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Autore: Pinker    04/04/2015    4 recensioni
Blaze non voleva andarci. Tuttavia, si fece convincere da Amy.
La discoteca non le interessava, e stave diventando noiosa...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Blaze non sapeva che ci faceva lì.
Non aveva nemmeno sbatta di venirci.
Ma Amy ha insistito così tanto, che pur di farla smettere la gatta lilla si è fatta convincere ad andare in discoteca.
-Grave errore- pensava la gatta mentre sedeva tutta sola e annoiata al bancone del bar, guardando cosa stavano facendo i suoi amici, mentre la musica pompava a palla.
Amy aveva costretto un'altra vittima – Sonic – a ballare con lei.
Rouge flirtava con Knuckles, e allo stesso tempo ballavano a ritmo di musica... bhè, Knuckles ci provava a ballare.
E poi vide Shadow, in un angolo lontano da tutto e da tutti, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto, con fare non curante come al solito. Rouge l'aveva sicuramente costretto. Ancora.
-Il solito asociale!- pensò Blaze, rendendosi conto solo dopo di quanto fosse patetica, dato che anche lei si stava isolando come il riccio nero.
Fece un enorme sospiro; no, non doveva proprio venire.
Aveva appena deciso di tornare a casa, quando qualcuno si avvicinò a lei e le chiese:
“Ehy bellezza, ti va di ballare?”
Blaze all'inizio non ci fece caso perché non credeva proprio che parlasse con lei, e continuò a guardare altrove con il mento nelle mani e i gomiti sul tavolo.
“Ehy, sto parlando con te!” insistette il ragazzo, toccandola sulle spalle con una mano.
La micia si voltò sorpresa: “Eh?”
“Ti ho chiesto se vuoi venire a ballare con me.” ripeté lui, con un sorriso smagliante.
Blaze lo osservò attentamente: non lo conosceva e non l'aveva mai visto prima. E poi non le piaceva per niente.
E poi, alla fine Blaze è Blaze, non è certo la tipa che si mette a ballare a caso con gli sconosciuti.
“No, grazie.” rispose garbata e fredda la micia.
Il sorriso del ragazzo svanì d'improvviso.
“Cosa? Perché?”
“Perché di no, non mi va.”
“Sei qui tutta sola a fare niente, cosa sei venuta a fare allora in discoteca?! Eh?!” insistette il ragazzo.
Già Blaze aveva la luna storta quella sera e la sua pazienza era normalmente scarsa, quel ragazzo  le faceva ribollire il sangue.
“Sparisci.” gli sillabò tra i denti con tutta la rabbia nella voce, prima di scendere dalla sedia e allontanarsi dal bancone.
Ma il ragazzo non demordeva, e la afferrò per il braccio.
“Ehy, nessuna ragazza mi dice di no! Quindi adesso andiamo a ballare!”
L'arroganza del tipo aveva portato fuori di sé la gatta lilla, che perse ogni calma.
“Ti do tre secondi per lasciarmi in pace, altrimenti non torni a casa intero stasera!!” gli urlò furiosa.
“Ah sì? Vorrei proprio vedere come- OUF!” Prima di finire la frase, Blaze si era liberata con agilità dalla stretta e gli aveva tirato un pugno in pancia talmente forte, che il ragazzo era volato fino a sbattere violentemente contro il muro pieno di bottiglie di vetro che stava dietro al bancone del bar, mandando tutto a pezzi e facendo un casino notevole.
Tutti quelli nei dintorni – compresi Sonic e amici – si girarono a guardare cosa era successo.
Quelli più lontani, invece, non sentirono.
Il volume della musica era ancora molto alto, e nonostante l'accaduto non si era fermato né abbassato. Meglio così.
Il tempo sembrava essersi fermato, se non fosse per il suono continuo del rock e del metal.
Alcuni brutti ceffi, alti, tozzi, muscolosi e tatuati si avvicinarono minacciosi alla gatta.
“Questa qua vuole le botte!”
“E allora dagliele!”
“Facciamola nera!” Gridavano, per fare i gradassi.
A Blaze non rimaneva che mettersi in posizione di lotta, fiera e forte, senza paura.
Sentì qualcuno avvicinarsi e girò leggermente la testa di lato per vedere chi arrivava.
Era Shadow, che si stava mettendo accanto a lei, senza dire una parola, con gli occhi fissi sugli avversari.
-Shadow?Che vuol fare?- si chiese sorpresa la gatta, anche se aveva già intuito la risposta.
Il riccio si scrocchiò le nocche e anche lui si mise in posizione di lotta.
Spacchiamo qualche culo!”
E con questa unica frase del riccio nero, si diede il via a una rissa sfrenata.
Tutti i pugni di quei ragazzacci andavano a vuoto, perché troppo lenti per i due combattenti.
Gli amici della gatta e del riccio nero non rimasero molto a lungo a guardare.
Sonic cercò di calmarli, di essere razionale: “Dai ragazzi non occorre la violenza! Fermatevi o vi farete solo male-”
Ma non finì la frase, perché una bottiglia di vetro fu lanciata e si frantumò in mille pezzi direttamente in testa al povero riccio blu, il quale svenne sul colpo.
Amy cacciò un urlo preoccupato, di quelli che spaccano i timpani: “SONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIC!!!”
Poi, mentre fulminava con lo sguardo i rissosi che avevano colpito il suo adorato, tirò fuori il suo martello Piko-Piko.
“ARGGHHHHHHHHHHHHHHH! ADESSO VE LA VEDRETE CON ME!!!!” e si gettò nella mischia, col fumo che le usciva dalla testa.
Si vedeva gente che volava in aria ogni qual volta che il suo martello colpiva.
“Oh sì!” gioì Knuckles “Una rissa dove posso far colpire i miei pugni!!!” esclamò tutto eccitato, con i pugni chiusi, muovendoli nell'aria come un pugile.
“Non vedi l'ora, eh?” chiese sorridente Rouge. Alla fine, anche lei voleva immischiarsi nella rissa.
“Certo!” rispose pronto Knuckles, il quale con un inchino e con un movimento delle braccia mostrò la strada alla giovane pipistrello: “Dopo di lei!” disse l'echidna, alla gentleman.
Rouge sorrise in risposta e si avviò volando verso la mischia, seguita a ruota dall'echidna rosso.
Una confusione incredibile caratterizzò la mischia, tra pugni, grida, lividi, sangue dal naso e denti rotti.
Dopo 10 minuti buoni, due buttafuori posero fine alla rissa nel locale, che era diventata incontrollabile, e fecero il loro lavoro, ovvero buttarono fuori Shadow e Blaze!
“Andate via!” gridarono ai due amici, mentre li lanciavano sull'asfalto duro.
“CON IMMENSO PIACERE!” urlò loro Blaze.
“NON VI PREOCCUPATE, SCIMMIONI!!” aggiunse sempre urlando Shadow, anche se quelli erano già rientrati.
Poi si ritrovarono entrambi ad ascoltare il silenzio della notte e la tranquillità della strada.
Tutto era tornato calmo e il tempo iniziò a rallentare.
“Alla fine... è stata una serata interessante!” ridacchiò Blaze al suo amico.
“Già... anche se mi è piaciuta non credo che ammetterò mai a Rouge che ha fatto bene a portarmi qui!” disse lui divertito, mostrando uno dei suoi rari sorrisi.
Tutti e due rimasero immobili e sorridenti a guardarsi negli occhi.... sembrava che una situazione magica si stava creando....
Shadow interruppe il silenzio: “Adesso... dove vai?”
“A casa.” rispose Blaze.
“Non abitavi nell'altra dimensione?”
“Sì, ma finché starò a Mobius, Amy mi ospita a casa sua.”
“Quindi torni a casa di Amy?”
La gatta annuì.
“Ti accompagno.” disse semplicemente il riccio.
E tutti e due si incamminarono nella profonda notte, l'uno accanto all'altra.
 
   
 
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