Che tramonto stupendo.
Quando il cielo si dipinge dei colori dell'anima ti senti etereo, eterno per un istante.
Riesco quasi a distinguere la prima stella, ma guardandola avvolta in un biancore tenue, rinchiusa in quel bacino immenso che impassibile lascia che si srotolino le prime ombre della notte, scorgo il riflesso di me stessa, e mi sento così sola da sentire il sangue tramutarsi in neve fatua.
Alzo lo sguardo volgendolo verso la finestra di casa mia.
Casa mia.
Casa mia.

Se solo le mie gambe fossero come le mia mente, se solo avessi un cuore capace di guardare lontano.
Possono anche buttar giù il muro della mia stanza, tanto so che è tutto inutile, che il destino non si fa fregare, e credo sia proprio questo il punto.
Se tutto inizia quando meno te l'aspetti, io l'aspetto troppo. Ed è un'attesa che non riesco a soffocare. 

Sai, ho sempre avuto la fermezza di credere che sia per questo motivo che ancora oggi desidero diventare una scrittrice, perché quando diventa troppo difficile convivere con un presente che non voglio mi appartenga inizio ad inventare delle storie, dove tutti sono veri e dove io sono tutti.
Ed è questa la mia ribellione, è fatta di carta, ma è più viva che mai.

Trattengo il fiato.
Ma guarda, ho salito tutte le scale, eppure non me ne sono neanche accorta. Ho scalato un gradino dopo l'altro, e non me ne sono neanche accorta.
Lascio cadere in un angolo la mia distrazione. Entro.

Sto cercando di vivere bene, di vivere al meglio delle mie facoltà. Certi giorni ci metto tutta me stessa, certi altri me li lascio scivolare addosso come se non potessi avvalermi di alcun diritto deliberativo nell'ambito della mia esistenza. 
E questo si riflette in ogni cosa che faccio, anche nei mille fogli bianchi che ho avuto paura di vergare. 
Sono in queste giornate mute che la marea del passato si innalza per affogarmi, ed io che sono stata sconfitta lascio che mi annulli completamente, allora mi specchio nei miei ricordi, sommersa nell'abisso di un oceano che io stessa ho creato, e mi domando quante vite ho vissuto lontano da adesso, quante persone sono stata. 
Così per quanto mi sforzi, in un giorno tutto si inclina, tutto sbianca, si dissolve, e mi riduco a mormorare: "Non posso pretendere di scrivere una vita che non sto vivendo."

Non ha importanza se ho compiuto mille passi avanti, alla fine mi ritrovo sempre al punto di partenza.

"Quando torni?"
"Presto. Torno presto."

Perchè tutte le notti formulo questa domanda, e tutte le notti la mia mente sospira la stessa risposta con una voce che non è la mia. 

Mi accascio sul divano e sfoglio il giornale per la prima volta nell'arco della giornata con un fermento che ho imparato a domare.
Il mare è calmo questa sera. 
Sono diversa, sono più forte, posso fronteggiare sguardi che solo pochi anni fa non avrei avuto neanche il coraggio di spiare, ho in mano le redini di una relatà in cui sono sveglia, in cui abito nei miei giorni.

Ma non mi stancherò di chiedere. 








~ 

( https://www.youtube.com/watch?v=-xORf6opWlY )

Come potrei spiegare... il fatto è che oggi, dopo secoli, mi è presa la curiostità di sapere come continua il manga di Fairy Tail, scoprendo così di essere rimasta indietro di almeno una quindicina di capitoli come ovvio, e me li sono letti tutti.
Una volta fatto, ho avuto l'impulso di tornare qui, e ora dopo circa un'ora mi ritrovo...questo...
Mh, insomma, a differenza di quasi tutte le storie che ho scritto questa non era di certo premeditata, perchè si, la verità è che scrivo, solo, non la stessa cosa, e molto sporadicamente. E nel computer ho tanti capitoli di ciò che ho lasciato indietro, ma incompleti.
Come del resto tutte le mie storie. 
Credo proprio che prima o poi presa dall'esasperazione pubblicherò una long dal titolo "Storie senza un finale", perchè tutto tutto tutto ciò che scrivo si interrompe, perché da un'idea me ne spunta un'altra, la donna è mobile eccecc.

Ah già, ho voluto cambiare nome e ne ho scelto uno indubbiamente osceno, e che, nonostante quest'attributo, tale rimarrà perché non ho proprio voglia di sforzarmi di trovarne un altro, e credo di non pretendere troppo se spero che la seconda volta che qualcuno posi gli occhi sul mio nome ciò che legga sia semplicemente la lettera "a".

Ritornando al tutto, se qualcuno avesse qualche dubbio questa storia è incentrata sulla vita di Lucy dopo lo scioglimento della gilda, e della sua vita senza Natsu.
Sono ritornata qui, ho fatto aggiungi storia ed ho iniziato a scrivere, perchè in fin di conti, anche se in questo sito le mie storie non venivano poi molto apprezzate, ne ho sentito la mancanza. 

Au revoir.