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Autore: Rinch_18    22/03/2015    1 recensioni
Un ragazzo di soli 12 anni acquista un gioco su internet che finirà per rovinare la sua semplice e innocente vita
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~     LAVNDONIA: LA SINDROME


Era il 16 agosto ero un ragazzo di soli 12 anni, ormai la scuola era finita da un bel po' di giorni ed io, come ogni anno, al posto di andare a divertirmi fuori stavo buttato sul letto a giocare con il mio vecchissimo gameboy color.
Avevo trovato su ebay un pockèmon che non avevo mai giocato allora, senza pensarci molto, lo comprai ai soli dodici euro e trenta e si chiamava: “pokèmon verde”.
Non l’avevo mai sentito allora mi incuriosiva molto.
Dopo i soli tre giorni mi arrivò in un pacchetto incartato molto bene ed una scritta a penna rossa che diceva:” BUONA FORTUNA”.  Pensai che il gioco fosse molto difficile allora mi rimboccai le maniche, infilai la cartuccia nel retro del gameboy, lo accesi e inizia a giocare. Ma quella scritta significava altro.
Appena iniziato il gioco era uguale agli altri allora creai la nuova slot ed incominciai. Visto che era tutto in inglese non capivo molto però quel gioco con quella sua grafica in bianco e nero mi suscitava qualcosa ma non capivo cosa. In sole tre ore ero arrivato già a lavandonia.
Ebbene si LAVANDONIA. Avevo già sei pokèmon tutti molto forti allora decisi già di provare a fare la torre di lavandonia. Quando sono arrivato la musichetta di sottofondo cambiò e questa che c’era era molto strana e molto triste allora, visto che avevo le cuffie, decisi di abbassare un po’ il volume.
Quando sono entrato il primo pockèmon, se si poteva definire così, era una cosa davvero raccapricciante.
Era una mano mozzata semi chiusa, era molto facile da distruggere così andai avanti.
Il secondo pockèmon aveva un nome ma l’immagine non era quella di un mostro ma di una specie di edificio come una torre ed il suo nome era:”731”, anche lui era molto semplice da distruggere così proseguì il mio cammino.
Durante il mio tragitto incontrai dei fantasmi da distruggere e le loro azioni erano molto basse di frame ed alcune volte le immagini cambiavano e vedevo case e la bandiera del Giappone ed altre cose molto strane.
Allora a quel punto spensi il gameboy andai a cenare e subito dopo mi infilai nel letto e chiusi gli occhi.
Non volevo più completare quel gioco.
Mi svegliai la notte alle tre con un forte mal di testa che poi il giorno dopo, andando a farmi una visita, si scoprì fosse un emicrania. Tutte le notti mi svegliavo perché andavo in apnea ostruttiva e avevo molto sonno arretrato.
Un pomeriggio molto caldo ricordo che mia sorella piccola mi chiese se avevo la colla a stick visto che doveva fare un lavoretto allora io gli risposi di prenderla sulla mia scrivania e lei mi rispose che dovevo prenderla io, io non le risposi, allora lei continuò a ripetere sempre la stessa cosa senza fermarsi.
Ad un certo punto mi venne un fortissimo impulso, presi la statuetta di Darth Vener che avevo accanto a me e gliela lancia addosso.
Lei cadde per terra e in lacrime con una mano sul braccio chiamò a mia madre, gli tolse la mano ed usciva tanto sangue allora mia madre mi sgridò e non mi fece più accendere ne tv ne cellulare.
Una fatidica notte andai in cucina, presi un coltello e con gli occhi ancora chiusi lo infilai nelle nocche fino a cacciarle fuori così fino all'ottava dopo svenì in una pozza di sangue.
Ora sono in un letto dell’ ospedale con la gamba di una dottoressa vicino abbracciata come un orsacchiotto e vicino a me molto sangue, troppo sangue.
Non so cosa mi sia successo ma ora voglio solo dormire.
Dormire per sempre.

   
 
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