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Autore: Halek    02/04/2015    1 recensioni
Monologo di un ragazzo, un uomo, circondato da una scarsa audience.
(In aggiunta una citazione di una poesia di P. Verlaine "Languore")
Genere: Generale, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sento solo.
Sul serio, di solito mi dimentico di essere solo, mi dimentico di guardarmi allo specchio e di dirmi “Io sono”. Perché, effettivamente: parliamoci chiaro, io Sono. A volte mi dimentico che ho dei piedi per camminare, che ho delle gambe abbastanza solide e ho una testa che mi permette di salire scale, disboscare foreste e fare quanto di più cattivo esiste al mondo: “vivere alla faccia degli altri”. Una canzone scritta da un gruppo pop contemporaneo direbbe “La luna è dalla mia parte, non ho ragione di correre, di correre via, anche se le mie gambe potrebbero farlo: in fondo sono le mie”.. In effetti è vero: perché correre quando la vita è una calma barca che scorre verso un destino non poi così tanto ignoto visto che ce lo costruiamo da soli?
Riflettiamo un secondo, sul serio, sto qua a dirmi “io sono” e poi varcate le quinte comincerò a rimettermi la mia paranoica maschera, e anche voi, usciti da qui, sarete felici di camminare sulle vostre gambe –perché in fondo sono le vostre- e di ritornare alle vostre case. Parliamoci chiaro, parliamoci in faccia: la vita è questa: è una catarsi immensa di cui ognuno si scorda appena può, perché fa comodo dimenticarsi di vivere, fa comodo premere “pausa” sul proprio interruttore e stendersi comodamente tra le braccia di un fantastico plaid. Parliamoci chiaro, parliamo papale: la vita è un flusso di coscienza senza limiti:
Ci alziamo, parliamo, giochiamo, viviamo. Alla faccia degli altri. E se potessimo dimenticarci anche solo per un secondo che le gambe sono nostre, e lasciarci abbandonare all’idea che le gambe altrui sono più comode e stanno sotto il nostro busto saremmo uomini che percorrerebbero l’America a piedi, traverserebbero lo stretto di Gibilterra a nuoto e si darebbero alla pazza gioia. Questo è vivere alla faccia degli altri. Allora perché non vivere?
 
Sono L’impero alla fine della decadenza
Che guarda passare i grandi Barbari Bianchi
Componendo acrostici indolenti dove danza
Il languore del sole in uno stile d’oro.
 
Sono solo.
   
 
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