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Autore: Marty_199    30/03/2015    2 recensioni
L’amore..dicono sia il sentimento più bello e più sincero che una persona può provare. Ma due ragazzi rimasti soli, senza mai aver avuto una vera dimostrazione d'amore dalle famiglie possono crederci? Riescono a provarlo senza averne paura?.
Eulalia è una ragazza di diciotto anni cresciuta in orfanotrofio, nella vita ha dovuto superare difficoltà che l’hanno portata a chiudere i suoi sentimenti e ad avere paura di provare amore verso qualcuno, perché la sua vita gira intorno alla convinzione che prima o poi tutti se ne vanno.
Duncan è un ragazzo di vent’anni, molto attraente e all'apparenza superficiale. Nessuno sa del suo passato tormentato che torna ogni giorno nel suo presente. La sua vita naviga nella rabbia, mentre vive nella proiezione di una felicità che non sente davvero sua, cercata tra le cose più banali: nelle donne, nella rissa e molte volte nell'alcool.
Ma può davvero l'amore non comparire mai nella vita di una persona? Tra vari incontri e amicizie i due ragazzi all'apparenza diversi si ritroveranno a provare l'uno per l'altra il sentimento tanto temuto, potrebbe essere l'inizio di qualcosa per entrambi..che li porterà su vie del tutto inaspettate.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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                                                                                 UN BACIO... MILLE PAURE

Passarono altre ore davanti la tv giocando alla Wii, Eulalia e Kevin giocavano, mentre Duncan seduto dietro di loro sulla sedia del tavolo, li guardava.
<< Ho vinto io! Mamma mio sono proprio forte.>>
<< Non è che ci voglia un genio per vincere contro di me, sono una schiappa in tutti i giochi.>>
<< Ma che ti frega! L'importante è divertirsi>> Eulalia e Kevin giocarono un altro po', poi appena spenta la tv, Kevin si sdraiò sul divano e dopo aver intrattenuto una semplice chiacchierata si addormento lentamente e senza nemmeno accorgersene lui stesso, Eulalia lo guardò perplessa.
<< Ma perché si addormenta sempre all'improvviso?>> la ragazza si rivolse a Duncan.
<< E' narcolettico.>>
<< Ah ecco>> Eulalia gli spostò le gambe per potersi sedere sul divano, Duncan era dietro di lei seduto sulla sedia, alzò la birra che aveva in mano.
<< Vuoi?>>

Eulalia si girò verso di lui facendo cenno di no con la testa, poggiò le braccia sullo schienale del divano, Duncan sedeva scomposto, nel giocare si era tolto la maglietta e non si era curato del rimettersela, beveva la sua birra a occhi chiusi, ed Eulalia ne approfitto per contemplare la forma dei suoi addominali, forse era troppo incantata e Duncan sembrava essersene accorto.
<< Che c'è?>> Duncan le si avvicinò furtivo e lei se lo ritrovò davanti, entrambi si guardavano negli occhi ed Eulalia arrossì violentemente, sia per l'essere stata beccata a guardarlo imbambolata, sia per la loro vicinanza.
<< Niente...>>
<< Hai la febbre? >> Duncan si avvicinò ancor di più e prima che Eulalia potesse allontanarsi, si sentì le labbra di Duncan premere sulla fronte, erano morbide e calde concentrate in un gesto così affettuoso che Eulalia sentì ancor più sangue affluire alle guance mentre un brivido le percorreva la schiena, si allontanò di poco, giusto lo spazio per separare il contatto delle labbra di Duncan dalla sua fronte.
<< No, sto bene.>>
<< Sicura? Sei tutta rossa>> Duncan corrucciò la fronte guardandola, aveva le guance leggermente rosse, forse non aveva bevuto solo quella birra ma anche qual cosina in più, si riavvicinò e quel broncio che aveva era maledettamente sexy, ed Eulalia non riusciva a spostarsi, così lo guardò negli occhi.
<< Sto bene, ho solo caldo.>>

Duncan fece un cenno con la testa come a dire "se lo dici te" si alzò e si avviò in cucina, tornò nel salone con in mano un piatto di spaghetti, si risedette sulla poltrona e cominciò a mangiare e bere un'altra birra, senza smettere mai di guardarla.
<< Non smetti mai di mangiare?>> dovevano essere le quattro del pomeriggio, ed Eulalia non riusciva a capire come gli andasse di mangiare un piatto di spaghetti.
<< No, non credo>> in poco tempo finì di mangiare, e bevve un altro po'.
<< Sei un fulmine.>>
<< Neanche tanto, posso fare di meglio>> Duncan ridacchiò un poco, chiuse gli occhi e si rilassò sulla poltrona, tutti i muscoli si tesero non appena Duncan si stiracchiò.
<< Come fai ad avere tutti quei muscoli se mangi così tanto?>> inconsapevolmente Eulalia aveva posto la domanda a voce alta.
<< Perché brucio con arti marziali e con il lavoro>> per fortuna Duncan sembrava aver sorpassato la domanda, cosa che non era da lui, insomma Eulalia si aspettava una presa in giro, un commento su se stesso, dicendosi da solo di essere bellissimo o almeno uno dei suoi sorrisetti fastidiosi e maliziosi, invece niente, forse cominciava a essere seriamente mezzo brillo.
<< Sei mezzo ubriaco vero?>>
<< No.>>
Eulalia sospirò e si alzò dal divano, doveva tornare.
<< Si sta facendo tardi, devo cominciare a tornare.>>
<< No, non mi abbandonare con il morto.>>
<< Ma hai Estel.>>

Duncan fece di no con la testa, le prese la mano con le sue e la condusse vicino il divano.
<< No no, siediti che sono solo le cinque, su non voglio stare vicino a lui da solo, Estel pure lei dorme.>>
Eulalia sbuffò, si arrese e si sedette sul divano, aveva ceduto un'altra volta, non riusciva a capacitarsene, di solito se lei voleva fare qualcosa la faceva, ma ormai non riusciva a dirgli no e rimanere non le dispiaceva davvero così tanto come pensava.
<< Brava, brava>> Duncan annuì d'accordo con lei, prima di sedersi. Kevin si mosse leggermente e cascò dal divano, Eulalia rimase ancor più perplessa nel vedere che non si rialzò ne diete segni di vita, continuò a dormire come se niente fosse, sdraiato a pancia in su, un braccio sulla testa e uno di fianco, Duncan lo oltrepassò e si sedette scomposto sul divano, Eulalia lo guardò di sottecchi, non si sarebbe fatta beccare di nuovo mentre lo guardava.
<< Povero almeno rialzalo e portalo in camera>> disse Eulalia indicando Kevin per terra.
<< No, mi fa male tutto.>>
<< Che perfido>> Eulalia lo disse sorridendo e Duncan ridacchiò ad occhi chiusi.
<< Ma che ridi? Povero Kevin>> Eulalia voleva essere seria, ma la voce le uscì bassa e fin troppo allegra.
<< Ma che povero! Lo sai come si è presentato alla mia porta la prima volta?>>
<< No come?>>
<< Col pigiama! E le ciabatte! Appena svegliato! Cioè, lui è andato in giro in pigiama! Con una busta per borsa>> Duncan mentre parlava strascicava un po' le parole, segno che doveva essere un poco ubriaco, ma Eulalia non ci fece molto caso, era troppo concentrata nel figurarsi nella mente l'immagine di un Kevin che andava in giro in pigiama, sbadigliando e con le occhiaie, con in mano una busta con dentro i vestiti, scoppiò a ridere quasi fino alle lacrime.
<< Ti rendi conto? Poi è entrato senza neanche parlare! Si è buttato sul divano e si è addormentato!>> Eulalia scorse il divertimento nella voce di lui, cercò di contenere le risate e lo guardò.
<< Ma davvero?>>
<< Certo che sì! Da non crederci!>> Duncan finì di bere la birra e la poggiò a terra, Eulalia ridacchiò, poi si poggiò con la schiena al divano e chiuse gli occhi per un momento, non voleva andarsene, era davvero bello sentirsi così bene e divertirsi, continuò a tenere gli occhi chiusi, aveva una gran voglia di aprirli e guardare Duncan, quel ragazzo che da scorbutico non si era rivelato tanto male e che sembrava riuscire a farla stare bene, Eulalia sentì una strana sensazione, era come se si sentisse osservata.

 

 


Duncan la stava osservando ora che lei teneva gli occhi chiusi, la pelle liscia e chiara, i capelli lisci e rossi le ricadevano ordinati sulle spalle arrivando fino alla vita, ma teneva gli occhi chiusi e Duncan non poteva guardare i suoi occhioni azzurri, poteva osservarla solo di profilo, seguì la linea della fronte fino ad arrivare al naso, piccolo e dritto, seguendo la linea osservò le labbra, rosa e invitanti, le labbra che aveva cercato di baciare qualche giorno prima, per un motivo anche a lui sconosciuto, eppure anche in quel momento avrebbe voluto provarci, avvicinarsi e poggiare le sue labbra su quelle di lei, solo per provare.
Eulalia si mosse e aprì gli occhi, Duncan girò lo sguardo, poi si rigirò di nuovo verso di lei che ormai aveva gli occhi aperti e fissava il soffitto, immersa nei suoi pensieri.
<< Ohè.>>
<< Mh?>> Eulalia si girò verso di lui e Duncan non perse tempo, le si avvicinò di scatto, sfiorandole il naso con il suo e leggermente le labbra, Eulalia spalancò gli occhi e Duncan poté rivedere quelle iridi blu scure, come contenessero il profondo oceano.
<< Non levarti>> Duncan lo sussurrò, la voce ovattata e provocante gli uscì naturale, socchiuse leggermente gli occhi, ma quando provò ad avvicinarsi lei si allontanò, indietreggiando leggermente.
<< Duncan... è meglio che... no>> sussurrò Eulalia, Duncan non staccò gli occhi da quelli di lei, ormai era troppo vicino per riuscire a ritirarsi indietro come aveva fatto l'ultima volta, in più per lui sarebbe stata come una sconfitta, infondo cosa le stava chiedendo? Solo un bacio, perché doveva averne tanta paura?.
<< Fai silenzio per favore>> sussurrato questo, Duncan poggiò le labbra sulle sue, un semplice contatto ma gli piaceva, lei sembrava aver sussultato ma non si era allontanata, anzi sembrava che anche lei bramasse quel contatto e spinto da questo, Duncan le strinse per un momento la vita con il braccio, avvicinandola a sé, tentò di approfondire il bacio, di chiederle l'accesso completo alle sue labbra e alla sua bocca, ma Eulalia sembrava ancora indecisa, Duncan non insistette, la testa gli girava e nonostante avesse gli occhi chiusi se li sentiva pesanti... ma voleva godersi ancora quel semplice bacio.

 

 


Non provava paura, anzi tutto ciò che Eulalia sentiva erano le così dette "farfalle nello stomaco" adorava le sue labbra, così morbide e delicate... improvvisamente lo sentì pesante, il bacio si interruppe bruscamente, ad Eulalia diede quasi fastidio
Solo riaprendo gli occhi e guardandolo, si accorse che Duncan si era addormentato di botto, la sua testa era poggiata vicino il petto di Eulalia, che la prese e con delicatezza lo fece poggiare con la testa sulle ginocchia, Duncan russava leggermente, ma in quel momento era estremamente tenero e con molta delicatezza Eulalia si mise ad accarezzargli i capelli, poi buttò la testa indietro sbuffando, il bacio le era piaciuto e in quel momento le piaceva accarezzare i capelli di Duncan, non aveva intenzione di smettere, ormai era chiaro, ed era anche inutile rinnegarlo, Duncan le piaceva, e sì ne aveva paura, ma prima o poi avrebbe dovuto farci i conti con quella sua paura e che fosse Duncan la motivazione scatenante era ancora da vedere... ma Eulalia era decisa almeno a provarci, perché non poteva far sì, che un bacio, per lei rappresentassero mille paure e dubbi insieme.
I suoi pensieri furono interrotti da Duncan, che nel sonno strusciò leggermente la testa sulle sue gambe, facendo un broncio adorabile, Eulalia sorrise, decise di lasciar perdere i pensieri di prima e si mise a giocare con una ciocca dritta dei suoi capelli, chiudendo gli occhi, non aveva intenzione di dormire solo di rilassarsi.
<< Kevin lascia la mia cioccolata!!>>
Eulalia sobbalzò spaventata.
<< Oddio che succede?!>> poi sentì un botto e guardando giù vide che Duncan era caduto dal divano e che era stato lui ad urlare, senza accorgersene si era addormentata e guardando l'ora sull'orologio del salone, notò che erano le cinque e mezza, avevano dormito mezz'ora.
<< Che male>> Duncan si rialzò mettendosi seduto a terra e massaggiandosi la testa, Eulalia ridendo lo guardò.
<< Che bel risveglio.>>
<< Meraviglioso>> Duncan si alzò, poi si portò una mano alla pancia e una alla testa, fece una smorfia e corse di fretta al bagno, Eulalia rimase ferma dov'era guardandolo scappare, poteva immaginare il perché di quella corsa.

Poco dopo Duncan tornò nel salotto con una mano sulla fronte, Eulalia notò che il viso era più pallido del solito colore scuro della pelle.
<< Ei stai messo male, hai la febbre?>>
<< No>> Duncan parlò con una voce leggermente nasale, tirando su col naso nello stesso istante.
<< Eppure non mi sembra che stai benissimo.>>
<< Sto... benissimo>> Duncan le sorrise come per rassicurarla, forse era solo un'impressione sua, ma Eulalia pensava che cercasse solo di fare l'uomo duro, che non mostra le sue emozioni, lui si sporse leggermente come a volersi poggiare al muro con la spalla, ma il muro in realtà dove si trovava lui non c'era, ed Eulalia non fece in tempo ad avvertirlo di non poggiarsi, che Duncan trovando il vuoto finì a terra.
<< Oh!>> Eulalia si alzò dal divano e gli si inginocchiò davanti, cercando di aiutarlo.
<< Sì certo si vede, guarda che se dici di stare male non smetti di essere uomo.>>
<< Forse... non sto... poi tanto bene.>>
Eulalia lo aiutò ad alzarsi, per portarlo alla sua camera e girando lo sguardo verso il divano, notò che Kevin vi era di nuovo sdraiato sopra, placidamente addormentato, Eulalia si fermò un attimo perplessa, come aveva fatto? Non stava dormendo sdraiato a terra? Sentendo mugugni di protesta da parte di Duncan, riprese a camminare verso la camera.
Certo sorreggere uno come Duncan, per lei che era così mingherlina, era davvero un'impresa, non lo avrebbe mai detto ma essendo un fascio di muscoli, Duncan pesava un bel po'. Eulalia per sostenerlo aveva un braccio di Duncan intorno alle sue spalle, ma era anche molto più alto di lei e quindi un pezzo di gamba di Duncan strusciava a terra.
<< Oddio dammi una mano, sei enorme non riesco a portarti.>>
Duncan si sollevò a fatica sulle gambe, camminando molto lentamente raggiunsero la camera e appena dentro Eulalia lo trascinò fino al letto.
<< Ecco qui>> lo fece sedere, ma appena Duncan toccò il letto si lasciò cadere all'indietro, tenendola ancora per il polso se la portò dietro, ed Eulalia sentendosi tirata improvvisamente gli cadde sopra, la ragazza guardò davanti a sé ritrovandosi il viso di Duncan davanti, aveva ben in evidenza il collo, i pettorali e riusciva a sentirli tutti a contatto con il suo corpo, le sue mani poggiavano sul suo petto, che sembrava davvero essere stato scolpito, sentiva quanto calda era la sua pelle.
<< Ehm... prima che vado ti serve qualcosa?>>
Duncan le circondò la schiena con le braccia, Eulalia si accorse che era effettivamente tra le sue braccia, erano abbracciati come potevano esserlo due innamorati e la cosa la turbava, ma allo stesso tempo le piaceva.
Duncan fece un piccolo sorrisetto, aveva gli occhi socchiusi, le guance arrossate, Eulalia gli premette una mano sulla fronte, era davvero bollente.
<< Scotti, Duncan hai la febbre.>>
Duncan non rispose, alzò la testa e avvicinandosi cominciò a lasciarle delicati baci sul collo, molto leggeri, come con premura, ma erano baci bollenti, ed Eulalia non capiva se fosse per le labbra di lui che erano davvero bollenti, o se fosse lei a sentirli così.
Duncan prese ad accarezzarle appena un fianco, non era una cosa che le dava fastidio, era una vera e propria dolce carezza, alternata ai baci che le lasciava sul collo, il tutto era così premuroso e dolce che Eulalia si sentì girare la testa, ma c'era anche la paura a farla tremare.
<< Allora? Dai devo andare>> si allontanò leggermente, ma Duncan non lasciò la presa.
<< Resta qua…>> in un secondo Duncan rigirò le posizioni rotolando, ora era lui a stare sopra di lei, poggiò la testa sotto il suo petto abbracciandole la vita, in tutto questo Eulalia non vide niente di brutto, nessuna intenzione particolare.
<< Resta…>> sussurrò Duncan stanco, la sue era una vera richiesta.
<< Non posso, però torno>> era vero, Eulalia non poteva rimanere, doveva tornare al più presto e non solo per la punizione che stabiliva di tornare a un certo orario, ma perché quella situazione la metteva a disagio, voleva rimanere, ma aveva paura di quello che sentiva, uno strano fastidio, un calore che sembrava partire dalla pancia ed espandersi per tutto il corpo, non era neanche tanto quel fastidio a farle paura, più che altro quello che poteva significare.
<< No>> sussurrò di risposta Duncan chiudendo gli occhi e stringendo di più la presa sulla vita.
<< Dai sono malato, anzi moribondo.>>
<< A sì? Prima mi sembrava di aver sentito che stavi benissimo.>>
<< Invece sto male, sto per morire>> Duncan strusciò piano la guancia sulla sua pancia, ed Eulalia si sentì attraversare da un brivido.
<< Temo che se smetto di parlare muoio.>>
<< Allora vai a dormire se stai così male, ti farà bene>> Eulalia si alzò sui gomiti, nel tentativo di farlo spostare, ma a Duncan uscì un piccolo mugugno di disappunto e strinse nuovamente la presa su di lei.
<< Dai.>>
Eulalia sospirò.
<< Non posso e poi ti devi riposare.>>
<< No.>>
<< Duncan, per favore devo andare>> Eulalia mise le mani sulle sue per fargli allentare la presa.
<< Ma perché? Dai.>>
<< Perché sì e tu devi riposare, sei tutto sudato e bollente>> Eulalia si riappoggiò sui gomiti, non riuscendo a mettersi seduta.
<< Non mi va, tanto sto per morire.>>
<< Non stai per morire.>>
<< Sì invece>> Duncan tirò su col naso, sistemando meglio la testa sulla sua pancia, Eulalia combatteva contro l'istinto di accarezzargli i capelli, solo perché le piaceva, di accarezzargli i pettorali e gli addominali, che ora sentiva aderire al suo corpo, solo per sentire se fossero duri quanto il marmo, solo perché le sarebbe piaciuto.
<< E va bene, resto ma solo per un'altra mezz'oretta e tu ora vai a riposare.>>

Duncan alzò la testa guardandola, la guancia sinistra era più rossa dell'altra, gli occhi semi chiusi, segno che era mezzo addormentato, pallido e con i capelli scompigliati, con la frezza bionda completamente sparata in su, nel vederlo così, le venne da sorridere.
<< Sembra quasi che stai per svenire di nuovo, dai mettiti a letto, altrimenti chi ce la fa a portarti di nuovo su>> cercò di staccarlo da sé, per farlo sdraiare sul letto, ma Duncan era deciso a non demordere la presa.
<< Duncan>> Eulalia strascicò il suo nome, cercando di apparire scocciata.                                 
<< Avanti, guarda che se svieni ti lascio a terra.>>
<< Non lo faresti>> sorridendo e chiudendo gli occhi, Duncan riappoggiò la testa sulla sua pancia.
<< Sì invece.>>
<< No sono maledettamente adorabile.>>
<< E questo che vuol dire? Lo puoi essere anche a terra.>>
<< A terra anche di più, però se cado io, cadi anche tu>> Duncan parlava con un tono di voce basso e rilassato.
<< No, se svieni molli la presa, io ti lascio lì e me ne scappo.>>
<< E mi faresti questo?>> Duncan risollevò lo sguardo, guardandola con un muso da cane bastonato, in più gli occhi lucidi e le guance rosse gli davano un’aria adorabile, Eulalia gli sorrise addolcendo lo sguardo.
<< Ti farei la grazia di provare a rimetterti a letto>> Duncan sorrise riappoggiandosi su di lei.
<< Mi hai scambiato per un cuscino?>>
<< Sei più comoda del cuscino>> disse lui in un sussurro.
<< Grazie, ma io sto scomodissima, se ci resto per mezz'ora dopo non riuscirò più a muovermi.>>
<< Mettiti bene.>>
<< E come se non riesco a muovermi?>> Duncan fece leva sulle mani, assumendo la posizione come per fare i piegamenti, lasciandole lo spazio per spostarsi, ma non abbastanza per fuggire. Ma era questo il punto, lei non voleva fuggire, o meglio lo voleva, ma non con tutta se stessa.
<< Forza.>>
Eulalia si spostò in avanti, aveva deciso, doveva andare via, sgusciò via per raggiungere l'altro lato del letto, scivolare via e alzarsi, ma Duncan se ne accorse e le prese la mano.
<< Non andare via.>> sussurrò stanco e a occhi chiusi, in quel momento Eulalia fu indecisa, la testa e tutto il corpo le dicevano di rimanere, che quel meraviglioso e bellissimo ragazzo per qualche motivo sembrava aver abbassato il muro da ragazzo arrogante e le chiedeva di rimanere e lei sapeva bene che avrebbe tanto voluto restare, ma la ragione le diceva di tornare, che doveva per non rischiare di far arrabbiare di nuovo Catarina e in più, quello che stava succedendo la stava portando a provare emozioni di cui lei aveva paura, e sempre la ragione, le diceva di andare via da tutto questo.
<< Okay, ma poi torna>> Duncan le lasciò la mano e si sdraiò scomposto sul letto, con la testa sul cuscino, addormentandosi quasi subito.
Eulalia rimase ferma a guardarlo per un po', vederlo così le piaceva, rilassato, col respiro regolare e con una faccia, che come tutti quando dormono, sembrava d'angelo. Mentre Duncan era immerso nel mondo dei sogni, Eulalia sgusciò via silenziosamente dalla porta.
<< Va bene, torno.>>

   
 
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