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Autore: Smiry90    19/12/2008    0 recensioni
Camminava per i corridoi e la gente si scansava per farlo passare, entrava nella mensa e subito era libero di scegliere a quale tavolo sedersi, alzava un dito e tutti erano pronti ad eseguire ogni suo ordine. Perché? Per paura. Per rispetto. Per semplice imitazione di chi diceva che con lui non si scherzava. Eppure… quanti amici aveva avuto? Seguaci, tanti. Ma amici? Uno, forse. Quanti amori? Molti… ma quanti di essi erano veri? Eccoci con una nuova yaoi! Sta volta AxelXDemyx!!
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta c'è per tutti

La prima volta c'è per tutti

 

Solo perchè è Natale, in via eccezionale, ho deciso di regalarvi gli ultimi due capitoli!

Nel capitolo precedente avevo preannunciato che le cose sarebbero peggiorate... rullo di tamburi... Era uno scherzo! Eh eh, come sono burlona! Non vi preoccupate, è Natale, non ho messo finali bruti! Questo è il penultimo capitolo!

 

 

 

 

La neve aveva finalmente ricoperto le strade, e dal cancello della scuola scendevano delle piccole lingue di ghiaccio cristallino.

Tutto sembrava tornato finalmente alla normalità.

Riku se ne stava appoggiato al cancello e rideva con Sora, mentre prendevano in giro Roxas che arrossiva alle coccole di Naminè, Zexion era finalmente tornato alla lettura del suo tomo epico ed il sorriso sembrava troneggiare sui volti di tutti. Chissà, forse era perché tra due giorni sarebbe stata la vigilia di Natale.

“allora siamo d’accordo?” fece Riku riprendendosi dalle risate

“si,va bene! La festa si fa da te! Ah e dì a tua madre di preparare il riso soffiato al caramello!!” Sora si leccò i baffi al solo pensiero del dolce

“si certo glielo dico…” mentre parlava, Riku non si accorse di una palla di neve che gli si avvicinava a gran velocità e lo colpì in piena faccia

“strike!!” rise Demyx, avvicinandosi sorridente

“Demy! Ma che diavolo fai??” sbraitò Riku, fermandosi poi ad indicare una bustina con una coccarda che aveva in mano Demyx “e quella?”

“oh questo è un regalo di Clarisse, una ragazza che va in classe di Naminè! Sono forte, eh?”

“ma non è giusto, perché hai sempre più successo con le ragazze??” Sora piagnucolò stile bimbo viziato, mentre Riku rideva; l’albino picchiò un piccolo colpetto sul petto di Demyx e fece

“sarà il fascino dei tipi ambigui, eh Demy?”

“senti chi parla!” rispose lui, avvicinando il suo viso a quello di Riku, che arrossì visibilmente

“finiscitela! Ti va bene che sono un tipo calmo io!”

“perché altrimenti?” Demyx si ritirò, sobbalzando all’affermazione dell’amico

“altrimenti ti salterebbe addosso davanti a tutti!” rise Sora, beccandosi le occhiatacce di Riku

“certo che siete senza pudore eh?” Zexion, come di suo solito, non alzò nemmeno lo sguardo dal libro, emettendo un fioco risolino.

Ad un tratto, come di consueto, il rombo delle moto annunciò l’arrivo di Axel e compagni. Demyx si voltò d’istinto verso di lui, distogliendo subito lo sguardo e fissandolo su Larxene, che lo saluto con un piccolo cenno del capo. Axel passò senza guardarlo, con la sua solita aria strafottente, fermato poi da un gruppetto di ragazze che gli porgevano i loro regali; Demyx rimase a guardarlo un secondo, poi prendendo Riku a braccetto, insieme a Sora e Zexion si avviò nella scuola.

Axel lo vide di sfuggita, ma fece finta di nulla.

 

Aveva ripreso a nevicare, le finestre erano ricoperte di ghiaccio e il fiato bianco che usciva dalla bocca di Larxene si stagliava nel cielo, mentre, seduta sul davanzale della finestra dell’aula di fisica, giocava come una bambina a fare delle strane forme con il fiato.

“ti diverti?” lei si voltò di scatto alla voce di Axel

“in realtà mi annoio”

Lui si sedette su una sedia al contrario, poggiando le braccia sullo schienale “perché lo hai salutato sta mattina?”

“allora te ne sei accorto, eh?”

Axel annuì

“gli hai detto di dimenticarsi di te, mica di me” le parole di Larxene furono come una pugnalata per Axel, che ne colse la sottile affilatezza

“fa come ti pare” ripete ancora una volta lui, quasi come un automa

“già… fa come ti pare…” fece lei, scendendo dal davanzale e parandosi davanti a lui; presogli il viso tra le mani lo baciò sulle labbra, cogliendolo impreparato. E, come non era mai accaduto, Axel se la staccò

“ma che fai?”

“lo sapevo…”

“cosa?”

Larxene sorrise “questa è la prima volta che mi respingi, Axel” prese una sedia e la pose di fronte a lui; sedendosi gli prese una mano e continuò “pensi a lui, vero?”

“ma non dire idiozie”

“allora che problema hai con me? Dov’è l’Axel che non perdeva mai un’occasione?”

Axel fissò il pavimento “sarà andato in vacanza…”

“Axel… tu sei a pezzi.” sospirò leggermente “io mollo”

“molli cosa?” fece lui, spostando lo sguardo su di lei

“mollo questa vita. Con te in questo stato non c’è più né gusto né garanzia. Me ne torno a casa mia a fare la bambolina di mia madre”

“non starai mica dicendo sul serio?”

“forse sto mentendo… come fai te.”

“non ti seguo Larxene”

“se devo vivere accanto a uno che mi riempie di bugie inizio a mentire anche io. Perché tu stai mentendo a me e a te stesso Axel! Ti manca, di la verità!”

Axel rimase in silenzio, gettando il viso tra le braccia conserte.

“Axel…” riprese lei “ti conosco troppo bene per non accorgermene. Ti sei innamorato di lui vero?”

Axel stette un attimo in silenzio, poi proferì un soffocato “si…”

“e allora che ti ci vuole a mandare a fanculo questa vita di merda e ricominciare con lui? Sappi che se lo farai io sarò la prima ad appoggiarti, e lo faranno anche Marly e Luxord!”

“si, e come faccio a riconquistare la sua fiducia?? Io l’ho deluso, Larxene” lei giurò di non aver mai visto quello sguardo disperato sul volto di Axel

“e che ci vuole” sorrise lei “lui ancora ti vuole bene Axel, gli manchi moltissimo”

“e tu che ne sai?”

“diciamo che ci siamo incontrati un paio di volte…”

“Larxene…” Axel non riuscì a trattenere un sorrisetto “e che dovrei fare?”

“facile” fece lei alzandosi in piedi “quello che non hai mai fatto!”

 

“Riku aspetta!” Demyx corse dietro all’amico, che era poco più avanti e stava chiudendo l’armadietto “facciamo un pezzo di strada assieme?”

“va bene” annuì lui, attendendo che avesse preso tutti i libri.

Quando Demyx aprì l’armadietto vide svolazzare una lettera, che gli cadde tra le mani

“non ci posso credere, un’altra lettera!” esclamò Riku, con una punta di irritazione

“sei geloso per caso?” rise Demyx, pungolandolo con il gomito

“ma smettila!” Riku gli diede una spinta “aprila, dai”

Demyx non se lo fece ripetere ed aprì svelto la lettera, sicuro che avrebbe letto un’ennesima dichiarazione di qualche ragazza; ma quello che vide lo lasciò senza fiato, tanto che si paralizzò in un’espressione stupita

“che c’è?” fece Riku, sbattendo le palpebre

“è…” Demyx parlò in apnea “è di Axel”

“cosa???? Non ci credo, fa vedere!!” e mentre Demyx era ancora in via di ripresa, Riku lesse ad alta voce quello che c’era scritto

 

mi sento uno stupido per quello che sto facendo. Ma se ripenso a quello che ho fatto capisco di esserlo stato fin dall’inizio.

Vorrei incontrarti il giorno della vigilia, sotto l’albero della piazza principale, per chiarire una volta per tutte con te e con me stesso.

Ti aspetto

Axel

“ci andrai?” chiese Riku, sventolando poi una mano davanti a Demyx che sembrava incantato “Demy mi senti??”

“non è possibile, deve essere uno scherzo…”

“be, per scoprirlo dovresti andarci” Demyx fissò Riku stupito

“Riku…?”

“Demy, ormai è chiaro che io sono innamorato di te… ma questo non vuol dire che sia tanto egoista da pensare che tu debba essere solo mio… questi giorni, forse gli altri penseranno che sei tornato alla tua normalità di sempre, ma io me ne sono accorto, sei a terra… ci pensi sempre, vero?”

Demyx annuì, guardando il pavimento

“e allora devi andare da lui! Io voglio vedere solo il tuo sorriso Demy, lo stesso che avevi quella volta, nel giardino di casa mia, mentre giocavamo a costruire quel pupazzo di neve!”

“Riku…” Demyx sembrava un disco incantato su quell’unica parola; sorrise in un modo dolcissimo, avvicinandosi a Riku lentamente. Gli prese il viso tra le mani, e chinandosi di poco su di lui, lo baciò.

Il ragazzo rimase stupito dal gesto, ma si abituò subito all’idea e chiuse gli occhi, abbandonandosi a quell’unico, vero bacio, che avesse mai dato a Demyx.

Non fu un bacio lungo, ma cmq intenso. Quando Demyx si staccò, lentamente, dalle sue labbra, Riku rimase qualche istante con gli occhi chiusi, come ad imprimersi nella mente quel meraviglioso ricordo, e poi il riaprì, guardando dolcemente Demyx, che gli sussurrò un leggero “grazie…”

Erano ancora così, quando Sora, che stava uscendo allora con Roxas Naminè e Zexion, li indicò starnazzando

“che state facendo voi due???”

I due sobbalzarono, voltandosi di scatto verso il gruppetto che avanzava verso di loro; prima che Sora li travolgesse, Demyx si scansò di scatto e corse via urlando

“mi sa che vado a casa da solo! Ci vediamo!!”

“Demy!” lo fermò Riku “quando avrete chiarito, vieni alla festa, ok?”

“ci sarò! Non mancherei per nulla al mondo!” e sfoggiando uno dei suoi più meravigliosi sorrisi corse via, salutando con la mano. Riku si appoggiò all’armadietto, fissando estasiato il soffitto.

Sora gli saltò letteralmente addosso, facendogli la saponetta sulla testa con il pugno, anche se Riku sembrò non curarsene molto

“lascialo stare, non lo vedi che sta sognando!?” rise Zexion, aprendo l’armadietto

“si può sapere che stavate facendo, eh??” chiedeva curioso Sora, incantato anche lui come un disco rotto

“mi ha baciato…” fece Riku, con un sorrisino soddisfatto stampato sulle labbra, ancora umide

“come??!” fu il coro generale. Riku non se ne curò, e scivolando a sedere per terra ripetè solamente

“mi ha baciato”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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