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Autore: WaywardSon    23/03/2015    0 recensioni
"Fermatevi un momento, pensate.... come sarebbe stata la vostra vita se voi foste nati in una famiglia di cacciatori invece che in una famiglia normale? E non fraintendetemi, sto parlando di cacciatori di mostri.
Vi posso tranquillamente rispondere io. Il mio nome è Carolyn, e sì, è una vera merda."
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ww.html Avviso ai lettori: la storia per sbaglio l'ho cancellata e in settimana pubblicherò anche il resto dei capitoli! Mi spiace per questo inconveniente ma magari ne approfitterò anche per modificare qualche orrore grammaticale, vediamola in un modo più positivo possibile insomma, comunque spero che continuiate a seguire la storia! Qualsiasi cosa vi risponderò in privato o nei commenti! Alla prossima


"Fermatevi un momento, pensate.... come sarebbe stata la vostra vita se voi foste nati  in una famiglia di cacciatori invece che in una famiglia normale? E non fraintendetemi, sto parlando di cacciatori di mostri.
Vi posso tranquillamente rispondere io.  Il mio nome è Carolyn, e sì, è una vera merda.
Quand'ero piccola, non capivo cosa mi accadesse intorno, non ero molto sveglia come mia sorella o probabilmente non volevo esserlo. Lei sì che la si può definire una ragazza furba e temeraria. Della caccia non me ne interessavo, l'idea di ritornare a casa la sera sporca di sangue, fango e con il peso sullo stomaco di aver ucciso qualcuno o qualcosa non mi allettava granchè..
-Non sono cose per me, non voglio fare del male a nessuno- rispondevo sempre a mia sorella quando cercava di capire il mio punto di vista, un giorno però...di punto in bianco non me lo chiese nemmeno più.
Ricordo benissimo quel giorno: ero sul divano di casa mia, quando vivevo ancora a Poison hills, stavo facendo i compiti per la scuola quando Catherine, mia sorella spalancò la porta di casa. Stava tornando dalla sua solita caccia, non ci feci molto peso ma era molto silenziosa, posò lo zaino all'uscio e salì le scale per andare al piano superiore, senza dire una parola.
Mi girai per fissarla qualche secondo per poi continuare i compiti.
Passarono ore ed ore, non appena finii i compiti mi resi conto che non si fece più viva nemmeno per chiedermi cosa facevo o per prendermi in giro, come suo solito. Era sempre quel tipo di persona che doveva metterti sotto torchio altrimenti la sua vita non aveva un senso, ne provava gusto evidentemente.
Salii con calma le scale senza far rumore, mi avvicinai alla porta della sua camera e la aprii leggermente per vedere cosa stesse facendo. Dormiva, o così sembrava. Entrai in punta di piedi per metterle il lenzuolo addosso, quando si girò di scatto puntandomi un coltellino "Butterlfy" allo stomaco. Sobbalzai, mi spaventai così tanto che non riuscii a dire nemmeno una parola, feci retromarcia e alzai le mani. Lei spalancò gli occhi, ritrasse il coltello e si alzò di scatto per venirmi incontro. Si giustificò in tutti i modi possibili, mi chiese scusa in 3 lingue perlomeno.
-Si può sapere cosa fai con quell'arma?Sono cose pericolose, non dovresti tenerle in casa, Cathrine-
Certo, per chi non conosce la verità, è facile parlare così, ma da quel giorno, posso dirvi che anche io dormivo con una pistola sotto al cuscino. Non mi ha ancora detto quel giorno cosa vide, che la traumatizzò di quella maniera.
Mio padre la sera tornò a casa, stavamo cenando insieme in sala da pranzo quandoCatherine si versò l'acqua nel bicchiere e sistemandosi la ciocca di capelli dietro l'orecchio guardò mio padre.
-Papà,credo che dovremmo dirle tutto, ormai ci ha scoperti. E ha l'età per capirle, certe cose.- Nei suoi occhi color ambra comparve un lampo che le passava l'iride. Mio padre posò le posate, guardò Catherine e poi me. Sospirò e mi disse tutta la verità.
I demoni, le streghe, gli spiriti esistevano, non erano solo favole. Assurdo.
Due anni dopo, mio padre morì, durante il suo "lavoro". Inutile spiegarvi il dolore mio e dei miei fratelli, ormai rimaste soli, visto che nostra madre morì anni prima.
Mio fratello sparì dalla circolazione, mi chiamava ogni sera, ma non mi diceva mai dove fosse, si giustificava dicendo - Sto lavorando, non cercarmi, non sono cose che fanno per te-.
Mia sorella, premurosa e rompipalle come al solito era sempre con me. All'inizio poteva essere veramente pesante la convivenza forzata ma mi rendo conto che se non ci fosse stata lei.... sarei stata persa.
Ma ero stufa di una vita piena di mistero e con così tante regole quindi, decisi di cambiare rotta. Mi iscrissi anche all'università.... Inutile dire però, che studiai un paio di anni... perchè la mia vita cambiò radicalmente. Ovviamente i motivi non erano così futili ma è una storia lunga. Ne  le leggeremo delle belle!
  
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