi ha ferito di più è stato il 'tanto rimani zitello'. Quello ha bruciato proprio tanto.”
Il ragazzo alla destra di Ottaviano esulta, sorridendo. “Sapevo che la mia era la migliore!”
Nico lo fissa, per poi scuotere la testa.
“Adesso posso andare a fare il mio esame?” chiede, provando a rialzarsi. Ottaviano gli preme una mano sulla spalla, facendolo rimanere per terra.
“Oh no, Di Angelo, adesso rimarrai qui a sentire altre battute che non abbiamo fatto in tempo a scriverti nei bigliettini!”
“No, ragazzi, davvero, ho un esame e--”
“Ma quando tua madre ti cucinava i wurstel li mangiavi o ci facevi qualcos'altro?” urla il ragazzo alla sua sinistra, ridendo.
Nico si volta a fissarlo, sconcertato. “Cosa? Smettetela, ho un esame di filosofia importante” dice, sospirando.
“Chissà la madre come glieli doveva togliere di mano!” esclama l'altro, scoppiando poi a ridere. Una risatina alta, che da fastidio a Nico più del dovuto.
Sta per alzarsi e reagire, quando una figura più grande e decisamente massiccia entra nel bagno.
“Cosa sta succedendo qui?” chiede, con quella sua voce bassa e penetrante. Nico lo fissa sorpreso, e le sue guance diventano immediatamente rosse. Vorrebbe voltarsi dall'altra parte per non far notare il suo colorito, ma non potrebbe mai perdersi Percy Jackson in persona che lo difende da quei tre tizi.
“State infastidendo questo ragazzo?” chiede Percy, alzando un sopracciglio. Ottaviano perde colorito, non appena si rende conto della differenza di muscoli tra lui e Percy.
“N-No. Noi siamo vecchi amici, stavamo scherzando, non è vero, Nico?” balbetta, per poi voltarsi a fissarlo.
Nico è costretto a staccare gli occhi dalle braccia del ragazzo, per fissare la faccia spaventata di Ottaviano. “Io nemmeno vi conoscevo” ammette, alzando le spalle. “Mi avete spinto a terra ed insultato. Non siamo decisamente amici.”
E basta una sola occhiata di Percy, per far scappare quei tre ragazzi senza emettere un fiato.
Nico sbuffa, per poi sistemarsi meglio gli occhiali ed alzarsi in piedi. Il più grande entra dentro la stanza, richiudendosi la porta dietro.
Male. Decisamente male. Il cuore di Nico parte a battere all'impazzata.
Quando Percy si piega sensualmente per raccogliere il suo libro, il più piccolo crede di svenire lì, sul momento. Per un secondo non gli sembra nemmeno una cattiva idea perdere i sensi. Chissà, magari Percy, con la sua indole da eroe, si sentirebbe costretto a fargli la respirazione bocca a bocca?
Peccato che sarebbe incosciente in quel momento, quindi sarebbe decisamente inutile.
Poggia la schiena al muro, facendo finta di nulla.
In realtà il suo corpo è scosso da brividi caldi che gli fanno mancare il respiro. Ed il suo cuore. Accidenti, il suo cuore sembra uscire fuori dal petto.
“Penso ti sia caduto” dice il ragazzo, porgendogli il libro. Nico osserva il suo sorriso, quelle fossette in cui ha sempre desiderato affondare un dito. Per un secondo è tentato di farlo. Poi si rende conto che sembrerebbe un pazzo maniaco, se lo facesse.
Quindi si limita a prendere il libro e a levargli la polvere che gli si è attaccata sulla copertina.
“Grazie” dice, riaprendolo. Vorrebbe dire di più, ma le parole gli si bloccano in gola.
“Io sono Percy” si presenta il più grande, allungando una mano. “Percy Jackson. Piacere di conoscerti. Tu sei?”
Il cuore di Nico, dal battito accelerato che aveva, si ferma completamente. Osserva la mano di Percy, ed un moto di gioia gli pervade il corpo.
Gli ha chiesto chi è. Forse non ha letto quello stupido articolo. Forse per lui, Nico è solo un ragazzino strano e macabro che ha salvato da tre teppistelli decisamente sfigati.
Osserva la mano che il ragazzo gli porge, per poi alzare lo sguardo. “Sono Nico, Nico Di Angelo” dice, senza però assecondare la presa.
Il ragazzo annuisce, sorridendo. Ritira la mano e scuote la testa. “Sei un tipo difficile, eh?”
Il più piccolo fa spallucce. “Mamma mi ha sempre detto che sono speciale.”
Percy scoppia a ridere, passandosi una mano in mezzo ai capelli. “Tua madre aveva decisamente ragione. Hai detto che hai un esame, vero?”
Nico annuisce, sistemandosi gli occhiali nel solito tic. “Filosofia. Non ricordo nulla.”
Il più grande butta un'occhiata al libro, per poi alzare le sopracciglia. “Oh, ma questo esame io già l'ho dato! Dicono che il professore faccia sempre le stesse domande!”
Gli occhi di Nico si accendono. “Davvero? E tu le sai?”
Percy sorride sincero, alla reazione bambina dell'altro. Annuisce, per poi incamminarsi verso la porta. “Ti accompagno e te le dico, okay?”
Il viso già rosso di Nico si infiamma ancora di più, facendolo quasi imbarazzare. “Okay” sussurra, raggiungendo l'altro ragazzo.

 

Angolo mio.
Oookay! Non chiedetemi come è nata questa cosa, non saprei rispondervi. So solo che una mattina mi sono svegliata con l'idea di voler fare una fanfiction "conto alla rovescia"
ED ECCOLA QUI!
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate dell'idea, e sapere se vale la pena andare avanti uwu
Come potete notare questa volta niente cose drammatiche, anzi. Credo che la crew di Ottaviano con le sue battute scadenti sia finita nel demenziale hahahaha!
Eh boh, basta, questo!
Un bacione, LauraPalmerBastille. <3
  
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