Senza guardarmi indietro varco il vecchio cancello di ferro battuto ormai arrugginito. Sono libera dopo otto anni e mezzo di tortura ritorno a respirare aria vera. Appoggiata ad una Mercedes nera luccicante Victoria mi aspetta non è cambiata gran che, i capelli corvini più corti i soliti pozzi color cielo nascosti però da una spessa montatura viola chiaro. "Emy!" strilla abbracciandomi stretta, "Vicky mi sei mancata" singhiozzo aspirando il suo profumo di agrumi, "Anche tu tesoro, vieni andiamo Liam non vede l'ora di rivederti e devi conoscere Liya" annuisco ancora scossa da tutte queste emozioni. * "Eccoci qui, la mia casetta" dice la ragazza al volante scendendo, annaspando mi libero dalla cintura di sicurezza e la seguo all'interno dell'edificio, la porta d'entrata si spalanca mostrando una dolce bimba dai capelli castani e due scaglie azzurre al posto degli occhi, "Liya! Per tutto l'amore del mondo vieni qui non è poi tanto terribile fare il bagno" borbotta una voce profonda e roca inconfondibile "Liam" esclamo quando il ragazzo anch'esso cambiato spunta in corridoio "Emily...Emy..." stringe il mio corpo diventato più fragile e bacia Victoria sulle labbra teneramente "Su entra" dice quest'ultima sorridendo. La bambina è rimasta in disparte a giocare con i bordi del vestitino rosa confetto "Piccola presentati a zia Emy coraggio" Liam la prende in braccio "Io sono Liya" la sua voce è così cristallina che il mio cuore perde un battito, "Sarai stanca dopo questa lunga giornata ti ho già preparato una camera..." "Vicky posso anche ritornare a casa...mia" il suo sguardo si sposta verso la finestra in automatica faccio la stessa cosa "È buio e poi nevica molto...sta notte stai qui è deciso". Mi accompagna alla camera degli ospiti. Tocco le lenzuola verdi in seta, tolgo le scarpe e vestita mi metto sotto coperta, finalmente un vero letto con dei cuscini morbidi e profumati. Ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho fatto una vera dormita senza l'uso di farmaci. Ho trascorso nove anni della mia vita in un ospedale psichiatrico... Perché? Be alcuni dottori dicevano che soffrivo di stress postraumatico altri che ero del tutto pazza...solo perché io vedevo un angelo...non uno qualsiasi...io vedevo lui...Luke il mio più grande amore, l'unico in grado di capire il mio dolore, l'unico che mi abbia aiutato a dimenticare... N/A Ciao ragazze, volevo solo dirvi che questa é la prima storia che pubblico su efp spero che vi piaccia. Un bacio😊