Sorriso
È con quel tuo sorriso spontaneo e puro e infantile che entri davvero dentro Mickey, che gli svergini il cuore.
Perché, nel silenzio delle tue labbra increspate, gridi al mondo che, fanculo!, non c’è niente di strano o sbagliato in voi.
Perché, nel silenzio delle tue labbra increspate, sussurri che voi due, sudati, brucianti e affamati, schiacciati contro una parete, eternamente in lotta contro il tempo che non avete, contro nemici invisibili da cui nascondervi, siete l’unica cosa che chiedi a questa cazzo di vita.
Sorridi e non riesci a controllarlo, perché quello che c’è tra te e Mickey – senza che abbia bisogno di un fottuto nome, di una fottuta etichetta – è semplicemente più di quanto tu possa controllare.
Sorridi anche per lui, con la bocca e con gli occhi e con l’anima, perché, se nessuno gli ha mai insegnato come si fa, sai che guardando te potrà imparare.
***
Una meteora di felicità che t’illumina il viso, che sa di effimero e invincibile allo stesso tempo.
Un sorriso che, per la prima volta da troppo tempo, non è fatto di labbra innaturalmente tirate e di occhi vacui né di cocaina e fragile euforia.
Un labbro gonfio e sanguinante, una birra, un campetto da baseball tutto per te e Mickey, una scopata che non vuole essere un fare l’amore, perché il vostro, di amore, l’avete costruito a baci rubati e angoli bui e vaffanculo.
È bastato questo, per farti tornare il sorriso, quello vero.
Questo e la promessa di un brandello di normalità, di un fottuto appuntamento con Mickey fottuto Milkovich che non ha più paura di sbattere in faccia a tutti, là fuori, di essere il tuo fottuto ragazzo.
Sorridi e sorride, voi due contro il mondo.