Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: mizu1979    03/04/2015    8 recensioni
Ambientato nel movieverse di Aramaki un possibile seguito in cui oltre alla Terra forse c'è un futuro anche per il Capitano e la sua secondo ufficiale ... legati da tempo.. dal loro passato...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Un po' tutti, Yuki
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola precisazione: chi mi conosce sa bene che io adoro la coppia Harlock/Maya ... nonostante questo non ho problemi a immaginare per il nostro Capitano come compagna una delle due donne che da sempre gli sono vicine: Mime quindi ma anche Key Yuki. La recente visione di SSX e Endless Odyssey in cui si suggerisce un possibile coinvolgimento fra Harlock e Key mi ha ispirato questa storia ambientata nel movieverse ma che trae spunto anche dalle serie animate precedenti.
Una storia senza troppe pretese (dovrebbe anche essere romantica...) in cui ho provato a immaginare un legame fra i nostri due pirati partendo dalla loro lunga "convivenza" sull'Arcadia.
Buona lettura





 
“Key grazie… grazie!! Se non era per te a quest’ora… non li avevo proprio visti quei maledetti soldati della Gaia!
“Dai Bob non mi devi ringraziare! Siamo compagni! Quante volte mi hai aiutata?”
“Si pero’ stavolta ho rischiato grosso.. anche tu hai rischiato di venire colpita… nessuno aveva mai rischiato la vita per me! Sei proprio in gamba Key e siamo fortunati ad averti con noi!”


Distesa pigramente sul letto della sua cabina, Key Yuki, il secondo ufficiale dell’Arcadia, ripensava a quello che le aveva detto il pirata.
Come sempre dopo un assalto alla flotta della Gaia Fleet si era concessa quello che lei chiamava “il mio rituale di relax”: un bel bagno nella doccia antigravitazionale, un massaggio rinvigorente con delle creme ultra lussuose rubate a un carico destinato alla moglie del Plenipotenziario ed infine un buon the caldo zuccherato.
Le parole di Bob l’avevano commossa fino quasi alle lacrime, ma nel contempo l’avevano fatta sentire fiera e orgogliosa di se stessa.
Key sapeva benissimo che quando un anno prima il loro Capitano, il pirata spaziale Harlock, le aveva dato il grado di secondo ufficiale solo Mime e Tori San non avevano sbuffato! E forse Yattaran (anche perche’ lui era il primo ufficiale!)
Non era per cattiveria o per qualcosa di personale, ma soltanto per l’atavica e intramontabile difficolta’ maschile di accettare una donna in un ruolo di comando... e lei doveva vedersela con ben 40 uomini…
Ma non per questo si era tirata indietro!
Key sapeva di meritare i gradi: erano il giusto riconoscimento per tutta la fatica e il duro lavoro a cui si era sottoposta. Le ore dedicate allo studio dei complicati componenti dell’astronave, la fatica e il sudore spesi in palestra per fortificare il suo fisico minuto e il dolore delle battaglie testimoniato dalle tante cicatrici sul suo corpo.
Non era stato ne’ un regalo, ne’ un favoritismo e tanto meno era stato perche’ aveva fatto dei servizietti extra al Capitano… come aveva sogghignato maliziosamente qualche mercenario con cui ogni tanto dovevano aver contatti nella loro perenne lotta contro la Gaia Sanction.
Key era preparata a quel genere di battute maschiliste e aveva prontamente chiarito a suon di pugni che lei non era sull’Arcadia per fare da giocattolo sessuale al comandante!
Anche se … in realta’ la bionda piratessa quanto avrebbe voluto certe attenzioni da Harlock!
E quanto avrebbe voluto essere la sua compagna di vita e non solo il suo ufficiale!
Da tempo ormai la ragazza aveva capito che i sentimenti che provava per il suo Capitano non erano piu’ soltanto quelli che dovevano esserci fra graduati.
E pensare che all’inizio Key vedeva Harlock come un padre, un mentore che l’aveva salvata e senza pretendere nulla le aveva dato una nuova vita.
Poi pero’, man mano che lei cresceva, il rispetto e la gratitudine per il Capitano lasciavano il posto all’interesse, all’attrazione e all’amore per quello che alla fine era un uomo... un bellissimo giovane uomo cosi’ perfetto e affascinante che neppure le sue due gravi menomazioni (la perdita dell’occhio destro e la cicatrice sul volto) riuscivano a imbruttirlo o a fargli perdere quell’aspetto cosi’ carismatico, quasi regale.
Quanto avrebbe voluto conoscerlo di piu’, scoprire qualcosa del suo passato… capire perche’ aveva sempre quell’aria triste, malinconica come se portasse dentro di se’ un dolore che non riusciva a superare… magari farlo sorridere!
Ma Key non aveva il coraggio di confessargli i suoi sentimenti: era sicura che non li avrebbe mai ricambiati! Inoltre temeva che il Capitano potesse fraintedere il suo interesse o peggio ancora ritenerlo un problema per il buon clima interno alla nave e quindi decidere di mandarla via, sbarcarla sul primo pianeta disponibile.
No, non poteva immaginare una vita senza lui e senza i suoi compagni pirati, si sarebbe accontentata di stargli vicino nei limiti del suo ruolo ed era gia’ tanto!

 “Key mi senti? Ci sei? Rispondi!”
La voce di Yattaran che la chiamava dall’interfono la strappo’ ai suoi pensieri.
“Ti avviso che Maji ha finito di sistemare quell’affare e stiamo per portarlo al Capitano. Vuoi esserci anche tu?”
“Certo! Guai a voi se non mi aspettate… ti ricordo che l’idea e’ stata mia, se era per voi non se ne faceva nulla!”
“Va bene va bene... allora muoviti… ti aspettiamo in mensa e poi andiamo tutti insieme in plancia!”

 Harlock era un uomo di poche parole e ancora meno esternava i suoi sentimenti, ma i suoi pochi e calcolati gesti trasmettevano perfettamente quello che pensava o provava. Per questo anche se si era limitato a un “Grazie, e’ un oggetto di ottima fattura.” i pirati erano sicuri che in realta’ ne fosse rimasto molto colpito.
Dal modo in cui lo aveva guardato prima, e toccato quasi con reverenza poi, era chiaro che al Capitano piaceva molto quell’astrolabio che gli avevano portato in dono.
Lo aveva scovato Key in uno di quei mercatini delle pulci che spesso si trovavano negli spazioporti, soprattutto se erano clandestini o fuori dal controllo della Gaia (gli unici che l’equipaggio dell’Arcadia potevano frequentare senza troppo rischi) e si era convinta che sarebbe stato perfetto negli alloggi di Harlock, il cui arredo richiamava quello dei vecchi velieri terrestri.
Aveva faticato non poco a convincere anche i suoi compagni: era così sporco e malandato che non sembrava affatto un buon acquisto. Ma tanto la ragazza aveva insistito e strepitato che Maji (il capo ingegnere della sala macchine con il pallino del fai da te) si era offerto di aiutarla nel rimetterlo a nuovo.
E a vederlo adesso ripulito, aggiustato e con una generosa dose di smalto dorato, sembrava appena uscito da uno di quei negozi esclusivi per i ricconi del Gran Consiglio.
“Mi fa piacere che ti piaccia Capitano,”esclamo’ Yattaran grattandosi la testa “ma il merito va a Key… e’ stata lei ad avere questa idea di farti un regalo!”
Harlock alzo’ la testa sorpreso:
“Un regalo.. per me?Perche’?”
“Ehmm... sì Capitano...” balbetto’ Key lanciando un'occhiata di fuoco al suo amico che si divertiva un mondo a stuzzicarla ben conoscendo i suoi sentimenti “Sì, ho pensato che fosse una bella cosa… tutto qui! Non credo serva chissa’ quale motivazione per darti un pensiero, un regalino… sempre se non ti dispiace ovvio!”
Key si stava veramente imbarazzando: Harlock continuava a fissarla serio e lei non riusciva davvero a capire se aveva fatto una gaffe o meno.
“Ehm.. e… e poi in uno di quegli e-book3D, che abbiamo trovato nella stiva della nave nell’ultimo abbordaggio, ho letto che quando le astronavi diventarono di uso comune nel 2320 era consuetudine da parte dell’equipaggio fare un regalo al proprio comandante, al momento del primo lancio spaziale, come ringraziamento per tutto quello che avrebbe fatto per loro durante la navigazione. Tutti noi siamo saliti sull’Arcadia successivamente ma credo vada bene lo stesso per ringraziarti di averci dato una casa e una seconda possibilita’.”
Mentre Key parlava, tra gli accenni di assenso degli altri pirati, Harlock aveva abbassato la testa per far girare uno degli anelli con le miniature dei pianeti: il bavero e i capelli scesi in avanti nascondevano il suo volto, ma quando lo rialzo’ a Key manco’ la terra sotto i piedi.
Un sorriso appena accennato ma dolcissimo illuminava il volto del Capitano ,sempre teso e tirato, e il suo unico occhio sembrava accarezzare la ragazza.
“Grazie Key. In effetti sì, c’era questa usanza… va bene lo stesso, e lo terro’ nel mio studio. Sei stata molto gentile.”
Key avrebbe voluto rispondere, ma le parole non riuscivano a uscire tanto era emozionata, e si limito’ a piegare la testa come conferma, ricambiando il sorriso.
Yattaran sornione le si avvicino’ e dopo averle assestato un’affettuosa pacca sulla spalla, tuono’ con la sua bella voce squillante:
“Ooookei!! Fatta anche questa! Dai basta bagordi omaccioni ci aspetta l’installazione della bomba numero 59!!”

 La plancia si animo’ di colpo. Chi corse alla propria postazione. Chi si occupo’ dell’astrolabio da portare nella stanza del Capitano. Anche Mime, che aveva assistito incuriosita alla scena, si mosse avvicinandosi al motore a Dark Matter per avviarlo... Solo Key e Harlock per qualche istante rimasero a fissarsi... solo un attimo di troppo che fece battere all’impazzata il cuore della ragazza.
Quando pero’ Harlock si giro’ di scatto per tornare al suo scranno, la giovane si diede della stupida: figurarsi se il Capitano l’aveva guardata in modo diverso, probabilmente era solo per gentilezza!
Comunque una cosa era certa: non avrebbe mai dimenticato quel sorriso…mai…


Note:
Per la scena finale mi sono ispirata alla puntata di Endless Odyssey quando Key torna sull'Arcadia e Harlock la saluta con quel bellissimo sorriso.. uno dei pochi presenti in tutta la serie

Questa storia è dedicata a Marta e Cinzia Arvati ...per il sostegno, l'aiuto nella stesura e per due fan art che poi posterò ... grazie amiche per tutto!!!!

I personaggi non sono di mia invenzione ma sono di proprietà di Leiji Matsumoto e Shinji Aramaki

 
  
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