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Autore: rieraespos    22/03/2015    0 recensioni
Un viaggio. Basterà un semplice viaggio per scombussolare completamente la vita di Nicole e Luca.
Dovranno avere a che fare con la sofferenza, la felicità e soprattutto l'amore, emozioni dapprima sconosciute per entrambi. Ma è risaputo, amor vincit omnia (l'amore vince su tutto).
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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29 settembre 2014.

Resoconto della serata precedente? No, direi di no.
Mi ha lasciato lì, sola, con quell'insulsa frase e con il sapore delle sue labbra sulle mie.
E' un idiota.

“Buongiorno Ciop.” cinguettò la mia migliore amica sin troppo felice. Mi sono persa qualcosa?

“Vi siete baciati?” e brava la mia Cip, lei sì che ci dà dentro.

“No, ma ci sto lavorando..”  

“Così mi piaci! Hai parlato con Bea?” 

“Sì ma no. Cioè ieri sera le ho chiesto esplicitavamente di dirmi se le piace Simone ma lei ci ha girato intorno tutta la sera.” 

“Quindi, che hai intenzione di fare?” 

“Non lo so, vedremo come andranno le cose. Come andrà, andrà.” amo le sue filosofie, si gode totalmente la vita.

“Tu piuttosto? Come mai tutte queste domande, ieri sera che hai fatto? Mi sembra che c'eri anche tu con noi.” si, ma... “OH CAZZO, ma tu sei sparita con Luca per una buona mezz'ora. Che è successo?” 

“Niente, doveva parlarmi di Bea.” bugiarda, bugiarda, bugiarda.

“Le piace?” cazzo, no.

“Boh, non me l'ha fatto capire. E' andata come a te con lei... Sono fatti per stare insieme quei due.” ma quest'odio improvviso per una delle mie più strette amiche?

“Mmh, sarà.” liquidò il tutto con un sorriso, ammiccando, cominciando poi a frugare fra i suoi vestiti.


Io invece andai in bagno; mi lavaii, vestii, truccai e aprii la porta.
Piccolo problema: il cane dei proprietari della casa era proprio fuori la porta che mi fissava, ed io ero terrorizzata da lui. Lo guardai, mi guardò, ci guardammo finchè... Abbaiò. Urlando, richiusi immediatamente la porta del bagno e chiamai Ilaria.

"ILARIA, AIUTAMI! QUESTO CAZZO DI CANE MI HA QUASI ASSALITO."

Lei si limitò a ridere per poi attaccarmi. Grazie mille, davvero.
Fortunatamente quando riaprii la porta lui non c'era, così corsi in camera gettandomi sul letto. Spostai lo sguardo su Ilaria che, non appena mi vide, scoppiò nuovamente a ridere.

“Sì, molto divertente, davvero.” mi gettai sul letto dando un occhiata ad i messaggi che mi erano arrivati.


Da Nicolas: Ieri sera non mi hai più risposto, è successo qualcosa? Buongiorno piccola, continui a mancarmi.

A Nicolas: No, tranquillo... Mi si è semplicemente scaricato. Buongiorno a te!


Una mezza verità. Mentre rispondevo ad i soliti messaggi di mia mamma, mio papà e quei gelosoni di mio fratello e del mio migliore amico (Gabriele) me ne arrivarono altri tre, insieme.


Da Christian: Oggi dobbiamo parlare!

Da Christian: Niente di preoccupante, tranquilla. Buongiorno bonita.

A Christian: Va bene... Buongiorno a te.

Da Luca: :*


Stramaledetto Mancucci che non sei altro.
Mi sembrava infinita la giornata ed erano solo le 8 del mattino.


**

Scuola, lezione, uscita.
Ero un pò preoccupata per quello che doveva dirmi Christian mentre Luca... Lo ignoravo. E lui faceva lo stesso. Decidemmo di andare al mare siccome era bel tempo ed i prof ci lasciarono andare soli.
Naturlamente andammo solamente io, Bea, Alessia, Ilaria, Christian, Simone e Luca. Il resto andò a fare shopping.

Non appena arrivammo, guardai Ilaria. Un semplice sguardo e ci capimmo.

"Vai!” urlò lasciando la presa di Simone sulla sua vita. Ci levammo entrambe la cannottiera ed i pantaloncini e ci buttammo in acqua. Amavamo il mare. 

Eravamo finalmente sole così mi potei avvicinare a lei per parlarle.

“Insomma, vi siete baciati?” 

“No Niky, dammi il tempo!” 

“Va bene, va bene.” risi, schizzandole. Schizzo tira l'altro (nessun doppio senso per ora), uscimmo dall'acqua, stendendoci sui rispettivi teli. Ila parlava con Simone, Io con Alessia, Bea sentiva la musica e Christian e Luca giocavano a carte. Erano entrambi strani ma cercai di non fissarli troppo. 

“Niky, possiamo parlare?” disse Christian. Okay, è arrivato il momento tanto atteso.. O la va o la spacca.

“Oh, sì. Certo.” mi alzai, sfilando un maglia dalla mia borsa che mi accorsi solo in quel momento essere di Nicolas. Non sapevo se fosse positiva come cosa o no...

“E questa maglia da dove esce? Oh, ma è di...” non lasciai finire quella pettegola di Ilaria. Dopo la scenata della sera prima con Luca, ci mancava solo questo.

“Di papà.” sentivo lo sguardo di quel broccolo persistente su di me.




Cominciai a camminare con Christian che non si decideva ad aprire bocca. Meglio che sia io a rompere il ghiaccio.

“Allora, che mi dici di Ilaria e Simone?” lui mi sorrise, una sorta di ringraziamento per aver parlato per prima.

“Lui ha detto che vuole baciarla l'ultimo giorno anche se le piace.” 

“Cosa? Ma è un coglione!” 

Già e non è l'unico...” 

“Cosa?” 

“No, niente. Allora raccontami un po' di te, non ci conosciamo quasi per niente.” il che è vero...

“Ma cosa dovevi dirmi?” 

“Niente, volevo solo stare un pò solo con te.” ah...

“Oh, va bene. Cosa vuoi sapere?” 

“Parlami della tua relazione con Nico.” ovviamente.

“Okay. Comincio con il dire che non stiamo insieme, io e l'amore non andiamo molto d'accordo. Ossia, io non credo a niente (amore incluso) ma Nico mi piace veramente quindi per lui potrei fare un eccezzione.” gli avevo confessato poco ma tanto.

“Quindi non sei mai stata innamorata?” 

“No.” 

“E non credi proprio a nulla? Dio?” 

“Credo in me.” 

Sorrise, scuotendo la testa. “Mi piaci, Nicole.” 

“Cosa, io ti piaccio?” 

“No, non in quel senso. Intendevo che sei una tipa okay, anche se sei bellissima.” 

“Grazie, allora amici?” gli sorrisi. 

“Certo. Dai, monta.” si piegò, facendomi segno di salire sulla sua schiena a "mò di cavalluccio." Lo feci, fino a che non arrivammo dagli altri, ridendo.

“Epa, che è successo qui?” disse Alessia, ridendo.

“Ci siamo messi insieme.” le feci la linguaccia, scendendo dalla schiena di Chris. Presi le sue mani e le posizionai sulla mia pancia. Lo sentii irrigidirsi e spostare lo sguardo su Luca, che fece lo stesso. Silenzio.

“Già, non stiamo bene?” disse Chris, stringendole leggermente la presa. Era tutto così strano...

“Dai oh, stiamo scherzando! Riprendetevi!” risi nuovamente legando i capelli. “Chi viene a fare un tuffo con me?” 

“Io.” disse a denti stretti.. il broccolo. Male, male.

“Bene, andiamo.” indifferente, brava Nicole.

Prese la mia mano, intrecciandola con la sua, diregendosi in una parte a me sconosciuta.

“Ei, dove stiamo andando?” cercai di mollare la presa ma lui non ne voleva sentire. Fece esattamente la stessa cosa della sera precedente, mi attaccò contro un muro avvicinandosi al mio orecchio.

“Cosa vuoi, Mancucci?” 

“Te.” si avvicinò al mio collo, sfiorandolo solamente con le sue labbra. Non parlai proprio come la sera precedente... Mi mancava il fiato, la saliva e le parole. “Hai proprio una calamita per i broccoli tu eh.” 

Lo spinsii via sulla difensiva. “Si infatti, guarda con chi cazzo sto adesso.” 

Me ne andai, finchè ovviamente lui non mise le mani sui miei fianchi facendo combaciare il suo petto con la mia schiena. “Mi piaci, Nicole...” creò dei cerchi immagginari sulla mia pelle, provandomi dei brividi. “Sei bellissima.” 

Stesse parole, stesse frasi.
Sfilaii semplicemente le mani dalla mia vita tornando dalle mie amiche, senza aprire la bocca.

**

La sera ci riunimmo alla solita birreria, bevendo e parlando del più e del meno. Luca continuava a guardarmi sorridendo ed io continuavo ad ignorarlo. Tutto era nella norma finchè Christian chiese ad Alessia se potevano parlare... Cos'è questa storia che adesso tutti parlano con tutti? Magicamente Bea andò al bagno ed Simone e Ilaria se ne andarono. 

Chissà con chi rimasi io.

“Stai parlando con il broccolo?” continuai ad ignorarlo, non ne vale la pena. “Mi sembra di averti già detto che..."

“Zitto, per favore.” questa vacanza non stava andando per niente bene.

Lui ovviamente non mi diede ascolto e si sedette proprio affianco a me, poggiando una mano sulla mia coscia. “Possibile che tu non mi sopporti così tanto?” 

Alzai il volto dal mio telefono, guardandolo. Possibile che nei suoi occhi lessi tristezza? “Come se ti importasse.” riabbassai lo sguardo sullo schermo che avevo davanti, degludendo.

Luca tolse immediatamente la mano dalla mia coscia, come se si fosse scottato. Si alzò e tornò al suo posto, tirando fuori a sua volta il cellulare. “Infatti non mi importa nulla, però saresti stata un'ottima preda.” 

Sghighiazzò. 
Mi sembra di essere tornata alla sera prima; il mio stato d'animo era lo stesso e quello di Luca anche.
Io ero amareggiata, arrabbiata e delusa. Lui semplicemente divertito, come sempre.
Questa volta fui io però ad andarmene, non prima di sussurrargli un “Non ne vale la pena, neanche fossi Nicolas Golieri.” 

Colpito all'orgoglio.
3 ad 1 per me... Sì, ma palla alla al centro un par di palle, quella che ci era rimasta di merda ero di nuovo io.
Match point, please!



































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SPAZIO AUTRICE:

Pensavate di esservi liberati di me, ammettetelo! 
A parte gli scherzi, rieccomi qui dopo più di 15 giorni di ritardo. Sono un disastro.
In realtà il capitolo era pronto da un pezzo ma nell'ultimo periodo ho avuto una quantità stratosferica di problemi, che a mio parere si sono ripercossi sul testo qui sopra, quindi non mi ha mai convinto (neanche tutt'ora) tanto da pubblicarlo. Però dovevo e, dopo milioni di correzzioni, mi sono decisa a metterlo. Scusate se non è un gran chè. 
Un bacio, Ludo.


   
 
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