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Autore: Rosso_Pendragon    31/03/2015    1 recensioni
Si mise seduto in mezzo a quella distesa dorata che gli ricordava tanto i capelli del borioso principe di cui era servo, un mezzo sorriso gli sfuggì ricordando il magico legame che li univa, il fato, il destino. Gaius gli ricordava sempre di essere paziente con Artù, infondo prima o poi avrebbe trovato qualcosa in lui.
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Buona lettura :*
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le qualità di Artù
Merlino guardava il cielo scuro, puntellato da tante piccole luci. Si trovavo in mezzo al grano per sfuggire ai rumori della festa che si era tenuta dentro la sala grande e al caldo che negli ultimi giorni aveva assediato tutta Camelot. Si sdraiò in mezzo a quella distesa dorata che gli ricordava tanto i capelli del borioso principe di cui era servo, un mezzo sorriso gli sfuggì ricordando il magico legame che li univa, il fato, il destino. Gaius gli ricordava sempre di essere paziente con Artù, infondo prima o poi avrebbe trovato qualcosa di speciale in lui. Tirandosi a sedere appoggiò la testa sulle gambe, pensieroso, ricordando i momenti passati con il caro asino, scavando, cercando qualcosa di buono che glielo ricordasse. Quegli strani pensieri lo portarono a girarsi verso il castello, a guardare le alte torri, le finestre strette, a soffermarsi su ogni singola luce accesa. Sua madre gli diceva spesso che quando non sai cosa provi per una persona la maggior parte delle volte è un sentimento che non puoi controllare. Ultimamente rifletteva spesso sui sentimenti che provava per il biondo, una strana morsa allo stomaco lo assaliva sempre ad un certo punto e allora cercava di non pensarci più, molto probabilmente era un effetto collaterale del loro legame si diceva, del destino che li univa. Pochi giorni prima mentre era al mercato si era avvicinato a un mercante di passaggio, più tardi Gwen gli avrebbe detto che veniva da molto lontano e che tutti lo ritenevano un personaggio stravagante e misterioso, si diceva che facesse buffe predizioni. Quel giorno mentre guardava le colorate stoffe era passato il principe, era di fretta si vedeva, correva come un matto, molto probabilmente verso il campo d’addestramento, ma quando aveva visto lui e la ragazza si era arrestato, aveva ripreso fiato e si era avvicinato a loro, gli aveva come al solito affidato mille compiti e poi prima di andarsene aveva sorriso a Gwen, facendole un piccolo inchino, poi aveva ripreso a correre. Merlino non sapeva perché ma gli era sfuggita una piccola smorfia mentre guardava la giovane serva sorridere. Quando si era voltato verso la bancarella facendo finta di nulla il mercante gli aveva rivolto la parola. “Voi tre ragazzo siete collegati, c’è un filo che vi unisce, dovresti stare attento, ha una luce negli occhi e anche tu” sorrise divertito per poi allontanandosi. Un filo? Artù? Che luce? Merlino ci aveva capito ben poco ma non ebbe il tempo di chiedere spiegazioni perché in quel momento era arrivato Leon informandolo che Gaius lo cercava. Adesso dopo giorni, in mezzo a quel campo, fissando la finestra di Artù ancora illuminata dalle candele si chiese che cosa mai poteva voler dire quell'ennesima predizione. Si lasciò di nuovo cadere sul soffice terreno, chiudendo gli occhi, allontanandosi dal cielo pieno di stelle, dal grano che veniva mosso dal venticello sottile, era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse neanche dei passi che si avvicinavano, della persona  che si sdraiava accanto a lui. Si rese conto di non essere più solo quando risentito con i suoi stessi pensieri riaprì gli occhi e guardandosi intorno si trovò accanto la fonte del suo problema a fissarlo. Artù sorrise sbarazzino con uno scintillio negli occhi, come quando stava per mandarlo alla gogna o si preparava a fargli indossare qualche stupido abito. Un fremito lo percosse quando i suoi occhi incontrarono quelli dell’altro. Strano pensò non faceva affatto freddo, e nell'istante in cui i suoi occhi sfuggirono al suo controllo e osservarono il viso del principe si sentì arrossire, aveva dei bei lineamenti dopo tutto. Si soffermo un secondo di più a guardare la bocca rossa e quando sentì quello strano sfarfallio nelle viscere decise che era tutta colpa degli eventi, di quell'idiota di mercante e ringrazio tutte le divinità dell’antica religione perché non ci fosse una vera luce ad illuminarli, le guance e le orecchie gli bruciavano ancora.
“Che fai quaggiù? Non è un po’ tardi per stare sdraiati qua fuori?”
Merlino non lo guardò in faccia mentre rispondeva, riportando invece la sua attenzione al cielo
“ Dentro faceva troppo caldo, e poi voi mi avevate dispensato dai miei doveri…  Mi cercavate per caso?”
“Non proprio. Ero sulla torre e ti ho visto mentre guardavi il castello, così sono venuto a vedere se volevi un po’ di compagnia”
“La festa si è giù conclusa?”  Occhi azzurri che lo fissano ma lui non ha intenzione di cedere, lo sguardo ancora in alto, lontano.
“No, non ancora” uno sbuffo, poteva sentire il sorriso arrogante su quelle labbra e la nota amara che vi si nascondeva dietro “Mio padre mi ha presentato a più nobili di quanto abbia mai fatto di solito e ballare con tutte le loro figlie cominciava ad annoiarmi” un attimo di esitazione “cercavi qualcuno prima? Quando guardavi il castello… Sembrava quasi che tu…” silenzio, anche troppo, si girò cauto guardando ancora quei lineamenti tanto familiari e nuovi sotto la luce delle stelle e delle torce lontane “ No, niente. Lascia stare”
Artù si voltò in fretta come se entrambi stessero facendo uno strano gioco e sembrava quasi che nessuno dei due riuscisse a vincere o ad arrendersi.
“Non cercavo nessuno… Stavo soltanto pensando. Lo so per voi è difficile capire una cosa complicata come il pensare ma tranquillo ci arriverete prima o poi” Un sorriso illuminò il voltò di Merlino seguito a ruota da uno sbuffo divertito, nascosto bene dietro il braccio che adesso copriva il voltò di Artù.
“Sei davvero un idiota Merlino”
Adesso intorno a loro il silenzio è calmo, quasi caldo, interrotto soltanto dal suono degli insetti che si muovono nell'oscurità
“Stasera Gwen era davvero bella… E anche la ragazza accanto a lei, la bionda, non era male. Non credete anche voi?” Appena aveva concluso quella frase aveva chiuso gli occhi dandosi dello stupido
“Merlino da quando io e te parliamo di fanciulle?”
“Mmmm. Non saprei dirlo… Da adesso?”
Artù stava ridendo. Rideva di lui. Dannato. Ci doveva finire il principe alla gogna mica lui, se la meritava proprio un po’ di frutta marcia in faccia. Strinse i denti, cominciando a sentirsi davvero stupido oltre a pensarlo soltanto. Poi Artù smise di ridere e rispose
“Perché questa domanda? Comunque non lo so. Non ci ho fatto molto caso… ero distratto”
“Non avevate una cotta per Gwen un tempo?” lo disse così come se parlasse del tempo, ignorando la domanda del principe dedicandosi invece a quell’interessantissimo filo nella sua maglia.
“Io non ho una cotta per Gwen…” lo disse come se invece che un asino fosse diventato una mucca. Ruminando le sue stesse parole e fu impossibile per Merlino non girarsi a osservarlo, guardare come le ciglia si abbassavano pigre, come la bocca avesse preso una strana piega amara, come se in parte rimpiangesse di non provare quel sentimento.
“E la bionda?”
“Non ho guardato neanche lei”
“Ottimo… ” e poi lo chiamò piano non sapendo bene perché o come, e nemmeno quando a dirla tutta.
Il principe alzò lo sguardo verso il suo, entrambi un po’ confusi, entrambi avvolti in una specie di bolla che li esternava da tutto.
“Cos-a … cioè, Cosa guardavate?” Lo sguardo di Artù divenne stranamente caldo mentre rifletteva su quella domanda, mentre Merlino si pentiva della sua sfacciataggine proprio quella sera. Artù non abbasso lo sguardo quando rispose. Un vero cavaliere non si tira indietro davanti alle avversità infondo.
“Un po’ di cose… Mio padre, i nobili, le decorazioni… Te”
A Merlino sfuggì un piccolo ansito e non si accorse nemmeno di essersi avvicinato, di aver abbassato gli occhi sulle labbra di Artù. Era davvero troppo tardi quando se ne rese conto, visto che adesso stava baciando quelle labbra. Non si tirò indietro nemmeno un istante, chiuse semplicemente gli occhi e tirò piano Artù verso di se. Senza che il cavaliere opponesse resistenza. Erano dannatamente morbide quelle labbra, non era mica colpa sua se presto si trovava ad avere la mano immersa nei fili dorati che adornavano la testa di Artù, e non era nemmeno colpa sua se aveva aperto quelle labbra con le proprio. Che qualcuno andasse a chiedere al dannato drago perché lui stava baciando il futuro re di Camelot, adesso era impegnato a sentire il principe rispondergli, strattonarlo per averlo più vicino e arruffarli i capelli mentre anche lui cercava di approfondire sempre di più quel contatto. E non era sicuramente colpa di nessuno se in quel momento un dannato pipistrello gli era caduto addosso, interrompendoli. L’animale era volato via in fretta confuso da chissà cosa e lasciando entrambi a fissarsi ancora più confusi e leggermente imbarazzati.
“È davvero tardi non trovate?”
“Per una volta nella vita credo che tu abbia proprio ragione Merlino”
“Allora credo che andrò a dormire…” Merlino era già in piedi, pulendosi la terra dai pantaloni e guardando ancora il cielo.
“Certo… Allora buona notte Merlino” lo sussurrò Artù rialzandosi veloce e cominciando già ad allontanarsi senza guardare in faccia il suo valletto
“Buona notte Artù” un piccolo sussurro a rispondergli. Gli occhi del mago sempre rivolti al cielo mentre si incammina verso casa di Gaius. Vorrebbe davvero prendersi a schiaffi o forse saltellare, si volta verso il punto in cui Artù si sta allontanando veloce, sorride guardando ancora quei fili dorati simili al grano.
Adesso ha un nuovo ricordo da aggiungere alla sua collezione e una nuova qualità da aggiungere alle poche che ha già dato al principe. Artù è un ottimo baciatore e non vede  l’ora di scoprire nuove doti. Sorride, un sorriso furbo. Infondo la vita a Camelot non è poi così male. 

Angolo dell'autrice
Dedico questa cosuccia alla tizia che non mi ha fatto dormire (Eresseie93 hai fatto bene u.u). Alla mia cara beta :* e a V per Vendetta che ogni tanto mi sopporta fin troppo xD Mi farebbe molto piacere ricevere anche solo un messaggio per sapere cosa ne pensate ^^ spero di sentire presto qualcuno di voi! E ringrazio tutti quelli arrivati fino a qua giù :* R

 
  
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