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Autore: DeaEris    21/12/2008    5 recensioni
Shun e Hyoga: due anime molto diverse, eppure così simili e soli. Hanno cominciato come amici, ma quando è scattata quella scintilla che li ha uniti per l'eternità? La mia visione della loro "amicizia"
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personalmente preferisco i nomi originali di quest'anime/manga:
Shun: Andromeda
Hyoga: Crystal
Seiya: Pegasus
Shiryu: Sirio
Ikki: Phoenix
Albion: Albione (maestro di Andromeda)
Camus: Acquarius (maestro di Crystal)
Milo: Scorpio (cavaliere d'oro dello scorpione)


Ying e Yang

Shun si preoccupava da sempre per i suoi amici.
Fin da bambino, il fragile e delicato cuore di Shun assorbiva tutti i crucci dei suoi giovani compagni d'avventura: Seiya, Ikki, Shiryu e Hyoga.
Senza ombra di dubbio, i bambini attiravano i guai come il miele attira le api.
Seiya era un piccolo cataclisma: ribelle, cocciuto e si metteva in situazioni pericolose più di qualunque altro essere umano.
Ikki era stranamente simile a Seiya: ribelle, orgoglioso, testardo in un'unica cosa differiva dal castano il pensiero, infatti il moretto pensava solo all'incolumità del fratellino tanto piccolo, indifeso e fragile.
Shiryu era sempre tranquillo e riflessivo, ma, per stare vicino a Seiya ed aiutarlo ad uscire dai disastri che il castano creava da solo, si metteva in situazioni pericolose e senza via d'uscita.
Hyoga era tranquillo e, in un certo senso, simile a Shiryu, ma spesso i suoi occhi vispi, intelligenti e color del cielo venivano oscurati da un'ombra di infelicità e tristezza, dovuta alla sofferenza che il biondino provava per i ricordi collegati alla madre defunta in un incidente navale.
L'unico in grado di riportare il bel tempo nel cuore del piccolo cigno ferito e aiutare gli amici era proprio il piccolo Shun e i suoi occhi grandi color dell'erba.

Durante i durissimi anni dell'allenamento, Shun era cresciuto, aveva lottato contro i suoi stessi compagni, aveva combattuto contro sé stesso, contro il suo cuore puro, la sua gentilezza per ottenere un'armatura, che lui odiava perchè l'aveva costretto a lasciare il Giappone. Albion sensei aveva visto crescere Shun con gli occhi di un padre orgoglioso, lo aveva visto da piccolo pavido e solo, da adolescente innocente, forte, ma sempre molto solo.
I compagni di Shun odiavano il ragazzino per il suo carattere troppo gentile e non gli perdonarono mai il fatto di aver preso l'armatura.
Nessuno all'Isola di Andromeda pensava che il giovane dai bellissimi occhi color smeraldo sarebbe sopravvissuto a lungo in un mondo tanto crudele.

Tornato a casa, Shun ritrovò i suoi vecchi amici ed insieme avevano affrontato numerose avversità.
Seiya e Shiryu si erano ritrovati tra loro ed erano ancora più uniti, rispetto a quando erano piccoli.
Shun si trovò ancora più solo, Ikki, infatti, tornato alla vita e al bene, aveva preferito andarsene e tornare solo qualora il fratello fosse stato in pericolo.
Fu così che il giovane Shun fu attirato dalla solitudine di Hyoga di Cygnus.
Hyoga era anch'egli solo, poichè non aveva maestro e aveva un carattere molto diverso da quello di Seiya e Shiryu: tranquillo, pacato ed allo stesso tempo allegro, ma molto freddo.
La tranquillità donata dal ghiaccio di Hyoga era perfetta, tranne per una crepa troppo grande da sanare: la morte della madre e i ricordi pertinenti ad essa; tuttavia, la pacatezza e freddezza di Hyoga attirò l'attenzione del cuore gentile e fragile di Shun.
Cominciò così un'amicizia molto intensa tra Hyoga di Cygnus e Shun di Andromeda. Entrambi cercavano nel compagno un tratto in comune con sè stesso.
Hyoga si era affezionato a Shun perchè gentile e bisognoso d'affetto come un bambino ed allo stesso tempo triste e confuso, Shun aveva legato con Hyoga per la sua fragilità nascosta da una freddezza solo apparente.

Shun cominciò a pensare sempre di più a Hyoga e a provare piacere nell'averlo accanto. Per Shun, infine, Hyoga divenne indispensabile: fonte di luce, gioia e calore.
Quando Hyoga venne racchiuso dal suo maestro Camus, cavaliere d'oro dell'undicesima casa, Shun sacrificò sè stesso per riportarlo alla vita. Un mondo senza Hyoga, significava per il coraggioso guerriero bambino, un mondo senza luce, senza calore e privo di colori.
Il biondino riaprì gli occhi, grazie al sacrificio di Shun e, non volendo abbandonarlo, lo portò con sè. Davanti a Milo di Scorpio, Hyoga per la prima volta pianse per il suo amico, per la speranza che era incarnata in quel corpo leggiadro, per quella gentilezza, criticata dai nemici e dagli amici, ma soprattutto pianse per Shun, per il suo sorriso e per i suoi occhi grandi e puri, che avrebbero potuto non riaprirsi mai più.
Shun, invece, era vivo. Hyoga per orgoglio non disse mai al suo amico che aveva pianto per lui.
Da quel momento, Shun e Hyoga si cercarono sempre di più e con maggiore frequenza.
I due amici cercavano di specchiarsi nello sguardo dell'altro, sia a Nuova Luxor sia durante le missioni.

Durante le battaglie i due si chiamavano e si cercavano per darsi forza e coraggio a vicenda, Hyoga, poi, sconfiggeva il nemico e tornava indietro per salvare e portare con sè Shun, sempre molto mal ridotto e ferito gravemente.
In periodo di pace, Shun rimaneva sovente solo, specie quando Hyoga decideva di far ritorno in Siberia per qualche giorno. Hyoga preferiva stare in Siberia, infatti a Nuova Luxor faceva troppo caldo per i suoi gusti e poi in Siberia poteva recarsi da sua madre e piangere per lei.

Una notte dopo quanto era accaduto nel regno di Ades, Shun si recò da Hyoga.
Hyoga era nel pieno dei suoi esercizi notturni, ma ricevette il piccolo, ben sapendo che il ragazzo si sentiva responsabile per le morti causate.
I due non parlarono di coloro che erano deceduti, poichè il giovane cigno preferiva distrarre la mente di Shun, piuttosto che vederlo in lacrime, così Hyoga propose a Shun una passeggiata sulla spiaggia.
Giunti nel lido, i due ragazzi si sedettero e parlarono dei loro sogni, delle loro preoccupazioni e di quello che provavano. Fu improvvisamente che Shun scoppiò in lacrime per i sensi di colpa, divenuti insostenibili. Hyoga rimase spiazzato davanti a quelle lacrime, ma poi fece sedere in braccio il più piccolo e cominciò a cullarlo dolcemente, togliendogli le lacrime dagli occhi con le mani.
Hyoga era incapace di consolare parlando, ma riusciva a calmare il giovane Shun con i gesti.
Hyoga lo tenne stretto ancora a sè per proteggerlo dai cattivi pensieri.
Shun si sentì stringere dalle forti braccia del biondo e i suoi occhi cercarono quelli dell'amico, come quando in battaglia cercava un motivo per continuare a lottare e lo trovava in quegli occhi color zaffiro, puri e belli come un cielo primaverile.
Il russo incatenò nuovamente a sè gli occhi di Shun, gli occhi più belli del mondo puri e splendidi, come un cielo stellato, persino gli astri non brillavano come quelle gemme color smeraldo.
Fu in un momento che le labbra del biondino intrappolarono le labbra morbide e dolci del ragazzo in un bacio al sapore di lacrime, in un bacio ricco d'amore e di promesse, in un bacio sempre più passionale. Hyoga lentamente fece stendere Shun sulla sabbia e cominciò a spogliarlo e a toccarlo senza impedimenti e poi permise al giovane di fare lo stesso con i suoi indumenti. Il biondino sostituì alle mani inesperte la lingua, seguendo il percorso delle mani, facendo gemere di piacere il più giovane, fino ad arrivare all'erezione del più piccolo.
Il biondino cominciò a percorrere il membro del compagno con la lingua e, poi lo prese in bocca nella sua interezza, facendo urlare il giovane, che si svuotò poco dopo nella bocca del compagno.
Le stelle, tanto care ai due saint, furono testimoni quella notte e le notti seguenti della passione e dell'affetto che legava i due giovani, che finalmente erano riusciti a spezzare la solitudine che da sempre li caratterizzava, gettandosi l'uno nelle braccia dell'altro senza riserve, perchè niente è più bello che condividere l'amore con una persona speciale ed importante.



Spazio dell'autrice:
Grazie mille a coloro che leggeranno e ancor di più a coloro che mi scriveranno un commento/recensione a questo mio lavoro. Ho deciso di scrivere una fiction dei cavalieri dello zodiaco, perchè sono cresciuta con questo anime. Personalmente adoro questi due personaggi da sempre e sono assolutamente certa che i due provino forti sentimenti l'uno verso l'altro.



 

  
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