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Autore: _Met_    22/03/2015    3 recensioni
{Spoiler! Cronache di Magnus Bane } {Missing moment| What if ? | Song Fic } {Raphael centric }
Dal testo:
New York 1958
Un picchiettio insistente si abbatté sulla porta del Sommo Stregone di Brooklyn. Era inizio autunno e la pioggia si abbatteva sulla grande metropoli con insistenza. Magnus guardò di traverso la porta per poi sospirare e dirigersi verso di essa.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Magnus Bane, Raphael Santiago
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Autore: _Met_

Titolo: Di lettere d’addio e stregoni.

Desclaimer: Tutti I personaggi sono di proprietà di Cassandra Clare e questa storia non ha alcuno scopo di lucro.  La canzone è second chance degli shinedown e appartiene a loro. 

Genere:  Missing moment  ~ What If  ~ Song Fic ~ Spoiler

Note: Sto leggendo le cronache e penso di star impazzendo psicologicamente per i troppi feels. Comunque, questa storia è ambientata qualche anno dopo la trasformazione di Raphael, e la madre ha capito cos’è diventato suo figlio. Spero di non aver sforato nell’ OOC. Buona lettura.

Met

 

Tell my mother, tell my father I've done the best I can
To make them realize this is my life, I hope they understand
I'm not angry, I'm just saying
Sometimes goodbye is a second chance

New York 1958

Un picchiettio incessante si abbatté sulla porta del Sommo Stregone di Brooklyn.  Era inizio autunno e la pioggia si abbatteva sulla grande metropoli con insistenza.  Magnus guardò di traverso la porta per poi sospirare e dirigersi verso di essa.

« Chi è ? » chiese scocciato.

« Un unicorno » rispose una voce altrettanto irritata.

Magnus alzò gli occhi al cielo esasperato, per poi aprire la porta ad un Raphael alquanto sciupato. I lineamenti tirati e gli occhi stanchi. Era da almeno un anno che non si parlavano, non tanto per scelta, più che altro per impegni.  

« Da quant’è che non mangi ? » chiese con occhio indagatore il figlio di Lillith appoggiandosi allo stipite della porta.

« Non è un tuo problema » sbuffò il ragazzo superando lo stregone ed entrando nell’appartamento.

« Si che lo è se mi svieni in salotto » puntualizzò l’uomo per poi chiudere la porta.

« Ho bisogno di un favore » spezzò il silenzio il vampiro in tono serio sedendosi su una poltrona.

Magnus lo studiò per un attimo per poi sospirare.

« Cosa ti serve ? » chiese lo stregone.

« Devi dare questa a mia madre »  e dall’impermeabile tirò fuori una busta.

« Pensavo che voi … » iniziò lo stregone ma venne interrotto da una risata amara che si spense un istante dopo.

« Mia madre non è una stupida. Ha capito dopo pochi mesi quale dannato mostro sono diventato. Mi ha gridato contro che non ero più suo figlio e che per lei ero morto la notte in cui sono scomparso rapito da quel maniaco figlio di puttana » spiegò in tono amaro tenendo lo sguardo fisso sulla moquette. Mentre parlava, una mano era corsa a tenere la piccola croce dorata che anni prima la madre gli aveva regalato. 

« Ho solo bisogno che tu le dia la lettera. Non mi sembra un compito difficile » 

Magnus guardò il vampiro per poi acconsentire.

« Se vuoi, posso - » iniziò.

« Va bene così Magnus. Fa solo ciò che ti ho chiesto »

Detto ciò il vampiro si alzò dirigendosi verso la porta e spalancarla.

« Quanto vuoi per farmi questo favore ? » domandò il figlio della Notte voltandosi. Ed in quel momento la scena di Guadalupa che lo rincorreva per ringraziarlo di averle riportato a casa il primogenito gli si proiettò sulle palpebre stanche.

« Va bene così Raphael » rispose lo stregone per poi chiudere la porta.  

Il figlio di Lillith sospirò per poi guardare la busta ingiallita.

Il giorno dopo Magnus bussò alla porta di casa Santiago.

Guadalupa lo studiò con i suoi profondi occhi neri per poi sbattergli la porta in faccia.

« Se ne vada »  disse la donna in tono gelido.

Magnus sospirò per poi infilare la lettera sotto l’uscio della porta.

« Le chiedo solo di leggerla » sussurrò per poi andarsene.

Guadalupa Santiago guardò con occhi sospettosi la busta ingiallita. La raccolse da terra con mani tremanti per poi abbandonarla sul tavolo. Quella lettera tormentò la donna per giorni. Fin quando la curiosità e la preoccupazione non ebbero la meglio. 

Cara mamma.

Ti scrivo solo per dirti addio e per farti sapere che non sono arrabbiato con te.

Sto facendo del mio meglio per rendere migliore questo essere diabolico che purtroppo sono diventato. 

Ti chiedo solo un favore.

Menti.

Di ai miei fratelli, hai tuoi figli che tutte quelle cose che mi hai urlato non le pensavi veramente. Digli che è stata una mia scelta quella di andarmene. 

Ti voglio bene.

Con affetto.

Raphael

Lente lacrime macchiarono la carta. Poi, la donna si alzò e andò a prendere carta e penna.

Un picchiettio leggero rimbombò in casa Bane. Magnus sbadigliò per poi andare ad aprire la porta. Ma quando aprì, trovò solo una lettera abbandonata sull’uscio. 

Magnus sorrise impercettibile per poi raccogliere la busta.

   
 
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