La principessa danzante
Le
finestre oscurate non permettevano alla luce dei due soli di filtrare,
la sala era illuminata da luci psichedeliche appese al soffitto.
"Padrone,
non voglio!" gridò Sarah. Dimenò la coda e
ringhiò, il
collare le stringeva la gola e i lunghi capelli neri le ricadevano
davanti al volto.
L'uomo
le puntò la pistola laser alla fronte, guardandola in viso.
Il
brusio di sottofondo si fece più forte, mentre la melodia,
che proveniva da una
serie di altoparlanti, si attenuò.
"Mia
figlia non ha voglia di ballare, perciò lo farai tu"
ringhiò. Si udì un tonfo, l'uomo si
voltò e vide Gine a faccia in giù. Sarah
sgranò gli occhi e le iridi color ambra le divennero liquide.
"Gine"
sussurrò. Il padrone puntò la pistola verso la
giovane
stesa a terra e caricò il colpo.
"O
lo farai o sparerò a questo sgorbio inferiore... E ringrazia
che il
promesso di mia figlia ha decido di farti ballare con il tuo di
promesso"
ringhiò.
Sarah
abbassò il capo e si morse il labbro.
<
Dovrò sposare uno schiavo che nemmeno conosco >
pensò. Indietreggiò
e si voltò, vide una serie di giovani dai capelli azzurri e
verdi, delle
ragazze con i capelli blu scuro e fucsia. Deglutì a vuoto e
avanzò, le coppie
danzavano girando su se stesse tutt'intorno. Strinse i pugni
all'altezza del
petto, indossava una logora stuoia marroncina legata con una corda color pece
alla
vita.
"Non
è da guerrieri danzare" ringhiò un giovane,
dimenando la
coda. Aveva i capelli a fiamma neri e indossava una veste logora come
quella
della giovane.
"Vegeta,
vai, prima di farti ammazzare" disse un coetaneo alle
sue spalle, spingendolo in avanti.
Vegeta
schivò due giovani che danzavano, passò accanto a
due vecchi Tsfuru
che volteggiavano, e deglutì. Si trovò davanti
Sarah e sgranò gli occhi,
socchiudendo le labbra.
"Sei
tu Vegeta, il mio promesso?" domandò.
Vegeta
deglutì e si passò una mano sul mento,
abbassò il capo e annuì.
Le
guance della giovane divennero vermiglie, i suoi occhi
liquidi
e le sue iridi color ambra brillarono. Osservò il viso
sbarbato del giovane
davanti a lei e chinò il capo, sotto il suo collare aveva un
filo di perle
grigie a cui era agganciato un medaglione. Lo sfiorò con le
dita, l'altro
schiavo prese la mano di lei nella propria e le mise l'altra sul fianco.
"Simbolo
degli antichi fasti della mia famiglia" mormorò Vegeta con
voce roca. Si mise a camminare di lato a tempo di musica, la
issò e le fece
fare il giro.
Sarah
strinse la mano di lui nella propria e gli cinse il collo con l'altro
braccio. I suoi lunghi capelli ondeggiarono ai suoi movimenti.
"Gli
schiavi non ballano i valzer e non hanno antichi fasti"
rispose la giovane.
Vegeta
le sorrise e anche le sue guance s'imporporarono.
"Questa
non è una notte come le altre, mia principessa danzante"
rispose con voce calda.