PROLOGO
"Non allontanarti dalla luce. O sarà la tua fine. La fine per tutti" disse una voce maschile e giovane.
Juliet si svegliò di soprassalto."Era solo un incubo.Sempre lo stesso però." si disse lei scoraggiata.
Era stufa,era stufa di fare sempre lo stesso sogno indecifrabile,inspiegabile e privo di alcun senso da più di tre anni.
Non ne aveva parlato con nessuno, forse per colpa del suo orgoglio o forse per timore della verità che si nascondeva dietro questi incubi continui.
Il telefono accanto al letto iniziò a squillare. Sollevò la cornetta, ancora assonnata.
"Pronto? Chi parla?"
"Più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra!" sussurrò una voce maschile.
"C-chi sei?"
Accennando una risata "Ti sei dimenticata di me,Kairi?" e riattaccò il telefono.
Juliet non capiva, ora era ancora più confusa di prima.
"Perchè queste telefonate? Forse..c'è un legame con i miei ripetuti sogni..ma cosa significa tutto questo?" Pensò.
Non poteva riaddormentarsi.Sapeva cosa la aspettava non appena avrebbe chiuso gli occhi,ma per quanti sforzi facesse non riusciva a restare sveglia e crollò dal sonno in pochi minuti.
E' buio ma si sentono delle voci famigliari.
"Sora sei troppo lento!"
"Ahaha!"
"Riku,tanto sono più veloce io! pappappero!"
Juliet restò colpita da queste voci così famigliari. Ma non capiva.
Il suono della sveglia le fece riaprire gli occhi.
Si vestì e scese al piano di sotto per fare colazione.Non sapeva però che quello sarebbe stata l'ultimo pasto in quel mondo.
"Non allontanarti dalla luce. O sarà la tua fine. La fine per tutti" disse una voce maschile e giovane.
Juliet si svegliò di soprassalto."Era solo un incubo.Sempre lo stesso però." si disse lei scoraggiata.
Era stufa,era stufa di fare sempre lo stesso sogno indecifrabile,inspiegabile e privo di alcun senso da più di tre anni.
Non ne aveva parlato con nessuno, forse per colpa del suo orgoglio o forse per timore della verità che si nascondeva dietro questi incubi continui.
Il telefono accanto al letto iniziò a squillare. Sollevò la cornetta, ancora assonnata.
"Pronto? Chi parla?"
"Più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra!" sussurrò una voce maschile.
"C-chi sei?"
Accennando una risata "Ti sei dimenticata di me,Kairi?" e riattaccò il telefono.
Juliet non capiva, ora era ancora più confusa di prima.
"Perchè queste telefonate? Forse..c'è un legame con i miei ripetuti sogni..ma cosa significa tutto questo?" Pensò.
Non poteva riaddormentarsi.Sapeva cosa la aspettava non appena avrebbe chiuso gli occhi,ma per quanti sforzi facesse non riusciva a restare sveglia e crollò dal sonno in pochi minuti.
E' buio ma si sentono delle voci famigliari.
"Sora sei troppo lento!"
"Ahaha!"
"Riku,tanto sono più veloce io! pappappero!"
Juliet restò colpita da queste voci così famigliari. Ma non capiva.
Il suono della sveglia le fece riaprire gli occhi.
Si vestì e scese al piano di sotto per fare colazione.Non sapeva però che quello sarebbe stata l'ultimo pasto in quel mondo.