Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: bibi_piccola_peste    20/12/2008    3 recensioni
"amami adesso,per sempre" gli dissi prendendo tra le mani quel viso che era diventato l'unica mia ragione di vita e proprio la mia vita era cambiata in pochi mesi grazie a quegli occhi color cioccolato. La mia prima storia sui Tokio Hotel...spero vi piaccia ^-^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I sTiLl BeLiVe In FaIrY tAlEsl



Capitolo 1


Guardavo assorta la bambina che, seduta davanti a me dondolava le piccole gambe, impaziente che io finissi il mio lavoro.
Già lavoro, come se il mio piccolo impiego per racimolare qualche soldo potesse essere chiamato così.
Perché non capita tutti i giorni che una ragazza di 17 anni si ritrovi a fare ritratti a degli sconosciuti e per di più per strada.
Per mia fortuna Berlino era una città affollata e gremita di gente pronta a farsi fare qualche ritratto da poter appendere, magari in salotto proprio accanto a un divano morbido, a un camino dove potersi scaldare e una tazza calda di cioccolata...
Scossi la testa per scacciare quei pensieri che non avevano proprio nulla di coerente.
"ecco qua" dissi porgendo a un uomo di mezza età il ritratto, di sicuro doveva essere il padre della bambina. L’uomo dopo avermi pagato prese in braccio la bambina, che lo abbracciò con vigore.
Sospirando presi le mie cose e calai il cappuccio del mio cappotto, da lì a poco sarebbe incominciata una nevicata coi fiocchi.

Camminando per le strade mi ritrovai a osservare le persone, in particolare una coppietta… dovevano avere la mia età, camminavano mano nella mano e ogni tanto si scambiavano qualche bacio.
Ecco: ora il mio umore aveva proprio toccato il fondo, oltre a non avere i soldi per pagarmi l’università, l’affitto del mio minuscolo appartamento ero sola. Non ho nessuno che mi abbracci e mi coccoli quando ne ho bisogno, non ho nessuno che mi tenga stretta al proprio petto quando piango.
S o l a.
I miei amici? Erano rimasti tutti in Italia sperando di trovare qualche lavoro decente.
I miei genitori? Anche loro in Italia sicuri che la loro figlia stia frequentando il primo anno di accademia.

Arrivata sul pianerottolo del condominio in cui abitavo incrociai la padrona di casa: una vecchia signora che era in consueto stato di decomposizione, non avevo mai visto una persona più vecchia di lei ma soprattutto nessuno poteva eguagliare la sua acidità.

"signorina! Aspetto la retta del suo appartamento da due settimane, se non si sbriga sarò costretta a buttarla fuori di qua, lei e quella sottospecie di palla di pelo!" mi disse con voce imperiosa.
Sbuffai.
Le nostre vite giravano intorno a degli schifosi pezzi di carta, meglio chiamati soldi,chi non ne aveva era destinato a vivere per strada.
“che mondo di merda”
sgattaiolai su per la scala verso il mio rifugio.
Dopo aver chiuso la porta alle mie spalle la mia palla di pelo preferita mi si avvicinò reclamando delle coccole.
Lanciai la borsa e il cappotto sul letto.
Presi in braccio il mio micione e andai verso la cucina per mangiare qualcosa.
Mentre sgranocchiavo un pezzo di pane diedi un’occhiata alla casa, era veramente in disordine,forse avrei dovuto dare una spolveratina ma non me ne curavo più di tanto.
Quella notte non avevo voglia di dormire, forse perché avevo bevuto due tazze di caffè, oppure perché non erano neanche le dieci di sera.
Presi il mio adorato ipod e incominciai ad ascoltare una delle mie canzoni preferite, e mentre la musica cominciava a scorrere mi misi a guardare la notte che dopo la nevicata del pomeriggio, era diventata limpida, senza una nuvola e piena di stelle.
Contemplai il cielo finchè non caddi nelle calde braccia di Morfeo.


Quando aprii gli occhi fui investita dalla luce del Sole ,guardai il display del cellulare
“mezzogiorno…mezzogiorno?!?”
Saltai giù dal letto e dopo essermi fatta una doccia mi infilai un paio di jeans, una felpa nera e infilai le converse rosse a quadretti.
Sgranocchiai veloce un paio di biscotti, mi infilai il cappotto e corsi giù per le scale del condominio fino alla fermata dell’autobus che non persi per un pelo.
Era una delle solite giornate uggiose tipiche di Berlino per evenienza avevo preso l’ombrello.
Sull’autobus mi infilai le cuffie dell’ipod e mi isolai per un po’ dalla realtà fino all’arrivo nella piazza centrale.
Stancamente scesi dall’autobus e andai verso la grande fontana e mi sedetti sul muretto, subito alcune persone si avvicinarono, presi in mano la matita ,la mia più grande compagna di avventure e incominciai il mio strano “lavoro”.









**Angolino dell’autrice**
Questa è la prima fan fiction che scrivo sui tokio hotel, spero che vi piaccia ^^
Recensite in tanti, ho bisogno di sapere cosa ne pensate!!
Kisses
By bibi_piccola_peste
  
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