Quante volte ho varcato la soglia di quella stanza? Se dovessi contarle sarebbero infinite. Ti trovavo addormentato, disteso sul tuo letto scomodo; ti trovavo assorto nei tuoi pensieri, appoggiato a quella piccola finestra. Ma mai ti ho trovato in quel modo.



Sangue, tanto sangue.
Come una macchia irregolare, che si espande attimo dopo attimo: sangue dappertutto.
Agonizzante, nel mezzo della macchia, c'era lui.
Lui che sempre mi ha sostenuta, lui che sempre mi ripeteva di essere forte...Lui che mai ho visto piangere.
Lui era debole. Più di me.
Non poteva scavalcare i cancelli del tempo, tornando alla vita in un attimo?
Ma non era morto.
Non ancora.
Dovevo dire qualcosa, stavo impazzendo a guardarlo soffrire.
"Zero...Cosa stai facendo...?"
Che domanda stupida, sapevo esattamente cosa stava facendo.
Stava morendo.
Ed era colpa mia.