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Autore: mengoni88    01/04/2015    1 recensioni
Una storia impossibile tra una 16enne troppo presa dai suoi sogni e un ragazzo troppo grande per lei (26 anni) che sta diventando un cantante affermato in tutto il mondo. Lui è troppo preso da interviste e tour ma nonostante ciò la vuole, sconsideratamente la vuole. Lei lo amerà per ciò che è, e non per ciò che sta diventando ed è questa la chiave di questa storia, ma alla fine avverrà qualcosa che cambierà la vita a entrambi
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Una mattina di febbraio, durante una noiosa lezione di matematica capii che la mia vita doveva andare avanti.Da un anno nella mia mente c'era posto per un solo ragazzo, ed era ora di fare un cambiamento radicale, anche perchè i voti che stavo prendendo ultimamente non erano dei migliori... Inoltre stavo trascurando la mia passione il mio sogno, l'equitazione, perchè troppo impegnata a uscire e cercare di farmi presentabile agli occhi di un ragazzo che di me non notava nulla.
Alla fine delle lezioni, mandai un messaggio al mio istruttore per farmi venire a prendere nel pomeriggio, rispose dopo non molto con un 'ok'. Si può dire che eravamo migliori amici ma per delle incomprensioni e malintesi ci siamo allontanati per non creare situazioni ambigue, e ci soffrii tanto, ma la vita va avanti.
Aspettai quel treno, puntualmente in ritardo, con dei miei amici, in particolare con Pasquale, un caro amico che c'è sempre quando si tratta di filoni. Tornai a casa e come sempre litigai con mia madre per delle stronzate che a lei non andavano mai bene.
Mangiai in fretta, mi preparai e aspettai il mio istruttore che stranamente oggi era puntuale.
Francesco:"Ciao Ale, come va?"
Ale:"Bene.. te?"
Francesco:"Stanco, ma bene."
Andammo a prendere un altro ragazzo, di tre anni più piccolo che spesso faceva pesare questa differenza d'età, proprio come quel giorno.
Vincenzo:"Non fare la permalosa."
Ale:"Vincè, lasciami stare, già sto nervosa."
Vincenzo:"Che è successo?!"
Ale:"Lo sai."
Vincenzo:"E' uscito con un'altra brutta cafona?"
Ale:"Esatto."
Vincenzo:"Non ci pensare, pensa a quanti ragazzi incontrerai domani alla festa."
Già, la festa, Miss Liceo, quasi me ne dimenticavo. Preparammo i cavalli e facemmo lezione, una lezione alquanto leggera, Orfeo, il mio cavallo, non aveva nemmeno sudato. Io e Vincenzo sistemammo presto i cavalli e corsimo in fretta nella Club House del maneggio, per fregare qualche busta di patatine dal bar privato. Fu un peccato che quella giornata finì presto, mi divertii tanto, specialmente quando prendemmo il profuma ambienti a spray, lo spruzzammo sulla sedia e lo accendemmo con l'accendino, creando così una fiamma che però non bruciò minimamente la sedia...
Francesco mi riaccompagnò a casa e nel frattempo io cercavo qualche modo per parlargli anche se sapevo che ormai non era il caso e che quando avrebbe voluto e potuto avremmo ricominciato a scherzare e ridere come una volta. Lui mi salvò la vita più volte, in tutti i sensi, per questo cercavo di non perderlo, persone così non si trovano tutti i giorni.
Tornata a casa feci una doccia veloce e mi rinchiusi nella stanzetta a leggere un libro, fino a quando non è arrivata l'ora di cena, io la sera non mangiavo mai a casa mia, ma da mia nonna che abita al piano superiore. 
Nonna:"Alee che cosa vuoi stasera?"
Ale:"Un insalata nonna."
Nonna:"Ti stai facendo troppo secca, mo escono le ossa da fuori, prendi quella malattia.. l'aressia."
Ale:"L'anoressia nonna ahahah! Comunque non preoccuparti sto mangiando."
Andai nella cameretta che nonna aveva da sempre riservato a me e mi misi al computer, aggiornando il mio blog su tumblr. 
Dopo cena iniziai a ricevere messaggi dalle mie "amiche" che mi chiedevano che cosa avrei messo alla festa, risposi in fretta e cercai un messaggio dalla mia migliore amica Daria, purtroppo troppo lontana da me, quindi ci potevamo vedere poco, solo in estate. Trovai con piacere quello che cercavo tra le infinite chat di whatsapp di persone che di me volevano solo compagnia, ma non feci in tempo a rispondere che subito mi chiamò urlando mia madre.
Mamma:"Stronza, guarda cosa hai lasciato! Dovevi lavare tutta la cucina e invece hai lasciato un fornello sporco."
Ale:"Scusa mo pulisco."
Mamma:"No mo te ne vai a fanculo."
Molto isterica mia madre..
Andai a letto presto visto che all'indomani avevo scuola, mi svegliai alle 6, visto che come sempre ho il treno alle 7.09.
La giornata a scuola fu molto noiosa e triste, tranne per quel 7 in filosofia. Ah si, dimenticavo.. faccio il terzo anno di liceo scientifico.
Dopo scuola tutto andò più velocemente, infatti l'ora della festa non tardò ad arrivare, ero pronta: capelli rigorosamente lisci e morbidi, mai toccati da una goccia di colore, quindi naturlamente biondo miele, vestito nero, di pelle, scollato e molto corto con sotto tacchi alti e chiusi.
Mi rincontrai con le mie amiche fuori al locale alle 11.
Emanuela:" Eheheh Ale stasera farai conquiste!"
Ale:"Tu non sei da meno."
Sabrina:"Ale non indovinerai mai chi ci sarà alla festa!"
Carmen:"Doveva essere una sorpresa..."
Ale:"Chi?"
Carmen:"Sto cazzo!"
Emanuela:"In realtà non è sicuro, quindi non vogliamo darti false speranze."
Ale:"Mica Antonio?"
Antonio è quel ragazzo per cui io sto da un anno con la testa fuori.
Carmen:"Noooo ma non te lo diremo... Sarà una sorpresa.. sempre se verrà eh!"
Entrai nel locale un molto ansia e curiosità. Guardai le ragazze sfilare e tra loro c'era anche Emanuela, bella, una ragazza molto bella, volevo proprio essere come lei.
A fine sfilata andai al bancone e ordinai un tris di vodka, nel frattempo Pasquale me ne offrii altri che però non ricordo, ricordo solo una vodka alla fragola con redbull, il mio drink preferito.
Tutti quei drink mi andarono alla testa e se non c'era lui sarei caduta come minimo una decina di volte. Lui però fu costretto ad allontanarsi un attimo e io vomitai sulle scarpe di un tipo.
X:"Hey tutto bene? Ti porto fuori."
Wow, un ragazzo che è gentile con te dopo che gli hai vomitato addosso? Starò sognando. Mi portò fuori e vomitai tutti i demoni che avevo in corpo ma nel frattempo pensai alla sua voce molto familiare.
Mi fece bere un pò d'acqua e dopo essermi ripresa lo riconobbi. Non era possibile. Non poteva essere lui.
Marco:"Come ti senti ora?"
Io l'unica cosa che riuscii a pensare in quel momento era che avevo difronte a me il mio idolo, e mentre stavo per rispondere, persi i sensi.



 

 

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