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Autore: Bru_    22/03/2015    1 recensioni
Stefano è amico di Chiara. Un grande amico. Il migliore. Ma cosa succede se l'amore decide di fare capolino? Gli equilibri si rompono, i sogni si infrangono e le cose non restano più esattamente le stesse. Ma il loro rapporto resterà così per sempre? Ci sono speranze per Chiara e Stefano, o sono destinati a predersi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CHIARA
Entro in casa e mi butto sul letto. Calde lacrime cominciano a rigarmi il volto, lasciando dietro di loro una scia di trucco nero sbavato.
Stupida e insicura. Ecco quello che sono ed ecco come mi sento in questo momento.
Le sue parole riempiono quel vuoto che si era creato nei giorni scorsi all’interno della mia anima ferita. Rappresentano uno spiraglio al quale sarebbe troppo facile attaccarsi, un raggio di sole nell’oscurità dei miei pensieri.
Potrei dargli una possibilità, potremmo provare ad avere una storia e vedere come vanno le cose, ma mi sento così impaurita che improvvisamente comincio a tremare come una foglia.
Lo desidero così tanto da provare quasi un dolore fisico, ed ho letto la delusione nei suoi occhi quando gli ho comunicato la mia intenzione di prendermi del tempo per riflettere.
Perché allora non lasciarsi andare alle emozioni e cogliere quello che di più bello questa storia ha da riservarmi? Perché non provare?
Stupida! Stronza e stupida!
A che serve torturarsi in questo modo, quando la verità è che una storia noi già ce l’abbiamo? Che lo vogliamo o no. Bisogna solo ammetterlo con se stessi.
Mentre lo penso mi scappa un sorriso fra le lacrime, ed è in quel preciso momento che sento di avere già deciso. Anzi, che non ho nemmeno bisogno di decidere, perché è talmente forte l’urgenza che ho di lui, da vincere qualsiasi resistenza e paranoia del cazzo.
Non mentivo a me stessa quando ho scoperto di amarlo. E non mento a me stessa ora, quando sento che la mia vita cambierebbe in meglio con lui accanto.
Prendo in mano il telefono e decido di chiamarlo.
L’attesa mi sembra qualcosa di insopportabile.
-Chiara stai bene?-, chiede preoccupato.
Ignoro completamente la sua domanda e dico semplicemente:
-Okay.-
Il cuore mi batte ad una velocità incredibile e stringo il telefonino talmente forte che ho quasi paura di romperlo. Chiudo gli occhi e trattengo il respiro.
Dall’altra parte solo silenzio. Un silenzio che mi sembra non debba mai finire, ma che ad un certo punto lascia il posto alle sue parole.
-Riesci sempre a stupirmi, piccola. Sei…sei incredibile! Ti prometto che non ti farò mai pentire di questa tua decisione. Ti prometto che ogni giorno insieme sarà una bellissima scoperta. Avrei voglia di vederti adesso, in questo momento.- La sua voce è quasi un sussurro, e si percepisce l’emozione che sta provando.
Io ho ancora gli occhi chiusi e un grande sorriso stampato sulle labbra.
-Penso che…penso che valga la pena fare un tentativo. Stare lontana da te non mi fa stare meglio.-
-Aspettami lì. Torno indietro. Ho bisogno di guardarti negli occhi mentre parliamo.-
Riaggancia il telefono lasciandomi in un mare di sentimenti, un subbuglio di emozioni che finalmente sono riuscita ad esprimere almeno in parte e che avrò l’occasione di spiegargli con calma dopo.
Lo amo.
E forse ora sono la sua ragazza.
 
STEFANO
Mi prende per mano e mi conduce nella sua camera. Ha il trucco colato e i capelli in disordine, ma non mi è mai sembrata più bella di così.
Ora ho solo voglia di baciarla e di sentire il suo sapore.
Ci muoviamo silenziosi come ladri nella notte, anche perché non vogliamo rischiare di svegliare i suoi che dormono nell’altra stanza, ma appena siamo in camera la  spingo contro il muro, delicatamente, certo, ma i miei gesti lasciano trasparire il bisogno di sentirla che ho. Lo stesso bisogno che, scopro con piacere, ha anche lei. E iniziamo a baciarci.
Prima lentamente, poi con più voracità, desiderosi di andare oltre, di entrare entro un confine che abbiamo già oltrepassato, ma che sentiamo il bisogno di varcare nuovamente, ancora una volta. Colpevoli del fatto che non sarà l’ultima. Desiderosi di donarci all’altro.
Vinciamo i vestiti e la biancheria intima con frenesia e impazienza, e arriviamo a toccarci, pelle contro pelle, corpo contro corpo; a guardarci nudi, uno di fronte all’altra, con il bisogno sempre crescente di respirarci, di assaporare il gusto prezioso della nostra pelle. Con una voglia che non fa che aumentare di attimo in attimo, quella stessa voglia che possiamo leggere anche in fondo ai nostri occhi, che vediamo grazie alla luce della luna che si intrufola, curiosa, dalla tapparella semi-alzata.
E lentamente, con una dolcezza infinita, entro dentro di lei.
Con l’impazienza e il desiderio di arrivare al piacere, ma anche di non arrivarci mai. Per permettere ai nostri corpi di rimanere uniti il più a lungo possibile. Per gustare pienamente di questa fusione con tutti i nostri sensi storditi. Per imprimere tutte queste sensazioni sulla nostra pelle nuda per poi poterle rievocare col ricordo in ogni momento. Per permettere alle nostre anime di stare vicine ancora un po’. Prolungando all’infinito quegli attimi che non sappiamo se ci saranno anche domani.
Nell’aria resta l’eco di due parole appena sussurrate, piano piano, nella maledizione di non poterle dire più forte, di non poterle urlare al mondo addormentato:
-Chiara-
-Stefano-
 
Ci accoccoliamo sul letto, sudati e appagati e ci stringiamo in un abbraccio che è un po’ una promessa rispetto a quello che sarà, qualsiasi cosa ci aspetti dietro l’angolo.
Scuoto decisamente la testa, mentre le mie dita scorrono sui suoi capelli, ora sciolti e selvaggi, abbandonati sulle sue spalle illuminate dalla luce della luna.
-Tu davvero non hai idea di che cosa significhi questo per me, Chiara.-
Sorride, delicata, e traccia i contorni del mio viso con il pollice.
-E tu non hai idea di quello che ho passato io.-, dice mentre un velo di tristezza le attraversa lo sguardo che si incupisce un po’.
-Chiara. Guardami.-, dico con una certa decisione. Aspetto che lei entri nel mio sguardo, poi continuo. –Non posso prometterti che sarà per sempre, non ho il potere di farlo! Ma posso prometterti che sarà bello. E come ho detto prima al telefono, non te ne pentirai, piccola.-
Mi stringe ancora più forte, se è possibile e mi deposita un bacio sulla guancia.
E a me sembra di toccare il cielo con un dito. Mi sento in paradiso, anche se non ho mai creduto alla sua esistenza.
Poi, come il risveglio brusco da un bel sogno, tutto va improvvisamente in frantumi a causa di una grandissima, enorme, colossale cazzata.
Il mio cellulare, riverso sul pavimento, comincia a vibrare con una prepotenza che mi risulta irritante. Mi allungo per prenderlo ma Chiara è più veloce e più vicina di me, quindi si allunga e lo afferra per prima, e legge inevitabilmente il nome della persona che mi sta chiamando, con tanto di foto scema abbinata: Sara.
Cambia espressione  immediatamente. Stringe il cellulare in mano e me lo sventola davanti chiedendo con una punta di sarcasmo: -Beh…non rispondi?-
Poi getta il cellulare accanto a me e si alza in fretta dal letto, cominciando a rivestirsi in maniera frenetica e nervosa.
Mi passo una mano fra i capelli e la guardo, mentre lei mi ignora completamente.
Il telefono continua a vibrare, finchè con un gesto stizzito lo spengo.
Mi alzo anch’io e mi rivesto. La prendo per un braccio costringendola a guardarmi. Quando finalmente cede e i suoi occhi sono dentro i miei le dico:
-Chiara, non è come sembra, davvero.- Cerco di essere il più convincente possibile.
-Ah no? Sono le tre di notte, Stefano. Spiegami com’è allora!-
Coglione! Il solito coglione! Non ho mai chiarito fino in fondo la mia posizione con Sara, di cui, tra l’altro, non mi importa nulla, e adesso ne pago tutte le conseguenze.
Continua a guardarmi con aria di sfida, mentre sento il mio cuore andare in frantumi sempre più.
Mi maledico mentalmente per non aver rotto definitivamente con Sara e per aver rovinato uno dei momenti più belli di tutta la mia vita.
-Chiara non…- mi interrompe arrabbiata, con le guance in fiamme.
-Zitto! Stai zitto! Puoi solo stare in silenzio! Dimmi che cazzo vuole da te a quest’ora. –
-Non lo so, davvero. Ti giuro che non conta nulla per me. Sara non è niente.-, dico mentre sprofondo sempre più nella merda.
-Tu non hai mai rotto con lei, Stefano! Ammettilo.- E così dicendo mi punta l’indice al petto.
-Sei peggio di quanto pensassi, sei uno stronzo privo di sentimenti!- Ora è lei che si passa una mano fra i capelli.
-Dimmi solo una cosa…ci scopi?-, mi chiede con un’espressione sul viso fra l’inorridito e il deluso.
Non rispondo. Abbasso lo sguardo e sospiro. Mi inumidisco le labbra e rialzo lo sguardo.
-Chiara, non sapevo che tu…che noi…non sapevo neppure che ci saremmo visti stasera, non sapevo che le cose sarebbero cambiate fra di noi, non sapevo un cazzo di niente.-
Ora mi guarda proprio schifata, come se guardasse un verme piccolo e rivoltante.
-Mi fai schifo! Hai continuato a scopare con lei anche dopo essere stato con me, dopo che abbiamo fatto l’amore. E nel frattempo continuavi a cercarmi, a tartassarmi di telefonate e di messaggi dolci. Ma cosa sei?-
Deglutisco imbarazzato. Ha ragione. È un po’ come se avessi tenuto il piede in due staffe.
Mi avvicino a lei per accarezzarle il viso con le nocche, ma, come prevedibile, mi respinge con forza.
-Non osare toccarmi. Non provarci!-, mi ammonisce con decisione.
-Vattene! Vai pure a fare la tua scopatina quotidiana con lei, adesso!-
-Non essere ingiusta adesso. -, biascico fra i denti.
-Vattene! Vattene immediatamente. Non sopporto neppure più la tua vista.-, afferma alzando il tono della voce.
Ci guardiamo ancora una volta negli occhi, lei incazzata come non l’ho mai vista prima, io con l’aria del cane bastonato. Poi me ne vado. E mentre sto per uscire dalla porta di casa sua ho l’impressione di sentirla piangere.
Stronzo! Mi ripeto ancora una volta. E coglione!
 

   
 
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