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Autore: ludo22    22/03/2015    0 recensioni
La mia storia è ambientata a New Orleans, non a Verona, e ci sono i vampiri, i lupi mannari e gli ibridi che si odiano tutti fra loro, ma nel mezzo di questa guerra nasce un amore tra Niklaus Mickealson, nobile ibrido e Caroline Forbes, nobile vampira.
Finirà come la più famosa tragedia o li attende un finale migliore?
Ai posteri l'ardua sentenza
Personaggi: Klaus/Caroline, Un po' tutti
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico, Tragico
Note: AU, OOC, What if
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dal capitolo precedente:

[<< A questa festa ci saranno oltre a Camille anche tra le più belle ragazze di New Orleans. Andiamoci e potrai riscattare la tua vendetta, uccidendola o stuprandola, a piacer tuo >> disse Elijah, fermamente convinto che il fratello non avrebbe accettato l'invito.
Ma Niklaus lo stupì, perché accetto senza battere ciglio.
<< Ma si, andiamoci, glielo farò vedere io a quella maledetta cosa significa mettersi contro un Mikaelson >> disse, ritrovando il famoso ghigno che lo contraddistingueva dal fratello.] 

 

Scena III

 

Nel mentre, a casa Forbes, vi era un'accesa discussione.
Monna Forbes urlava a squarciagola dove fosse Caroline, sua figlia.
<< Balia, dov'è Caroline? >> chiese irritata, pensando che non era possibile che ogni volta che chiedeva di lei, la ragazza, puntualmente, spariva. << Valla a chiamare e dille di venire da me! >>
<< L'ho già chiamata, diamine! >> ribatté la diligente nutrice, cui poco piaceva chi metteva in giro la voce che lei era una lazzarona << Caroline…, Care… Oh dove diavolo si è andata a cacciare quella ragazza? >> continuava ad invocare la nutrice.
<< Che c'è? Chi mi vuole? >> rispose una voce da dentro una delle stanze.
Caroline era appena tornata da una passeggiata nel bosco con alcuni dei suoi amici e sapeva bene che la madre non avrebbe approvato ne la sua passeggiatina notturna, tantomeno che fosse uscita con i figli dei servi di casa Forbes. 
Quindi le toccò cambiarsi in fretta e, per la maledetta, uscì con il corsetto del vestito non del tutto allacciato.
<< Vostra madre! >> le rispose la nutrice, sollevata dal sentire la voce della sua protetta.
<< Accidenti, accidenti, accidenti >> mormorò la giovane vampira, rassettandosi il vestito. Poi, fece un respiro profondo e si avviò verso il patibolo. O una sorta di esso, pensò, quando scorse la madre che le stava fissando il seno. 
Abbassò velocemente lo sguardo e si rese conto dell'errore.
<< Scusatemi, madre, ma stavo… >>
<< Sei uscita ancora una volta con i servi, ho capito. Non servono tante spiegazioni. >> disse Monna Forbes, il tono di voce meno irato di quanto Caroline si aspettasse, il che le fece presagire niente di buono << Comunque, devo parlarti. Nutrice lasciaci sole, anzi, rimani. Tu sai quanti anni ha mia figlia? >>
<< Come no: ve la posso precisare senza sbagliare di un'ora >> commentò la nutrice, inorgoglita.
<< Ne sta per compiere sedici, giusto? >> 
<< Sedici, ci scommetto sedici dei miei denti, se non fosse che ne sono rimasti solo sei. Tra quanto tempo è il dieci di ottobre? >> chiese poi la nutrice.
<< Due settimane, più o meno. >> le rispose prontamente Monna Forbes.
<< Allora mancano due settimane al compimento del suo sedicesimo anno di età >> disse la nutrice << Oh, Caroline, che il Signore ti abbia in grazia. Sei stata la bambina più bella che mi si sia mai attaccata al seno. Se solo vi potessi vedere sposata, non avrei nessun altro desiderio. >> proseguì la nutrice.
Monna Forbes non si fece scappare l'occasione e chiosò:
<< Sono venuta proprio per parlarti di questo: quando ti sposerai. Caroline, amore mio, dimmi, che ne pensi del matrimonio. >>
Caroline rabbrividì istintivamente al pensiero di un'anello al dito che non fosse il suo anello solare e così ripeté:
<< Matrimonio? >>
<< Si, si, matrimonio cara! >> le rispose la madre, provando ad interpretare le espressioni facciali della figlia.
<< Non voglio sposarmi, madre. Il mio desiderio è vivere per sempre sola con la mia famiglia ed i miei amici! >> replicò la giovane, arrabbiata.
Non poteva credere al fatto che sua madre la voleva far sposare, con uno sconosciuto, per giunta.
<< Ma Caroline… Siete una ragazza. E' cosa normale e giusta che vi sposiate >> la nutrice provò a stemperare la tensione che leggeva nei volti delle donne che stavano parlando.
<< Normale per voi forse, ma sta sorgendo una nuova era, madre! Vi prego. Io riesco a sentirla, perché voi non potete fare altrettanto? >> pianse Caroline. Ma erano lacrime di rabbia le sue, non di paura o tristezza.
<< Non mi interessano le tue farneticazioni su un nuovo mondo e tutte quelle bestialità che ti raccontano i tuoi amici servi >> le rispose acida la madre. << Tyler ha chiesto la tua mano e tuo padre è intenzionato a concedergliela. >> 
<< Tyler, >> mormorò Caroline mentre avvertiva le lacrime fermarsi << il licantropo Tyler? >> 
<< Oh che bel giovane che è quel Lockwood, sembra un figurino! >> disse la nutrice, con la segreta speranza che Caroline accettasse, almeno, di vederlo.
<< E' uno dei più bei ragazzi di tutta New Orleans >> confermò la madre.
<< E' vero, quel ragazzo è proprio tra i più belli sul mercato. >> continuò a dire la nutrice.
<< Che ne dici, Caroline? Te la senti di poter amare quel licantropo? Lo vedrai stanotte alla festa, comunque: cerca di leggere la bellezza che è scritta nel suo volto, guardagli soprattutto gli occhi, tesoro mio. E' lì che si nascond il cuore di un uomo. Se deciderai di sposarlo sarai partecipe di un possesso tale, senza in questo modo, diminuire te stessa. >> 
La balia intervenne: 
<< Diminuire se stessa? Ma che dice, padrona? Generalmente le ragazze ingrassano quando si sposano… >>
Monna Forbes guardò malamente la povera serva e tornò a chiedere alla figlia:
<< Insomma, ti senti o no in grado di amare Tyler? >>
<< Non lo so, madre! Ho solo sedici anni e non so nemmeno cosa significhi l'amore. Ma se per voi è tanto importante stanotte lo osserverò bene. >> le rispose Caroline, molto più calma.
In quel momento entrò un servitore che, con invidiabile savoir-faire le chiamò per avvertirle che la festa era inziata e che tutt chiedevano della signora e della fanciulla. 
<< Seguitemi, presto però >> finì, uscendo.
<< Arriviamo, grazie. >>  disse Monna Forbes.
<< Vai, Care, e mi raccomando, torna vincitrice! >> le sussurrò la balia

 

Scena IV 

 

Niklaus, Kol ed Elijah passeggiavano davanti casa Forbes, con alcuni amici, alcuni con delle torce, aspettando di sentire la musica partire per entrare. D'altronde non volevano farsi scoprire entrando in una stanza piena di Forbes, perché pur avendo il vantaggio delle zanne (letali per qualsiasi vampiro), poi ne avrebbe risposto il padre e nessuno voleva questo.
Per questo si erano tutti travestiti, Niklaus in particolare era mascherato da lupo.
<< Un perfetto travestimento per farti prendere dai Forbes >> aveva commentato Kol ghignando al suo indirizzo.
<< Oh fatti i fatti tuoi, Kol. >> aveva risposto Klaus., per poi chiedere ad Elijah << Allora, entriamo si o no?
<< Niklaus, ricorda, niente casini… Siamo qui per ballare e divertirci. Niente spargimenti di sangue o morsi… A chiunque! >> aggiunse dopo qualche istante.
<< Allora tanto vale che mi si dia una torcia, >> commentò il maggiore dei due. Aveva una mezza idea di tornare a casa, perché Elijah gli aveva detto che si sarebbe potuto vendicare, e invece ancora una volta, doveva sottostare alle regole del padre << non sono intenzionato a ballare o a divertirmi! >> 
<< Oh no, no, caro mio. Tu stasera ballerai >> quasi urlò Kol, con il solito ghigno che lo contraddistingueva << Se vuoi dimenticare quella sgualdrina di una Forbes, divertirsi con un'altra di esse è il minimo che tu possa fare! >>
<< Non credo che riuscirei a farcela >> sogghignò al suo indirizzo Klaus.
<< Su, bussate ed entrate, la musica è iniziata >> commentò Elijah, quietamente.
Niklaus si limitò a dire a Kol, cui un compagno aveva appena dato una torcia, per potersi infilare una maschera.
<< Allora, me la dai quella torcia? Lascio a voi il piacere della danza, io starò a reggere il moccolo in disparte. La caccia per me è già finita d'altronde! Ma ora andiamo, Elijah e gli altri sono già entrati. >>

 

 

N/A 

Come potete vedere la mia Giulietta aka Caroline non è esattamente la tipica ragazzina sperduta, anzi. L'ho resa ribelle e un attimino anticonformista, come è nella prima stagione di TVD con la madre.
Inoltre ho accorciato sensibilmente la quarta scena, perché trovo inutile tutto il sogno del buon Mercuzio/Kol (Mercuzio e Kol vi voglio bene!)
Spero che le puriste della tragedia me lo perdoneranno…       
Ci vediamo il mese prossimo con un nuovo capitolo

Baci 

Ludovica

   
 
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