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Autore: Sibilla9    03/04/2015    1 recensioni
Si riprende dall'inizio di Thor the dark world.
Loki è stato imprigionato ad Asgard, dopo i fatti di New York, e a causa delle sue malefatte viene attaccato in cella da un gruppo di estremisti che feriranno in modo abbastanza grave il principe.
Odino e Thor avranno pietà di lui e chiederanno che venga curato.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si tratta di una piccola What if ?
Riprende da quando Loki è stato incarcerato ad Asgard di ritorno dai fatti di New York.






Sanguemisto


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"Appari come il fiore innocente,ma sii la serpe che si nasconde sotto."
Lady Macbeth




<< Principe Loki… Principe.>>
<< Nella camera di guarigione ! >> udii una voce che mi ricordava quella di Thor ma non potevo esserne sicuro, tutto era concentrato sulla maledetta sofferenza che pativo.
Sentivo che mi trasportavano con una sorta di barella protettiva da una parte all’altra del palazzo intanto che il mio odio per gli asgardiani aumentava sempre di più.
Gli occhi mi bruciavano e non riuscivo ad aprirli per quanto dolore patissi. Tenevo le mani congiunte sul viso in una smorfia dolorante senza emettere un solo fiato.
Non avevo mai patito tanta sofferenza fisica in tutta la mia longeva esistenza. Attaccare un dio ! 
La luce perpetua della cella d’isolamento mi aveva già indebolito le cornee ma con l’attacco che avevo ricevuto da parte di chi mi voleva morto, mi aveva accecato quasi del tutto.
Vili esseri inferiori, avrei ucciso tutti se solo avessi avuto la facoltà …
La testa non aveva più pensieri, potevo provare solo dolore e odio.
Un dolore intenso e penetrante e un rancore stratificato.
Quei zotici, vigliacchi mi avevano sorpreso impreparato e mi avevano colpito quando meno me lo sarei aspettato.
Poco dopo sentii poggiarmi su di una superficie morbida e udii chiudere le porte e i tendaggi della finestra, un rumore deciso e sicuro che mi irritò non poco.
Nell’immediato tuttavia, finalmente, provai sulla pelle della fronte il refrigerio di un panno umido posato sulle palpebre delle mie iridi straziate da quel violento raggio.
Spostai le mani e chi mi stava curando mi tamponò le ferite vicino i miei occhi chiari.
Il dolore un poco si attenuò.
Buio e frescura, tutto ciò che mi era stato così caro.
Emisi un sospiro tra sollievo e irritazione: << Per tutti gli dei. >>
Mi lasciò una garza intrisa di unguenti sugli occhi e << Va meglio così, vero ? Aspettate…>>
Detto questo la ragazza, perché la voce era indiscutibilmente da donna, mi pulì il volto con un altro panno sempre umido per poi passarmelo anche sulle mani dai polsi ancora incatenati.
Per portarmi via dalla prigione avevano pensato bene di incatenarmi ugualmente. Idioti, cosa pensavano potessi fare quasi totalmente cieco ?
Sogghignai per un secondo: provavano ancora paura di me, meraviglioso. Questo mi piaceva.
La donna continuò la sua premurosa opera di refrigerio per molto tempo fino a quando lo spasmo di sofferenza cessò e mi venne in mente di chiedere:
<< Chi sei ? Dove mi trovo ?  >>
<< Mi chiamo Sigyn e sono colei che si prenderà cura di voi, mio principe. Vi trovate al di fuori della vostra cella, in una camera di guarigione, perché così ha voluto il principe Thor non appena ha saputo che degli estremisti erano entrati nelle celle e vi avevano attaccato. >>
<< Mio fratello il caritatevole …>> lo dissi con il gelo nelle vene e con un pizzico di  sarcasmo.
<< Vi vuole bene. >>
<< Chi mi dice che non li abbia mandati lui al solo scopo di uccidermi ? >>
<< Oh no. >>
Sogghignai sentendo lo sdegno nella sua voce.
Udii alcuni passi e lei tossì per poi dirmi : << Ehm, ora non siete del tutto libero, signore, vi trovate in appartamenti appositamente protetti da magia per arginare il vostro potere e ci sono sempre guardie che monitorano i vostri comportamenti e mosse. >>
Sorrisi: << Un altro carcere, perciò ? – sogghignai - Ordunque: quale nefasto reato hai commesso per essere relegata qui con me ? >>
Mi tolse il panno dagli occhi e mi sforzai di vedere ma tutto era sfocato e prevalentemente buio.
<< Alcuno, ho soltanto risposto all’appello del mio principe per suo fratello. >>
<< E sei stata scelta tra quanti ? >>
<< Solo io ho risposto. >>
Udii il panno venire strizzato e poi riposiziono sul mio volto.
Sentivo che qualcosa mi sfuggiva.
<< Non sei totalmente asgardiana. >>
<< No, sono per metà una gigante di ghiaccio.  >>
<< Una sanguemisto… >> mi tolsi la fascia dagli occhi e allontanai il capo dalle sue mani con un moto di ribrezzo.
<< Cos’è ? Provate disgusto per me ? Giusto, siete sempre stato un uomo improntato al razzismo, a ben ricordare. >>
Mi portai seduto e cercai di guardarla senza vederla appieno ghiacciandola con le mie iridi: << Un uomo ? Io non sono un semplice uomo, ragazzina ! >>
<< Bene, siete un dio ! Eh allora ? Non mi sembra che la vostra condizione sia migliore di quella di un uomo. Ora state fermo che vi devo fasciare gli occhi. >>
<< Non intendo ricevere ordini e fammi toccare da una mezzosangue. >>
<< Non intendo ascoltarvi. >>
Mi passò una garza intorno il collo e io trasalii. Ero incatenato come un cane e non ci vedevo, se quello era un tentativo di uccidermi ?
Mi alzai di scatto dal letto cercando di togliere quelle strisce di tessuto dal mio collo: << Fermati, cosa credi di fare, sgualdrina ? Guardie ! >>
Sopraggiunsero veloci al mio cospetto: << Principe Loki, che cosa succede ? >>
<< Pensavi di potermi ingannare ? – dissi verso di lei con rancore – Mi vuole strangolare ! >>
<< Prendetela ! >> ordinarono.
<< Non intendevo strangolarvi, per tutti gli dei ! Stavo solo cercando di bendarvi gli occhi feriti ! Volevo solo aiutarvi ! >>
Aiutare me ? No, c’era qualcosa sotto.
<< Sai faccio fatica a fidarmi dei miei consanguinei, figurarsi di una donna che si erge come mia sola infermiera in tutti i nove regni ! >>
<< Nessuno si avvicina a voi perché fate paura  ! >>
<< E perché tu saresti così propensa a provare compassione per me ?  Se ciò non fosse per potermi strangolare o uccidere nel sonno come un comune umano ? >>
Sentii lo scatto delle manette stringersi sui suoi polsi.
<< Perché voi siete mio re da parte di padre e mio principe da parte di madre, ecco perchè. Ma se non vi volete fidare di me, a me sta bene ma non pensavo che foste così sciocco da rifiutare l’unica persona che è sinceramente disposta ad aiutarvi. Non troverete nessuno che si prenderà la briga di curarvi ! >>
Digrignai i denti e iniziarono a farmi male gli occhi: << Portatela via. >>

ᴥᴥᴥ

Passarono un paio di giorni senza ricevere compagnia alcuna, incatenato con mani e piedi e con gli occhi doloranti.
Tutti fuggivano da me e con il mio momentaneo handicap non riuscivo ad arrivare a mangiare decentemente, né tantomeno a leggere più nulla per passare il tempo.
Questa era la più dura tortura a cui ero stato sottoposto.
Ero abituato alla solitudine, all’essere scansato, temuto ed odiato ma trovavo sempre conforto tra le pagine di un libro ben congeniato. Le mie letture erano le mie sole gioie ed ora non avevo neppure quelle.
Di tanto in tanto entrava qualcuno a chiedere se mi servisse qualcosa ma non osava avvicinarsi.
Avevo bisogno che qualcuno mi curasse ma nessuno sembrava essere così stolto da approssimarsi tanto a me come aveva fatto quella meticcia.
Ad un tratto udii la porta incantata aprirsi e una voce gentile ma risentita chiese: << Come vi sentite oggi ? >>
Era nuovamente lei perciò alzai il capo in modo fiero, dicendo: << Splendidamente. >>
Ero seduto su una poltrona e cercavo di darmi il contegno che mi contraddiceva.
<< Bene, allora mi ritiro con permesso. >>
Avrei voluto dire qualcosa come il fatto che mi facevano male i polsi e le caviglie ma lungi da me chiedere qualcosa a lei.
<< Non ti hanno giustiziata, noto con stupore. >>
<< Perché avrebbero dovuto ? Avrei fatto loro un piacere se vi avessi ucciso. E poi sanno quanto voi siete paranoico. >>
<< Loro sono dei bugiardi ed io sarei paranoico ? Ma per favore … >>
Scossi il capo socchiudendo gli occhi.
<< Perché fate così ? >> udii ancora la sua voce e poi la porta chiudersi.
<< Fatevi curare e starete meglio. >>
Mi irritai: << Ho detto che sto bene. >>
Sospirò e aprì violentemente la tenda della camera facendomi raggomitolare su me stesso come un topo in gabbia. Questo era inaccettabile. Io ero un dio !
<< Chiudi ! Ti ordino di chiudere le tende ! >>
<< Non vi trovo affatto bene, invece. Guardatevi: siete scalzo, incatenato dalla testa ai piedi e direi anche affamato e sudicio, nonché momentaneamente cieco. Siete l’essere più ostinato che esista.>>
Gridai al limite della sopportazione: << Possibile che non possa avere un po’ di pace ? >>
<< Smettetela di autocommiserarvi. Facciamo un patto: se vi fate curare e dare una ripulita come Odino vuole, allora io vi leggerò un capitolo al giorno di qualsiasi testo voi vogliate. So che vi piace leggere.>>
Mi coprii gli occhi con un avambraccio per poi dire:<< Due capitoli. >>
<< Affare fatto. >>
<< In più voglio ascoltare della buona musica. >>
<< Vedrò cosa posso fare a tal proposito ma non credo ci saranno problemi. >>
<< Eccellente, ora chiudi ! >>
<< Socchiuderò la tenda ma non la chiuderò del tutto per potervi detergere gli occhi e bendarvi, siete d’accordo ? >>
Emisi un verso non bene identificato e lei socchiuse i tendaggi e io mi sistemai meglio sulla poltrona.
Udii aprire la porta e poco dopo sentii altra gente poggiare cose sul tavolo.
Poco dopo la sentii avvicinarsi e dissi in modo altezzoso: << Mi hai lasciato in questo stato di abbandono per umiliarmi e farmi capire chi comanda, vero ? Come se tutti i soprusi patiti non fossero abbastanza. >>
<< Ve lo sareste meritato ma no, non era per quello. Ho avuto delle cose da sistemare di cui presto verrete a conoscenza… >>
<< Non mi interessano i tuoi affari, meticcia.>>
<< Non posso crederci, siete dispotico anche in questa circostanza e riguardo a fatti che vi dovrebbero interessare.>>
<< Ti ho offeso ? Vuoi rimangiarti nuovamente la parola data ? Bene, vattene. Sono già stufo di te e della tua inutilità. >>
<< Siete impossibile, testardo e assolutamente folle, ma no non vi liberete di me così facilmente, sebbene i vostri nomignoli mi rechino disturbo. Ora state fermo e lasciatevi medicare.>>
Ella si sporse su di me e vidi la sua sagoma appannata per poi sentire il fiato caldo sul collo e sul viso. Mi puliva la faccia.
<< Chiudete le palpebre, ora pizzicherà un pochino ma cercherò di fare in fretta. >>
Non fiatai mentre sentivo il viso andare in fiamme per il dolore che solo Odino poteva immaginare. Stinsi i pugni alle catene.
Poi delicatamente mi spalmò un lenitivo e: << Ora vi fascerò il capo con delle bende, vi avverto: non vi voglio strangolare. >>
Azai il capo con fare deciso.
Finita l’operazione mi sentivo meglio.
Sentii un rumore di chiavi e mi voltai verso di lei: << Ho ottenuto da Odino di poter slegarvi i polsi e le caviglie a patto di rinforzare magicamente le vostre stanze.>>
Mi tolse le catene dalle braccia e finalmente mi sentii più libero.
Dopodiché sentii liberarsi anche le caviglie.
Sorrisi al pensiero che doveva essersi inginocchiata davanti a me.
Provai un pizzico di autocompiacimento.
Emisi un sospiro di sollievo per la ritrovata indipendenza ma lo camuffai saggiamente.
Con gentilezza mi aiutò ad alzarmi e ad arrivare ad una seduta del tavolo, mi pose tra le mani una forchetta e finalmente potei raggiungere il piatto per poi mangiare con un minimo di decoro.

ᴥᴥᴥ

<< Ora credo sia arrivato il momento di aiutarvi a fare un bagno per poi fasciarvi le ferite delle caviglie e dei polsi. >>
<< Non hai problemi a guardare un uomo nudo, sanguemisto ? >>
<< Sono una guaritrice: so perfettamente com’è fatto il corpo di un uomo. >>
Mi spogliai e a tastoni riuscii ad arrivare dentro la vasca e poi dopo la sentii da lontano:
<< L’acqua è di vostro gradimento ? >>
Non risposi.
Avevo sempre gli occhi bendati ma proprio allora sentii un panno accarezzarmi piano la pelle delle scapole e mi rilassai al suo tocco.
<< Pensavo ti immergessi con me. >>
<< Non tirate troppo la corda, principe Loki, potrei sempre affogarvi. >>
Risi.
La sentii avvicinarsi:<< Oh, allora anche voi sapete ridere. >>
<< E io credo di capire che tu sai quel che vuoi, sanguemisto. >>
Sentii il respiro caldo sul collo e poi silenzio.
Sorrisi, ci avevo visto giusto.
Mi sfiorò con le labbra una spalla: << Volete che me ne vada ? >>
<< No. >>











Spazio personale:

L'altra sera ho visto Thor the dark world e mi è saltata in mente questa storia.
Prendetela così, come un'idea campata per aria  =)


Sicuramente c'entra anche il fatto che su tumblr ho visto una foto di Loki come Salazar Serpeverde e una con la moglie mitologica "Sigyn" e perciò ho creato questo XD
Ma voglio specificare che non si tratta di un crossover.

La foto l'ho trovata sul web e non è una mia creazione.





   
 
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