Shun e Hyoga: due anime molto diverse, eppure così simili e soli. Hanno cominciato come amici, ma quando è scattata quella scintilla che li ha uniti per l'eternità? La mia visione della loro "amicizia"
Personalmente preferisco
i nomi originali di quest'anime/manga: Shun: Andromeda Hyoga: Crystal Seiya: Pegasus Shiryu: Sirio Ikki: Phoenix Albion: Albione (maestro
di Andromeda) Camus: Acquarius (maestro
di Crystal) Milo: Scorpio (cavaliere
d'oro dello scorpione)
Ying e Yang
Shun si preoccupava da sempre per i suoi amici.
Fin da bambino, il fragile e delicato cuore di Shun assorbiva tutti i
crucci dei suoi giovani compagni d'avventura: Seiya, Ikki, Shiryu e
Hyoga.
Senza ombra di dubbio, i bambini attiravano i guai come il miele attira
le api.
Seiya era un piccolo cataclisma: ribelle, cocciuto e si metteva in
situazioni pericolose più di qualunque altro essere umano.
Ikki era stranamente simile a Seiya: ribelle, orgoglioso, testardo in
un'unica cosa differiva dal castano il pensiero, infatti il moretto
pensava solo all'incolumità del fratellino tanto piccolo,
indifeso e fragile.
Shiryu era sempre tranquillo e riflessivo, ma, per stare vicino a Seiya
ed aiutarlo ad uscire dai disastri che il castano creava da solo, si
metteva in situazioni pericolose e senza via d'uscita.
Hyoga era tranquillo e, in un certo senso, simile a Shiryu, ma spesso i
suoi occhi vispi, intelligenti e color del cielo venivano oscurati da
un'ombra di infelicità e tristezza, dovuta alla sofferenza
che il biondino provava per i ricordi collegati alla madre defunta in
un incidente navale.
L'unico in grado di riportare il bel tempo nel cuore del piccolo cigno
ferito e aiutare gli amici era proprio il piccolo Shun e i suoi occhi
grandi color dell'erba.
Durante i durissimi anni dell'allenamento, Shun era cresciuto, aveva
lottato contro i suoi stessi compagni, aveva combattuto contro
sé stesso, contro il suo cuore puro, la sua gentilezza per
ottenere un'armatura, che lui odiava perchè l'aveva
costretto a lasciare il Giappone. Albion sensei aveva visto crescere
Shun con gli occhi di un padre orgoglioso, lo aveva visto da piccolo
pavido e solo, da adolescente innocente, forte, ma sempre molto solo.
I compagni di Shun odiavano il ragazzino per il suo carattere troppo
gentile e non gli perdonarono mai il fatto di aver preso l'armatura.
Nessuno all'Isola di Andromeda pensava che il giovane dai bellissimi
occhi color smeraldo sarebbe sopravvissuto a lungo in un mondo tanto
crudele.
Tornato a casa, Shun ritrovò i suoi vecchi amici ed insieme
avevano affrontato numerose avversità.
Seiya e Shiryu si erano ritrovati tra loro ed erano ancora
più uniti, rispetto a quando erano piccoli.
Shun si trovò ancora più solo, Ikki, infatti,
tornato alla vita e al bene, aveva preferito andarsene e tornare solo
qualora il fratello fosse stato in pericolo.
Fu così che il giovane Shun fu attirato dalla solitudine di
Hyoga di Cygnus.
Hyoga era anch'egli solo, poichè non aveva maestro e aveva
un carattere molto diverso da quello di Seiya e Shiryu: tranquillo,
pacato ed allo stesso tempo allegro, ma molto freddo.
La tranquillità donata dal ghiaccio di Hyoga era perfetta,
tranne per una crepa troppo grande da sanare: la morte della madre e i
ricordi pertinenti ad essa; tuttavia, la pacatezza e freddezza di Hyoga
attirò l'attenzione del cuore gentile e fragile di Shun.
Cominciò così un'amicizia molto intensa tra Hyoga
di Cygnus e Shun di Andromeda. Entrambi cercavano nel compagno un
tratto in comune con sè stesso.
Hyoga si era affezionato a Shun perchè gentile e bisognoso
d'affetto come un bambino ed allo stesso tempo triste e confuso, Shun
aveva legato con Hyoga per la sua fragilità nascosta da una
freddezza solo apparente.
Shun cominciò a pensare sempre di più a Hyoga e a
provare piacere nell'averlo accanto. Per Shun, infine, Hyoga divenne
indispensabile: fonte di luce, gioia e calore.
Quando Hyoga venne racchiuso dal suo maestro Camus, cavaliere d'oro
dell'undicesima casa, Shun sacrificò sè stesso
per riportarlo alla vita. Un mondo senza Hyoga, significava per il
coraggioso guerriero bambino, un mondo senza luce, senza calore e privo
di colori.
Il biondino riaprì gli occhi, grazie al sacrificio di Shun
e, non volendo abbandonarlo, lo portò con sè.
Davanti a Milo di Scorpio, Hyoga per la prima volta pianse per il suo
amico, per la speranza che era incarnata in quel corpo leggiadro, per
quella gentilezza, criticata dai nemici e dagli amici, ma soprattutto
pianse per Shun, per il suo sorriso e per i suoi occhi grandi e puri,
che avrebbero potuto non riaprirsi mai più.
Shun, invece, era vivo. Hyoga per orgoglio non disse mai al suo amico
che aveva pianto per lui.
Da quel momento, Shun e Hyoga si cercarono sempre di più e
con maggiore frequenza.
I due amici cercavano di specchiarsi nello sguardo dell'altro, sia a
Nuova Luxor sia durante le missioni.
Durante le battaglie i due si chiamavano e si cercavano per darsi forza
e coraggio a vicenda, Hyoga, poi, sconfiggeva il nemico e tornava
indietro per salvare e portare con sè Shun, sempre molto mal
ridotto e ferito gravemente.
In periodo di pace, Shun rimaneva sovente solo, specie quando Hyoga
decideva di far ritorno in Siberia per qualche giorno. Hyoga preferiva
stare in Siberia, infatti a Nuova Luxor faceva troppo caldo per i suoi
gusti e poi in Siberia poteva recarsi da sua madre e piangere per lei.
Una notte dopo quanto era accaduto nel regno di Ades, Shun si
recò da Hyoga.
Hyoga era nel pieno dei suoi esercizi notturni, ma ricevette il
piccolo, ben sapendo che il ragazzo si sentiva responsabile per le
morti causate.
I due non parlarono di coloro che erano deceduti, poichè il
giovane cigno preferiva distrarre la mente di Shun, piuttosto che
vederlo in lacrime, così Hyoga propose a Shun una
passeggiata sulla spiaggia.
Giunti nel lido, i due ragazzi si sedettero e parlarono dei loro sogni,
delle loro preoccupazioni e di quello che provavano. Fu improvvisamente
che Shun scoppiò in lacrime per i sensi di colpa, divenuti
insostenibili. Hyoga rimase spiazzato davanti a quelle lacrime, ma poi
fece sedere in braccio il più piccolo e cominciò
a cullarlo dolcemente, togliendogli le lacrime dagli occhi con le mani.
Hyoga era incapace di consolare parlando, ma riusciva a calmare il
giovane Shun con i gesti.
Hyoga lo tenne stretto ancora a sè per proteggerlo dai
cattivi pensieri.
Shun si sentì stringere dalle forti braccia del biondo e i
suoi occhi cercarono quelli dell'amico, come quando in battaglia
cercava un motivo per continuare a lottare e lo trovava in quegli occhi
color zaffiro, puri e belli come un cielo primaverile.
Il russo incatenò nuovamente a sè gli occhi di
Shun, gli occhi più belli del mondo puri e splendidi, come
un cielo stellato, persino gli astri non brillavano come quelle gemme
color smeraldo.
Fu in un momento che le labbra del biondino intrappolarono le labbra
morbide e dolci del ragazzo in un bacio al sapore di lacrime, in un
bacio ricco d'amore e di promesse, in un bacio sempre più
passionale. Hyoga lentamente fece stendere Shun sulla sabbia e
cominciò a spogliarlo e a toccarlo senza impedimenti e poi
permise al giovane di fare lo stesso con i suoi indumenti. Il biondino
sostituì alle mani inesperte la lingua, seguendo il percorso
delle mani, facendo gemere di piacere il più giovane, fino
ad arrivare all'erezione del più piccolo.
Il biondino cominciò a percorrere il membro del compagno con
la lingua e, poi lo prese in bocca nella sua interezza, facendo urlare
il giovane, che si svuotò poco dopo nella bocca del compagno.
Le stelle, tanto care ai due saint, furono testimoni quella notte e le
notti seguenti della passione e dell'affetto che legava i due giovani,
che finalmente erano riusciti a spezzare la solitudine che da sempre li
caratterizzava, gettandosi l'uno nelle braccia dell'altro senza
riserve, perchè niente è più bello che
condividere l'amore con una persona speciale ed importante.
Spazio dell'autrice: Grazie mille a coloro che
leggeranno e ancor di più a coloro che mi scriveranno un
commento/recensione a questo mio lavoro. Ho deciso di scrivere una
fiction dei cavalieri dello zodiaco, perchè sono cresciuta
con questo anime. Personalmente adoro questi due personaggi da sempre e
sono assolutamente certa che i due provino forti sentimenti l'uno verso
l'altro.