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Autore: Anonimadelirante    03/04/2015    1 recensioni
“Ci sono regole non scritte, quel tipo di regole che non ha bisogno di essere dette per concretizzarsi, che sono già lì, palpabili nell'aria – una di queste è che entrambi vogliono bene a Lydia e nessuno dei due ha intenzione di fare a meno del proprio passato.
Un'altra è il
silenzio.
Malia non ha bisogno di parole per comunicare e Stiles, ogni tanto, ha la facoltà di chiudere la bocca – sebbene questo capiti solo in casi estremi; Lydia è decisamente uno di quelli.”
[Lydia/Stiles/Malia | futur!fic]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jackson Whittemore, Lydia Martin, Malia Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Avvertimenti: Angst. Non so quanto, ma c'è. E un bel po' di ripetizioni e ritornelli e flussi di coscienza e dialettismi, ché è un piacere. Ecco, appunto.
Futur!fic, in cui Stiles e Malia sono sposati, come anche Lydia e Jackson. Pure Kira e Scott, che hanno una figlia, di nome Allison – perché multiparing!appenaaccennato è bello. Sostanzialmente Lydia/Stiles, Stiles/Malia, Scott/Kira, Lydia/Jackson, accenni alla Scallison, chi vuole intendere intenda.
Word Count: 1133 w.
Declaimer: nulla di mio, a parte la depressione. Quella sì, è tutta farina del mio sacco.
N/A: sì, provo un piacere masochistico a scrivere queste cose.
La scena madre, viene, un po' modificata, da uno dei tagli della mia prima short sul fandom, Al centro del letto. Così, tanto per autocitarmi.
Questo è un esperimento dei miei, un triangolo un po' sbilenco, decisamente scaleno.
— Ed è per La velocista galleggher girl della bottega dei 99 profumi. Tò *sorride maleficamente*, credevi che l'avessi piantata, eh.
Ti dirò di più, laragazzadidiamanti, siccome non sono convinta, ne sto scrivendo un altra. Sempre Stadalia, sì *ride come un'invasata*
(Piccolo #spam assolutamente non richiesto: passate dalla Sterek di Ibincompresa, ch'è una gioia per gli occhi)
— Il titolo poteva essere anche Cose che non cambieranno mai Stiles ama Malia, tanto uno vale l'altro, in questi titoli random. Però...

 




 

Però.


 


Stiles ama Malia, però—
Però.
Però, quando Lydia torna da New York per le feste, le labbra morbide che indugiano per un istante sulla sua guancia e gli augurano Buon Ringraziamento, Stiles sente sempre lo stomaco contorcersi e mettergli addosso quel vago senso di nausea che tanto gli era stato familiare, prima. (Prima di Malia, prima del Nogistune, prim—)
Prima.
Però, sente sempre quella sensazione di vuoto in mezzo al petto, come ci fosse qualcosa disbagliato nel modo che hanno lei e Jackson di tenersi per mano.
Malia se ne accorge – e lo sanno entrambi – ma, e questa dovrebbe essere la prova definitiva che condivideranno il centro del letto ancora per molto, molto, molto tempo, fa finta di nulla e intreccia le dita con quelle di lui.
Ci sono regole non scritte, quel tipo di regole che non ha bisogno di essere dette per concretizzarsi, che sono già lì, palpabili nell'aria – una di queste è che entrambi vogliono bene a Lydia e nessuno dei due ha intenzione di fare a meno del proprio passato.
Un'altra è il silenzio.
Malia non ha bisogno di parole per comunicare e Stiles, ogni tanto, ha la facoltà di chiudere la bocca – sebbene questo capiti solo in casi estremi; Lydia è decisamente uno di quelli.

 

***


Stiles ama Malia. Davvero.
Ama il suo tono di voce e quel suo modo passivo-aggressivo di fissare la gente dritta negli occhi. Ama le sue mani sicure, le dita che gli si impigliano fra i capelli, di notte. Ama sapere, con assoluta certezza e in ogni momento, che lei c'è.
Che ci sarà sempre – e, a discapito dei suoi istinti più bassi, delle sue gambe sempre pronte a scappare, delle battute inacidite che le scivolano fra le labbra quando sono in pericolo di morte, Stiles ne è certo. Ne è assolutamente certo. Perché Malia rispetta sempre le sue promesse.
Quindi sì, Stiles ama Malia – e, Dio!, la ama così tanto.
Però...
Però.
Malia mangia il gelato sgranocchiando prima il bordo del cono e poi facendo un boccone unico di tutti i gusti che ci ha appilato – si sporca sempre la maglia, esattamente come lui, e poi se ne frega perché va be', cosa vuoi che sia, è solo una macchietta.
Malia sorride il sorriso del bosco – libera e indomabile come il vento.
Però.
Per—
Ci sono cose che, Stiles ne è certo, non cambieranno mai, qualunque sia il modo di Malia di sorridere o di mangiare o di freddare la gente con quel suo modo spiazzante di mettere in luce quasi crudelmente le verità scomode.
Quella strana sensazione di vuoto che si impossessa di lui, la sera del ringraziamento, ad esempio. Quando apre la porta a Lydia – le sue dita pallide e bellissime intrecciate con quelle di Jackson, una fede a stringerle l'anulare.
Lydia, che torna tutti gli anni da New York, con il sorriso costruito che hanno le cose consumate, quando tutto è finito e non hanno più niente per andare avanti; eppure lo fanno.
Lydia, che saluta Malia con un abbraccio da femmine – di quelli che durano troppo e troppo poco – per poi girarsi verso di lui, i grandi occhi verdi che lo perlustrano con lo scetticismo di sempre, prima di mormorare un “Ti vedo bene” che sa di finzione, diplastica quasi, ad entrambi.
Ci sono cose che non cambieranno mai.
Come quello stupidissimo, insensato, senso di vuoto che gli dilaga nel petto, quando le sue labbra indugiano per un attimo sulle sue guance, e poi si allontanano troppo, troppoin fretta.
Oppure le loro mani che si sfiorano, mentre si scambiano i regali arretrati di tutte le feste che non hanno passato insieme, i mezzi sorrisi e le battute smorzate.
Vuoto. Stiles sa che è sbagliato, però...
Ci sono cose che non devono cambiare. Come la mano morbida di Malia che gli stringe il braccio, mentre i due, com'è che si chiamano adesso?, coniugi Whittermore li oltrepassano per salutare Scott e Kira e la piccola, ma quanto è cresciuta!, Allison.
Come quel contatto quasi casuale, con cui lo strappa ad al suo personale oblio fatto di labbra troppo carnose e sorrisi stentati e lo riporta in superficie, alla realtà – quella in cui Stiles ama Malia, e la ama davvero tanto.
Non è che Malia non sappia – ecco: sarebbe infinitamente più semplice che non sapesse; eppure non dice nulla.
Gli sorride piano, quel sorriso strano di cui Stiles è perdutamente innamorato, un po' incerto e poi ampio, gli occhi che lo rassicurano che no, neppure questo cambierà.
Fa scivolare le dita fredde fra le sue e non dice niente – il che è quanto meno strano, perché Malia è una Hale e porta racchiuso nei geni un bisogno impellente, vitale, di dire la sua, anche non interpellata; soprattutto quando non è un'opinione richiesta – e lo tira piano verso il salotto addobbato.
Forse è perché lo ama troppo, forse è perché il suo istinto da coyote mannaro sa che aprir bocca spezzerebbe quell'equilibrio così labile e così a lungo ricercato, che finalmente hanno trovato tutti e tre.
Qualunque sia il motivo, Stiles la ama, davvero, tantissimo – anche per questo.
Ci sono cose che non potranno cambiare mai; Malia è venuta a patti con questa realtà, e non sa neppure lei perché l'ha fatto.
Se l'ha fatto per sé stessa, per puro egoismo, perché senza Stiles sarebbe inutile, spezzata – vulnerabile; oppure se l'ha fatto per lui, che è il suo punto fisso e no, non può permettersi di vacillare, perché altrimenti cadrebbero entrambi. O, ancora, se è perché lo ama davvero così tanto da accettare quella scintilla smarrita, nelle sue iridi color miele, una volta l'anno. O perché forse, e solo forse, vuole bene a Lydia, sul serio, e sono amiche, e per il branco questo e altro. Chissà.
Non è neppure così sicura di volerlo sapere, a conti fatti.
Rimane comunque così, questa serata strana, in cui ringraziano di essere tutti insieme, anche se non vorrebbero farlo – nessuno prova ad annullare la cena, né a cambiare minimamente il programma. Tutto il branco – o ciò che ne rimane – a casa Stilinski, e poche storie; è giusto così.

 


Ci sono cose che non cambieranno mai, mai, mai e loro, di Beacon Hills, lo sanno.
Tra queste cose c'è Stiles che ama Malia, davvero, e non potrebbe fare a meno di lei, però...
Però—
Lydia.


(«Ti piace New York, Lydia?»)

Però....


(«Sì, dovreste venirci a trovare, qualche volta, tu e Malia.»
«Ma certo.»
Sanno entrambi che né Stiles né Malia andranno mai a bussare alla loro porta.)


Malia.


(«Allora siamo d'accordo, eh.»
«Promesso.»
Una risatina che suggella quel patto silenzioso per cui, sì, sono d'accordo, non andrannomai, mai, mai a trovarli.)


Però.

 

 

  
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