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Autore: Shenron87    28/03/2015    2 recensioni
Spesso, nella vita di tutti i giorni, siamo convinti che il nostro destino sia lineare...se mi alzo prendo in tempo il bus...se non sento la sveglia arrivo tardi a scuola. Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se anziché compiere l'azione A, voi aveste compiuto la B? ebbene questa potrebbe essere una di quelle volte. Nella novel principale Akeno, un ibrido umano-angelo caduto scappa da sola ed incontra Rias Gremory...qui invece poco dopo essere scappata si imbatte in un personaggio che in altri universi non è nato...la cui sola presenza per Angeli e Demoni è un eresia. Lui è un Nephilim nato da un genitore demone e da un Caduto...Dio stesso vietò la loro nascita...ma permise la sua. La sua presenza influirà molto con la trama e molto con i personaggi perché andrà ad influire su tutti gli eventi futuri...l'esempio più lampante è che il protagonista sarà il primo "uomo" che Rias vedrà...in secondo luogo il protagonista è sia l'ultimo della sua famiglia, che l'unico essere della sua razza e come tale ha fin da piccolo un suo sogno.....
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Salve raga. Mi viene un po da piangere pensando che scherzando e ridendo quest'opera che credevo di interrompere al terzo capitolo ha raggiunto il diciassettesimo (anche se poi ne metterò uno finale per i ringraziamenti). Bando agli indugi vi lascio liberi di leggere l'epilogo della saga.

Trenta anni dopo

A causa dell'evento a cui molti occhi indiscreti avevano assistito, molti problemi sorsero e primo tra tutti quello che Kalel aveva perso il duello con Serafall visto che era svenuto prima che lei potesse decidere di ritirarsi.
Il secondo problema fu che i nobili reclamarono informazioni e terzo, ma non per ordine di importanza, che qualunque decisione i demoni di alta classe avrebbero preso, si sarebbero dovuti scontrare col fatto che non si poteva imporre più nulla al ragazzo senza scatenare una guerra con Indra.
“Questo è tutto quello che è successo” disse Sirzech rivolto agli ologrammi di Azazel e Michele.
“Tipico di mio figlio... ha preso la passione per le donne da me e anche il mio estro inventivo per evitare i problemi.”
“Si da il caso che l'abbia partorito e cresciuto io...” fu il commento gelido di Grayfia, autorizzata a rivelare le informazioni alla Dieta.
“Questo però è un problema, tu eri sposata figliola. Questo fa di lui il nipote di mia nipote” esordì Lord Bael
“Negativo Zio. Lucifero stabilì che mia moglie potesse crescerlo a patto che lui venisse considerato figlio di Serana.. se leggi la legge capirai meglio” disse Sirzech porgendogli una copia della legge divina.
“Il problema è un altro... per autorizzare il vostro matrimonio ed annullare quello con Serafall quel marmocchio avrebbe dovuto sposare un figlio o il parente più prossimo di Serafall... Ovvero Sona. Adesso sposa Rias... e Sona, che si è innamorata di lui, ha il cuore in pezzi.” sbottò il padre di Serafall.
“Allora perché non parliamo dei Phenex che hanno attentato alla vita del ragazzo 500 volte in meno di un decennio? Aggredendo inoltre la moglie di Sirzech-sama sotto mentite spoglie ” tuonò Azazel.
“E allora... perché non parliamo di questo Diodora che ha cercato di violare mia figlia?” tuonò Michele
“Adesso basta...” furono le lapidarie parole pronunciate da un vecchio demone coevo di Mephisto, che era seduto in un angolo della sala delle udienze.
“Portate qui il ragazzo e vedrò di che pasta è fatto.” dichiarò deciso mettendo fine ai battibecchi.
“Bael è un ragazzo di 17 anni... ed è in infermeria privo di forze.” tuonò Mephisto irritato.
“Mephisto... non ho intenzione di arrecargli alcun male. So di cosa sei capace quando ti arrabbi ma ti ricordo che io ho preso su di me la responsabilità che un tempo avevano i clan dei quattro Maou. Io ho creato il clima favorevole che ha portato all'elezione degli attuali Maou ed io ho il sangue più puro... tra i demoni rimasti in vita.”
“Ma lord Bael...” protestò debolmente Grayfia
“Grayfia cara... tu non hai colpe visto che fu mio padre a chiederti di prenderti un simile fardello e sono felice che mio nipote ti abbia sposato lo stesso... anche se nessun lo avrebbe fatto. Ma il bambino che hai partorito deve assumersi le responsabilità del suo gesto. Però visto che è esausto gli concedo il tempo di riprendersi. Andate da lui e comunicategli che lo vorrò vedere durante la conferenza, ho alcuni progetti in mente per lui.” disse il più vecchio Bael esistente con un tono che non ammetteva repliche.

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Quando, con le parole del Primo Gran Re, la seduta dei nobili venne conclusa i genitori di Rias, la coppia reale, i Maou e i genitori di Sona si recarono nel silenzio più totale nell'infermeria.
Che il capostipite dei Bael si fosse interessato a Kalel era preoccupante, sia in senso positivo che in senso negativo.
Il ragazzo infatti rischiava di perdere, nella migliore delle ipotesi, la sua libertà d'azione.
I Sitri inoltre erano furiosi che i Gremory si fossero lavati le mani per la mancata istruzione del ragazzo riguardo gli obblighi contrattuali che, a parer loro, avrebbero impedito a tutta questa situazione di verificarsi.
Le loro preoccupazioni però svanirono non appena varcarono la soglia dell'infermeria, a causa di una visione raccapricciante.
I membri delle due squadre, posti vicino all'ingresso osservavano terrorizzati tre ragazze che si scrutavano torve.
“Ragazzi cosa sono quelle facce?” chiese Grayfia
“Grayfia-sama non faccia domande di cui potrebbe pentirsi” la ammonì Koneko.
“Io sarò la Regina di Kalel...” disse impuntandosi Rias
“No voglio esserlo io...” rispose Akeno
“No. Io ero la regina... e continuerò ad esserlo” si impuntò Angela
“Cosa è successo?” domandò Ajuka divertito.
“Toccando le fonti di energia di Kalel hanno rigettato i pezzi demoniaci ed ora litigano per chi deve essere la Regina di Kalel.” ammise Kiba mentre si toccava la guancia perplesso.
“R-Ragazze... posso dire la mia” chiese Kalel con voce gentile ma decisa, senza accorgersi degli sguardi che i demoni appena entrati gli rivolgevano.
“Certo....” dissero in coro con voce gentile
“Akeno tu resterai la Regina di Rias...” decretò il ragazzo spezzando le speranze della ragazza.
“Ma...” protestò debolmente.
“Niente ma. Tu e Rias siete amiche e non voglio vedervi litigare... dovresti sapere ciò che provo e che i miei sentimenti non variano in base al valore di un pezzo. Inoltre, per quanto Angela sia brava, solo tu riesci ad organizzare il lavoro di Rias in modo efficace. Angela e Rias litigherebbero ogni secondo e Rias sposandomi avrà un intero feudo da gestire. Avrà bisogno di tutto l'aiuto possibile... e poi chi gestirà i suoi servitori se non la sua regina che ne conosce bene le caratteristiche?”
“Visto? Te l'avevo detto.” ribatte Rias con saccenza
“Si ma non ti cedo il mio posto rossa... levatelo dalla mente” sbottò Angela
“Nemmeno fra voi due però vorrei fare un cambiamento. Angela ebbe quel pezzo per ciò che fece per me da piccola. Inoltre fino a due mesi fa, pur essendo la mia ragazza come te... mi poteva vedere solo una volta a settimana... perché toglierle un pezzo che ha lo stesso valore dei tuoi?” dissi rivolto a Rias ed Angela con una faccia da cucciolo ferito.
“Ci sa fare...” mormorò il padre di Rias.
“Si anche perché non potete fare altrimenti...” ammonì Ajuka
“In che senso...” chiese il nephilim, fingendo curiosità quando invece nella sua mente l'unica sensazione che provava era sollievo.
Il Maou non lo sapeva, ma aveva evitato una crisi che, se portata agli estremi, avrebbe potuto costringere Angela ad usare un argomento molto persuasivo contro di lui.
“È vero che i pezzi sono usciti dai vostri corpi... ma ormai hanno ricevuto l'imprinting. Solo la vostra morte può annullarla.” spiegò Ajuka serio
“Inoltre Rias hai già avuto prova dell'amore che questo ragazzo prova per te... perché devi togliere un semplice ruolo ad Angela-chan?” intervenne la madre di Rias
“Non c'è una ragione vera e propria ma... ma-madre?” disse fermandosi all'improvviso con la bocca spalancata incapace di articolare una parola.
“Che c'è?” chiese la madre non capendo il motivo dello stupore della figlia.
“T-tu s-stai p-parlando c-con m-me?” disse stupita
“Beh si. Adesso sei una Nephilim... ciò non ti rende soggetta alla nostre leggi ma a quelle di Kalel quindi posso parlarti in pubblico... sebbene tu abbia perso ogni bene che possedevi prima e che il tuo ragazzo dovrà riscattare se le vuoi ancora. Però devo dirlo figliolo. Hai avuto un intuizione geniale. La tua voglia di averci al tuo matrimonio ha permesso tutto ciò...”
“Si sbaglia... io avrei fallito se Indra-sama non mi avesse indicato la via.” disse mesto.
“Capisco...” commentò la donna guardandolo con dolcezza “Comunque mi dispiace... Ti ho messo troppa pressione addosso, ma sono felice che non hai carpito la verginità di quella sconsiderata di mia figlia prima del matrimonio. Ho avuto paura che il tuo istinto prendesse il sopravvento, ma vederti ricordare una promessa che mi facesti da bambino mi ha commossa...” disse la madre di Rias baciandolo sulla fronte.
Quel bacio fu fonte di felicità per il ragazzo visto che sembrava la prova dell'essere stato accettato come fidanzato di Rias.
Fu quando la suocera si allontanò che però vide le facce tristi dei Gremory e di Serafall.
“Ho fatto qualcosa di sbagliato? Cioè più del solito?” chiese il ragazzo confuso.
“No piccolo tu non hai fatto nulla. Con la tua decisione hai salvato Rias e posto le basi di una pace duratura tra le tre razze... ma se fossi diventato un demone...” lo consolò Grayfia, come solo una madre sa fare.
Fu allora che Sirzech si avvicinò e si sedette sul letto in cui il Nephilim era immobilizzato dalla troppa stanchezza.
“Devi sapere una cosa ragazzo...” si intromise “E scusami se non ti posso dire molto ma devi aspettare il consenso delle altre due fazioni.”
“Dimmi ciò che puoi...”
“Rias non era la sola che aveva un contratto matrimoniale. Tu eri... anzi tu sei promesso a Sona tuttora, essendo Rias una serva per i nostri canoni." spiegò Sirzech fermandosi per dargli il tempo di accettare la realtà delle sue parole.
"Noi non ti avevamo detto nulla perché...” provò a dire Grayfia ma fu interrotta dal figlio che vedendola in difficoltà completò la frase al posto suo.
“Rias si è innamorata di me e viceversa... lo stesso motivo per cui non mi avete detto nulla al mio arrivo?” chiesi sorridendo e stringendo la mano di Rias per non farla sentire in colpa.
“Più o meno... ma capirai dopo la conferenza...” rispose Sirzech mantenendosi sul vago.
“Capisco...” disse pensieroso “...scusate la maleducazione ma posso parlare un attimo con le Akeno, Rias ed Angela?”
“Certo” risposero tutti allontanandosi per fornire loro un po di privacy.
Fu allora che il ragazzo iniziò a spiegare ciò che gli frullava in testa.
“Voi che ne dite?” chiese imbarazzato, non sapendo come avrebbero reagito.
“Puoi farlo davvero?” chiese Akeno guardandolo tristemente
“Si posso... per me non c'è problema... ma spetta a voi la scelta. Sarò anche il primo, ma se facciò arrabbiare voi mi scordo di fare sesso per secoli...”
“I-Io sono favorevole” rispose Akeno titubante, e Kalel la capiva.
Lei lo amava e avrebbe fatto qualunque cosa per lui, anche se lesiva dei suoi interessi.
“Non vedo perché no... anzi sarebbe divertente” concesse Angela il cui ideale di divertimento il Nephilim non aveva voglia di approfondire.
“Si senza riserve...” disse Rias sorridente.
“Posso chiedere una cosa?” domandò il ragazzo rivolgendosi ai Maou
“Certo piccolo, fai pure...” lo esortò Serafall.
“Posso parlare con Sona di persona? Se possibile però mi piacerebbe che sia lei a parlare e non voi a dirle cosa fare...”
“Non capisco dove vuoi andare a parare... ma va bene” borbottò Serafall attivando un sigillo che le permise di mettersi in contatto con la sorella per indicarle un posto dove attenderla.

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Kalel non sapeva che il palazzo, ora deserto, era stato sede di una delle riunioni tra i vari capifamiglia più accese degli ultimi secoli. Quel giorno infatti non vi parteciparono solo gli attuali vertici, ma data la presenza di tutti i membri, viventi, delle varie famiglie era stata una riunione allargata.
C'era un altra cosa che ignorava, ed era che adesso che si trovava al di fuori dell'infermeria, i pilastri lo stavano tenendo d'occhio, osservando e studiando le sue mosse da lontano, da quella stessa sala dove poco prima discutevano di torti subiti o inflitti, di torti vendicati o che ancora dovevano essere ripagati.
Tutti però furono sorpresi nel vedere, un solitario Kalel avanzare a passo lento, usando il bastone magico dono del suo maestro come appoggio fino a quando non raggiunse una terrazza.
“Ehi Sona... come va?” disse sorridendo
Ma il sorriso gli morì sulle labbra quando il nephilim vide il volto di Sona.
Aveva gli occhi gonfi e rossi con il trucco tutto sbavato a causa delle lacrime
“Che ci fai fuori dal letto?” chiese Sona
“Volevo scambiare qualche parola con te... ammesso che ti vada...” disse con voce gentile
“Ogni desiderio di Kalel-sama è un ordine” disse prendendo i lembi della gonna e compiendo un breve inchino che urtò lievemente il nephilim.
Erano amici da una vita e ora lo trattava da estreneo, ma non disse nulla.
In quel momento, se Sona avesse voluto ucciderlo glielo avrebbe anche permesso visto che leggendo il suo flusso del ki, percepiva lo stato d'animo dell'amica.
“Addirittura il sama... mi vuoi rendere le cose difficili...” disse fingendo di non aver notato nulla.
“Cosa vuole dirmi?” replicò glaciale la ragazza.
“Sona... ti ricordo che rimango sempre il ragazzo che Grayfia ha sculacciato perché vi ha spiato mentre facevate il bagno... non puoi comportarti con me come quando eravamo piccoli?” chiese prendendo un dito e delicatamente asciugando le lacrime della ragazza.
“O-Ok se è questo che desideri dimmi... che posso fare per te?”
“Solo rispondermi con sincerità e ricordati che io so quando qualcuno mente... il touki serve a questo...”
"O-Ok..." rispose la ragazza.
“Tu sapevi che eravamo legati da un contratto matrimoniale?”
“S-Si... l'ho sempre saputo...” rispose trattenendo le lacrime  fatica.
“...e sapevi che tua sorella mi ha sfidato per farmi rispettare tale contratto?”
"S-Si... anche se l'ho scoperto da poco... non volevo... mi dispiace... per colpa mia...” disse incapace di trattenersi.
Non l'aveva mai vista piangere, e se non avesse fatto l'abitudine ai pianti delle altre ragazze, a quest'ora anche lui sarebbe in lacrime.
Si era reso conto che era lui il ragazzo che aveva spezzato il cuore a Sona da piccola, e che aveva consolato la ragazza per una cotta che lei provava per lui.
Era in momenti simili che pensava ai viaggi nel tempo per poter prendere il se stesso del passato a colpi di martello nelle palle.
“Tu non hai colpe... anzi per merito tuo io potrò stare con Rias senza vederla sposare quell'idiota di mio cugino o dei porci che la sposerebbero solo per la dote.”
“N-Non m-mi odi?”
“No... come potrei odiare una ragazza che si è fatta da parte per farmi stare con Rias.” disse accarezzandole la guancia
“Io ti ho sempre amato...” ammise con un filo di voce.
“Ed io sono sempre stato una frana in queste cose... anche con Angela non mi ero reso conto di nulla, solo che lei ha potuto fare la prima mossa visto che era una mia servitrice. Tu avresti litigato con la tua migliore amica...”
“Beh adesso vi sposerete e potrete vivere felici e contenti” disse mentre cercava di lasciare la terrazza in lacrime.
Qualcosa però la trattenne, era il braccio di Kalel che la teneva bloccata e che silenziosamente le chiedeva di restare.
Certo, lei non ci stava mettendo tutta la sua forza o avrebbe trascinato il ragazzo per interi corridoi, ma qualcosa le fece decidere di fermarsi.
“Vuoi umiliarmi ancora? Non posso sposarti anche se ho vinto... nessuno può importi più nulla ora...”
“Infatti sono qui di mia iniziativa. Ho perso una sfida che io ho accettato di combattere... combattuta secondo le condizioni che io stesso ho richiesto. È giusto che io mantenga fede alla parola data...”
“Sposeresti una ragazza che non ami? A tanto ti spingeresti?”
“Io non amavo Angela quando lei mi disse di amarmi. Era un amica come lo sei tu... ed oggi dopo due anni che stiamo assieme so che senza di lei non potrei vivere. Con Rias invece ci sono voluti anni perché la semplice infatuazione diventasse amore...”
“Quindi io dovrei sposare un uomo che mi considera un amic...” cercò di dire prima che il ragazzo, tirandola a se, premette le sue labbra contro quelle dell'amica.
Lei cercò di resistere m quando le loro labbra si toccarono, Sona comprese che era inutile scappare da quel che sentiva.
Lei lo amava da sempre e se davanti ad altre persone poteva nascondere quelle emozioni, dietro ad una maschera di ipocrito perbenismo, ora che erano soli, per la prima volta in oltre dieci anni di frequentazione, comprese di non poter reprimere a lungo quelle emozioni che la divoravano.
Mentalmente chiese perdono a Rias e ad Angela, in fondo stava baciando il loro ragazzo ma, mentre Kalel la stringeva a se, non potè fare a meno di essere felice quando con una mano le sfiorò il volto approfondendo quel bacio.
Sona aveva il sapore del miele ed il profumo di un prato fiorito, anche se le lacrime che aveva versato per lui diedero un retrogusto salato a quel intimo contatto.
Forse Sona non se ne rendeva conto perché era sempre stata circondata da ragazze dotate di un fascino prorompente come Akeno e Rias, o da donne mature che emanavano femminilità al minimo gesto come Serafall o Grayfia, ma lei era bella.
Per anni si era sentita inferiore ad ognuna di loro e forse anche in quel momento si sentiva tale, per questo Kalel decise di farglielo capire.
Cercò di dimostrarlo con i fatti schiudendo piano la bocca dando modo alla sua lingua di farsi strada verso le labbra della ragazza, e quando, una volta trovato un varco, la sua lingua incontrò quella di Sona nella sua bocca ebbe inizio un lento vortice di passione.
Passarono alcuni interminabili minuti prima che si divisero e se lo fecero fu solo perché sapevano che non era consono al loro rango cedere alla lussuria in un luogo pubblico.
La mano di Kalel che sfiorò il suo seno era stato un messaggio esplicito che le cose stavano accelerando un po troppo.
“Kalel, non possiamo... è vero che siamo promessi ma... pensa a Rias e ad Angela...” disse con difficoltà
“Parli troppo e ti crei troppi problemi... loro sono favorevoli all'idea che ti sposi... se hai dei dubbi puoi chiederlo a loro...”
“Davvero?” chiese incerta di come comportarsi.
“Certo... mi hanno detto che se dovessero divedermi con altre ragazze tu saresti la loro prima scelta...” disse Kalel omettendo che se lo facevano era solo perché temevano di non reggere il confronto con Serafall o altre Principesse dal carattere più volitivo.
“E cosa dovrei fare?”
“Che ne dici di venire a vivere con noi per provare a vedere se può funzionare? Vivendo assieme potrò conoscerti meglio e magari...” disse il ragazzo riducendo la sua voce ad un sussurro
“Senza il timore che qualche servitore dei Maou ci veda, potrebbero scapparne altri di baci...”
“E se non funzionasse?”
“Sarai libera di sceglierti un altro ragazzo... ma non gettare la spugna solo perché hai paura... .”
“Ma...”
“Non farti pregare Sona. Dentro di me sento che se mi dessi la possibilità di conoscerti potrei innamorarmi di te... e tu potresti essere felice come meriti...” disse accarezzandole la guancia.
“Ed i Bael accetterebbero? Tuo nonno e i Gremory accetterebbero?”
“Ti dirò un segreto...” disse Kalel avvicinando le sue labbra nuovamente a quelle della ragazza strappandole un secondo bacio più breve del primo ma infinitamente più dolce.
“...non mi importa... oggi sono morto ed ho visto quanto amore provavi per me da piccola. Ho capito quanto hai pianto in questi giorni temendo che io ti odiassi se per colpa di tua sorella io avessi perso Rias. Ora Rias è salva e lei starà sempre con me... ma anche tu potresti se lo volessi...”
“Davvero a loro va bene? A Rias ed Angela?”
“Si... hanno insistito con i tuoi genitori e con quelli di Rias perché io potessi lasciare l'infermeria e ti venissi a parlare da solo... temevano che in loro presenza non riuscissimo ad essere sinceri tra di noi...”
“Tu lo sai vero... che noi non potremo fare figli vero? Io sono un duchessa e devo fornire un erede purosangue alla mia famiglia... sai che siamo state cresciute così...” disse pesando parola per parola.
“Ancora con queste frasi sciocche? Ok che tu e Rias siete cresciute con le vostre madri che vi hanno assillato sull'importanza di fornire eredi per le rispettive famiglie... ma non è detto che i nipotini purosangue devono essere per forza demoni...”
“Si lo so che tu e Rias avrete dei piccoli Nephilim purosangue...” disse rattristendosi.
“Io parlavo anche di noi due... so quanto ci tieni a non deludere la tua famiglia...” rispose il ragazzo abbracciandola.
“Ma... Dio ha detto...”
“Che io non posso avere figli con delle diavole o con Angele... ma in infermeria vi è l'inventore degli Evil Piece assieme ad un gruppo consistente di Nephilim reincarnati... quando io e Rias siamo stati modificati, il potere di Dio ha mutato i codici dei pezzi dei nostri servi...”
“Quindi...” esclamò Sona sorridendo e piangendo contemporaneamente
“Esatto... Ajuka sama si è già messo all'opera...” rispose Kalel abbracciandola.

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Una settimana dopo il duello con Raiser le cose sembrarono migliorare.
La reputazione di Rias rimase invariata tra i demoni di orientamento liberale, mentre tra i conservatori divenne nota come la principessa sul cavillo o la principessa baciata dalla fortuna.
Tutto perchè i nobili di vecchia scuola, non amavano chi ripudiava le tradizioni, anteponendo i sentimenti alle consuetudini.
Le giovani donne invece, senza distinzioni di classe, l'ammirarono per il suo coraggio.
Tutti infatti convennero che lei era davvero all'oscuro delle mie origini e che era stato un bell'azzardo anche se alla fine non ci ha rimesso nulla visto che, senza saperlo, si era innamorata dello scapolo più ricco degli inferi.
L'unico argomento che preoccupava tutti i demoni era come avrei reagito una volta scoperto che, come demone, la mia famiglia aveva legato la mia persona ad una delle due eredi dei Sitri... ed avendo perso il matcht tra l'altro.
Tutti temevano che per puro capriccio io avrei offeso la sorella di Serafall e ciò avrebbe portato ad una guerra aperta contro il monte Sumeru.
Problema inutile visto che, tenendoci per mano, io e Sona avevamo comunicato ai suoi genitori, ai Maou e ai miei suoceri che avremmo onorato l'accordo matrimoniale a patto che venissero fatte alcune concessioni.
Rias ed Angela, che a mia insaputa avevano spiato tutto dall'infermeria, non sembravano essere molto offese per la situazione eccetto per battutine che rinfacciavano quanto sarebbe stato bello se io avessi avuto tanto coraggio anche con loro.
Come se avessi potuto farlo se loro non mi avessero strappato ogni singolo strato di pudore che mi avvolgeva.
Serafall e mia madre furono felici che, senza alcun incoraggiamento da parte degli adulti, avessimo fatto la cosa giusta evitando attriti fra due famiglie unite da antica amicizia.
I Maou volevano dettagli più tecnici sulle concessioni che richiedevamo ma lo sguardo di Serafall e Grayfia li fecero desistere.
In questo momento siamo siamo di nuovo in Giappone e finalmente abbiamo iscritto Asia a scuola, che per età è finita nella stessa classe di Saji e Kiba.
Già nei corridoi si vocifera che siano amanti e che dormino nello stesso letto.
(cosa vera ma non scandalizzatevi, Asia era una suora, le ci vorranno anni prima che si inizi a comportare come Rias)
In questo periodo il rapporto tra Saji e Vritra è migliorato al punto che, ho potuto inserire un secondo SG nel corpo di Saji.
Lui aveva insistito per poter manipolare il fuoco ma, visto che quello di Vritra non è normale, ho preferito che fosse il caso a decidere e per questo ho chiesto ad Asia di indicarmi uno dei 3 SG a caso.
Dopo che la piccola Asia compii la scelta, fusi il nuovo artefatto con l'Absorbition line grazie a quello che credevo essere un incantesimo antico e potente.
In realtà era solo il programma con cui Dio si occupava della creazione e della revisione dei Sacred Gear che aveva ritenuto opportuno passare a me fin da prima che nascessi... per ogni evenienza stando a ciò che mi disse dopo la scelta.
L'unico lato positivo era che se per crearne di nuovi, occorreva un enorme quantità di potere (che non avevo minimamente), per modificarne uno esistente lo sforzo era realmente esiguo.
C'era solo un infinito numero di variabili da considerare ma il pezzo di anima di Dio esistente in me fornì tutto il supporto logistico possibile.
Questo permise quindi all'absorbition line di fondersi fisicamente con il secondo SG, dando vita ad uno nuovo in possesso di entrambe le abilità.
Una volta fusi gli involucri, venne poi la volta dei due nuclei contenenti i frammenti di anima di Vritra sulle quali gettai le mie lacrime chiedendo a Saji di assorbirle.
Esse guarirono così le due parti dell'anima di Vritra e saldarono, in modo definitivo, i pezzi dell'anima che, con la magia, avevo avvicinato.
Sapete una cosa... ora come ora credo che solo la mia natura di nephilim abbia reso le mie lacrime così forti. 
Anche se forse, strano ma vero, anche Raiser avrebbe potuto avere ragione e le mie lacrime potenziate erano frutto dell'unione del sangue dei Phenex e dei Valefor.
In fondo Sirzech, unendo distruzione e controllo della magia era in grado di fare cose che nessun Bael poteva sperare di fare.
Vritra vedendomi all'opera era stupito che mantenessi la parola data con un Drago malvagio.
“Un drago malvagio non viene annoverato nei Re Draghi....” gli risposi con gentilezza
“Avrai i tuoi motivi per fare il burbero e sono sicuro che un marmocchio come me non ha il diritto di chiederteli... ma un giorno se vorrai parlare mi troverai qui...”
“Sei strano... uno strano essere” disse rivolgendo i suoi pensieri su di me.
“Lo so... non sono un angelo, non sono un demone... ma adesso so cosa sono. Io sono il primo della mia razza, ed ho il dovere di sopravvivere per non lasciare soli i miei figli come fecero Lucifero e Dio..."
“Ecco perché odio parlare con voi senza-scaglie, troppi sentimenti. Non capirete mai cosa vuol dire essere un Drago. Non capirete mai l'orgoglio di volare dove nessuno osa... di prenderci quello che vogliamo. Io ad esempio non capisco cosa aspettano quei due idioti. Dormono nello stesso letto... il passo è breve. Dovrebbe fare un uovo prima che qualche altro maschio gli rubi la femmina”
“Su su non fare i capricci. Lo sai che io e Saji ti vogliamo bene... ora dormi che devi recuperare le forze....” dissi sorridendo
“Non sono un cucciolo... però un sonnellino me lo farò. Ho tante cose da insegnare a quel marmocchio...” disse trasmettendo l'immagine di un enorme drago orientale che si arrotolava su se stesso.
Dopo aver fuso i vari pezzi il drago nero dormì per una settimana, ma per fortuna sembra che la pace duri a lungo in giappone.
“Amore... quando inizieremo ad addestrare i ragazzi nell'uso della luce?” domandò Angela mentre mi allontanavo da Saji.
“Possono usarla?” chiesi sorpreso
“Se potevi tu perché loro non dovrebbero.”
“Si ma tu ed io dobbiamo allenarci... sei l'unica che regge con me quando uso quella modalità... forse mio padre potrebbero mandarci un uomo fidato ma dovremo aspettare due settimane... ”
“Vabbe, al summit glielo chiederemo...”
Già al Summit, anche se ho un brutto presentimento al riguardo...qualcosa si muove nell'ombra. Qualcosa che ci travolgerà tutti se non stiamo attenti.

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“E questa è la storia di come ho conosciuto le vostre mamme...” disse un Kalel più adulto rivolto ad una decina di ragazzi.
“Ma non è vero... hai raccontato solo come hai conosciuto Rias e quando hai dato un bacio a Sona...” disse un ragazzo dai capelli biondi.
“Michele qual'è il problema?” disse Kalel sorridendo con pazienza.
“Non hai detto come hai incontrato mamma Angela... anche se hai detto cose che avrei voluto non sapere...” disse rosso in volto.
“Oh cielo... sei per metà un demone non puoi essere così pudico.” rispose divertito Kalel.
“E quando parlerai di come hai incontrato Mamma Xenovia?” disse una ragazza dai capelli blu.
“E quando ti sei dichiarato a Mamma Akeno? E ad Irina?” chiese un ragazzo dai capelli neri.
“Ragazzi... la vera domanda è un altra” li fermò un ragazzo dai capelli cremisi.
“Dimmi Sirzech-kun...” lo esortò Kalel
“Tu dovevi raccontarci come il mondo venne distrutto e come tu, assieme alle mamme e ai vostri amici siete sopravvissuti... invece sei partito dall'incontro con Indra..”
“E come posso raccontarvelo se non sapete com'ero triste per la mia debolezza contro Kokabiel. Come potete capire come ho trovato il mio vero potere se non capite cosa ho perso scegliendo? Se non avessi incontrato Indra, io sarei morto secoli fa e voi non sareste mai nati. Inoltre la storia mica è finita...” disse sorridendo.
“Non è finita?! Ma sembra che stai parlando da mesi....” protestarono in coro tutti i ragazzi che si erano alzati per andarsene.
“E mi dispiace ragazzi.... ma ancora devo parlarvi di moltissime cose prima di mandarvi a dormire. Quindi dove eravamo rimasti.... a già adesso vi parlerò delle Conseguenze della mia scelta...”
E fu così che i ragazzi, che avevano sperato di poter andare a giocare fuori, si sedettero di nuovo mentre Kalel iniziava a raccontare il proseguo della sua storia.

Fine?

Note dell'autore
Che dire ragazzi eccoci arrivati alla fine dell'arco narrativo.
Ho scelto di usare questo finale perchè, non mi piacciono le storie che dicono "ci vediamo nel prossimo libro" poi l'autore (ogni riferimento a Jrr Martin è puramente casuale) tira le cuoia e noi fan dobbiamo inventarci un finale... quindi ho deciso di darvi un finale chiuso in modo che sappiate qualcosina del futuro...
Il finale l'ho preso da "How I Meet Your Mother" e l'ho trovato simpatico pensando a come sarebbe stato un bello uno scorcio del futuro di Kalel, anche se credo di avervi dato molti input per continuare a seguirmi quando i prossimi archi saranno pubblicati...
Il primo è sui nomi di qualche figlio (non li ho messi tutti perchè sono tanti... ma tanti...).
Perchè dargli proprio quei nomi? Mistero...
Cosa è successo in futuro? Beh questo non ve lo dico dovete solo aspettare che  finisca di revisionare e torni a pubblicare, ma vi assicuro che non vi lascio in 13.

 
   
 
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