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Autore: ViciousAir    02/04/2015    6 recensioni
POSSIBILI SPOILER BOO
Una piccola raccolta senza pretese di One-Shots dedicate alla coppia Will Solace/Nico di Angelo, tutte rigorosamente AU, ispirate a vari prompit. Principalmente saranno fluff, ma non escludo un pizzico di angst ogni tanto.
10. "Stop throwing apples at me!.": Will Solace lanciò per la terza volta in quel giorno una mela a Nico di Angelo sotto gli occhi dubbiosi di Percy e sconvolto di Annabeth. Nico di Angelo non capiva perché Will Solace si fosse fissato con questa storia di lanciargli mele.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Why are you crying alone in the toilet?"

Will Solace aveva dei bisogni, uno di quelli era andare in bagno.
In realtà non doveva davvero andare in bagno, doveva semplicemente riuscire a fuggire dalla lezione sulla Guerra di Secessione Americana.
Maledetti i professori soporiferi.

Fischiettando per i corridoi una di quelle canzoni commerciali che tutti conoscevano, si avviò verso il bagno.
Cosa c’è di meglio di svuotare la vescica e scappare dalla storia americana?
Will Solace non sapeva rispondersi e per questo cominciò a dubitare della sua profondità intellettuale.
Poi giunse alla conclusione che era una persona che si accontentava delle piccole cose della vita e andava bene così.
Il filo dei suoi pensieri era così perfetto e così auto-gratificante che quando entrò in bagno non si rese conto di un piccolo ostacolo davanti alla porta.

“Porca p-!”

A causa del suddetto piccolo ostacolo, Will Solace si ritrovò sdraiato sul non-così-igenico pavimento del bagno scolastico maschile, faccia a faccia con una blatta morta.
Non aveva la più pallida idea su cosa fosse inciampato, ma era pronto ad ingaggiare una lite con chiunque avesse dimenticato quella cosa davanti all’entrata.

“Ma cosa ti salta in mente?! Quello è un passaggio pubblico, la gente potrebbe farsi seriamente male! La prossima volta controlla dove metti la tua roba, decele- Oh.”

Si sarebbe aspettato un borsone, uno zaino, una scatola, un cesto degli attrezzi.
Ma non una persona.
Per di più, non una persona con il viso nascosto tra le gambe e le braccia che circondavano le ginocchia.

“Tutto bene?”

Pessima domanda.
Era ovvio che non andasse tutto bene, se fosse andato tutto bene allora quella persona singhiozzante non sarebbe raggomitolata in bagno.
Will, in tutta la inesistente grazia, rotolò sul pavimento fino a che non riuscì a mettersi seduto davanti al giovane che si ostinava a restare in quella posizione, a detta di Will scomodissima.
In risposta ebbe un sonoro sniff e un altro paio di singhiozzi.

“Okay, non va tutto bene. Di che classe sei? Posso chiamare qualche tuo compagno per farti aiutare.”
“No!”

Il ragazzo aveva quasi urlato e di conseguenza aveva fatto sobbalzare Will, ma almeno aveva alzato gli occhi.
Finalmente il biondo lo riconobbe. Stava nella classe accanto alla sua e spesso lo vedeva davanti a sé alle macchinette.
Lo aveva classificato come tipo pauroso, oscuro ma carino che potrò ammirare da lontano mentre beve la brodaglia delle macchinetta. Categoria creata appositamente per lui, ovviamente.

“Fantastico, niente compagni di classe, tranquillo. Tu sai chi sono? Perché io so chi sei.”

Il ragazzo continuò a guardarlo con occhi gonfi, arrossati, guance ancora umide, insomma, si vedeva lontano un miglio che aveva pianto.
A Will venne voglia di abbracciarlo, di dirgli che andava tutto bene, che sarebbe passato tutto, qualsiasi cosa era successa.
Si dovette trattenere, purtroppo, abbracciare un semi-sconosciuto non era l’ideale in quella situazione.

“Sei Nico, eh? Ti conosco. Sei quello che riesce ad arrivare prima di me alle macchinette e prende sempre il caffè lungo. Io sono-“
“So anche io chi sei tu. Classe davanti a me.”
“Puoi chiamarmi Will se vuoi, ‘classe davanti a me’ non mi dona.”

Rimasero in silenzio per qualche minuto.
La curiosità cominciava a farsi sentire: cosa ci faceva Nico nel bagno a piangere e a far inciampare la gente?
Strisciò accanto a lui, tirando su con il fondoschiena tutto lo schifo del pavimento del bagno.
Nico si fece un po’ più lontano.

“Mi hai fatto avere un incontro ravvicinato con una blatta morta, direi che mi merito una spiegazione. Dai, sono quello che sta sempre dietro di te alle macchinette, c’è una certa intimità tra di noi ormai.”

Non ricevette risposta, ma almeno lo sentì soffocare una risatina.
Will si appoggiò al muro. Era intenzionato a non spingere oltre la conversazione, se Nico non si sentiva a suo agio, chi era lui per forzarlo a parlare?
In oltre, più ci metteva, meno Storia avrebbe seguito.
Incontro provvidenziale.

Solo quando Nico riuscì a smettere di singhiozzare si decise a spiegargli la situazione.

“Hai presente Drew? Drew Tanaka?”
“Sì, certo! È in classe con te, giusto?”
“Sfortunatamente sì.”
“E che ha fatto Drew? Da quello che ne so non è una persona facile da… Gestire.”
“Ha proclamato il ‘vediamo quanti commenti omofobi riesce a sopportare di Angelo day’ e dopo la quarta ora di fila ho deciso che il bagno era l’unica via di fuga.”

Will non pensava che esistesse qualcuno la fuori ancora capace di pensare a cose del genere.
Nico ritornò con la faccia tra le gambe, probabilmente perché Will aveva smesso di parlare, perso nei suoi pensieri.
Nico di Angelo gli aveva fatto saltare un’ora di Secessione Americana quel giorno, doveva trovare un modo per sdebitarsi e dopo quella storia, Will era sicuro di averne trovato uno perfetto.

“Tra un po’ suona l’intervallo, giusto? Tu torna su, io ti raggiungo tra due istanti. Ti fidi di me?”
“In tutta sincerità, no.”
“Allora fai lo stesso un atto di fiducia, ti prego, permettimi di aiutarti. Tu mi hai fatto saltare una noiosissima lezione di Storia, voglio sdebitarmi.”

Sebbene dopo qualche istante di esitazione, Nico di Angelo si alzò spolverandosi i vestiti e stiracchiandosi. Prima che  si avviasse per il corridoio, si scambiarono un’occhiata veloce.
Will pensò di non aver mai visto occhi così belli in vita sua.
Prese dalla tasca dei pantaloni il cellulare e scrisse ad un paio di persone.
Nico avrebbe avuto la sua rivincita.
__

“Drew?”
“Oh, ciao Connor. Will.”

I due risposero con un ciao forse un po’ troppo allegro, poi si misero a parlare delle cose più stupide che venissero loro in mente per intrattenerla al di fuori della classe.
Nico se ne stava seduto al suo banco che guardava i due con un sopracciglio alzato, senza capire cosa diamine fosse saltato in mente a Will mentre erano giù in bagno.

“Oh sì, e poi lei ha detto…”

Dietro di lei, la goccia d’acqua di Connor si muoveva in punta di piedi per la classe deserta verso il banco di Drew, perfettamente riconoscibile dalla borsa rosa appoggiata sulla sedia e dai trucchi sparpagliati per il banco.
Fece qualcosa, Nico tentò di strizzare gli occhi nel tentativo di capire esattamente che cosa, ma era troppo distante.
Solo quando il ragazzo sguisciò fuori dalla classe i due tranciarono il discorso e se ne andarono.
Il biondo, prima di dileguarsi, gli strizzò gli occhi.
Nico era confuso, molto, molto confuso.

__

"Come avete fatto?”
“Guarda loro due, io non c’entro.”
“Dovevamo un favore a Will dal compito di matematica, non è difficile mettere quella roba all’interno dei trucchi, soprattutto se lasciati lì così, vero?”
“Assolutamente! Se serve qualcosa, chiamaci!”

Erano fuori dalla scuola.
I due gemelli, così finì per definirli Nico, si diedero il cinque e conclusero con una pacca sulle spalle a Will. Si allontanarono con un bel sorriso soddisfatto verso Drew, che si stava dirigendo verso la fermata dell’autobus imbestialita e con la faccia di un particolare colore verdognolo.
Nico non sapeva cosa dire e Will si perse ancora a guardarlo così, in quel momento sembrava anche felice e cielo, cielo se era carino.
Ancora meglio di quando, annoiato, premeva il pulsantino della macchinetta.

“Risparmia i ringraziamenti, Nico, e accetta un pasto a base di finocchi bolliti e pasta scotta della mensa. Così possiamo parlare del nuovo vediamo quanti scherzi riesce a sopportare Drew day.”

 
__
Heyy there! ViciousAir here, what's up?
Duh, e anche questa è andata. chissà da quanto tempo marciva nel mio hardisk e chissà se ha senso *soffia sulla fan ficiton*. Una Hurt/Comfort con Fluff sottointeso senza troppe pretese, così come tutte le OneShot qui dentro. Non è pseudo-comica come le altre, lo so, lo so, ma vi prometto che la prossima lo sarà. E sarà con lo pseudo pov di Nico, che emozione!
Poi qui ci sono anche gli Stoll, i miei prediletti agh e francamente ce lo vedo Will a fare il 'ti hanno chiamato con un commento omofobo wait ci penso io'. E' così dorky. E poi c'è anche Drew Tanaka. Lo ammetto, a me sta simpatica, ma mi serviva qualcuno con cui prendermela(?).
Dato che mi piace riempire questi spazi, sappiate che in queste FanFiction hanno un ordine ben preciso: vanno dalla non conoscenza allo stare già insieme. Cioè, partono dal 'ci siamo a malapena parlati' a ' ti ho visto un paio di volte a casa mia' a 'siamo nella classe di fronte' a eccetera, eccetera, eccetera. Saranno in teoria 10, con l'ultima che sarà il climax.
A buon intenditore, poche parole.
Vedrete, vedrete.
Preach, babies!
ViciousAir
  
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