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Autore: Minako_86    17/12/2008    10 recensioni
[...]La lettera di Frankie era sempre un'infinita lista di giocattoli, come per ogni ragazzino che si rispetti. Quella di Nick, per quanto ne sapeva, poteva benissimo rimanere in bianco.
La sua, invece... La sua contava sempre, solo le stesse tre parole:
Rivoglio mio fratello. [...]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Christmastime

Shottina natalizia anche per me, poteva mancare?x3

Avevo pensato ad una cosa molto molto *fluff*, in realtà non lo è del tutto, però ne sono comunque soddisfatta!x3 Mi perdonino le Nick's fans, ma per la piega che ha preso questa storia (e qui qualcuno capisce meglio delle altre, vero?x3), lui non ha potuto essere molto presente. Joe and Kevin centrica quindi.<3

 

Dedicata a Maybe, alla nostra prima conversazione msn e al sacro Zabaione-Slash!<3 *lovva*

 

Per augurare a lei e a voi (e a tutti quelli a cui volete bene) un felice Natale. Questa e il prossimo capitolo di "Gabrielle".x3

Hope you'll like it!x3

 

 

Christmastime


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{ Make my wish come true:

All I want for Christmas is you... }

All I Want For Christmas Is You - Mariah Carey

 

 

24 Dicembre, ore 23:55... circa.

Casa Jonas era avvolta da quel tipo particolare di silenzio... Quello, rilassato e soddisfatto, caldo, che si respira dopo il trillante chiacchericcio di una bella festa.

Quando tutti già dormono, con il sorriso sulle labbra e negli occhi chiusi il riflesso di una meravigliosa serata.

 

Tutti, tranne uno.

 

Joe si lasciò cadere pesantemente sul tappeto, appoggiandosi con la schiena alla seduta del divano. La testa appena inclinata, mentre i suoi occhi guizzavano sulle luci intermittenti dell'enorme albero di Natale che troneggiava davanti alla finestra.

Fuori, la luna incipriava il cielo, già bianco di neve... Una luna enorme, luminosa, quasi piena.

Era una notte meravigliosa. La notte di Natale... Quasi perfetta.

 

Quasi.

 

 Non avrebbe potuto esserlo davvero, fintantochè qualcosa mancava. Ed era un qualcosa davvero, davvero importante... E che non c'era più stato da quattro anni a quella parte ormai.

Qualcosa... Qualcuno.

 

Il suo sguardo cadde sulla fotografia appoggiata sopra il ripiano del camino, racchiusa nella sua inutile cornice d'argento. Una giovane donna con l'abito bianco ed il sorriso solare che si può avere solamente nel giorno più bello, abbracciata ad un ragazzo riccio che scrutava l'obbiettivo del fotografo con i suoi ridenti occhi verdi...

 

"Dai, Kev, sorridi!"

 

La voce di un sè stesso ancora ventenne gli rimbalzò nella mente, come un'eco lontana. Distolse lo sguardo, con un ringhio sommesso.

 

- Dovevi proprio sposarla? - Mormorò ad un invisibile interlocutore. - E andartene dall'altra parte del mondo... -

 

"Per sempre?"

"Sempre".

 

Di nuovo la stessa voce. E una promessa.

Non solo la sua, in entrambi i casi.

 

- Bugiardo... -

 

Si strinse le ginocchia al petto, poggiandoci contro la fronte, nel vano tentativo di non pensare.

 

Ogni anno, per gioco e un po' per non deludere Frankie che ancora ci credeva fermamente, lui e Nick fingevano di scrivere una lettera a Babbo Natale. La imbustavano e la appoggiavano sul tavolo, qualche notte prima della vigilia.

 

Ci pensavano Denise e il reverendo Jonas, a farle arrivare a destinazione.

 

"Scrivici quello che desideri di più!"

 

Gli aveva detto il fratellino, la prima volta che si era sottoposto a quell'insolito gioco. Esattamente quattro anni prima, manco a farlo apposta.

  

La lettera di Frankie era sempre un'infinita lista di giocattoli, come per ogni ragazzino che si rispetti. Quella di Nick, per quanto ne sapeva, poteva benissimo rimanere in bianco.

 

La sua, invece... La sua contava sempre, solo le stesse tre parole:

 

Rivoglio mio fratello.

 

Peccato che Kevin viveva felice con la sua bella Danielle nell'immenso appartamento che i genitori di lei le avevano comprato per l'ennesimo capriccio, a Marsiglia. E che la simpatica cognatina non permettesse al marito di allontanarsi, neanche per le feste comandate.

Neppure per Natale! E i Jonas dovevano tristemente accontentarsi di una semplice telefonata intercontinentale.  

 

Il suo desiderio non avrebbe mai potuto realizzarsi... Forse.

 

Un rumore insolito, proveniente dall'esterno, attirò la sua attenzione. Era come un grattare sul legno della veranda, misto a dei piccoli sbuffi.

 

C'era qualcuno, lì fuori. E poteva essere chiunque. E avere qualunque intenzione.

 

Joe si alzò, cercando di fare il minimo rumore. Passò dalla cucina e agguantò una padella di rame che brandì come un'arma, mentre si svvicinava alla porta di ingresso... Nel frattempo, il misterioso suono si faceva sempre più forte e vicino.

 

Serrò le dita intorno alla maniglia, tastandola con circospezone, quasi come se fosse bollente e quella scattò proprio mentre faceva per abbassarla.

 

- Ehi! - Un'ombra alta più o meno quanto lui si bloccò sull'ingresso, sollevando una mano per ripararsi il viso, mentre con l'altra cercava a tastoni l'interruttore della luce esterna. - Bell'accoglienza! Dopo quattro anni, mi aspettavo almeno un "bentornato" e qualche lacrima...! -

 

Il cuore di Joe ebbe un violento sussulto. Schizzò fulmineamente all'altezza della gola, prima ancora che il suo braccio teso ricevesse l'impulso di abbassarsi ed i suoi occhi sgranati potessero mettere a fuoco chi gli stava davanti.

 

Kevin.

 

Nel giro di tre nanosecondi il suo cervello emise un grido muto, il lampioncino della veranda si accese, illuminando il viso sorridente di suo fratello maggiore e la sua mano agì autonomamente, richiudendo la porta con un gesto deciso.

 

Kevin si ritrovò faccia a faccia con la liscia superficie di legno sbiancato, in senso più fisico che letterale. Emise un gemito roco, massaggiandosi il naso dolorante con entrambe le mani, mentre al di là della parete, Joe cercava di convincersi che aveva appena avuto una sorta di allucinazione visivo-auditiva.

 

- Joe!? - Mugugnò, battendo un paio di colpi leggeri. - Che succede? -

 

- Non può essere... - Sussurrò il minore, scrutando la porta chiusa con espressione incredula.

 

Poi, lentamente, allungò di nuovo il braccio e riaprì. La padella sfuggì alle sua debole presa, schiantandosi sul pavimento con un gran tonfo, nel momento esatto in cui i suoi occhi scuri incrociavano quelli verdissimi del fratello.

 

- Kevin...? - Mormorò, dando finalmente voce all'unico, assordante pensiero che il suo cervello fosse riuscito a formulare da parecchio tempo a quella parte.

 

- Così pare... Ouf! - Sobbalzò, cercando di rimanere in equilibrio e di sostenere il peso di Joe che gli si era letteralmente lanciato addosso, abbracciandolo stretto... Incurante perfino delle goccioline di condensa che la neve gli aveva lasciato sul cappotto e sui ricci scuri.    

 

 

{  The moon is right, the spirits up...
We're here tonight and that's enough.
Simply having
A wonderful Christmastime... }

Christmastime - Irene Grandi

 

 

- Se fosse stata blindata, avresti potuto uccidermi...! - Sospirò Kevin, scrutandosi il naso livido e già un po' gonfio nello specchio accanto alla porta del salotto.

 

Ridacchiando in silenzio, Joe finì di trafficare in cucina, tornando poco dopo con un sacchetto di ghiaccio secco e due tazze di zabaione fumante, poggiate su un vassoio.

 

- Scusa. - Bisbigliò, sistemando il tutto sul pavimento, mentre il fratello lo raggiungeva. Kevin si sedette sul tappeto, dove era stato l'altro fino a poco prima, rilassando allo stesso modo la schiena contro al divano e reclinando la testa leggermente all'indietro. - E' che credevo... Non mi sembra vero neppure adesso. - Continuò Joe, in un soffio, appoggiandogli delicatamente il ghiaccio sul naso dolorante. Kevin emise un gemito infastidito, afferrandogli la mano per fargli cenno di rilassare la pressione.

 

- Ti assicuro che è tutto vero. - Sogghignò. - E fa un male cane, anche! - Piegò leggermente la testa, per riuscire a lanciargli un'occhiata sufficentemente eloquente.

 

- Kevin... - Cominciò, spostando la sua attenzione sulle tazze che aveva abbandonato sul tappeto. Ne allungò una al fratello, prima di sederglisi accanto, nella medesima posizione. - Perchè sei qui? Voglio dire, Danielle... - Esitò, torturando il manico di ceramica.

 

Kevin sospirò, spostando il ghiaccio per riuscire a bere un sorso di zabaione.

 

- Diciamo solo che sono tornato per restare, ok? - Gemette, quando il naso incocciò nel bordo della tazza.

 

- Hai sofferto? -

 

- Ma che razza di domande sono? - Esclamò, più divertito che scocciato. - Mi hai quasi rotto il naso! Certo che... -

 

La risata di Joe lo interruppe, mischiandosi alla sua in un'armonia che non si sentiva da tempo.

 

- No. Non per quello... Per lei. -

 

Esitò, abbassando lo sguardo, prima di tornare a fissarlo sul profilo del fratello minore. Beveva il liquido cremoso a piccoli sorsi frettolosi. Era nervoso...

 

- No. - Sorrise poi, quando tornarono a guardarsi. - E' stata una mia decisione. Non avrei resistito un giorno in più, senza rivedervi. - Un altro sorso di zabaione.

 

- E Danielle che cosa ne pensa? - Domandò Joe, mentre un sorrisino soddisfatto si allargava sul suo viso.

 

- Quando gliel'ho detto, mi ha tirato una scarpa! - Ridacchiò. - Adesso capisco perchè li chiamano stiletti...! - Si massaggiò il petto, esattamente nel punto in cui, quarantotto ore prima, una decoltè tacco dodici l'aveva colpito in pieno.

 

Joe scoppiò in una lunga risata liberatoria.

 

- Manterrai la tua promessa, quindi? - Mormorò, lasciandosi cadere contro di lui ed appoggiando la testa alla sua spalla.

 

- Quale? - Rispose Kevin, in un palese tentativo di fare il finto tonto. 

 

- Per sempre? - Gli ricordò. - Io e te... Sì, beh, anche Nick. -

 

Per sempre noi. Quella era la promessa che si erano fatti. Niente e nessuno li avrebbe separati davvero. Per sempre.

 

- Avevo 18 anni...! - Tentò di giustificarsi. - E tu 16. -

 

- Per sempre? - Continuò, come un disco rotto.

 

- Joe, ti prego! - Esalò, alzando gli occhi al cielo.

 

- Daaaai, è Natale... -

 

- Va bene... va bene! - Acconsentì, scostandosi di scatto per tornare a dedicarsi al suo zabaione. Joe lo osservò di sottecchi, con espressione soddisfatta.

 

- Sai... - Mormorò. - Credo di aver ricominciato a credere a Babbo Natale. -

 

E aveva già un'ottima idea su ciò che avrebbe chiesto per l'anno successivo...

 

Si rannicchiò contro di lui, afferrando la tazza con due mani. Le luci dell'albero di Natale si riflettevano nei suoi occhi semichiusi. Fuori dalla finestra, la neve continuava a scendere imbiancata da una luna grossa quanto un dolce di zucchero.

 

 

 { Simply having
A wonderful Christmastime... }

Christmastime - Irene Grandi

  
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