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Autore: kishinoya_    24/03/2015    7 recensioni
''Il mio soprannome non mi è mai sembrato così dolce''
Amy ci racconterà un episodiò avvenuto 5 anni prima, ma cosa succederà alla fine?
Leggete fino alla fine e, mi raccomando, prendete con voi dei fazzoletti, ne avrete bisogno...
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RICORDI DEL PASSATO
Sono le 6.54 di mattina, mi sono svegliata presto oggi, non so l’ora esatta, so solamente che quando mi sono svegliata ho visto il sole sorgere.
Sto camminando in giro per Green Hill, la città dove sono cresciuta da quando avevo 6 anni.
Mi ci sono trasferita in seguito all’attacco del Dottor Eggman a Little Planet, ricordo quel giorno come se fosse ieri...
Non voglio pensare a certi ricordi, inizio a camminare velocemnete, pur cercando di non sembrare completamente pazza e di passare inosservata.
Mentre mi avvio verso il centro commerciale, qualcuno mi saluta da lontano, mi giro e vedo una figura gialla che mi corre incontro, la voce, inisieme alla figura, si fa sempre più vicina e nitida.
Resto ancora un attimo in silenzio cercando di riconoscere la voce che mi ha chiamato e poi, la figura, ormai stanca di correre si alza in volo, ormai non ho dubbi, è Tails.
Io lo saluto con la mano e , quando è più vicino, gli chiedo:
-Ciao Tails! Cosa ci fai qui?-
Lui si guarda in giro e poi mi dice sottovoce:
-Compro un regalo di Natale per Cosmo-
Gia... Natale... anche quest’anno è arrivato il periodo natalizio dove tutti fanno regali agli amici, ai parenti e si passa del tempo tutti insieme; il periodo dove tutti si riappacificano e stanno insieme, il periodo dove tutte le coppie di innamorati... stanno insieme...
-Ah...- gli dico io con lo sguardo perso nel cielo.
Lui non mi guarda negli occhi, ma fissa un punto qualsiasi del terreno, arrossendo e parlandomi di quanto sia dolce Cosmo con lui.
Poi, le sue ultime, fatali e dinevitabili parole...
-Vieni alla festa  a casa mia? Ci saremo tutti!- inizia a elencarmi tutti i nostri amici, come fosse la prima volta che sento i loro nomi.
Io lo interrompo a metà discorso dicendogli, ormai quasi con le lacrime agli occhi:
-...Non ci saranno... tutti...-
Lui mi guarda e, all’inizio sembra non capire, ma poi inizia ad abbassare le orrecchie lentamente e a sussurrarmi:
-Amy... Io...-
Io lo guardo asciugandomi quelle lacrime traditrici che testimoniano, ancora oggi, il mio dolore, la mia tristezza... la mia... debolezza.
-No, non fa niente Tails, n-non sarei comunque venuta, sai come festeggio il Natale, no?-
Lui mi guarda singhiozzare ed io lo guardo assumere un’espressione mista a rabbia e delusione.
-Non capisci che ti vogliono rivedere tutti? Sono passati oramai 3 anni Amy... Nessuno di loro sa come sta, non sanno cosa hai fatto in questi anni... e... hanno tanto da raccontarti non potre-
Lo interrompo bruscamente gridandolgi contro:
-PENSI CHE PER ME SIA STATA FACILE?! PENSI CHE NON ABBIA SOFFERTO, CHE NON ABBIA PIANTO?! PENSI DAVVERO CHE IO ABBIA POTUTO RIFARMI UNA VITA DOPO...d- dopo che...-
Io, ormai in preda al panico e non sapendo più cosa dire... scappo, come ho sempre fatto daltronde.
Sono 5 dannatissimi anni che scappo dalla realtà, non riesco... non ce la faccio ad accettare il fatto che lui... che Sonic... sia... morto...
Cerco sempre una via di fuga, anche una giornata passata davanti ad un bar a bere una cioccolata calda seduta su una panchina...
Oppure, cerco di dimenticare standomene insieme a qualcuno che non faccia domande, che mi capisca... qualsiasi cosa pur di non pensare ai ricordi.
Ed è proprio questo che mi fa male, mi fa male il fatto che io cerca di fuggire non solo dai ricordi tristi e malinconici, ma che io cerchi di fuggire anche dai momenti belli e felici che ho passato con lui.
Correndo, non mi sono nemmeno accorta dove sono finita, in questo momento sarebbe stato meglio stare ferma lì a farmi consolare da Tails, invece, quegli stupidi ricordi, mi hanno portato qui, davanti alla sua tomba.
In ogni caso, ci sarei dovuta venire lo stesso, oggi è Natale in fondo...
Mi siedo delicatamente contro il contro dell’albero vicino alla tomba e inizio a pensare a quello che è successo il giorno di Natale di 5 anni fa... non avrei voluto, ma ormai, tanto vale ricordare ogni singola cosa...
Era un normalissimo giorno, il 25 Dicembre per la precisione, il giorno di Natale.
Eravamo tutti a casa di Tails, aspettavamo solo lui, Sonic.
Era sempre il solito ritardatario, ma io non mi stupii più di tanto, in fondo a me aveva sempre dato buca negli appunbtamenti e non mi sarei sorpresa se avesse preferito andare a correre al posto di partecipare alla festa.
Stavamo per andare fuori a cercarlo, quando sentimmo un esplosione in lontananza.
Uscimmo tutti fuori lasciando da soli in casa solo Cream, Vanilla e Rouge.
Rouge era incinta, stava, o meglio, Stavano per avere un bambino.
Lei e Shadow, nessuno ci poteva credere, anche perchè Shadow non sembrava per niente un tipo a cui piacevano i bambini, ma in quegli anni si era un po’ sciolto quando aveva visto Jackie, il secondo filgio che aveva avuto Vanilla assieme a Vector.
Il ‘’cuore di ghiacchio’’ detto anche ‘’L’ombre en nero’’ (uomo in  nero) aveva iniziato a frequentare assiduamente la casa della nuovamente neo mamma e aveva pure iniziato a fare il babisytter.
Fatto sta che quel giorno, Rouge non poteva rischiare di perdere il bambino e Cream era ancora una bambina, anche se, ormai, aveva compiuto gia 10 anni.
Quando ebbimo raggiunto il luogo dove si era sentita l’esplosione, ci trovavamo in un’ampia pianura, dove Sonic era occupato a chiaccherare con Eggman.
Non ci spaventammo più di tanto, ma ci venne comunque spontaneo chiedere a Sonic se stesse bene.
Lui ci rispose con un occhiolino alzando il pollice in su, segno che non dovevamo preoccuparci.
Lui sembrò guardarci tutti, uno per uno, e, arrivato a me, gli vidi fare una cosa che non aveva mai fatto prima d’ora: lo vidi arrossire e girare di scatto la testa nuovamente verso Eggman.
Io arrossii a mia volta e inizia a sperare che si dichiarasse a me, ma scartai subito quest’opzione.
In pochi minuti ci ritrovammo a guardare Sonic combattere contro Eggman, stava filando tutto liscio, quando L’uovo umano lo prese di sprovvista e lo fece cadere a terra.
Sonic era chiaramente confuso e rintontito dalla botta sulla testa appena ricevuta.
Io mi avvicinai di un passo spaventata, ma il blu mi tranquillizzò facendomi un sorriso un po’ sbilenco.
Non feci in tempo a sorridergli a mia volta che Eggman... gli sparò...
In una frazione di secondo ci ritrovammo tutti in ospedale compresa Rouge che era venuta il prima possibile, c’era anche Cream assieme a Vanilla e Vector che piangeva, non smetteva di farlo.
Io... io ero seduta su una sedia con lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi arrossati e lacrime copiose che continuavano a scendere e a coprire le mie iridi verde smeraldo ormai spente e quasi senza vita... come le sue...
Poco dopo un intervento d’urgenza il dottore si avvicinò a noi e ci disse che non gli rimaneva molto... lo sparo aveva danneggiato gran parte del cervello e aveva quasi fermato il cuore.
Entrammo tutti con le lacrime agli occhi, anche Shadow piangeva, si nascondeva nelle braccia di Rouge che cercava di non piangere e di confortarlo.
Shadow e Sonic erano come due fratelli, assieme a Silver, si facevano la guerra e dopo andavano a scolarsi una birra a braccetto quanto era bella vita.
Io mi ero messa lontano da tutti, non volevo sentirlo, non volevo vederlo, ero arrabbiata con lui...
Quando Sonic ebbe detto qualcosa a tutti, mi lasciarono da sola con lui.
Lui, con il suo solito sorriso, che ormai stava perdendo il suo splendore, mi fece segno di avvicinarmi.
Io non riuscivo a smettere di singhiozzare e le lacrime cadevano e cadevano...
Lui, come se nulla fosse mi disse:
-Ehi Ames, come mai piangi?- faceva fatica a parlare e il suo respiro e affannoso e lento, ma nonostante ciò, mi aveva chiamata Ames...
Avrebbe potuto risparmiare fiato chiamandomi Amy, ma lui voleva fare il solito rubacuori...
Io lo guardai e, fra i singhiozzi riuscii a dire solo una cosa:
-Baka-
Era tutto ciò che riuscivo a pensare in quel momento... Baka...
Lui mi guardò e mi disse:
-Cosa c’è piccola Amelia?-
Lo aveva fatto di nuovo, aveva sprecato fiato... per me...
-Stupido, p-potevi risparmiare f-fiato e- e invece mi-mi chiami A-Amelia-
Lui cercò di ridere, ma la sua risata venne soffocata da un colpo di tosse.
Lui mi guardò ed io, per non farlo andare via da me senza avergli detto nulla, decisi di tirare tutto fuori, volevo dire ogni singola cosa che mi passava per la mente in quell’istante, anche se non avesse avuto senso, non mi interessava... lui... doveva sapere...
-Sei uno stupido, non puoi andartene ora... chi penserà a tenere Mobius lontano dalle grinfie di Eggman? E... chi penserà a... me? Chi mi chiamerà Ames quando sarò triste, chi mi regalerà una rosa color lavando dopo tre settimane passate nello spazio senza farmi sapere nulla (Sonic X ep. 52), chi mi darà buca agli appuntamenti e chi si farà rincorrere?-
-Troverai qualcuno che si prenderà cura di te Amel-
-IO HO BISOGNO DI TE SONIC-KUN!-gli avevo urlato contro, mi diedi mentalmente dell’idiota in quel momento.
-Come mi hai chiamato?- Lui odiava il soprannome che gli avevo dato...
-Scusa Sonic, non volevo-
Lui mi prese per le spalle e mi abbracciò.
Potevo sentire delle lacrime calde che cadevano sulla mia pelle, Sonic, stava... piangendo...
-So-Sonic?-
-Il mio soprannome non mi è mai sembrato così dolce-
Io arrossii, ricominciai a piangere più che mai.
Lui si asciugò le lacrime e mi lasciò andare.
Io sorridevo mentre lo guardavo.
Lui, preso alla sprovvista e completamente rosso in viso mi disse:
-Che c’è?-
-Finalmente, ti sei dichiarato-
Lui arrossii ancora di più a questa frase, ma vinse subito la timidezza e mi disse:
-Si, ma non l’ho fatto nel modo giusto...-
Il mio cuore prese a battere a mille era talmente forte che pensavo anche Sonic lo sentisse.
Lui prese una scatolina di velluto blu e me lo diede in mano.
-Sai, che non sono bravo a parole, no?-
Io aprii la scatoletta e dentro ci trovai un anello d’oro bianco con dei diamantini incastonati sopra e con l’incisione ‘’Sonic’’ all’interno.
-Quello con scritto ‘’Amy’’ c’è l’ho io...-
Io lo guardai e sorrisi fra le lacrime calde che mi rigavano le guance, ormai miste a tristezza e a gioia.
Gli baciai delicatamente la fronte e mi misi l’anello.
-E’ il giorno più bello della mia vita...- Mormorai io timidamente
-E’ il tuo regalo di Natale, sai, hai sempre voluto un fidanzato... e poi...-
Io lo fissai interrogativa.
-Poi... Amelia... io... ti amo-
Le parole che sognavo dai miei 6 anni...
Avevo dovuto aspettarne dieci prima di sentirle, ma ora... ora lui ed io stavamo insieme...
Mi misi a piangere più forte di prima e gli dissi:
-Ora... ora che te ne vai me lo dici?!-
Lui mi prese semplicemente il viso fra le mani e mi baciò.
Il mio primo bacio... dato a colui che amavo.
Pochi secondi dopo...
Sonic fu portato via... verso l’obitorio dell’ospedale.
Non riuscirono a calmarmi.
Non riuscivo a smettere di piangere.
Presi pastigli contro la depressione, tranquillanti... per giorni, che sembravano interminabili.
Fino ad oggi...
Ormai è il quinto anno che Sonic manca...
Abbiamo fatto costruire la sua tomba sopra una collina, ho fatto tutto io...
L’ho messa sotto un albero per quando fa caldo e Sonic vuole riposarsi all’ombra.
È sopra una collina da cui si vede solo verde, verde infinito... e casa mia...
Veniva spesso qua... diceva che lo faceva sentire libero...
Come tomba ho scelto una comunissima lapide, Sonic amava la sobrietà...
Ogni giorno, da quell’anno, vengo qui e leggo libri, gli racconto barzellette, oppure gli dico che cosa succede nel mondo...
Poi, a Natale, facciamo una festa io e lui...
Ricordiamo la sua morte... e festeggiamo il nostro anniversario...
Ormai sono cinque anni che stiamo insieme...
-Ti amo Sonic...-
 
 
-Ti amo anche io Amy... aspetterò pazientemente che tu ti risvegli dal coma, tu continua a parlare... Non smettere mai... Ti prego... Non lasciarmi... Ho bisogno di te...Non permetterò che tu muoia al mio posto... Perchè ti sei messa in mezzo?...Avrebbe dovuto sparare a me...-
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ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok, ok...
Vi ho fatti piangere e poi vi spiazzo così...
Però, non so, mi andava di scriverla e... niente, spero vi piaccia.
Ricordatevi di lasciare una recensione: mi aiuterà a migliorare!
P.S: Ho scritto la storia dopo aver mangiato la pizza, cosa centra? ah bo.
Ciao da SonAmy103
   
 
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