Anime & Manga > Twin Princess
Segui la storia  |       
Autore: Juls18    03/04/2015    6 recensioni
Il richiamo ad un'antica tradizione sconvolge il pianeta di Wonder. La regina del regno della Luna ha deciso, infatti, che a occuparsi dell'istruzione della sua giovane figlia Milky sarà una principessa reale, scelta appositamente per l'occasione, una "Principessa Istitutrice" appositamente scelta da un gruppo di sette saggi. Questa scelta porterà con se lo stravolgimento della vita di due principesse, di due regni, e di due famiglie reali. Chi otterrà il compito, poi, dovrà vivere per tre anni nel regno della Luna, a stretto contatto con la giovane principessa e anche con il principe Shade, erede al trono. Un posto ambito da molte principesse. Ma chi otterrà il compito, sarà preparato alle conseguenze che ciò comporterà? E soprattutto, alla fine dei tre anni, sarà solo la giovane principessa Milky ad avere imparato, o anche la sua istitutrice?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Milky, Nuovo Personaggio, Regina Maria, Rein, Shade
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2

 

Da quando Moon Maria era ritornata dalla riunione con i sette saggi dei regni di Wonder, qualcosa era cambiato. Shade aveva percepito che qualcosa di spiacevole doveva essere successo, e la cosa lo stava preoccupando. Tuttavia aveva paura ad affrontare l’argomento con sua madre, soprattutto quando la donna gli aveva chiesto di fidarsi di lui, e Shade si fidava di lei. Ma vederla così agitata e nervosa lo stava veramente preoccupando. Sperava solo che la preoccupazione fosse dettata unicamente dalla preparazione della cerimonia, e non per qualche altro, oscuro, motivo. Per ora, l’unico compito che Shade si era prefissato di mantenere, era quello di tenere alto il morale della sorella, e cercare di distrarla il più possibile. Per quello quel giorno il principe aveva deciso di cancellare tutti i suoi impegni reali, cosa che aveva provocato un profondo turbamento nel cancelliere di corte.

-Vostra maestà… come sarebbe a dire cancellare ogni impegno?-

Aveva domandato l’uomo. Shade aveva alzato gli occhi al cielo

-Vuol dire, cancelliere, che oggi non parteciperò a nessun impegno di corte-

-Ma… c’è il consiglio con i ministri, e poi ci sono le udienze personali… ci sono molti nobili che desiderano parlare con voi oggi e…-

-E tu, sono sicuro, riuscirai a scusarti con loro per la mia assenza di oggi, come con i ministri-

-Ma, vostra altezza… cosa dovrei dire?-

Shade aveva fissato l’uomo, provando un po’ di pietà per lui. Sapeva che i ministri e i nobili lo avrebbe tempestato di domande per colpa della sua decisione.

-Dica loro che mia sorella oggi reclama la mia presenza. Le ho promesso di passare del tempo con lei. Sono certo che i ministri capiranno che non potevo ignorare una richiesta di aiuto di una principessa reale, le pare?-

Detto questo Shade era uscito dal suo studio, lasciando l’uomo a bocca aperta. Sapeva che il cancelliere gliel’avrebbe fatta pagare, ma ormai aveva preso la sua decisione. Oggi lui avrebbe passato tutta la giornata con sua sorella. Nessuno glielo poteva impedire.

 

 

Milky era nervosa, agitata, ma anche contenta. Era da molto tempo che lei e suo fratello non facevano un giro nella città che si trovava fuori dal palazzo. Milky sapeva che lo scopo di quella visita era di farla distrarre e non farle pensare all’imminente scelta della principessa che avrebbe avuto il compito di insegnarle tutto quello che c’era da sapere, tuttavia voleva godersi appieno quella giornata. Non capitava spesso che suo fratello rinunciasse ai suoi impegni per lei, e Milky aveva tutta l’intenzione di sfruttare quel pomeriggio. Appena la carrozza arrivò nella piazza principale, tutti gli abitanti si fermarono ad osservare. Non capitava spesso che la carrozza reale scendesse al villaggio, e tutti erano in attesa di sapere chi sarebbe sceso. Il primo a scendere fu Shade e quando gli abitanti videro il loro principe rimasero sbalorditi. Era da molto tempo che il principe non scendeva nel paese, ma la sua visita li riempiva di gioia. Poi, quando Shade porse la mano per aiutare un’altra persona a scendere dalla carrozza, gli abitanti rimasero ancora più sbalorditi nel vedere scendere la loro principessa. La principessa Milky veniva spesso nel villaggio, al contrario del fratello, ma vederli lì, insieme, provocò dei mormorii e delle grida di sorpresa. Quando Shade ebbe aiutato la sorella a scendere dalla carrozza, si voltò verso le persone del villaggio

-Abitanti del regno della Luna, scusate se abbiamo turbato la vostra giornata. Mia sorella ed io vogliamo solo passare una giornata tranquilla qui nel vostro villaggio. Spero che la cosa non vi disturbi-

Gli abitanti si aprirono in un caldo sorriso e si inchinarono ai loro principi.

-Che bel principe che abbiamo-

-Come siamo fortunati ad avere delle altezze reali come loro-

-Ci hanno chiesto scusa, loro, che sono i nostri principi! Come siamo fortunati-

Questi erano alcuni dei commenti che vennero dagli abitanti del villaggio. Milky sorrise sentendo quelle parole. Sapeva che il merito dell’amore che loro provavano per suo fratello era dettato dai modi cordiali e sinceri che Shade aveva con loro, e in quel momento si sentì orgogliosa del proprio fratello. Shade, vedendola così sorridente le domandò se andasse tutto bene. Milky annuì

-Si, tutto perfetto-

-Vogliamo iniziare il nostro pomeriggio?-

-Certo. Per prima cosa voglio andare a vedere quella vetrina!-

Milky si avviò decisa e sicura verso una vetrina, e Shade sorrise vedendo che si trattava di una pasticceria. Sua sorella era terribilmente golosa sin da piccola. Sapeva che a palazzo cercava sempre di contenersi e di non eccedere nel consumare i dolci, ma quel giorno avrebbe concesso qualsiasi desiderio a sua sorella.

-E dolci siano-

E Shade si avviò di corsa verso sua sorella. Non voleva certo rischiare che Milky prosciugasse le casse del tesoro dello stato per mangiare tutti quei dolci.

 

 

Nessuno poteva immaginare che dentro a quella buia e polverosa libreria, piena di volumi, alcuni anche molto rari, e soprattutto piena di polvere, vi si potesse incontrare una principessa di sangue reale. Il proprietario del negozio non aveva il minimo sospetto che la giovane donna che era entrata circa una mezz’ora prima, e che lui aveva scambiato per una studiosa o una accademica, fosse in realtà sua altezza reale la principessa Rein del regno del Sole. Se lo avesse saputo si sarebbe inchinato con rispetto, avrebbe offerto i suoi servigi alla giovane dama, e le avrebbe detto che avrebbe cercato lui i libri che le servivano, invitandola a tornare dopo nel negozio, perché passare una giornata in mezzo alla polvere non era una occupazione degna di una principessa. Ed era proprio per quello che Rein era andata là in incognito. Aveva messo addosso i vestiti più semplici che aveva, niente di appariscente, e, soprattutto, aveva lasciato a palazzo qualsiasi cosa che la potesse identificare come principessa. Aveva dovuto lottare con la guardia reale che la scortava

-Una principessa non dovrebbe andare in giro senza scorta-

-Non mi interessa capitano. Vogli solo passare un pomeriggio tranquillo a cercare dei libri che nella biblioteca del palazzo non ci sono-

-Comunque non potete andare in giro da sola, altezza-

Rein aveva alzato gli occhi al cielo, esasperata. Alla fine aveva raggiunto un compromesso con il capitano delle guardie. Alcuni uomini della scorta l’avevano accompagnata quasi al negozio, ma poi l’avevano lasciata andare da sola. Tuttavia si era deciso che almeno due uomini sorvegliassero la porta della libreria, per assicurarsi che nessun uomo sospetto vi entrasse e potesse aggredire o ferire la principessa. Rein non aveva conquistato la libertà che tanto desiderava, ma almeno poteva stare nel negozio in santa pace da sola, in mezzo ai suoi amati libri. Era talmente concentrata nella sua ricerca di preziosi e antichi volumi, che non si rese conto che la porta del negozio si era aperta, e che il negoziante aveva fatto un salto dalla sedia non appena aveva visto chi era l’uomo che era entrato nel negozio. Non si era resa conto di niente, talmente era presa dalla lettura di un antico codice, si riscosse solo quando si sentì afferrata bruscamente per un braccio.

-Ma cosa…-

-Signorina, dovete uscire immediatamente-

Rein aveva fissato l’uomo, non capendo cosa stesse succedendo.

-Per quale motivo, scusi? Non sto facendo niente di male-

L’uomo l’afferrò più strettamente e iniziò a spingerla verso la porta del negozio

-Signorina, sono desolato, ma il negozio per lei ora è chiuso. Non può pensare di disturbare la visita di…-

-Mi vuole lasciare? Mi sta facendo male…-

Rein cercò di liberarsi dalla stretta dell’uomo, quando una voce alla loro spalle li fece bloccare

-Non c’è bisogno che mandi via questa ragazza. Io mi fermo solo per alcuni minuti-

Il librario si voltò verso l’uomo che aveva appena parlato, e liberò Rein dalla stretta

-Vostra altezza, non posso permettere che una persona come voi si mischi con umile gente senza estrazione sociale-

Rein lo guardò in cagnesco.

“Se solo sapessi chi sono…”

Si ritrovò a pensare Rein, spazientita.

-Vi ribadisco che non è necessaria come cosa. Dopotutto sono certo che questa signori… ma principessa Rein, siete voi?-

Rein sentendosi riconosciuta, si voltò verso l’uomo che era entrato, pronta a trovarsi davanti un nobilotto qualunque, invece si perse in due occhi blu penetranti che riconobbe all’istante

-Shade…-

-Rein!-

I due si guardarono, senza sapere cosa fare. Il libraio, sentendo il nome della ragazza, si inchinò profondamente

-Avete detto… oh cielo, non vi avevo riconosciuta. Vostra altezza, perdonatemi. Se solo avessi saputo… E perdonatemi per avervi strattonato… sono imperdonabile-

L’uomo si prostrò quasi a terra per la mortificazione.

-Non vi preoccupate, avevo fatto in modo che nessuno mi potesse riconoscere-

Il sorriso di Rein sembrò calmare l’uomo. Intanto Shade non aveva staccato gli occhi di dosso dalla ragazza

-Rein,,, che cosa ci fai qua? E perché sei in incognito?-

Rein arrossì leggermente

-Scusa, so che una principessa che va in un altro regno dovrebbe presentarsi a corte ma… io cercavo solo alcuni libri e… il regno della Luna è il più fornito se si tratta di libri rari. Io non stavo facendo niente di male…-

Shade la fissò, e solo allora si accorse che Rein stava stringendo tra le mani alcuni volumi. Il principe si avvicinò a lei e le prese i libri

-Permettimi…-

Poi si voltò verso il proprietario del negozio

-Pagherò io per questi libri-

-No Shade, ti prego…-

Ma Shade alzò una mano fermando qualsiasi protesta da parte di Rein

-È un mio dovere Rein. Ho disturbato la tua ricerca, e questo è il minimo che io possa fare-

Rein non protestò più, perché sapeva che quando Shade metteva in mezzo l’onore, non c’era niente che potesse fargli cambiare idea. Il libraio intanto prese i libri che il principe gli porgeva e li incartò diligentemente. Poi li passò alla principessa Rein, che lo ringraziò con un sorriso. I tre poi rimasero fermi l’uno davanti all’altro, indecisi sul da farsi. Sentendo che le guance le stavano diventando rosse, Rein fece un piccolo inchino a Shade

-Grazie infinite per i libri. Non saprò mai come sdebitarmi-

-Piacere mio, principessa-

-Buona giornata principe Shade-

Detto questo, si girò velocemente, e uscì alla luce del sole. Non appena la videro uscire, gli uomini della guardia reale scattarono subito pronti. Rein si stava avvicinando veloce ai suoi uomini, con l’unico pensiero di allontanarsi il più velocemente possibile dal regno della Luna, quando si sentì chiamare

-Principessa Rein-

Rein si fermò di colpo. Intanto, qualche passante che stava camminando, si fermò curioso ad osservare.

-Principe Shade-

Rein si voltò verso il ragazzo.

-Mi stavo chiedendo… non gradireste una tazza di thè?-

Rein guardò un attimo dietro le sue spalle, e scorse gli uomini della sua scorta che subito si avvicinarono alla loro principessa, facendole da scudo. Il capitano della guardie si avvicinò immediatamente e si parò di fronte a lei

-Mi dispiace signore, ma devo riportare subito la principessa nel regno del Sole-

Shade fissò l’uomo e poi fissò Rein.

-Certo, capisco. Perdonatemi principessa, non volevo importunarvi-

Rein si fece avanti, e passò il pacco che conteneva i libri al capitano della guardia

-Capitano, reggetemi questi per favore. E vi prego, cercate di mostrare un po’ più di rispetto verso sua altezza il principe Shade del regno della Luna-

L’uomo, preso alla sprovvista, afferrò i libri. Poi fissò sbalordito l’uomo che gli stava di fronte, e alla fine si inchinò. Vedendo il loro capitano inchinarsi, anche le altre guardie lo fecero. Nel frattempo Rein si era avvicinata a Shade. Ora, attorno a loro, si era formato un gruppo di curiosi che stava guardando la scena senza perdersi niente. Già era un fatto eccezionale vedere i principi della Luna scendere nel loro villaggio, ma vedere anche una principessa straniera nello stesso giorno, era un evento da non perdere. Rein, vincendo la propria timidezza e il senso di imbarazzo che provava in quel momento, e cercando di non sentirsi addosso tutti gli sguardi degli abitanti del villaggio che erano attorno a lei, si inchinò a Shade

-Vi ringrazio per l’invito, principe Shade, ma con enorme rammarico sono costretta a rinunciare. Ho degli impegni che mi attendono nel mio regno e non posso fare tardi-

Anche Shade si inchinò a Rein

-Non vi preoccupate principessa, comprendo e accetto il vostro rifiuto. Spero però che tornerete presto a farci visita-

-Sarà un immenso piacere tronare da voi-

Dopo un ultimo inchino, Rein si voltò e si avviò verso gli uomini della sua scorta.

-Possiamo andare ora-

Il capitano annuì e fece cenno alle guardie di muoversi. Il gruppo si mise in marcia e dopo poco tempo scomparve alla vista. Shade era rimasto fermo impalato ad osservarli andare via. Non si sarebbe mai aspettato di vedere Rein lì quel giorno, in incognito per giunta. L’aveva riconosciuta subito anche se era da molto tempo che non la vedeva, e di certo non se la sarebbe mai aspettata di incontrare in una delle librerie di libri antichi più polverose che ci fossero in tutta Wonder. Eppure, stranamente, vederla lì era come se fosse stata la cosa più naturale.

-È veramente bellissima…-

Shade si voltò bruscamente. Era talmente preso dai suoi pensieri che non aveva sentito arrivare sua sorella.

-Di chi stai parlando?-

Milky lo guardò con un sorriso sarcastico sul volto, un sorriso che Shade non era abituato a vedere sul volto della sorella.

-Sai perfettamente di chi sto parlando. Della principessa Rein-

-L’hai riconosciuta anche tu?-

Milky scosse il capo

-No, ma la voce si è sparsa in un attimo. Stavo guardando una vetrina di tessuti quando ho sentito una signora dire che la principessa Rein era qua e stava parlando con te. Così sono corsa subito a vedere e vi ho visti. Certo non assomigliava molto all’idea che mi ero fatta di lei-

Shade la guardò con uno sguardo scettico sul volto

-Che cosa intendi?-

-Non so, ho sempre sentito parlare di lei e della sorella come le “principesse meno principesche che ci siano in tutta Wonder” eppure…-

-Eppure?-

-Anche se era vestita con degli abiti semplici, si capiva che era una principessa. Il modo con cui ha zittito la sua guardia, come gli ho teso i libri, la sicurezza con cui ha fatto valere il suo ruolo e come ti ha parlato… lei si che è una vera principessa. Chissà se io sarò mai come lei-

Shade guardò sua sorella e scoppiò a ridere. Vedendo il fratello così, Milky divenne tutta rossa in viso

-Che c’è? Che cosa ho detto?-

Shade si avvicinò alla sorella e le passò una mano tra i capelli rosa, scompigliandoglieli un pochino.

-Shade!-

Urlò la sorella, indispettita. Shade le sorrise

-Principessa Milky, mi fate l’onore di prendere un thè in mia compagnia?-

Milky fissò il fratello come se fosse impazzito

-Shade… ma che ti succede?-

Ma suo fratello si incamminò lentamente, senza aggiungere niente altro. La rosa rimase ferma ad osservarlo, poi si decise a seguirlo

-Aspettami Shade, vengo con te-

E mentre lo raggiungeva di corsa, e gli afferrava la mano, si ripeté mentalmente che nonostante fossero fratelli certe volte proprio Shade non lo capiva. Ma alla fine, se suo fratello era di buon umore, lo era anche lei.

-Possiamo prendere anche dei dolcetti con il thè?-

 

 

Quando Rein arrivò a palazzo corse immediatamente nella sua stanza. Aveva il cuore a mille e si sentiva terribilmente scossa.  Era stata vista, era stata riconosciuta, era stata colta in flagrante. Poteva essere considerato una grave mancanza di rispetto per una principessa entrare di nascosto in un altro paese senza annunciare la sua presenza. Rischiava di compromettere i rapporti tra il suo paese e il regno della Luna. Certo, sapeva che niente di tutto questo sarebbe successo, ma se suo padre l’avesse scoperto… Rein non ci voleva nemmeno pensare. E poi, dopo che sua madre le aveva fatto promettere quella cosa… Rein voleva solo sprofondare e scomparire. Presa dalla frustrazione, prese il pacco di libri che aveva ancora in mano e lo scaraventò contro l’altra parte della stanza. In quel momento non le importava che quelli fossero libri rari e anche molto preziosi, per non parlare poi che si trattava di un regalo che le aveva fatto il principe Shade… ma come aveva potuto succederle una cosa simile? Non era la prima volta che Rein si recava di nascosto negli altri regni per acquistare dei libri rari. Ricordava ancora la prima volta che lo aveva fatto. Era stato difficile convincere le guardie reali a mantenere i segreto, soprattutto il capitano che era stato assegnato alla sua scorta personale, ma alla fine ci era riuscita, anche se aveva dovuto sfoderare una dose massiccia di sorrisi e la promessa di due vacanze di riposo. Tuttavia, alla fine, si era meritata la fiducia delle sua scorta, e fino ad ora avevano mantenuto il silenzio su tutte le sue uscite clandestine. Ma questa volta era diverso. Sapeva cosa sarebbe successo, il capitano glielo aveva detto.

-Devo avvisare i vostri genitori altezza. Questa volta non posso fare altrimenti-

E Rein stava aspettando la chiamata. L’attesa, tuttavia, fu lunga e angosciante. Trascorse più di ora prima che un leggere colpo alla porta la destasse dal suo torpore.

-Avanti…-

Disse con la voce incerta. Ad entrare fu sua madre. Rein non si aspettava di vedere lei ferma sulla sua soglia. Di solito la regina non entrava mai nella sua stanza, e vederla lì, fece uno strano effetto a Rein. Tuttavia, sebbene fosse scossa, si ricordò le sue buone maniere e agì

-Madre-

Disse la principessa inchinandosi. La regina Elsa rimase ferma sulla porta ad osservare la figlia. In quel momento Rein poteva apparire tutto tranne che una principessa. Aveva addosso un vestito molto semplice di colore blu, con qualche piccolo dettaglio bianco lungo i bordi delle maniche e sull’orlo della gonna. Una semplice fascia di tessuto sempre bianco le cingeva la vita sottile e i capelli erano raccolti in una semplice treccia che le ricadeva su una spalla. Tuttavia, anche se non indossava niente che potesse indicare chi lei fosse la sua presenza, il suo portamento, la sicurezza con cui aveva eseguito l’inchino la identificavano subito come principessa. Elsa si sentì tremendamente orgogliosa di sua figlia, ma anche terribilmente angosciata.

-Rein devo parlarti-

Le disse semplicemente. Elsa chiuse la porta e si avviò verso il centro della stanza. Rein le indicò che poteva sedersi su l’unica poltrona presente nella stanza.

-Immagino siate qui per un motivo ben preciso-

-Un motivo che tu sicuramente avrai già immaginato-

Rein annuì.

-Sei fortunata che il capitano Hayden abbia trovato me e non tuo padre. Ti rendi conto di quello che hai fatto? Sei uscita dal regno di nascosto, ti sei introdotta in un altro regno del pianeta, senza essere annunciata, senza una scorta adeguata e per che cosa… dei libri? Rein, ma cosa stavi pensando?-

-Tanto non capireste comunque. Perciò ditemi semplicemente la mia punizione-

-Punizione?-

-Non siete venuta qui per questo? Cosa devo fare, rimanere confinata nei miei appartamenti? Non presenziare agli eventi di corte?-

Elsa la fissò a bocca aperta.

-Pensi veramente che potrei mai metterti in punizione? Rein sono venuta qui per cercare di farti capire il tuo errore, non per punirti e basta-

-Allora madre potete risparmiarvelo. Non lo farò più e rimarrò per sempre confinata nelle mura di questo castello. Siete soddisfatta?-

-Figlia mia… mi odi così tanto?-

La domanda della regina portò con se un lungo momento di silenzio. Gli occhi di Rein fissarono quelli della madre.

-Odiarvi? Io non vi odio-

-E allora cosa ti sta succedendo figlia mia? Ti prego, tesoro mio, parla con me-

Per Rein quella fu la goccia che le fece rovesciare il vaso.

-Parlare? Voi volete parlare con me?-

Elsa si alzò e si avvicinò alla figlia

-Si voglio parlare e ascoltarti e capirti. Da quando ci siamo affrontate l’altro giorno… io voglio capire cosa ti sta succedendo Rein. Cosa ti fa credere che noi preferiamo tua sorella a te, cosa non ti fa sentire una principessa all’altezza, cosa…-

-Volete veramente sapere cosa penso? Ne siete sicura?-

-Rein…-

-Vi siete mai sentita indesiderata madre? Io mi sento così tutti i giorni. Vengo chiamata solo se proprio non si può fare altrimenti, o se Fine non è disponibile. Ho passato intere giornate chiusa in biblioteca senza che nessuno di voi si accorgesse della mia mancanza agli eventi di corte o a pranzo. Durante le cerimonie ufficiali io vengo relegata ad un ruolo inferiore ogni singola volta. Mai una volta sono stata invitata a partecipare ad un consiglio di stato, al contrario di mia sorella, nonostante io conosca ogni singolo membro del consiglio, ogni ruolo e carica e conosca abbastanza bene come viene governato questo regno. Io sono la principessa inferiore, colei che fa presenza e basta. Aspetterete di fidanzarmi con qualcuno che riterrete degno e possa essere adatto a me e mi spedirete da qualche parte nel regno. Non è così?-

-Rein non dire questo…-

-NON E’ COSI’?-

Elsa distolse un attimo lo sguardo da quello di sua figlia.

-Sapete perché vado di nascosto negli altri regni? Certo, la ragione principale è quella di potere trovare volumi antichi o rari, o semplicemente libri che volevo leggere da molto tempo ma… la verità è che le volte in cui vado via io mi sento libera. Mi sento finalmente me stessa, senza costrizioni o impedimenti. Non sono più una principessa, sono soltanto Rein. È l’unico momento in cui mi sento una persona vera-

Elsa guardò sua figlia e fu sconvolta nel vedere delle lacrime scendere copiose dai suoi grandi occhi azzurri. Ma la cosa che più la sconvolse, fu rivedere quel dolore così profondo che attanagliava sua figlia. La regina fece per avvicinarsi a lei, una mano protesa verso la sua guancia, ma Rein fece un passo indietro veloce. Tra di loro rimase solo la mano protesa di Elsa.

-Scusatemi madre. Ho bisogno di andare fuori-

E Rein fuggì via dalla sua camera e da sua madre. E Elsa rimase là, ferma, con la mano protesa verso il vuoto.

 

 

La giornata con Milky passò fin troppo velocemente. La notte calò presto sul regno, e il pomeriggio di svago che le altezze reali si erano prese finì.

-Non è giusto… avrei voluto stare ancora fuori a divertirmi con te Shade-

-Ci aspettano al castello. E poi dobbiamo cenare con nostra madre, lo sai-

Milky annuì.

-Lo so, certo. Tuttavia è un peccato che la giornata sia già finita. Dovremmo rifarlo più spesso Shade. Ormai passiamo sempre meno tempo insieme-

Shade fissò sua sorella seduta di fronte a lui nella carrozza. Purtroppo doveva ammettere che Milky aveva ragione. Una volta gli era più facile liberarsi degli impegni di corte e sgattaiolare nella camera della sorella per giocare con lei, o semplicemente per leggerle una storia. Ma una volta non aveva così tanti impegni, sua madre si occupava principalmente lei delle questioni del regno. Ma ora era compito di Shade occuparsene, dopotutto era lui il principe ereditario, e un giorno sarebbe stato incoronato re. Doveva prendere coscienza appieno del suo ruolo e dei suoi compiti e soprattutto dei suoi doveri. Ma doveva ammettere che una giornata di svago con Milky gli aveva fatto bene

-Vedrò di organizzare qualcosa ancora da fare insieme-

Gli occhi blu di Milky si illuminarono

-Davvero?-

-Certo!-

-Me lo prometti?-

Shade sorrise

-Te lo prometto-

Non appena la carrozza si fu fermata davanti all’ingresso del palazzo, un paggio corse ad aprirne lo sportello. Non appena Shade scese, fu stupito di vedere ferma sulla porta del castello sua madre. Aiutata anche Milky a scendere, Shade si diresse veloce verso Moon Maria

-Madre che cosa è successo?-

Moon Maria lanciò uno sguardo strano al figlio, uno sguardo che Shade non seppe decifrare.

-Madre, ci avete aspettato? Non abbiamo fatto troppo tardi, vero?-

Milky aveva raggiunto i suoi familiare, e ora tutti e tre si trovavano fermi nell’ingresso del palazzo. Moon Maria sorrise alla figlia

-No Milky, non siete in ritardo. Sono solo venuta ad accogliervi sulla porta. È tanto strano che una madre voglia dare il bentornato ai propri figli?-

Milky ridacchiò mentre si avvicinava a sua madre e l’abbracciava

-No, non è strano, solo insolito direi-

Moon Maira passò una mano tra i capelli della figlia

-È andata bene la giornata?-

-Si mamma, è stata perfetta. Abbiamo fatto un sacco di cose, e ho anche mangiato un sacco di dolci buonissimi, poi Shade mi ha portato a vedere un immenso campo pieno di fiori e…-

Moon Maria alzò una mano per placare il fiume di parole di sua figlia

-Mi racconterai tutto quanto a cena, va bene? Ora sarà meglio che tu ti vada a fare un bagno caldo. Credo che sia il finale perfetto per la tua giornata perfetta, non trovi?-

Milky annuì,

-Certo mamma, è un’idea meravigliosa! Ci vediamo dopo a cena-

Poi rapida, si precipitò dentro al palazzo, diretta verso le sue stanze. Una volta rimasti soli, Moon Maria si girò verso il figlio, di nuovo con quello sguardo negli occhi che Shade non sapeva decifrare.

-Madre cosa…-

-È vero che hai visto la principessa Rein oggi?-

La domanda stupì il ragazzo. Possibile che la voce fosse già arrivata a palazzo?

-Come fate voi già a…-

-Shade, rispondimi, ti prego!-

Shade rimase fermo a fissare sua madre.

-Si, è vero. L’ho incontrata per caso e…-

-Aspetta, non dirmi più niente. Andiamo nel tuo studio a parlare-

Detto questo Moon Maria si girò e si incamminò veloce verso lo studio privato del figlio. Shade rimase fermo qualche secondo, prima di affrettarsi dietro di lei. Non appena raggiunsero la stanza, Moon Maria volle sapere tutto dell’incontro, e Shade lo fece. Le raccontò di come fosse entrato per caso in quel negozio

-Sapevo che lì avrei potuto trovare un libro che cercavo da tempo. Volevo saperne di più sul regno di Urion III e sulla sua politica economica e lì speravo di trovare quello che cercavo, e lei era là-

Poi le raccontò di quello che era successo dentro al negozio e subito dopo, quando l’aveva seguita fuori e l’aveva chiamata

-So che non avrei dovuto. Una principessa reale che viene non annunciata può essere una cosa grave ma… conosco Rein dam molti anni ormai e… non so nemmeno io perché l’ho seguita-

Moon Maria rimase ferma ad osservare il figlio

-Non hai fatto niente di male, Shade. Non ti sto biasimando per questo-

Shade fissò sua madre, sorpreso

-Allora cosa…-

-So che la principessa Rein doveva avere dei validi motivi per venire qui in incognito, forse voleva solo passare un pomeriggio lontana da tutto questo-

Disse la regina, indicando con una mano il palazzo attorno a se

-Allora perché la notizia vi ha sconvolto tanto?-

-Prima di dirtelo, c’è altro che devo sapere? È successo niente altro che riguardi te o la principessa?-

Shade scosse la testa.

-No, non è successo niente. Ci saremmo parlati neanche per cinque minuti. È andata via subito, credo fosse imbarazzata per il nostro incontro. E la capisco, dopotutto lo ero anche io-

-Bene, questo è importante e…-

-Anche se una cosa dopo è successa!-

Moon Maria si bloccò di colpo.

-Ma non è rilevante madre, è solo una cosa che mi ha detto Milky, non credo vi possa interessare-

-Shade… cosa ti ha detto tua sorella?-

-Una cosa riguardo a Rein. Mi ha detto che anche se era vestita con abiti semplici aveva capito subito che era una principessa. Per come si muoveva, per come si comportava, per la sua sicurezza… era indubbiamente una principessa, e Milky spera un giorno di assomigliare a lei, nel portamento intendo-

Moon Maria sbiancò sentendo quelle parole. Afferrò con decisione il braccio del figlio

-Shade, Milky e Rein si sono parlate? Hanno avuto modo di interagire?-

Shade scosse il capo

-No madre, non hanno parlato. Milky era arrivata ma non si è avvicinata e penso che Rein non l’abbia riconosciuta. Dopotutto sono anni che non si vedono, e Milky è molto cambiata-

Moon Maria sospirò di sollievo

-Meglio così. Ora mi sento molto più tranquilla-

Shade, tuttavia, rimase fermo a fissare sua madre, perplesso. Perché sua madre si stava comportando in quel modo?

-Madre, cosa sta succedendo? Perché tutte queste domande?-

La regina distolse lo sguardo dal figlio, e lo posò sul ritratto del padre.

-Non posso dirtelo Shade…-

-Ma madre!-

-Mi dispiace figliolo, ma non posso. Il giuramento del silenzio che ho fatto al consiglio dei sette saggi mi impone di non rivelarti niente di quello che è accaduto e di quello che so. Ti prego di rispettare questo vincolo-

Shade si inchinò, in segno di sottomissione alla madre

-Perdonatemi madre, non sapevo che un giuramento vi impedisse di poterne parlare-

La donna si avvicinò al figlio

-Lo sai, assomigli ogni giorno di più a tuo padre. Anche lui era sempre così cerimonioso con me, nonostante fossimo innamorati e sposati-

Shade fu stupito di sentire quelle parole. Non era da lei parlare di re Skyler, il ricordo della sua morte ancora le faceva male.

-Madre…-

Moon Maira sorrise al figlio

-Non ti preoccupare Shade. Sono solo una madre preoccupata per i propri figli-

-Ma…-

-Shade, credo che anche a te convenga andare a fare un bagno prima di cena. Vedrai che ti farà stare meglio-

Shade capì che sua madre lo stava congedando. Fece un rapido inchino e poi si avviò verso la porta. Tuttavia, prima di uscire si voltò, preoccupato. Cosa gli stava nascondendo sua madre?

Dopo che Shade se ne fu andato la donna si sedette su una delle sedie dello studio.  Era sconvolta. Da quando aveva saputo i nomi delle principesse che avrebbero gareggiato per il ruolo di principessa istitutrice, sapeva che i problemi erano solo all’inizio. E l’incontro tra Shade e la principessa Rein di quel giorno le aveva provocato un profondo turbamento. Una principessa di sangue reale che fuggiva di nascosto dal suo paese e si introduceva in un altro regno per andare a cercare dei libri rari. Una principessa che anche se camuffata per non farsi riconoscere sprigionava comunque un’aura di autorevolezza e di sicurezza degno di una principessa. Una principessa che sua figlia aveva preso a modello, desiderando di diventare un giorno come lei, una principessa che non avrebbe partecipato alla selezione. Come poteva tutto essersi complicato così all’improvviso?

 

 

 

********************************************************************************

Ciao a tutti!

Eccomi tornata e devo dirvi una cosa: grazie mille di cuore!! Non credevo che questa storia potesse piacervi, ma avete letto il primo capitolo così in tanti e anche le recensioni… grazie mille di cuore!

Questo capitolo è incentrato principalmente su i diversi rapporti familiari tra genitori e figli. Volevo far vedere la differenza tra Elsa e Moon Maria, e su come trattano i figli e il diverso rapporto che hanno. Spero di esserci riuscita.

Dal prossimo capitolo la storia entrerà più nel vivo. La tanto attesa cerimonia di selezione avverrà, e chi può dire che cosa capiterà? L’unico modo per saperlo, ovviamente, è continuare a seguirla. Vi aspetto, e, come sempre, grazie a chi legge, a chi ha inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate, e se vi va, lasciate una recensione!

Un bacio, ci vediamo presto

Juls

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Twin Princess / Vai alla pagina dell'autore: Juls18