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Autore: OdiTheUnicorn1975    23/03/2015    0 recensioni
Karma è una ragazza come le altre, con un solo problema: soffre di leucemia. Non si è mai posta il quesito "cosa fare prima di morire?", perché una ragazza solare come lei non aveva il motivo, ma ora il suo unico pensiero è "morirò, e forse presto".
Ci troviamo davanti ad una diciassettenne con un unico pensiero: la morte. Scopre di avere la leucemia e di doversi operare al midollo osseo il prima possibile. Tra trasfusioni, trasferimeti e operazioni, Karma incontrerà un ragazzo, poco più grandi di lei, che le salverà la vita: Matthew. Karma ruberà il cuore a Matt e non solo quello...
Leggete per scoprire la storia di Karma, la "ragazza bianca" e Matt, il ragazzo "senza midollo".
(i sopranomi non sono casuali, leggendo capirete)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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SORPRESA! 






Karma's POV  


Vedo mia madre rientrare nella stanza.
L'ho vista mentre usciva, e ho visto Matt fuori dall'ospedale.
Sento la porta chiudersi e trovo quel poco di coraggio che mi rimane per affrontare mia madre.  

-"cosa hai detto a Matt?"-  
Mi guarda storto per poi mettere un finto sorriso stampato in faccia
-"niente di che, l'ho salutato e abbiamo chiacchierato"- la vedo frugare nella borsa e uscire delle chiavi.  

-"credi che sia così facile prendermi in giro? Non mi faccio raggirare da te. Dimmi cosa gli hai detto."- mi sono avvicinata e le ho bloccato la mano che continuava a cercare nella borsa.
-"non darmi ordini! Sono tua madre!"- mi urla quasi in faccia.  
-"e io non sono né stupida né il tuo cagnolino! Voglio solo vivere la mia vita!"- urlo di rimando io.  

-"vuoi sapere cosa gli ho detto? Gli ho ordinato di starti lontano perché ti farà soffrire! Sto solo cercando di proteggerti!"-  
-"mamma sto aspettando di operarmi nonostante tu mi abbia protetti per tutta la mia vita. Ti servono altre prove per farti capire che non puoi proteggermi da tutto?"- le dico a pochi centimetri di distanza a denti stretti.

Senza dire altro esce dalla stanza sbattendo la porta e va via.
Dopo pochi minuti vedo entrare Jay.  
-"Karma tua madre è andata via furente. È successo qualcosa?"- mi chiede sulla soglia della porta.
-"niente di nuovo. Ho una strega come madre."-  
-"ha parlato con gli infermieri, non vuole che ricevi visite oltre lei e tuo padre"-  

Lo sentite questo suono?
È la mia rabbia che monta, verso mai madre, verso questo ospedale, verso il mio medico, verso questa stupida malattia.  
Una volta ho sentito una canzone che diceva "perché è stupido chi pensa che non serva anche il dolore".
Spero solo che un giorno questo dolore mi sarà utile.


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È tutto vero.
Mia madre ha ordinato agli infermieri di non farmi vedere nessuno oltre lei e mio padre.
Vorrei parlare con qualcuno ma da due giorni le uniche parole che ho rivolto a qualcuno sono state agli infermieri che cercano di convincermi a mangiare carne.  

"fa bene" mi dicono "non a loro" rispondo indicando la carne che mi porgono.
Capisco che non tutti abbiano fatto la mia scelta ma non mi sembra giusto costringere qualcuno a mangiare.  

Mia madre è sempre seduta regalmente su una poltrona nella stanza, ovviamente, quella più lontana dal mio letto.  
Riusciamo a non parlarci anche per settimane, ma di solito la prima a cedere sono io.  
Non mi piace la guerra ma se c'è ne sarà bisogno io sarò il guerriero più temerario.

Di tanto in tanto mi lancia occhiatacce ma poi torna a guardare la sua rivista di moda.  
Ogni tanto esco dalla mia camera e mi faccio un giro per i corridoio,incontro bambini, ragazzi e infermieri, ma mai nessuno con cui intrattenere una conversazione.  

Senza parlare mi alzo dal letto e tenendo la mia flebo in mano, indosso una vestaglia rosa antico in seta che mia ha portato mia madre, mi faccio una coda alta ed esco.  
Mi avvicino al bancone dov'è seduto Jay e appoggio il sacchetto con il liquido trasparente dentro, sulla scrivania.
Jay non si è accorto di me, intento a mantenersi la testa sulla mano mentre guarda una ragazza bionda, alta e magra con la divisa rosa.
Mi schiarisco la voce e subito Jay mi degna del suo sguardo

-"cosa c'è?"- mi chiede con ancora la voce sognante.
-"non sopporto più mia madre, sembra che non voglia che neanche mio padre mi faccia visita e... Tu non mi stai ascoltando!"- distoglie ancora lo dalla ragazza  
-"ti sto ascoltando!"- mi risponde

-"si, certo. Allora, che guardi?"- gli chiedo facendo finta di non aver visto la ragazza bionda.  
-"Aman... Ammirando il panorama! Sto ammirando il panorama."- si corregge subito prima di dire il nome della ragazza.
Lo guardo e seguo i suoi occhi fino a posarli sulla ragazza, poi noto la targhetta sulla sua divisa, Amanda.

-"stai guardando Amanda! Ti ho beccato!"- gli dico puntandolo con l'indice della mano destra.  
-"vuoi smetterla di urlare? Potrebbe sentirti!"- mi dice abbassandomi la mano.  
-"perché non ci vai a parlare?"- gli chiedo dopo qualche minuto.  
-"e cosa le dico?"-  
-"per iniziare la saluti, e poi parlate un po', semplice."-

 
 Jay si alza dalla sedia con sguardo deciso e cammina verso la giovane infermiera.

Le si avvicina e dopo essersi accorta della sua presenza, Amanda alza la testa e gli sorride radiosa.
Iniziano a parlare e sorridere.
Stanno davvero bene insieme.

Sto per tornare nella mia stanza, ma quando mi giro vado a sbattere ad un ragazzo.  
Alto, magro, con ricci e biondi capelli che gli scendono sulla fronte e dei fogli in mano. Bello, certo! Ma niente a che fare con Matthew...

gli dico piegandomi a raccogliere i fogli.  
dice lui mentre è piegato a raccogliere gli ultimi fogli rimasti.  
Entrambi ci alziamo e ci rimettiamo inpiedi così da poter essere faccia a faccia.  

Mi guarda giusto un secondo poi fa vagare lo sguardo nella stanza.
Mi chiedo se sia timido o se sia io ad avere qualcosa sulla faccia.
Me la tocco non trovando niente di strano.

gli chiedo.
mi chiede un po' perplesso.
rispondo quasi per giustificarmi.
  mi chiede.
Rispondo accennando un si con la testa facendo un mezzo sorriso.
mi dice ad un tratto porgendomi la mano.

Lo ringrazio mentalmente per avermi distratto dai miei pensieri, ogni volta che ripenso a dove sono mi sale una forte emicrania e mi si stringe la gola, come quando sono in ascensore e ho paura che si blocchi.  
rispondo. Dalla fine del corridoio arriva la voce di una donna che richiama il biondo davanti a me.  
mi saluta prima di sparire.


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I giorni passano e il giorno dell'intervento si avvicina.  
Non sono mai stata una persona ansiosa, ma sapere di dover essere sottoposti ad un intervento, non è una delle sensazioni più belle del mondo.  
Da quando l'ho incontrato Brian mi saluta sempre.  

Più vicino dell'intervento c'è il Natale, però.
Non sono un'amante delle festività o delle cene in famiglia, ma rivedrò dopo tanto tempo i miei nonni.  

Nella stanza il silenzio padroneggia tutto.
Non che mi aspetti visite alle 6:00 della mattina, ma il silenzio mi mette sempre un po' i brividi.  
Ormai sono tre giorni che non vedo Matt e mi sembra di impazzire, mia madre mi tiene in prigione e in più devo seguire i corsi mattutini per tenermi al passo con il programma scolastico.
Bello schifo!
 Vorrei solo poter uscire di qui e non tornarci più.

*Toc toc*

sento un leggero ticchettio provenire dalla porta, guardo l'orario e mi accorgo di essere stato più di un'ora e mezza a pensare in silenzio.
Con un rapido "avanti!" lascio entrare la figura di un ragazzo alto, magro e dai capelli biondi.
Brian.
Mi vede seduta sul letto e mi sorride, io non do nessun segno e torno a guardare per un attimo il cellulare, poi rialzo lo sguardo su Brian.

mi chiede per rilassare la situazione.  
non ho molta voglia di parlare, ma non voglio nemmeno essere scortese con lui, così lascio che sia lui a condurre la conversazione.
dicendo questo mi porge degli appunti un po' disordinati, scritti con una calligrafia illeggibile, ma annuisco e ringrazio comunque il ragazzo che mi sta di fronte.
si avvicina al letto mentre lo chiede.

Lo vedo abbassare la testa e contorcersi le mani senza darli pace.
Mi dispiace declinare l'invito di Brian ma non mi piace illudere le persone, e rispondendo positivamente all'invito gli darei false speranze, perché ormai, ne sono quasi certa, credo di essere innamorata di Matt.


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Matt's POV  


Ormai tutti i giorni torno all'ospedale, tutti i giorni c'è la madre di Karma e tutti i giorni rimango fuori dall'ospedale seduto sul muretto bianco difronte all'ingresso.  
Sono quasi stanco di venire tutti i giorni, ma il fatto che ci sia una remota possibilità di entrare e stare con Karma, mi sprona a venire qui tutti i giorni e aspettare.
Mentre fumo una sigaretta -la seconda da quando sono arrivato- vedo la signora Camelot uscire dall'ospedale, mi si avvicina e con la sua borsa in spalla e un borsone fra le mini mi dice <se ti sbrighi, forse potrei far finta di non vedere> lo dice senza guardarmi, prendendo una sigaretta dalla borsa e iniziando a fumare.  

Un secondo dopo sto correndo verso l'ingresso.
Davanti alle porte scorrevoli getto la sigaretta per terra e la schiaccio con la punta delle mie Converse nere ed entro.
Ho quasi dimenticato come si arriva nella stanza di Karma.
Camminando vedo un negozio che vende regalini per i pazienti dell'ospedale.
Entrando noto subito i fiori ma li scarto subito, i peluche sono troppo infantili... Devo trovare un regalo che Karma apprezzerebbe.
Vicino alla cassa intravedo dei libri, così senza pensarci mi fiondo li.
Alla fine opto per un libro.

Quando arrivo nel reparto pediatrico entro e vado dritto verso la stanza di Karma.
La porta è semiaperta, e senza volerlo vedo un ragazzo nella stanza, vicino al letto di Karma.
Busso e dopo aver sentito un leggero assento entro.  


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Karma's POV  

Dopo aver visto quella chioma nera spuntare dalla porta, non ho potuta fare altro che alzarmi e gettarmi fra le sue braccia.
Con un braccio mi stringe a lui e con l'altro tiene un libro in mano.

Ho completamente dimenticato di Brian e non gli do importanza fino a quando non lo sento tossire falsamente, solo per attirare l'attenzione.
Mi stacco da Matt e mi giro verso lui.
dice Brian quando lo guardo di nuovo.
Dopo avermi guardato per l'ultima volta esce dalla stanza chiudendosi la porta alla spalle.


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Matt's POV  

Quasi non ci vedevo più quando ho visto quel tipo nella camera di Karma.
Forse non sarò niente per lei, ma mi da ugualmente fastidio se gli altri ragazzi le si attaccano come cozze.  
le chiedo dopo averle scocchiato un bacio sulla guancia.

Avete presente quel momento, tra l'autunno e la primavera, quando vedete un albero fiorito e vi sentite bene perché sapete che la primavera sta arrivando? Be' non c'entra molto con quello che sto provando, ma la sensazione che provo è inspiegabile.



<...ora bene...>
Questo è uno dei momenti in cui vorrei baciarla...














ANGOLO AUTRICE: 
Hola! 
Come va? 
Io sono sfinita, sono piena di compiti e interrogazioni, spero che almeno a voi vada meglio.
Mi dispiace davvero molto per aver aggiornato così in ritardo, ma non ho potuto fare altrimenti, comunque, meglio tardi che mai. 
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione su questo capitolo, che personalmente non trovo eccezionale, ma l'ho pubblicato perché se non l'avessi fatto mia sorella mi avrebbe probabilmente azzannato. 

Vi informo che probabilmente per il prossimo capitolo dovrete aspettare un po', ma mi farò perdonare, prometto. 
ve se ama

-Odi (ho cambiato il nickname perché Delly era il nomignolo di quando ero piccola, così per dimostrare la mia crescità ho deciso di cambiare il mio nickname [ovviemnte come ltro avrei potuto fare ahahaha] in Odi) 

p.s
Ho scritto il capitolo ascoltando la cnzone di Ellie Goulding "Love me like you do", che non ho scoperto grazie a 50 Sfumature di Grigio, anche perché non ho visto il film nè letto i libri, perché la fan-fiction mi è bastata... Voi cosa ne pensate? mi piacerebbe avere il vostro parere anche su questo. [ovviamente le motivazioni per cui non vedrei mai il film o vedrei il film, sono lunghe e noiose da quanto scoperto dalla mie compagne di classe, che ovvimente, amano il libro e il film] 




 
  
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