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Autore: Ryiua    03/04/2015    0 recensioni
Ottobre.
Un mese come un altro in fondo, pieno di lavoro e impegni.
In tutte queste fatiche una cosa risplendeva come il sole dopo le nuvole proprio nel mese di ottobre, come la mattina di Natale quando è ora di aprire i regali, insomma, un pò più tetro ma sempre di una festa si tratta.
Halloween.
-Allora- "allora" non è mai un ottimo inizio, i ragazzi lo sapevano bene.
[...]
- Sentite. Quest'anno siete stati invitati a una festa particolare per Halloween...
-Vacanza??- chiese Heechul con gli occhi tanto brillanti di gioia da accecare.
-ASSOLUTAMENTE NO!- replicò di fretta l'uomo.
Genere: Angst, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Kang-in, Leeteuk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
  Ancora Pasticcini

 

 

 


Niente cellulare, niente giacca, niente notizie, nulla di nulla, ma lui aveva intenzione di agire, di scoprire e di capire, intenzionato a ritrovare tutti i suoi amici e il suo ragazzo.

 

 

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Shindong si alzò per correre dietro al compagno fuggito cercando di far alzare gli altri.
-Forza Kangin, in piedi!- gemette il Leader tirando il ragazzo per le mani riuscendo a farlo alzare e ciondolare dietro di lui.
Raggiunsero il piano dell'ingresso seguendo la scia dei passi del rosso.
Passarono di fianco alla cucina e il Leader sporse la testa vedendo il nuovo disordine storcendo il naso incuriosito per poi proseguire rincorrendo il ballerino che li aveva preceduti a grandi falcate.
Continuarono a guardarsi intorno, aprendo tutte le porte e urlando il suo nome.
Leeteuk notò la porta del bagno aperta e capì, tutto finì al suo posto.
Il posto vuoto nel disordine  della cucina e ora la porta aperta e infine il rumore di vetri infranti.
Si fiondò in fretta nel bagno vedendo l'accaduto.
In quel momento scoccò la mezzanotte.
Shindong corse subito dietro di lui infilandosi in bagno e Kangin ammutolito e distrutto dietro di lui.
Ad Heechul, come alla sua amata Cenerentola, era finito l'incantesimo, esattamente a mezzanotte.
La litigata aveva fatto scattare qualcosa in lui.
Disperazione? Dolore? Chissà cos'altro.
Ma Heechul se n'era andato, lasciandoli soli, addolorati e solamente in tre.

 

 

-Come hai potuto? COME HAI POTUTO HEECHUL, perchè!?- esclamò Leeteuk lasciandosi cadere appoggiandosi allo stipite della porta girandosi verso di essa lasciando scivolare i piedi e battendo un forte pugno alla parete, poi un altro, un altro e un altro ancora.
Kangin e Shindong imbambolati a fissare la finestra.
Il biondo si girò di fretta verso il Leader cercando di portarlo fuori di li, nemmeno lui voleva ragionare sull'accaduto ne tanto meno starsene in quella stanza di nuovo.
Il cuore gli batteva a mille, non solo perchè Heechul era appena scomparso per sua volontà, ma anche perchè  gli balenò un idea per la testa.
La colpa poteva essere sua e della discussione che si era consumata poco prima ai piani superiori lasciandoli in quella situazione e facendo impazzire il loro amico.
-Tutto ciò è davvero orribile, un vero e proprio incubo...- gemette Shindong dietro di loro mentre si poggiava al muro con la schiena lasciandosi scivolare fino al freddo pavimento, fissando un punto casuale nel vuoto.
-Io non so più cosa pensare...- continuò sommessamente il Leader piegato sulle ginocchia, poco fuori dalla porta del bagno, le mani poggiate agli occhi grondanti di lacrime.
-Cosa abbiamo fatto di male!?- riprese il ballerino lasciando cadere la testa a penzoloni.
Nemmeno il biondo sappe cosa pensare, tanto che rimase zitto, nei suoi pensieri, non riuscendo a formulare assolutamente nulla.
Kangin cercò di far alzare i compagni stremati, quando si accorse del colorito molto pallido del Leader, gli occhi sgranati e la fronte madida di sudore.
-Oddio, Leeteuk tutto bene!? Ti prego parlami che succede!?- urlò in preda al panico inginocchiandosi davanti a lui prendendogli il viso dolcemente fra le mani.
Il Leader non riuscì a rispondergli scuotendo solamente la testa più volte riprendendo a piangere poggiandosi sulla spalla del ragazzo di fronte a lui.
-Shindong andiamo di sopra, Leeteuk deve stendersi assolutamente!- Kangin sollevò il Leader quasi completamente di peso, facendosi cingere il collo con le braccia arrancando lentamente piccoli passi lungo il dedalo di corridoi che li avrebbe portati all'ingresso.
-Eddai Shinnie muoviti ti prego, almeno tu! Ricorda le tue parole ti prego!- urlò al compagno cercando di sporgersi indietro, cosa che non riuscì a fare a causa della posizione scomoda in cui il Leader si era praticamente abbandonato.
Camminando lentamente raggiunsero finalmente l'ingresso dove si fermarono un attimo per riprendere fiato.
-Senti.
Così facciamo prima!- esclamò caricandosi Leeteuk in spalla cominciando a salire le scale mentre le gambe minacciavano di cedergli, in fondo era anche lui molto stanco, non avevano mangiato molto, non dormivano da quasi due giorni e tutta quella situazione li stava praticamente uccidendo da dentro.
Riuscì infine a salire al piano delle stanze da letto entrando nella propria facendo distendere il ragazzo sul suo letto sedendosi al suo fianco.
Subito lo coprì con alcune coperte mettendogli entrambi i cuscini sotto alla testa per farlo respirare meglio.
Con l'asciugamano del bagno riuscì a creare una piccola pezzuola che inumidì con dell'acqua fresca poggiandogliela sulla fronte.
-Oh Teuk... ti prego...- sussurrò preoccupato sedendosi al fianco del Leader stringendogli una mano, mentre con l'altra passava dolcemente dai suoi capelli color cioccolato alle sue gote bianche.



                                                                                                                                                                          
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Il ballerino rimase immobile alcuni minuti nella stessa posizione, mentre le parole dell'altro gli entrarono e uscirono da un orecchio all'altro.
Riuscì infine a svegliarsi da quel momento di trance trovando la forza di alzarsi chiudendo la porta del bagno passandovi davanti.
Si incamminò lungo i corridoi ciondolando come uno zombie finchè un dolce profumino di dolci non lo attirò.
Si alzò eretto come un fuso, sgranando gli occhi mentre un largo sorriso si apriva sul suo volto.
-Doooolci...- sussurrò appena fra le labbra chiuse in un piccolo ghigno.
Seguì il profumino invitante fino alla cucina, dove gettò lo sguardo trovando però tutto esattamente come lo avevano lasciato alla scomparsa di Donghae e Eunhyuk.
Continua a sentire quel dolce profumo continuare lungo il corridoio decidendo di seguirlo respirandolo a pieni polmoni potendo immaginarne solo la provenienza.
Sgrana maggiormente gli occhi vedendoli davanti a se, in fondo al corridoio.
Un vassoio d'argento poggiato su un piccolo tavolino in legno ricolmo di scuri muffin al cioccolato, caldi e fragranti.
Si avvicinò lentamente a quel piccolo ed invitante angolo di paradiso allungando piano le mani.
Era completamente andato, stanco, esausto e affamato, non resistette alla tentazione prendendone uno e dandogli un largo morso dimezzandolo, godendosi il dolce gusto mielato.
Annuì convinto e soddisfatto dal gusto prima di sgranare nuovamente gli occhi.
Una sensazione di pesantezza gli accerchiò la testa mentre una forte debolezza gli colpì le gambe.
Un forte calore alle guance, la testa girare, la vista annebbiarsi e poi più nulla.



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I minuti passarono uno dopo l'altro.
Leeteuk non accennava a svegliarsi e Kangin continuava a fissarlo preoccupato senza staccargli gli occhi di dosso quando decise di alzarsi per andare al bagno.
Si lavò più volte il viso con l'acqua fredda per poi asciugarlo e tornare in stanza, dove il Leader stava piano aprendo gli occhi.
-Oh Teuk, stai bene!? Teuk, mi senti???- chiese dolcemente sedendosi sul bordo del letto e posando le mani attorno al suo viso caldo.
Il Leader continuò a mugolare piano versetti incomprensibile strizzando gli occhi e muovendo piano il viso, quando finalmente li schiuse piano sbattendo più volte le palpebre.
-Kan-Kangin...- gemette con voce roca e bassa, il fiato appena corto e il respiro accelerato.
-I-io... tranquillo... mi-mi sento solo molto stanco e mi gira appena la testa...- sussurrò piano cercando di mettersi seduto posandosi una mano sulla testa.
-Piano piano!- geme preoccupato il biondo aiutandolo e cingendogli le spalle con le braccia.
-Ch-che ore sono Kangin?- chiede debolmente girando il viso verso di lui sbattendo piano le palpebre.
-Io, non lo so...- sussurra il biondo in risposta.
-... guardiamo sul tuo cellulare, il mio è scarico...- propone indicando il rigonfiamento nella tasca del felpone del Leader.
-Oh, si...- sfila uno dei due cellulari sbloccandone la tastiera - 1:23...-.
-1:23!!!!- urla allarmato Kangin facendo cadere la sedia su cui era seduto poco prima.
-Ti prego non urlare... E poi dov'è Shindong?-.
-ESATTO! DOV'è SHINDONG!- urlò di rimando passandosi le mani fra i capelli biondi disperandosi - riesci ad alzarti?? Non posso lasciarti qui da solo!-.
-S-si... proviamoci, ora mi sento un pò meglio...- geme alzandosi dal letto e infilandosi le scarpe piegandosi  in avanti.
Alzò appena lo sguardo mentre allacciava le sue fidate Jordan vedendolo e una forte scossa lo attraversò facendogli sgranare gli occhi e bloccare le dita.
L'arco.
L'arco era ancora li, sotto al letto del suo compagno li presente.
Il cuore gli fece un tuffo perdendo un colpo e scontrandosi virtualmente contro il suo stomaco provocandogli un dolore immenso.
Sbattè più volte le palpebre per poi alzarsi lentamente cercando di scacciare nuovamente quella realtà che tanto lo faceva soffrire, a cui lui non voleva credere ma che si stava sempre più concretizzando.
Si alzò piano dal letto aggrappandosi a lui uscendo dalla loro stanza.
Scesero lentamente le scale fino al piano terra mentre Kangin chiamava a gran voce il compagno scomparso, si fermò di colpo solo quando vide all'ingresso di uno dei corridoi il tavolino.
Corrucciò la fronte avvicinandosi ad esso assieme al ragazzo, tenendolo dietro alle spalle.
-No...- gemette appena vedendo cos'era poggiato sul tavolino.
Assieme al vassoio ancora ricolmo di fragranti dolcetti vi era anche quello morso a metà dal loro compagno e vicino, appoggiata in bilico fra di essi, c'era la piccola pergamena recante sopra la filastrocca.
Tutte le strofe portavano al fianco un piccola croce tranne le ultime due.
Solo loro due erano rimasti, anche Shindong li aveva abbandonati.
-Anche lui, no...- continuò Kangin.
-Basta...- gemette il Leader poco dietro di lui, lo sguardo basso, i capelli a nascondergli gli occhi.
-Ehi, ehi, ehi...- geme subito lui tornando verso il ragazzo con le mani alzate per poterlo sostenere e calmare.
-Fermati- gli rispose però Leeteuk con tono fermo.
Il biondo si bloccò immediatamente, fermo in quella posizione innaturale, protratto in avanti e con le mani ancora alzate e la bocca appena aperta.
-Che c'è?- chiese subito preoccupato.
-Basta mentire....-.
-Mentire?! Ma cosa diamine stai dicendo?- continuò Kangin tornando eretto come un fuso senza staccare gli occhi dal ragazzo di fronte a lui che invece continuava a guardarsi i piedi.
-Siamo rimasti solo io e te-.
-L-lo so Teuk, ma... non devi disperare... riuscirem-.
-Non chiamarmi così. Basta. Davvero. Sai che tra le cose che non sopporto ci sono le bugie e questa è grossa come una casa, una cosa che non posso sopportare, per cui muoviti... Dimmi cosa vuoi che faccia?
Che cada dal balcone? Che mi butti dalla finestra? Che mangi qualcosa di avvelenato?- dire tutto ciò costò davvero molto al Leader che non riusciva quasi più a trattenere le lacrime mentre il cuore gli sanguinava terribilmente dal dolore.
-Ma cosa stai dicendo... Teuk, io, davvero non capisco di cosa tu stia parlando...- gemette il biondo confuso.
-BASTA. Davvero. Già tutto ciò è difficile, perchè devi comportarti così, perchè devi continuare a mentire... credevo mi amassi, credevo che tutto ciò che mi hai sempre detto fosse verità e invece non è così.
Spiegami cosa ti abbiamo fatto di male per architettare tutto ciò!?- gli urlò contro il Leader alzando il colpo il viso mentre un fiume di lacrime proruppe dai suoi occhi semichiusi.
-I-io, ma che dici!? T-tu... tu credi che questo stia accadendo per causa mia?! Che dietro ci sia io!?- gemette di nuovo il biondo avvicinandosi al ragazzo lentamente.
-Credo!? Ne sono sicuro ormai. Smetti di mentire ammetti che sei tu, ho trovato l'arco!-.
-L'arco?-.
-Si, l'arco... sotto al tuo letto, quello che hai usato per rompere la finestra del bagno dove è scomparso Kyuhyun. è li ormai da ore... me ne sono accorto già a quel tempo... Ma io, io non ho detto nulla, io ti credevo, credevo che cercassero di incastrarti e invece... invece sei proprio tu!- gemette nuovamente lui cadendo in ginocchio e piangendo tutto il suo dolore portandosi le mani agli occhi aspettando ormai la sua sorte.
-Ma cosa dici Teuk...-.
-NON CHIAMARMI COSì!- .
A quell'urlo Kangin fece un leggero scatto indietro impaurito dalla reazione del ragazzo davanti a lui.
-Tutto ciò che stai dicendo non è vero, io non so nulla dell'arco, non sono stato io, sono sempre stato con voi! Non capisco perchè tu la pensi così!-.
-Non so come hai fatto e nemmeno lo voglio sapere! Io credevo in te! Smetti di mentire e ammetti la verità.
Io sono qui e so che non sono di certo stato io in più quell'arco è sotto il tuo letto e manca una freccia!- gli spiegò il Leader singhiozzante.
-Ma non è vero! Stanno cercando di metterci l'uno contro l'altro! Ti prego, ti prego credimi, ti supplico...- gemette il biondo avvicinandosi al ragazzo poggiandogli piano le mani sulle spalle.
-STA LONTANO DA ME!- esclamò Leeteuk in risposta a quel contatto spingendolo lontano da se cadendo indietro, sulla schiena, contro la moquette rossa.
Un piccolo tintinnio seguì quel momento bloccando entrambi i ragazzi in quella posizione, smisero quasi di respirare e i loro occhi si mossero insieme verso la causa di quel rumore.
Un anellino con due piccole chiavi argentate giaceva vicino al Leader, scivolato fuori dalla tasca dei suoi jeans durante la colluttazione.
I ragazzi sgranarono entrambi gli occhi terrorizzati e allibiti.
-Ah. Questo come lo spieghi?- questa volta fu Kangin, immobile, in ginocchio vicino al ragazzo con il viso rivolto a terra e la voce bassa e stretta fra i denti.
-Cosa sono queste?!- gemette il Leader fissandole accanto a se.
-... Chiavi universali Leeteuk... Chiavi universali. Il cattivo dovrei essere io eh? è facile nascondere un arco sotto un letto ma infilare delle chiavi in un paio di jeans indosso a qualcuno è impossibile se non lo fa la persona stessa...- sussurrò Kangin.
-Io.. non sapevo nemmeno, non le ho mai viste, non so come siano finite nei miei jeans!- gemette il Leader alzandosi piano a sedere per poi sporgersi in avanti poggiando le mani al pavimento.
-Ah no? Cosa volevi fare? Farmi venire dei sensi di colpa, picchiarmi, non so nemmeno cosa dire... Mi hai attaccato fino ad adesso dandomi tutta la colpa quando invece...- sibilò il biondo.
-Io, non è così Kangin, te lo giuro-.
-Adesso che fai? Mi supplichi? Vuoi convincermi? Dopo tutto ciò che hai detto? Non hai più scuse. Siamo solo io e te...-.
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo l'uno contro l'altro.

Gli occhi arrossati e pieni di lacrime, le guance rosse e rigate, le vene del collo turgide, i pugni stretti e i muscoli in tensione.
Si alzarono in piedi mettendosi uno di fronte all'altro cercando di sostenere lo sguardo l'uno dell'altro a vicenda.
-Io non sono stato e tu?- disse Kangin con aria di sfida fissando l'altro dall'alto in basso.
-Nemmeno io...- rispose severo Leeteuk.
-Chi mente?- sibilarono entrambi sputando quelle parole come veleno.


 


Continua...

 



 

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.


Angolo Dell'autrice: Ciao a tutti!
Aish, scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto alcuni problemi personali...
Ben tornati con il settimo capitolo.
Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
Direi che la situazione cade a scatafascio/?
Siamo in dirittura d'arrivo!
Buona lettura!
Ryiua





  
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