La prima volta c'è per tutti
Solo perchè è Natale, in via eccezionale, ho deciso di regalarvi gli ultimi due capitoli!
Nel capitolo precedente avevo preannunciato che le cose sarebbero peggiorate... rullo di tamburi... Era uno scherzo! Eh eh, come sono burlona! Non vi preoccupate, è Natale, non ho messo finali bruti! Questo è il penultimo capitolo!
La neve aveva finalmente ricoperto
le strade, e dal cancello della scuola scendevano delle piccole lingue di
ghiaccio cristallino.
Tutto sembrava tornato finalmente
alla normalità.
Riku se ne stava appoggiato al
cancello e rideva con Sora, mentre prendevano in giro Roxas che arrossiva alle
coccole di Naminè, Zexion era finalmente tornato alla lettura del suo tomo epico
ed il sorriso sembrava troneggiare sui volti di tutti. Chissà, forse era perché
tra due giorni sarebbe stata la vigilia di Natale.
“allora siamo d’accordo?” fece Riku
riprendendosi dalle risate
“si,va bene! La festa si fa da te!
Ah e dì a tua madre di preparare il riso soffiato al caramello!!” Sora si leccò
i baffi al solo pensiero del dolce
“si certo glielo dico…” mentre
parlava, Riku non si accorse di una palla di neve che gli si avvicinava a gran
velocità e lo colpì in piena faccia
“strike!!” rise Demyx,
avvicinandosi sorridente
“Demy! Ma che diavolo fai??”
sbraitò Riku, fermandosi poi ad indicare una bustina con una coccarda che aveva
in mano Demyx “e quella?”
“oh questo è un regalo di Clarisse,
una ragazza che va in classe di Naminè! Sono forte, eh?”
“ma non è giusto, perché hai sempre
più successo con le ragazze??” Sora piagnucolò stile bimbo viziato, mentre Riku
rideva; l’albino picchiò un piccolo colpetto sul petto di Demyx e
fece
“sarà il fascino dei tipi ambigui,
eh Demy?”
“senti chi parla!” rispose lui,
avvicinando il suo viso a quello di Riku, che arrossì visibilmente
“finiscitela! Ti va bene che sono
un tipo calmo io!”
“perché altrimenti?” Demyx si
ritirò, sobbalzando all’affermazione dell’amico
“altrimenti ti salterebbe addosso
davanti a tutti!” rise Sora, beccandosi le occhiatacce di
Riku
“certo che siete senza pudore eh?”
Zexion, come di suo solito, non alzò nemmeno lo sguardo dal libro, emettendo un
fioco risolino.
Ad un tratto, come di consueto, il
rombo delle moto annunciò l’arrivo di Axel e compagni. Demyx si voltò d’istinto
verso di lui, distogliendo subito lo sguardo e fissandolo su Larxene, che lo
saluto con un piccolo cenno del capo. Axel passò senza guardarlo, con la sua
solita aria strafottente, fermato poi da un gruppetto di ragazze che gli
porgevano i loro regali; Demyx rimase a guardarlo un secondo, poi prendendo Riku
a braccetto, insieme a Sora e Zexion si avviò nella
scuola.
Axel lo vide di sfuggita, ma fece
finta di nulla.
Aveva ripreso a nevicare, le
finestre erano ricoperte di ghiaccio e il fiato bianco che usciva dalla bocca di
Larxene si stagliava nel cielo, mentre, seduta sul davanzale della finestra
dell’aula di fisica, giocava come una bambina a fare delle strane forme con il
fiato.
“ti diverti?” lei si voltò di
scatto alla voce di Axel
“in realtà mi
annoio”
Lui si sedette su una sedia al
contrario, poggiando le braccia sullo schienale “perché lo hai salutato sta
mattina?”
“allora te ne sei accorto,
eh?”
Axel annuì
“gli hai detto di dimenticarsi di
te, mica di me” le parole di Larxene furono come una pugnalata per Axel, che ne
colse la sottile affilatezza
“fa come ti pare” ripete ancora una
volta lui, quasi come un automa
“già… fa come ti pare…” fece lei,
scendendo dal davanzale e parandosi davanti a lui; presogli il viso tra le mani
lo baciò sulle labbra, cogliendolo impreparato. E, come non era mai accaduto,
Axel se la staccò
“ma che fai?”
“lo sapevo…”
“cosa?”
Larxene sorrise “questa è la prima
volta che mi respingi, Axel” prese una sedia e la pose di fronte a lui;
sedendosi gli prese una mano e continuò “pensi a lui,
vero?”
“ma non dire
idiozie”
“allora che problema hai con me?
Dov’è l’Axel che non perdeva mai un’occasione?”
Axel fissò il pavimento “sarà
andato in vacanza…”
“Axel… tu sei a pezzi.” sospirò
leggermente “io mollo”
“molli cosa?” fece lui, spostando
lo sguardo su di lei
“mollo questa vita. Con te in
questo stato non c’è più né gusto né garanzia. Me ne torno a casa mia a fare la
bambolina di mia madre”
“non starai mica dicendo sul
serio?”
“forse sto mentendo… come fai
te.”
“non ti seguo
Larxene”
“se devo vivere accanto a uno che
mi riempie di bugie inizio a mentire anche io. Perché tu stai mentendo a me e a
te stesso Axel! Ti manca, di la verità!”
Axel rimase in silenzio, gettando
il viso tra le braccia conserte.
“Axel…” riprese lei “ti conosco
troppo bene per non accorgermene. Ti sei innamorato di lui
vero?”
Axel stette un attimo in silenzio,
poi proferì un soffocato “si…”
“e allora che ti ci vuole a mandare
a fanculo questa vita di merda e ricominciare con lui? Sappi che se lo farai io
sarò la prima ad appoggiarti, e lo faranno anche Marly e
Luxord!”
“si, e come faccio a riconquistare
la sua fiducia?? Io l’ho deluso, Larxene” lei giurò di non aver mai visto quello
sguardo disperato sul volto di Axel
“e che ci vuole” sorrise lei “lui
ancora ti vuole bene Axel, gli manchi moltissimo”
“e tu che ne
sai?”
“diciamo che ci siamo incontrati un
paio di volte…”
“Larxene…” Axel non riuscì a
trattenere un sorrisetto “e che dovrei fare?”
“facile” fece lei alzandosi in
piedi “quello che non hai mai fatto!”
“Riku aspetta!” Demyx corse dietro
all’amico, che era poco più avanti e stava chiudendo l’armadietto “facciamo un
pezzo di strada assieme?”
“va bene” annuì lui, attendendo che
avesse preso tutti i libri.
Quando Demyx aprì l’armadietto vide
svolazzare una lettera, che gli cadde tra le mani
“non ci posso credere, un’altra
lettera!” esclamò Riku, con una punta di irritazione
“sei geloso per caso?” rise Demyx,
pungolandolo con il gomito
“ma smettila!” Riku gli diede una
spinta “aprila, dai”
Demyx non se lo fece ripetere ed
aprì svelto la lettera, sicuro che avrebbe letto un’ennesima dichiarazione di
qualche ragazza; ma quello che vide lo lasciò senza fiato, tanto che si
paralizzò in un’espressione stupita
“che c’è?” fece Riku, sbattendo le
palpebre
“è…” Demyx parlò in apnea “è di
Axel”
“cosa???? Non ci credo, fa
vedere!!” e mentre Demyx era ancora in via di ripresa, Riku lesse ad alta voce
quello che c’era scritto
“mi
sento uno stupido per quello che sto facendo. Ma se ripenso a quello che ho
fatto capisco di esserlo stato fin dall’inizio.
Vorrei
incontrarti il giorno della vigilia, sotto l’albero della piazza principale, per
chiarire una volta per tutte con te e con me stesso.
Ti
aspetto
Axel
”
“ci andrai?” chiese Riku,
sventolando poi una mano davanti a Demyx che sembrava incantato “Demy mi
senti??”
“non è possibile, deve essere uno
scherzo…”
“be, per scoprirlo dovresti
andarci” Demyx fissò Riku stupito
“Riku…?”
“Demy, ormai è chiaro che io sono
innamorato di te… ma questo non vuol dire che sia tanto egoista da pensare che
tu debba essere solo mio… questi giorni, forse gli altri penseranno che sei
tornato alla tua normalità di sempre, ma io me ne sono accorto, sei a terra… ci
pensi sempre, vero?”
Demyx annuì, guardando il
pavimento
“e allora devi andare da lui! Io
voglio vedere solo il tuo sorriso Demy, lo stesso che avevi quella volta, nel
giardino di casa mia, mentre giocavamo a costruire quel pupazzo di
neve!”
“Riku…” Demyx sembrava un disco
incantato su quell’unica parola; sorrise in un modo dolcissimo, avvicinandosi a
Riku lentamente. Gli prese il viso tra le mani, e chinandosi di poco su di lui,
lo baciò.
Il ragazzo rimase stupito dal
gesto, ma si abituò subito all’idea e chiuse gli occhi, abbandonandosi a
quell’unico, vero bacio, che avesse mai dato a Demyx.
Non fu un bacio lungo, ma cmq
intenso. Quando Demyx si staccò, lentamente, dalle sue labbra, Riku rimase
qualche istante con gli occhi chiusi, come ad imprimersi nella mente quel
meraviglioso ricordo, e poi il riaprì, guardando dolcemente Demyx, che gli
sussurrò un leggero “grazie…”
Erano ancora così, quando Sora, che
stava uscendo allora con Roxas Naminè e Zexion, li indicò
starnazzando
“che state facendo voi due???”
I due sobbalzarono, voltandosi di
scatto verso il gruppetto che avanzava verso di loro; prima che Sora li
travolgesse, Demyx si scansò di scatto e corse via urlando
“mi sa che vado a casa da solo! Ci
vediamo!!”
“Demy!” lo fermò Riku “quando
avrete chiarito, vieni alla festa, ok?”
“ci sarò! Non mancherei per nulla
al mondo!” e sfoggiando uno dei suoi più meravigliosi sorrisi corse via,
salutando con la mano. Riku si appoggiò all’armadietto, fissando estasiato il
soffitto.
Sora gli saltò letteralmente
addosso, facendogli la saponetta sulla testa con il pugno, anche se Riku sembrò
non curarsene molto
“lascialo stare, non lo vedi che
sta sognando!?” rise Zexion, aprendo l’armadietto
“si può sapere che stavate facendo,
eh??” chiedeva curioso Sora, incantato anche lui come un disco
rotto
“mi ha baciato…” fece Riku, con un
sorrisino soddisfatto stampato sulle labbra, ancora umide
“come??!” fu il coro generale. Riku
non se ne curò, e scivolando a sedere per terra ripetè
solamente
“mi ha
baciato”
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