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Autore: Chimera_lupo99    21/03/2015    2 recensioni
"Da piccola avevo un amico immaginario, si chiamava Ghiaccio.
Ora sono cresciuta e ho vissuto una meravigliosa avventura.
E ora Ghiaccio ha un'altro nome."
Attenzione gentaglia ci sono degli Spoiler su un pezzetto della trama de "Il potere dei Sogni".
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ancora.
L'avevano di nuovo mandata a letto senza cena per una cosa che non aveva fatto.
Tutta colpa di quello stupido del suo fratello maggiore, che era sempre stato il cocco di mamma e papà.
Al contrario di quello che avrebbero fatto tutti i bambini della sua etá, lei non si era messa a piangere, non aveva urlato né fatto i capricci.
Aveva semplicemente chinato la testa ed era andata a passo di marcia nella sua cameretta lilla, chiudendosi poi a chiave con l'ausilio di un paio di libroni che le avevano permesso di arrivare alla serratura.
Ormai ci era abituata, praticamente cenava una o due volte la settimana.
Si sdraiò sul letto e prese tra le braccia un pupazzo sdrucido, una specie di batuffolo verde con due bottoni azzurri come occhi.
Lei amava tanto quel pupazzo, glielo avevano regalato per il suo quarto compleanno, ed era stata felicissima perché rappresentava il suo personaggio preferito di un fumetto che il padre le aveva portato da un viaggio in America.
Sollevò con le braccia il pupazzo e lo guardò.
-Ciao...- Sussurrò, come se il pupazzo potesse sentirla.
Si stupì tantissimo quando una delle braccia del pupazzo si sollevò, muovendosi appena come a fare "ciao".
Ancora a bocca spalancata, guardò il pupazzo.
Si era mosso! Si era mosso per davvero!
Si tirò a sedere, guardando il pupazzo.
In quel momento sentì dei passi.
Ed erano nella stanza.
Le orecchie leggermente appuntite di lei si mossero impercettibilemente, cercando di capire chi fosse lì con lei.
-Chi sei..?- Domandó con una vocina piccola piccola.
L'armadio si aprì.
Un fumetto ne uscì fuori, apparentemente volando.
Poi cadde sul letto.
-Hai capito chi sono?-
Lei si drizzò di scatto, sentendo quella voce dentro la sua testa.
Era una voce roca e un pò dura, ma a lei sembrò quasi dolce.
Sorrise, guardando l'immagine del fumetto e l'incomprensibile titolo in inglese.
Aveva tentato in tutti i modi di capirci qualcosa, ma niente.
Dopo un attimo di stupore, esordì con una vocina piccola: -Come ti chiami...?-
-Non lo so. Dammi tu un nome.-
Lei ci pensó su un attimo, poi disse sicura, guardando gli occhi del pupazzo: -Ti chiamerò Ghiaccio.-

***

La tredicenne entrò in camera.
Era diventata un pò polverosa, eh. Beh, era stata via per tanto.
Da sotto il vecchio letto prese una scatola, con un'etichetta con su scritto "non aprire" in una calligrafia pessima.
La aprì, e vi ritrovò dentro un vecchio fumetto, un pupazzo sporco e scucito e tanti, tantissimi disegni.
Prese uno dei disegni in fondo al mucchio, e lo guardò sorridendo.
Sopra il disegno, in caratteri storti e disordinati, evidentemente scritti da un bambino abbastanza piccolo, era scritto: "Alice e Ghiaccio insieme per sempre."
La ragazzina sorrise, prese una penna verde e scrisse una parola in corsivo, sopra la parola "Ghiaccio".
Ora si leggeva:
"Alice e Scourge insieme per sempre".
  
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