Capitolo 2
Da quando Moon Maria era ritornata dalla riunione con
i sette saggi dei regni di Wonder, qualcosa era cambiato. Shade aveva percepito
che qualcosa di spiacevole doveva essere successo, e la cosa lo stava preoccupando.
Tuttavia aveva paura ad affrontare l’argomento con sua madre, soprattutto quando
la donna gli aveva chiesto di fidarsi di lui, e Shade si fidava di lei. Ma
vederla così agitata e nervosa lo stava veramente preoccupando. Sperava solo
che la preoccupazione fosse dettata unicamente dalla preparazione della
cerimonia, e non per qualche altro, oscuro, motivo. Per ora, l’unico compito
che Shade si era prefissato di mantenere, era quello di tenere alto il morale
della sorella, e cercare di distrarla il più possibile. Per quello quel giorno
il principe aveva deciso di cancellare tutti i suoi impegni reali, cosa che
aveva provocato un profondo turbamento nel cancelliere di corte.
-Vostra maestà… come sarebbe a dire cancellare ogni
impegno?-
Aveva domandato l’uomo. Shade aveva alzato gli occhi
al cielo
-Vuol dire, cancelliere, che oggi non parteciperò a
nessun impegno di corte-
-Ma… c’è il consiglio con i ministri, e poi ci sono le
udienze personali… ci sono molti nobili che desiderano parlare con voi oggi e…-
-E tu, sono sicuro, riuscirai a scusarti con loro per
la mia assenza di oggi, come con i ministri-
-Ma, vostra altezza… cosa dovrei dire?-
Shade aveva fissato l’uomo, provando un po’ di pietà
per lui. Sapeva che i ministri e i nobili lo avrebbe tempestato di domande per
colpa della sua decisione.
-Dica loro che mia sorella oggi reclama la mia
presenza. Le ho promesso di passare del tempo con lei. Sono certo che i
ministri capiranno che non potevo ignorare una richiesta di aiuto di una
principessa reale, le pare?-
Detto questo Shade era uscito dal suo studio,
lasciando l’uomo a bocca aperta. Sapeva che il cancelliere gliel’avrebbe fatta
pagare, ma ormai aveva preso la sua decisione. Oggi lui avrebbe passato tutta
la giornata con sua sorella. Nessuno glielo poteva impedire.
Milky era nervosa, agitata, ma anche contenta. Era da
molto tempo che lei e suo fratello non facevano un giro nella città che si
trovava fuori dal palazzo. Milky sapeva che lo scopo di quella visita era di
farla distrarre e non farle pensare all’imminente scelta della principessa che
avrebbe avuto il compito di insegnarle tutto quello che c’era da sapere,
tuttavia voleva godersi appieno quella giornata. Non capitava spesso che suo
fratello rinunciasse ai suoi impegni per lei, e Milky aveva tutta l’intenzione
di sfruttare quel pomeriggio. Appena la carrozza arrivò nella piazza
principale, tutti gli abitanti si fermarono ad osservare. Non capitava spesso
che la carrozza reale scendesse al villaggio, e tutti erano in attesa di sapere
chi sarebbe sceso. Il primo a scendere fu Shade e quando gli abitanti videro il
loro principe rimasero sbalorditi. Era da molto tempo che il principe non
scendeva nel paese, ma la sua visita li riempiva di gioia. Poi, quando Shade
porse la mano per aiutare un’altra persona a scendere dalla carrozza, gli
abitanti rimasero ancora più sbalorditi nel vedere scendere la loro
principessa. La principessa Milky veniva spesso nel villaggio, al contrario del
fratello, ma vederli lì, insieme, provocò dei mormorii e delle grida di
sorpresa. Quando Shade ebbe aiutato la sorella a scendere dalla carrozza, si
voltò verso le persone del villaggio
-Abitanti del regno della
Luna, scusate se abbiamo turbato la vostra giornata. Mia sorella ed io vogliamo
solo passare una giornata tranquilla qui nel vostro villaggio. Spero che la
cosa non vi disturbi-
Gli abitanti si aprirono
in un caldo sorriso e si inchinarono ai loro principi.
-Che bel principe che
abbiamo-
-Come siamo fortunati ad
avere delle altezze reali come loro-
-Ci hanno chiesto scusa,
loro, che sono i nostri principi! Come siamo fortunati-
Questi erano alcuni dei
commenti che vennero dagli abitanti del villaggio. Milky sorrise sentendo quelle
parole. Sapeva che il merito dell’amore che loro provavano per suo fratello era
dettato dai modi cordiali e sinceri che Shade aveva con loro, e in quel momento
si sentì orgogliosa del proprio fratello. Shade, vedendola così sorridente le
domandò se andasse tutto bene. Milky annuì
-Si, tutto perfetto-
-Vogliamo iniziare il
nostro pomeriggio?-
-Certo. Per prima cosa
voglio andare a vedere quella vetrina!-
Milky si avviò decisa e
sicura verso una vetrina, e Shade sorrise vedendo che si trattava di una
pasticceria. Sua sorella era terribilmente golosa sin da piccola. Sapeva che a
palazzo cercava sempre di contenersi e di non eccedere nel consumare i dolci,
ma quel giorno avrebbe concesso qualsiasi desiderio a sua sorella.
-E dolci siano-
E Shade si avviò di corsa
verso sua sorella. Non voleva certo rischiare che Milky prosciugasse le casse
del tesoro dello stato per mangiare tutti quei dolci.
Nessuno poteva immaginare
che dentro a quella buia e polverosa libreria, piena di volumi, alcuni anche
molto rari, e soprattutto piena di polvere, vi si potesse incontrare una
principessa di sangue reale. Il proprietario del negozio non aveva il minimo
sospetto che la giovane donna che era entrata circa una mezz’ora prima, e che
lui aveva scambiato per una studiosa o una accademica, fosse in realtà sua
altezza reale la principessa Rein del regno del Sole.
Se lo avesse saputo si sarebbe inchinato con rispetto, avrebbe offerto i suoi
servigi alla giovane dama, e le avrebbe detto che avrebbe cercato lui i libri
che le servivano, invitandola a tornare dopo nel negozio, perché passare una giornata
in mezzo alla polvere non era una occupazione degna di una principessa. Ed era
proprio per quello che Rein era andata là in incognito. Aveva messo addosso i
vestiti più semplici che aveva, niente di appariscente, e, soprattutto, aveva
lasciato a palazzo qualsiasi cosa che la potesse identificare come principessa.
Aveva dovuto lottare con la guardia reale che la scortava
-Una principessa non
dovrebbe andare in giro senza scorta-
-Non mi interessa
capitano. Vogli solo passare un pomeriggio tranquillo a cercare dei libri che
nella biblioteca del palazzo non ci sono-
-Comunque non potete
andare in giro da sola, altezza-
Rein aveva alzato gli
occhi al cielo, esasperata. Alla fine aveva raggiunto un compromesso con il
capitano delle guardie. Alcuni uomini della scorta l’avevano accompagnata quasi
al negozio, ma poi l’avevano lasciata andare da sola. Tuttavia si era deciso
che almeno due uomini sorvegliassero la porta della libreria, per assicurarsi
che nessun uomo sospetto vi entrasse e potesse aggredire o ferire la
principessa. Rein non aveva conquistato la libertà che tanto desiderava, ma
almeno poteva stare nel negozio in santa pace da sola, in mezzo ai suoi amati
libri. Era talmente concentrata nella sua ricerca di preziosi e antichi volumi,
che non si rese conto che la porta del negozio si era aperta, e che il
negoziante aveva fatto un salto dalla sedia non appena aveva visto chi era
l’uomo che era entrato nel negozio. Non si era resa conto di niente, talmente
era presa dalla lettura di un antico codice, si riscosse solo quando si sentì
afferrata bruscamente per un braccio.
-Ma cosa…-
-Signorina, dovete uscire
immediatamente-
Rein aveva fissato
l’uomo, non capendo cosa stesse succedendo.
-Per quale motivo, scusi?
Non sto facendo niente di male-
L’uomo l’afferrò più
strettamente e iniziò a spingerla verso la porta del negozio
-Signorina, sono
desolato, ma il negozio per lei ora è chiuso. Non può pensare di disturbare la
visita di…-
-Mi vuole lasciare? Mi
sta facendo male…-
Rein cercò di liberarsi
dalla stretta dell’uomo, quando una voce alla loro spalle li fece bloccare
-Non c’è bisogno che
mandi via questa ragazza. Io mi fermo solo per alcuni minuti-
Il librario si voltò verso
l’uomo che aveva appena parlato, e liberò Rein dalla stretta
-Vostra altezza, non
posso permettere che una persona come voi si mischi con umile gente senza
estrazione sociale-
Rein lo guardò in
cagnesco.
“Se solo sapessi chi
sono…”
Si ritrovò a pensare Rein,
spazientita.
-Vi ribadisco che non è
necessaria come cosa. Dopotutto sono certo che questa signori… ma principessa
Rein, siete voi?-
Rein sentendosi
riconosciuta, si voltò verso l’uomo che era entrato, pronta a trovarsi davanti
un nobilotto qualunque, invece si perse in due occhi blu penetranti che
riconobbe all’istante
-Shade…-
-Rein!-
I due si guardarono,
senza sapere cosa fare. Il libraio, sentendo il nome della ragazza, si inchinò
profondamente
-Avete detto… oh cielo,
non vi avevo riconosciuta. Vostra altezza, perdonatemi. Se solo avessi saputo…
E perdonatemi per avervi strattonato… sono imperdonabile-
L’uomo si prostrò quasi a
terra per la mortificazione.
-Non vi preoccupate,
avevo fatto in modo che nessuno mi potesse riconoscere-
Il sorriso di Rein sembrò
calmare l’uomo. Intanto Shade non aveva staccato gli occhi di dosso dalla
ragazza
-Rein,,, che cosa ci fai
qua? E perché sei in incognito?-
Rein arrossì leggermente
-Scusa, so che una
principessa che va in un altro regno dovrebbe presentarsi a corte ma… io
cercavo solo alcuni libri e… il regno della Luna è il più fornito se si tratta
di libri rari. Io non stavo facendo niente di male…-
Shade la fissò, e solo
allora si accorse che Rein stava stringendo tra le mani alcuni volumi. Il
principe si avvicinò a lei e le prese i libri
-Permettimi…-
Poi si voltò verso il
proprietario del negozio
-Pagherò io per questi
libri-
-No Shade, ti prego…-
Ma Shade alzò una mano
fermando qualsiasi protesta da parte di Rein
-È un mio dovere Rein. Ho
disturbato la tua ricerca, e questo è il minimo che io possa fare-
Rein non protestò più,
perché sapeva che quando Shade metteva in mezzo l’onore, non c’era niente che
potesse fargli cambiare idea. Il libraio intanto prese i libri che il principe
gli porgeva e li incartò diligentemente. Poi li passò alla principessa Rein,
che lo ringraziò con un sorriso. I tre poi rimasero fermi l’uno davanti
all’altro, indecisi sul da farsi. Sentendo che le guance le stavano diventando
rosse, Rein fece un piccolo inchino a Shade
-Grazie infinite per i
libri. Non saprò mai come sdebitarmi-
-Piacere mio,
principessa-
-Buona giornata principe
Shade-
Detto questo, si girò
velocemente, e uscì alla luce del sole. Non appena la videro uscire, gli uomini
della guardia reale scattarono subito pronti. Rein si stava avvicinando veloce
ai suoi uomini, con l’unico pensiero di allontanarsi il più velocemente
possibile dal regno della Luna, quando si sentì chiamare
-Principessa Rein-
Rein si fermò di colpo.
Intanto, qualche passante che stava camminando, si fermò curioso ad osservare.
-Principe Shade-
Rein si voltò verso il
ragazzo.
-Mi stavo chiedendo… non
gradireste una tazza di thè?-
Rein guardò un attimo
dietro le sue spalle, e scorse gli uomini della sua scorta che subito si
avvicinarono alla loro principessa, facendole da scudo. Il capitano della
guardie si avvicinò immediatamente e si parò di fronte a lei
-Mi dispiace signore, ma
devo riportare subito la principessa nel regno del Sole-
Shade fissò l’uomo e poi
fissò Rein.
-Certo, capisco.
Perdonatemi principessa, non volevo importunarvi-
Rein si fece avanti, e
passò il pacco che conteneva i libri al capitano della guardia
-Capitano, reggetemi
questi per favore. E vi prego, cercate di mostrare un po’ più di rispetto verso
sua altezza il principe Shade del regno della Luna-
L’uomo, preso alla
sprovvista, afferrò i libri. Poi fissò sbalordito l’uomo che gli stava di
fronte, e alla fine si inchinò. Vedendo il loro capitano inchinarsi, anche le altre
guardie lo fecero. Nel frattempo Rein si era
avvicinata a Shade. Ora, attorno a loro, si era formato un gruppo di curiosi
che stava guardando la scena senza perdersi niente. Già era un fatto eccezionale
vedere i principi della Luna scendere nel loro villaggio, ma vedere anche una
principessa straniera nello stesso giorno, era un evento da non perdere. Rein, vincendo la propria timidezza e il senso di imbarazzo
che provava in quel momento, e cercando di non sentirsi addosso tutti gli
sguardi degli abitanti del villaggio che erano attorno a lei, si inchinò a Shade
-Vi ringrazio per
l’invito, principe Shade, ma con enorme rammarico sono costretta a rinunciare.
Ho degli impegni che mi attendono nel mio regno e non posso fare tardi-
Anche Shade si inchinò a
Rein
-Non vi preoccupate
principessa, comprendo e accetto il vostro rifiuto. Spero però che tornerete
presto a farci visita-
-Sarà un immenso piacere
tronare da voi-
Dopo un ultimo inchino, Rein
si voltò e si avviò verso gli uomini della sua scorta.
-Possiamo andare ora-
Il capitano annuì e fece
cenno alle guardie di muoversi. Il gruppo si mise in marcia e dopo poco tempo
scomparve alla vista. Shade era rimasto fermo impalato ad osservarli andare
via. Non si sarebbe mai aspettato di vedere Rein lì quel giorno, in incognito
per giunta. L’aveva riconosciuta subito anche se era da molto tempo che non la
vedeva, e di certo non se la sarebbe mai aspettata di incontrare in una delle librerie
di libri antichi più polverose che ci fossero in tutta Wonder.
Eppure, stranamente, vederla lì era come se fosse stata la cosa più naturale.
-È veramente bellissima…-
Shade si voltò bruscamente.
Era talmente preso dai suoi pensieri che non aveva sentito arrivare sua
sorella.
-Di chi stai parlando?-
Milky lo guardò con un
sorriso sarcastico sul volto, un sorriso che Shade non era abituato a vedere
sul volto della sorella.
-Sai perfettamente di chi
sto parlando. Della principessa Rein-
-L’hai riconosciuta anche
tu?-
Milky scosse il capo
-No, ma la voce si è
sparsa in un attimo. Stavo guardando una vetrina di tessuti quando ho sentito
una signora dire che la principessa Rein era qua e stava parlando con te. Così
sono corsa subito a vedere e vi ho visti. Certo non assomigliava molto all’idea
che mi ero fatta di lei-
Shade la guardò con uno
sguardo scettico sul volto
-Che cosa intendi?-
-Non so, ho sempre
sentito parlare di lei e della sorella come le “principesse meno principesche
che ci siano in tutta Wonder” eppure…-
-Eppure?-
-Anche se era vestita con
degli abiti semplici, si capiva che era una principessa. Il modo con cui ha zittito
la sua guardia, come gli ho teso i libri, la sicurezza con cui ha fatto valere
il suo ruolo e come ti ha parlato… lei si che è una vera principessa. Chissà se
io sarò mai come lei-
Shade guardò sua sorella
e scoppiò a ridere. Vedendo il fratello così, Milky divenne tutta rossa in viso
-Che c’è? Che cosa ho detto?-
Shade si avvicinò alla
sorella e le passò una mano tra i capelli rosa, scompigliandoglieli un pochino.
-Shade!-
Urlò la sorella,
indispettita. Shade le sorrise
-Principessa Milky, mi
fate l’onore di prendere un thè in mia compagnia?-
Milky fissò il fratello
come se fosse impazzito
-Shade… ma che ti
succede?-
Ma suo fratello si
incamminò lentamente, senza aggiungere niente altro. La rosa rimase ferma ad
osservarlo, poi si decise a seguirlo
-Aspettami Shade, vengo
con te-
E mentre lo raggiungeva
di corsa, e gli afferrava la mano, si ripeté mentalmente che nonostante fossero
fratelli certe volte proprio Shade non lo capiva. Ma alla fine, se suo fratello
era di buon umore, lo era anche lei.
-Possiamo prendere anche
dei dolcetti con il thè?-
Quando Rein arrivò a
palazzo corse immediatamente nella sua stanza. Aveva il cuore a mille e si
sentiva terribilmente scossa. Era stata
vista, era stata riconosciuta, era stata colta in flagrante. Poteva essere considerato
una grave mancanza di rispetto per una principessa entrare di nascosto in un
altro paese senza annunciare la sua presenza. Rischiava di compromettere i rapporti
tra il suo paese e il regno della Luna. Certo, sapeva che niente di tutto
questo sarebbe successo, ma se suo padre l’avesse scoperto… Rein non ci voleva
nemmeno pensare. E poi, dopo che sua madre le aveva fatto promettere quella
cosa… Rein voleva solo sprofondare e scomparire.
Presa dalla frustrazione, prese il pacco di libri che aveva ancora in mano e lo
scaraventò contro l’altra parte della stanza. In quel momento non le importava
che quelli fossero libri rari e anche molto preziosi, per non parlare poi che
si trattava di un regalo che le aveva fatto il principe Shade… ma come aveva
potuto succederle una cosa simile? Non era la prima volta che Rein si recava di
nascosto negli altri regni per acquistare dei libri rari. Ricordava ancora la
prima volta che lo aveva fatto. Era stato difficile convincere le guardie reali
a mantenere i segreto, soprattutto il capitano che era stato assegnato alla sua
scorta personale, ma alla fine ci era riuscita, anche se aveva dovuto sfoderare
una dose massiccia di sorrisi e la promessa di due vacanze di riposo. Tuttavia,
alla fine, si era meritata la fiducia delle sua scorta, e fino ad ora avevano
mantenuto il silenzio su tutte le sue uscite clandestine. Ma questa volta era
diverso. Sapeva cosa sarebbe successo, il capitano glielo aveva detto.
-Devo avvisare i vostri
genitori altezza. Questa volta non posso fare altrimenti-
E Rein stava aspettando
la chiamata. L’attesa, tuttavia, fu lunga e angosciante. Trascorse più di ora
prima che un leggere colpo alla porta la destasse dal suo torpore.
-Avanti…-
Disse con la voce
incerta. Ad entrare fu sua madre. Rein non si aspettava di vedere lei ferma
sulla sua soglia. Di solito la regina non entrava mai nella sua stanza, e
vederla lì, fece uno strano effetto a Rein. Tuttavia, sebbene fosse scossa, si
ricordò le sue buone maniere e agì
-Madre-
Disse la principessa inchinandosi.
La regina Elsa rimase ferma sulla porta ad osservare la figlia. In quel momento
Rein poteva apparire tutto tranne che una principessa. Aveva addosso un vestito
molto semplice di colore blu, con qualche piccolo dettaglio bianco lungo i bordi
delle maniche e sull’orlo della gonna. Una semplice fascia di tessuto sempre
bianco le cingeva la vita sottile e i capelli erano raccolti in una semplice
treccia che le ricadeva su una spalla. Tuttavia, anche se non indossava niente
che potesse indicare chi lei fosse la sua presenza, il suo portamento, la
sicurezza con cui aveva eseguito l’inchino la identificavano subito come
principessa. Elsa si sentì tremendamente orgogliosa di sua figlia, ma anche terribilmente
angosciata.
-Rein devo parlarti-
Le disse semplicemente.
Elsa chiuse la porta e si avviò verso il centro della stanza. Rein le indicò
che poteva sedersi su l’unica poltrona presente nella stanza.
-Immagino siate qui per
un motivo ben preciso-
-Un motivo che tu
sicuramente avrai già immaginato-
Rein annuì.
-Sei fortunata che il
capitano Hayden abbia trovato me e non tuo padre. Ti rendi conto di quello che
hai fatto? Sei uscita dal regno di nascosto, ti sei introdotta in un altro
regno del pianeta, senza essere annunciata, senza una scorta adeguata e per che
cosa… dei libri? Rein, ma cosa stavi pensando?-
-Tanto non capireste comunque.
Perciò ditemi semplicemente la mia punizione-
-Punizione?-
-Non siete venuta qui per
questo? Cosa devo fare, rimanere confinata nei miei appartamenti? Non
presenziare agli eventi di corte?-
Elsa la fissò a bocca
aperta.
-Pensi veramente che
potrei mai metterti in punizione? Rein sono venuta qui per cercare di farti
capire il tuo errore, non per punirti e basta-
-Allora madre potete
risparmiarvelo. Non lo farò più e rimarrò per sempre confinata nelle mura di
questo castello. Siete soddisfatta?-
-Figlia mia… mi odi così
tanto?-
La domanda della regina
portò con se un lungo momento di silenzio. Gli occhi di Rein fissarono quelli
della madre.
-Odiarvi? Io non vi odio-
-E allora cosa ti sta
succedendo figlia mia? Ti prego, tesoro mio, parla con me-
Per Rein quella fu la
goccia che le fece rovesciare il vaso.
-Parlare? Voi volete parlare
con me?-
Elsa si alzò e si
avvicinò alla figlia
-Si voglio parlare e
ascoltarti e capirti. Da quando ci siamo affrontate l’altro giorno… io voglio
capire cosa ti sta succedendo Rein. Cosa ti fa credere che noi preferiamo tua
sorella a te, cosa non ti fa sentire una principessa all’altezza, cosa…-
-Volete veramente sapere
cosa penso? Ne siete sicura?-
-Rein…-
-Vi siete mai sentita
indesiderata madre? Io mi sento così tutti i giorni. Vengo chiamata solo se
proprio non si può fare altrimenti, o se Fine non è disponibile. Ho passato
intere giornate chiusa in biblioteca senza che nessuno di voi si accorgesse
della mia mancanza agli eventi di corte o a pranzo. Durante le cerimonie
ufficiali io vengo relegata ad un ruolo inferiore ogni singola volta. Mai una volta
sono stata invitata a partecipare ad un consiglio di stato, al contrario di mia
sorella, nonostante io conosca ogni singolo membro del consiglio, ogni ruolo e
carica e conosca abbastanza bene come viene governato questo regno. Io sono la
principessa inferiore, colei che fa presenza e basta. Aspetterete di fidanzarmi
con qualcuno che riterrete degno e possa essere adatto a me e mi spedirete da qualche
parte nel regno. Non è così?-
-Rein
non dire questo…-
-NON E’ COSI’?-
Elsa distolse un attimo
lo sguardo da quello di sua figlia.
-Sapete perché vado di
nascosto negli altri regni? Certo, la ragione principale è quella di potere
trovare volumi antichi o rari, o semplicemente libri che volevo leggere da
molto tempo ma… la verità è che le volte in cui vado via io mi sento libera. Mi
sento finalmente me stessa, senza costrizioni o impedimenti. Non sono più una
principessa, sono soltanto Rein. È l’unico momento in
cui mi sento una persona vera-
Elsa guardò sua figlia e
fu sconvolta nel vedere delle lacrime scendere copiose dai suoi grandi occhi
azzurri. Ma la cosa che più la sconvolse, fu rivedere quel dolore così profondo
che attanagliava sua figlia. La regina fece per avvicinarsi a lei, una mano
protesa verso la sua guancia, ma Rein fece un passo
indietro veloce. Tra di loro rimase solo la mano protesa di Elsa.
-Scusatemi madre. Ho
bisogno di andare fuori-
E Rein fuggì via dalla
sua camera e da sua madre. E Elsa rimase là, ferma, con la mano protesa verso
il vuoto.
La giornata con Milky
passò fin troppo velocemente. La notte calò presto sul regno, e il pomeriggio
di svago che le altezze reali si erano prese finì.
-Non è giusto… avrei
voluto stare ancora fuori a divertirmi con te Shade-
-Ci aspettano al
castello. E poi dobbiamo cenare con nostra madre, lo sai-
Milky annuì.
-Lo so, certo. Tuttavia è
un peccato che la giornata sia già finita. Dovremmo rifarlo più spesso Shade.
Ormai passiamo sempre meno tempo insieme-
Shade fissò sua sorella
seduta di fronte a lui nella carrozza. Purtroppo doveva ammettere che Milky
aveva ragione. Una volta gli era più facile liberarsi degli impegni di corte e
sgattaiolare nella camera della sorella per giocare con lei, o semplicemente
per leggerle una storia. Ma una volta non aveva così tanti impegni, sua madre si
occupava principalmente lei delle questioni del regno. Ma ora era compito di
Shade occuparsene, dopotutto era lui il principe ereditario, e un giorno
sarebbe stato incoronato re. Doveva prendere coscienza appieno del suo ruolo e
dei suoi compiti e soprattutto dei suoi doveri. Ma doveva ammettere che una
giornata di svago con Milky gli aveva fatto bene
-Vedrò di organizzare
qualcosa ancora da fare insieme-
Gli occhi blu di Milky si
illuminarono
-Davvero?-
-Certo!-
-Me lo prometti?-
Shade sorrise
-Te lo prometto-
Non appena la carrozza si
fu fermata davanti all’ingresso del palazzo, un paggio corse ad aprirne lo sportello.
Non appena Shade scese, fu stupito di vedere ferma sulla porta del castello sua
madre. Aiutata anche Milky a scendere, Shade si diresse veloce verso Moon Maria
-Madre che cosa è
successo?-
Moon Maria lanciò uno sguardo
strano al figlio, uno sguardo che Shade non seppe decifrare.
-Madre, ci avete
aspettato? Non abbiamo fatto troppo tardi, vero?-
Milky aveva raggiunto i
suoi familiare, e ora tutti e tre si trovavano fermi nell’ingresso del palazzo.
Moon Maria sorrise alla figlia
-No Milky, non siete in
ritardo. Sono solo venuta ad accogliervi sulla porta. È tanto strano che una
madre voglia dare il bentornato ai propri figli?-
Milky ridacchiò mentre si
avvicinava a sua madre e l’abbracciava
-No, non è strano, solo
insolito direi-
Moon Maira passò una mano
tra i capelli della figlia
-È andata bene la
giornata?-
-Si mamma, è stata
perfetta. Abbiamo fatto un sacco di cose, e ho anche mangiato un sacco di dolci
buonissimi, poi Shade mi ha portato a vedere un immenso campo pieno di fiori
e…-
Moon Maria alzò una mano
per placare il fiume di parole di sua figlia
-Mi racconterai tutto
quanto a cena, va bene? Ora sarà meglio che tu ti vada a fare un bagno caldo.
Credo che sia il finale perfetto per la tua giornata perfetta, non trovi?-
Milky annuì,
-Certo mamma, è un’idea
meravigliosa! Ci vediamo dopo a cena-
Poi rapida, si precipitò
dentro al palazzo, diretta verso le sue stanze. Una volta rimasti soli, Moon
Maria si girò verso il figlio, di nuovo con quello sguardo negli occhi che
Shade non sapeva decifrare.
-Madre cosa…-
-È vero che hai visto la
principessa Rein oggi?-
La domanda stupì il
ragazzo. Possibile che la voce fosse già arrivata a palazzo?
-Come fate voi già a…-
-Shade, rispondimi, ti
prego!-
Shade rimase fermo a
fissare sua madre.
-Si, è vero. L’ho
incontrata per caso e…-
-Aspetta, non dirmi più
niente. Andiamo nel tuo studio a parlare-
Detto questo Moon Maria
si girò e si incamminò veloce verso lo studio privato del figlio. Shade rimase
fermo qualche secondo, prima di affrettarsi dietro di lei. Non appena
raggiunsero la stanza, Moon Maria volle sapere tutto dell’incontro, e Shade lo
fece. Le raccontò di come fosse entrato per caso in quel negozio
-Sapevo che lì avrei
potuto trovare un libro che cercavo da tempo. Volevo saperne di più sul regno
di Urion III e sulla sua politica economica e lì speravo di trovare quello che
cercavo, e lei era là-
Poi le raccontò di quello
che era successo dentro al negozio e subito dopo, quando l’aveva seguita fuori
e l’aveva chiamata
-So che non avrei dovuto.
Una principessa reale che viene non annunciata può essere una cosa grave ma…
conosco Rein dam molti anni ormai e… non so nemmeno
io perché l’ho seguita-
Moon Maria rimase ferma
ad osservare il figlio
-Non hai fatto niente di
male, Shade. Non ti sto biasimando per questo-
Shade fissò sua madre,
sorpreso
-Allora cosa…-
-So che la principessa Rein
doveva avere dei validi motivi per venire qui in incognito, forse voleva solo
passare un pomeriggio lontana da tutto questo-
Disse la regina, indicando
con una mano il palazzo attorno a se
-Allora perché la notizia
vi ha sconvolto tanto?-
-Prima di dirtelo, c’è
altro che devo sapere? È successo niente altro che riguardi te o la
principessa?-
Shade scosse la testa.
-No, non è successo
niente. Ci saremmo parlati neanche per cinque minuti. È andata via subito,
credo fosse imbarazzata per il nostro incontro. E la capisco, dopotutto lo ero
anche io-
-Bene, questo è
importante e…-
-Anche se una cosa dopo è
successa!-
Moon Maria si bloccò di
colpo.
-Ma non è rilevante
madre, è solo una cosa che mi ha detto Milky, non credo vi possa interessare-
-Shade… cosa ti ha detto
tua sorella?-
-Una cosa riguardo a
Rein. Mi ha detto che anche se era vestita con abiti semplici aveva capito
subito che era una principessa. Per come si muoveva, per come si comportava,
per la sua sicurezza… era indubbiamente una principessa, e Milky spera un
giorno di assomigliare a lei, nel portamento intendo-
Moon Maria sbiancò sentendo
quelle parole. Afferrò con decisione il braccio del figlio
-Shade, Milky e Rein si
sono parlate? Hanno avuto modo di interagire?-
Shade scosse il capo
-No madre, non hanno
parlato. Milky era arrivata ma non si è avvicinata e penso che Rein non l’abbia
riconosciuta. Dopotutto sono anni che non si vedono, e Milky è molto cambiata-
Moon Maria sospirò di sollievo
-Meglio così. Ora mi
sento molto più tranquilla-
Shade, tuttavia, rimase
fermo a fissare sua madre, perplesso. Perché sua madre si stava comportando in
quel modo?
-Madre, cosa sta
succedendo? Perché tutte queste domande?-
La regina distolse lo
sguardo dal figlio, e lo posò sul ritratto del padre.
-Non posso dirtelo
Shade…-
-Ma madre!-
-Mi dispiace figliolo, ma
non posso. Il giuramento del silenzio che ho fatto al consiglio dei sette saggi
mi impone di non rivelarti niente di quello che è accaduto e di quello che so.
Ti prego di rispettare questo vincolo-
Shade si inchinò, in
segno di sottomissione alla madre
-Perdonatemi madre, non
sapevo che un giuramento vi impedisse di poterne parlare-
La donna si avvicinò al
figlio
-Lo sai, assomigli ogni
giorno di più a tuo padre. Anche lui era sempre così cerimonioso con me, nonostante
fossimo innamorati e sposati-
Shade fu stupito di
sentire quelle parole. Non era da lei parlare di re Skyler, il ricordo della
sua morte ancora le faceva male.
-Madre…-
Moon Maira sorrise al
figlio
-Non ti preoccupare Shade.
Sono solo una madre preoccupata per i propri figli-
-Ma…-
-Shade, credo che anche a
te convenga andare a fare un bagno prima di cena. Vedrai che ti farà stare
meglio-
Shade capì che sua madre
lo stava congedando. Fece un rapido inchino e poi si avviò verso la porta.
Tuttavia, prima di uscire si voltò, preoccupato. Cosa gli stava nascondendo sua
madre?
Dopo che Shade se ne fu
andato la donna si sedette su una delle sedie dello studio. Era sconvolta. Da quando aveva saputo i nomi
delle principesse che avrebbero gareggiato per il ruolo di principessa
istitutrice, sapeva che i problemi erano solo all’inizio. E l’incontro tra
Shade e la principessa Rein di quel giorno le aveva provocato un profondo
turbamento. Una principessa di sangue reale che fuggiva di nascosto dal suo
paese e si introduceva in un altro regno per andare a cercare dei libri rari.
Una principessa che anche se camuffata per non farsi riconoscere sprigionava comunque
un’aura di autorevolezza e di sicurezza degno di una principessa. Una principessa
che sua figlia aveva preso a modello, desiderando di diventare un giorno come
lei, una principessa che non avrebbe partecipato alla selezione. Come poteva
tutto essersi complicato così all’improvviso?
********************************************************************************
Ciao a tutti!
Eccomi tornata e devo
dirvi una cosa: grazie mille di cuore!! Non credevo che questa storia potesse
piacervi, ma avete letto il primo capitolo così in tanti e anche le recensioni…
grazie mille di cuore!
Questo capitolo è
incentrato principalmente su i diversi rapporti familiari tra genitori e figli.
Volevo far vedere la differenza tra Elsa e Moon Maria, e su come trattano i
figli e il diverso rapporto che hanno. Spero di esserci riuscita.
Dal prossimo capitolo la
storia entrerà più nel vivo. La tanto attesa cerimonia di selezione avverrà, e
chi può dire che cosa capiterà? L’unico modo per saperlo, ovviamente, è
continuare a seguirla. Vi aspetto, e, come sempre, grazie a chi legge, a chi ha
inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate, e se vi va, lasciate
una recensione!
Un bacio, ci vediamo
presto
Juls