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Autore: Cherry_Blossom    04/04/2015    2 recensioni
[Prompt della MakoRin Week, fic che solo adesso mi sono decisa a pubblicare. Il titolo della raccolta e i titoli dei capitoli molto probabilmente verranno modificati]
• 1. Warmth | “Ed è così semplice addormentarsi con Makoto al suo fianco. [...] «Non ti lascerei mai solo».”
• 2. Horror | Chocolate.
• 3. Lies.
• 4. Kids.
• 5. Firsts.
• 6. AU | Danger.
• 7. Animals.
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#1. Warmth.


«Non provarci nemmeno. Non osare dirlo».

Makoto inclina leggermente il capo, le sopracciglia corrugate a causa di quella che riconosce più come preoccupazione che come confusione. Naturalmente, in alcun caso direbbe qualcosa del genere: non è da lui far vanto delle proprie previsioni, specialmente se riguardano qualcosa di non completamente piacevole. È anche vero, però, che se solo l'altro avesse seguito il suo consiglio, di certo questa situazione non si sarebbe presentata.

Rin tossisce, infilando ancor più il mento sotto la coperta. A lui di certo non piace dar ragione agli altri, Makoto lo sa bene, e non sempre riesce a mettere da parte la propria testardaggine per ammettere una sconfitta: di certo non è un comportamento adatto a Rin Matsuoka, in lista per le prossime Olimpiadi, certo che no! Makoto scuote il capo, mentre un piccolo sorriso divertito spunta sulle sue labbra e ciò non fa che rendere Rin ancora più nervoso. «Allora?» borbotta, «Cos'è che ti fa tanto ridere? Io non vedo nulla di divertente in questa...!»
Ma non ha nemmeno il tempo di terminare la frase, poiché subito starnutisce e si rintana sotto le coperte, sbuffando. Makoto non riesce a trattanere una piccola risata e l'altro spalanca gli occhi. «Stai ridendo di me, per caso?!»
«Non di te,» precisa Makoto, «con te». All'espressione dubbiosa e sospettosa di Rin non può fare a meno di ricambiare con un sorriso. «Non è necessario che tu rida, affinché io rida con te» spiega, avvicinando leggermente di più la sedia su cui è seduto al letto in cui l'altro riposa. «È che sei davvero buffo, quando sei malato. E tenero».
Al sentire queste parole, le guance di Rin s'imporporano ― o è quel che Makoto sospetta, dato che rapidamente ha tirato il lenzuolo su a coprire il proprio viso. «Non vedo nemmeno qualcosa di tenero in questo quadretto» giungono le parole da sotto le coperte, «È l'unica settimana che possiamo passare insieme, prima che tu torni a Tokyo, ed io sono costretto a restare a letto! Dannazione» mormora tra i denti.
«Questo non sarebbe accaduto, se tu non fossi andato in giro per l'Australia così poco vestito...»
«Makoto, non siamo in Giappone! Qui fa un diavolo di caldo e non hai idea di...»
Quando la frase è per l'ennesima volta interrotta da uno starnuto di Rin, Makoto sospira. Poggia il palmo della mano sulla sua fronte ― nonostante le proteste dell'altro e i molteplici "Makoto, non sei mia madre!" ― e si alza della sedia. Matsuoka alza lo sguardo nel notare i movimenti dell'altro e, vedendolo allontanarsi dal letto nel quale egli stesso è relegato, facendosi prendere dal timore irrazionale e piuttosto infantile provocato dal pensiero che Makoto possa andarsene, con un movimento piuttosto rapido gli afferra il polso, senza proferire parola.  L'altro ragazzo si volta verso di lui, piuttosto confuso, e gli chiede silenziosamente una spiegazione. Approfitta del silenzio del nuotatore, però, per poterlo osservare meglio: Rin ha il respiro pesante, il viso arrossato.

«Non andartene» è la risposta che giunge a quella domanda posta senza l'uso della parole  e Makoto sa che quel "non andartene" indica al contempo un "non lasciarmi solo." Gli viene da sorridere, perché , il suo Rin sa proprio essere un bambino a volte. Scosta le coperte, con grande sorpresa e confusione di Rin che, in maniera istintiva, scivola verso il bordo opposto del letto; Makoto si distende accanto a lui, allungando poi un braccio per coprire entrambi. Rin gli lancia un'occhiataccia. «Così rischi di ammalarti anche tu. Stupido» borbotta in torno burbero. Nemmeno questo, però, riesce a scalfire il sorriso caldo che gli rivolge l'altro ― e come potrebbe, quando sa che non è altro che un modo di Rin per mostrargli quanto lo ami?
«Andiamo, Rin. Sei per caso mia madre?» e non può trattenere la risata che abbandona le proprie labbra nel vedere l'espressione completamente offesa ed indignata del suo interlocutore, probabilmente per nulla convinto da quella provocatoria imitazione. Gli si avvicina ancora e sente Rin sospirare, oramai arresosi, perché per nulla al mondo potrebbe convincere Makoto ad abbandonare quel posto che gli spetta di diritto ― e se proprio deve ammetterlo, suggerisce quella che questi ritiene la voce del proprio egoismo, nemmeno lui vuole che lo faccia. Socchiude gli occhi, Matsuoka, e può chiaramente percepire l'altro farsi più vicino, ancora di più, sino a quando le loro fronti non si sfiorano e i loro nasi fanno lo stesso. Può giurare che la sua temperatura stia salendo ancora di più, e non è certo che sia proprio questo quello che dovrebbe accadere; ma, d'altronde, l'ha sempre saputo: Makoto è una stufa vivente  e lui non ha alcuna intenzione di lamentarsene ― anche perché mentirebbe, si ritrova a pensare mentre strofina i piedi (freddi, a differenza dei suoi) contro quelli di Makoto (caldi, perché Makoto è calore, calore in ogni forma, calore nel petto).

Ed è così semplice addormentarsi con Makoto al suo fianco. Non ha la minima idea di quanto tempo sia passato, ma quel che Rin sa perfettamente è che, quando si sarà svegliato, non potrà fare a meno di maledirsi per aver sprecato dormendo parte del (poco) tempo che hanno ancora a disposizione prima della partenza dell'altro. Al momento, però, è troppo esausto per poter rivolgere a questo pensiero la dovuta attenzione. Percepisce il proprio respiro divenire sempre più lento e sa perfettamente che impiegherà poco più di qualche secondo ad addormentarsi. Apre leggermente gli occhi, quel tanto che il sonno gli permette, perché è esattamente questa la visione che desidera avere prima di cedere ad Hypnos. Makoto sembra essersi addormentato ancor prima di lui: gli occhi sono socchiusi, l'espressione completamente rilassata, il respiro piuttosto lento, qualche ciocca gli sfiora le palpebre ed è proprio e soprattutto il fatto che non faccia nulla per spostarle dal viso a suggerire a Rin che stia dormendo, dato che questi sa bene quanto l'altro ragazzo mal sopporti avere i capelli sul viso (a meno che non si tratti dei capelli di Rin, perché in quel caso la cosa sembra sempre fargli piuttosto piacere). Makoto ha un braccio poggiato sul fianco dell'altro, in una maniera piuttosto protettiva che nemmeno nel sonno l'abbandona. Rin, con la poca forza che ha (e , ha decisamente bisogno di dormire) solleva piano il braccio, scostandogli i capelli in modo tale che questi non possano dargli fastidio. Esita un momento, la punta delle dita a sfiorare la guancia di Makoto in maniera delicata, con la consapevolezza che, causa il sonno pesante del ragazzo, questi non si sveglierà per un simile gesto. Sospira nuovamente, Rin, sistemandosi più comodamente sotto le coperte e contro il corpo di Makoto, avvolto da quel calore rassicurante come pochi altri.

Come aveva previsto, dopo pochi secondi cede al sonno. E non sa se in quell'attimo è ancora sveglio (per poco, sveglio solo per poco) o sta già dormendo, eppure è certo di percepire (ascoltare?) un soffio, un sussurro accanto al proprio orecchio, così delicato e gentile da sembrare irreale.

«Non ti lascerei mai solo».






#1148 parole.
Note: E' da anni che non pubblico qualcosa su EFP. Ho continuato a scrivere, a scrivere davvero tanto, ma ammetto di aver passato un periodo in cui ho creduto poco nelle mie capacità e ho preferito tenere per me quanto scrivevo. Però, dopo anni, ho deciso di tentare nuovamente, perché, dopotutto, se non rischio, non potrò mai migliorare me stessa! Quel che davvero mi meraviglia è che io sia tornata proprio con la MakoRin. Be', mi piace com'è venuta fuori questa piccola one-shot, e spero vivamente possa piacere anche a chiunque la stia leggendo!
I prompt sono tratti dalla MakoRin week, che risale a... Be'... Un bel po' di tempo fa. Ho scritto le fic in quel periodo, ma sono riuscita a pubblicarle solo adesso. Come ho già accennato, modificherò molto probabilmente il titolo della raccolta che il titolo della one-shot. Ah, non sono affatto brava a scegliere i titoli! La MakoRin, pur non essendo la mia OTP suprema di Free! [che è la MakoHaru] ha un posticino speciale nel mio cuore e in più ce n'è davvero poca su EFP! Poi, se non erro, nessuno ha ancora pubblicato fic inerenti alla MakoRin week, e dunque...
Grazie ancora a chiunque abbia letto, le recensioni sono ovviamente più che gradite!
Alla Prossima!

Adri
  
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