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Autore: Lilith_Holmes    01/04/2015    1 recensioni
Helena, sedicenne, figlia di due ricchi avvocati londinesi è costretta a trasferirsi in una cittadina del nord per motivi sconosciuti persino a lei. Viene ospitata da Yaderich Recevit e Devon Roberts, due uomini dalla bellezza sconcertante, ma che nascondono ben più di quello che i loro sorrisi serafici lasciano ad intendere. La ragazza vive una vita tranquilla e serena nella nuova cittadina, incontra Tallula che ben presto diviene più di una semplice amica, e conosce Lindsay e Brian, in costante conflitto con i loro genitori a causa della loro relazione. L'idillio viene però rotto non appena scopre il vero motivo per cui si è trasferita, e si ritrova faccia a faccia con la vera natura della sua nuova casa.
Una storia forse un po' banale, fra amore e sovrannaturale, senza pretese, che spero vi aiuti a passare un po' il tempo quando non avete di meglio da fare.
Buona lettura a tutti.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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PROLOGO

 
Bastava un soffio, un sussurro appena accennato per farli cadere fra le sue braccia, e Yaderich avrebbe addirittura detto di poter provare pietà per loro, ma così non era. L'ingenuità era una caratteristica che lui trovava piuttosto disdicevole, nessuno avrebbe dovuto essere ingenuo: le disgrazie peggiori accadevano a chi non aveva la prontezza d'animo di diffidare di chi aveva accanto, per questo c'era chi diveniva una sua vittima, e chi meritava qualcosa di più: diventare come lui.
Aveva visto affacciarsi alla sua anima corrotta così tanti occhi: scuri, chiari, spaventati, delusi, a volte sadicamente eccitati. Non si era mai fatto intenerire da nessuno, non aveva mai veramente osservato nessuno di quegli occhi che passavano d'innanzi ai suoi e poi si spegnevano, diventando vitrei o incendiandosi di una fiamma immortale, che con il tempo li avrebbe consumati spingendoli a credersi mostri o li avrebbe nutriti e li avrebbe fatti divenire come lui - essere lui significava essere un condottiero sanguinario, un essere che mieteva vittime senza sentirne il rimorso, un essere che riteneva naturale distruggere chiunque gli sbarrasse la strada.
Eppure, aveva incontrato quegli occhi azzurri, cristallini, che riflettevano il mondo facendolo sembrare l'Eden, occhi fatti d'acqua pura e lucente, ma che, tuttavia, erano spenti come quelli di chi ha visto le fiamme dell'inferno e vi ha lasciato bruciare l'anima. Ne era stato attratto, il Paradiso che riflettevano prometteva di accoglierlo, e lui si era diretto nella sua direzione senza nemmeno accorgersene. Ben prima che potesse rendersene conto, Yaderich si era ritrovato vicino ad un ragazzo giovane dai capelli biondo chiaro, la pelle ialina, labbra delicate e lineamenti morbidi, i cui occhi forse troppo grandi per un viso così minuto lo osservavano incuriositi. Poi, una voce giovanile e all'apparenza allegra aveva iniziato a snocciolare tempi e prezzi - vuole che resti con lei un paio d'ore o tutta la notte, Signore? - e Yaderich non fu affatto stupito che una tale bellezza vendesse l'illusione dell'amore. Ti terrei con me per sempre, se potessi - aveva risposto Yaderich, facendo correre la mano al suo portafoglio. Il ragazzo aveva riso, una risata cristallina come i suoi occhi, non sapendo che l'uomo che aveva di fronte avrebbe veramente potuto farlo, se solo avesse voluto.
L'aveva tenuto con sé una notte intera, come in una vecchia e inquietante nenia che era uso cantare ai bambini per farli addormentare, e si era preso cura di lui. Non si era mai preso cura di nessuno, prima d'ora, mai si era limitato ad accarezzare piuttosto che graffiare, mai si era limitato a lasciare leggeri e morbidi baci invece che famelici e dolorosi morsi, mai aveva preferito sussurri appena accennati alle urla.
La mattina dopo, al suo risveglio, il ragazzo dagli occhi azzurri non c'era più, al suo posto un bigliettino. Un cliente soddisfatto torna sempre... o almeno spero - Devon , e un sorriso spontaneo aveva adornato le sue labbra, mentre osservava il nome.
Devon, così si chiamava? Gli venne da chiedersi se fosse un nome reale, oppure un semplice nominativo lasciato lì perché avesse qualcosa da pronunciare mentre pensava a lui? Era così? Una risata lo scosse come non succedeva da secoli. Devon, una contea della sua amata Inghilterra giust'appunto... era un nome decisamente interessante.

*Angolino della scrittrice*
Questa storia è nata molto tempo fa, e l'ho ritirata fuori solo di recente.
Non so bene dove andrò a parare, cosa ne farò, cosa non ne farò, se la finirò o meno... e se consideriamo che io finisco raramente ciò che inizio, forse dovrei preoccuparmi. Quindi se ha catturato la vostra attenzione e vi piace, seguitela pure, ma vi chiedo scusa in anticipo se per caso ci baderò tanto ad aggiornare.
Detto questo, vi saluto, ci vediamo nuovamente nel primo capitolo di questo scempio.
With much love,
Marty.

 

   
 
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