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Autore: cretien    12/08/2003    0 recensioni
Era tutto perfetto... se solo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevano di nuovo litigato quella sera.
Stavano insieme da tre anni ormai Paul aveva venticinque anni e lei ne aveva ventiquattro.
Movita Adams era seduta al tavolo con Stewie, un piccoletto occhialuto vagamente somigliante a Woody Allen.
Movita Adams era una ragazza intelligente. Aveva i capelli lisci lunghi poco più delle spalle, castani chiarissimi, ma non biondi. GLi occhi azzurri come il ghiaccio risaltavano sulla sua carnagione abbronzata.
Movita e Paul Diamont stavano insieme da troppo tempo e ancora una volta quando quella sera prima di uscire a cena fuori lei aveva cominciato a parlare di "noi", Paul era diventato matto e dopo un'ennesima litigata se ne era andato via lasciandola sola.
Non gli avrebbe dato di certo la soddisfazione di rovinarle la serata, e così aveva chiamato Stewie, da sempre chiaramente innamorato di lei. Chi si credeva di essere Paul? Credeva di essere l'unico ad avere fascino?! Ma ora lo avrebbe sistemato per le feste!
"Ma perchè non ti decidi a mollare quel tizio Movita? A te serve un vero uomo! Un tipo intelligente, non un scimmione come quello..."
Il tappo continuava a parlare, mentre lei finita la cena si accese una sigaretta "Ma cosa vuoi capire tu di veri uomini?!" pensò la ragazza senza neanche più ascoltare il giovane davanti a lei "Se c'è qualcuno che non è umano quello sei tu! Immondo sciacallo! Avrei preferito mi supplicasse di mettermi con lui, anzichè tutte queste balle sui veri uomini."
"Davvero Movita, quello non ti merita! Tu sei così bella e lui è così stupido da lasciarti andare! Ma perchè non lo lasci?!"
Stava diventando monotona la serata e noioso il discorso.
"Senti Stewie, apprezzo il tuo interessamento, ma ti assicuro che Paul non è così stupido come può sembrare è solo che non se la sente di...di..." si stava di nuovo arrabbiando a pensare a tutto quello che si erano detti.
"Di...?" fece Stewie.
"Di cambiare le cose." deglutì.
Aveva voglia di urlare a quel bacarozzo di sgombrare il campo e di lasciarla in pace. Ma del resto l'aveva invitato lei, no?
"Ora che vuoi fare Movy?"
"Non chiamarmi Movy! Bisogna pagare il conto!" disse facendo un cenno al camerriere che si avvicinò porgendo la ricevuta.
Stewie dopo una prima occhiata cominciò a tastarsi le tasche cercando il portafoglio che "casualmente" non riusciva a venir fuori.
Movita alzò gli occhi al cielo e pagò lei per tutti e due.

"Ohhhh Paul! sei stato fantastico!" disse la giovane bruna stesa nel letto accanto a Paul Diamont.
Ripensò a quando era entrato nell'appartamento di Movita.
"Ciao Bella, come stai?"
"Bene e tu?"
"Guarda?" le aveva detto porgendole un mazzolino di fiori,
"Ehi, mi hai portato i ciclamini!" Lo aveva abbracciato e poi c'era stato l'attimo di silenzio. Paul l'aveva capito che quella era la quiete che precedeva la tempesta.
"Paul, dobbiamo parlare." gli aveva detto finendo di prepararsi. 
Lui invece era rimasto a versarsi da bere in salotto.
"Di cosa?" le aveva chiesto. Come aveva potuto non capirlo subito di cosa voleva parlare Movita.
"Di noi!"
GElato all'istante.
"TEsoro sai che questo è un tasto dolente per tutti e due."
E fu così che cominciarono a litigare
"Per te sarà un tasto dolente" "Per quanto tempo pensi di evitare l'argomento!" "Io non ho più voglia di fare i tuoi comodi!" eccetera, eccetera, eccetera.
Per due ora l'aveva insultato e gli aveva strillato nelle orecchie.
"Paul? C'è qualcosa che non va?" lo chiamò Giselle.
"Eh? No. Niente, stavo solo pensando."
"A lei?"
Paul sorrise. Si certo pensava a lei continuamente. Non poteva stare senza di lei. Ma allora perchè continuava a flirtare con le altre? Movita era tutto quello che aveva sempre desiderato, ne era innamorato alla follia, eppure ora nel suo letto c'era Giselle e non Movita.
Il ragazzo si alzò e dopo essersi riinfilato i boxer, andò a sedersi al pianoforte.
Quanto gli piaceva suonare.
Aveva scritto qualche canzone, ma la sua preferita rimaneva "Movita" quella che aveva scritto quando l'aveva conosciuta.
Quegli occhi azzurri lo avevano folgorato. Era stato il classico colpo di fulmine. Erano andati in vacanza insieme in tutta Europa, le aveva insegnato a giocare a calcio, a suonare la chitarra e il pianoforte. Quanto si arrabbiava se sbagliava le note!
"Paul!" lo richiamò Giselle.
"Cosa c'è?"
"Lo chiedi a me? Sei tu che hai la testa tra le nuvole! Accidenti è...è stato tutto uno sbaglio! Tu pensi sempre a Movita! Movita qua, Movita la! E io stupida che vengo ancora a letto con te!" Giselle si era irritata e cominciò a rivestirsi in fretta e uscì da casa di Paul sbattendo la porta.

  
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