L’ASCENSORE

 

Scritta per caso…

 

18 febbraio venerdì

 

Sora Takenouci era rammaricata con Taichi Yagami per una brutta discussione. Ma malgrado ciò, era dovuta uscire lo stesso a fare la spesa per sua madre, così si ritrovava in una mano, una passata di pomodoro e nell’altra una busta piena di zucchine.

Dopo aver compiuto la famigerata scelta, andò alla cassa a pagare.

Trovò lì una cassiera molto gentile che le aveva applicato anche un piccolo sconto…(trovarle così nda).

Imboccò l’uscita e senza pensarci due volte prese l’ascensore, diretta al quarto piano dove si collocava un delizioso bar. Forse, se avesse saputo che nel “mezzo mobile” c’era anche il signorino Taichi Yagami; sarebbe scesa anche al piano terra.

Le pareti dell’ascensore erano di un verde pistacchio, ed era anche abbastanza lento.

Molte persone, scesero al secondo e al terzo piano forse in cerca di regali costosi.

La ragazza scorse un ciuffo famigliare, prima che un’altra persona scendesse.

Erano rimasti in tre e finalmente i due si videro…

Con loro c’era anche una signora su una trentina con una busta carica di pane,cereali, prosciutto cotto, pomodori…insomma una normalissima casalinga che si prepara ad affrontare la cena del sabato e a provvedere per il lunedì mattina.

Sapete che quando si è in coppia, e specialmente quando si è in compagnia di una persona testarda, si può litigare per dei motivi banalissimi come : “Perché non hai indossato il maglione che ti ho regalato?”… E litigando presi dalla rabbia si possono dire cose che non si pensano veramente.

Tai era pentito e deciso alla riconcilliazione, senza pensarci schiacciò il tasto rosso scarlatto dell’ascensore, e quest’ultimo si fermò.

Sora e la donna diventarono dello stesso colore del pavimento bianco appena lucidato del piano precedente.

 

“Ma cosa ti salta in mente?” esclamò lei in un soffio.

“Signora…le dispiace se ci chiariamo?” Taichi sorrise amabilmente mentre si rivolgeva all’altra donna,che aveva ripreso un colore più naturale.

 

“Oh…fate pure -esordì lei- mi sono sempre piaciute le storie d’amore!”

 

Sora era immobile, la timidezza sembrava essersi impossessata di lei.

 

“Sora mi dispiace tantissimo! Non pensavo quello che ho detto, non volevo mettere in dubbio il nostro legame!!”

“…anche a me dispiace…”

“Bene, -commentò,mentre si era avvicinato ancor di più alla ragazza- Ho rischiato di perderti facendo il geloso!Sora…ti chiedo perdono perché sono uno stupido..!”

 

Lei sorrise poi con un tono scherzoso aggiunse:

“Stupido? Sei anche uno scemo e un nullafacente!”

 

Lui annuì fossennatamente, con le lacrime agli occhi, in una delle sue posizioni buffe.

Sora si mise a ridere,mentre consegnava a Taichi la sua busta della spesa.

 

“Per punizione, porterai la mia spesa!”

 

Tai si ritrovò con due buste al posto di una. Gli occhi gli si illuminarono, mentre la signora sorrideva ai due giovani.

Sora sbloccò il pulsante rosso rimettendo in moto l’ascensore.

“ Vuol dire che posso accompagnarti a casa??” esclamò lui tra il compiaciuto e il timoroso.

 

La porta del “mezzo” si aprì dopo il solito suono di avviso, e Sora sgattoiolò via, mentre Taichi la seguiva con lo sguardo,stupito.

La donna si mise a ridere e abbandonò anche lei l’ascensore.

 

“Donne…tutte uguali…” borbottò il ragazzo sorridendo.

 

Entrato nel bar e aver preso posto di fianco alla sua Sora.

 Come da copione,avvistarono Chidori Mizuki (alias la signora con cui hanno trascorso quei simpatici dieci minuti) e la invitarono al loro tavolo.

 E ora eccoli lì a ridere e a scherzare a parlare…e a bere una buona cioccolata calda in quel pomeriggio di un venerdì così strano.

 

Fine