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Autore: ThePrettyParawhore    05/04/2015    2 recensioni
"Alex sapeva che le canzoni che probabilmente il suo amico stava ascoltando a ripetizione da un quarto d'ora erano quelle che si erano silenziosamente dedicati negli anni, o che lui aveva scritto per Jack, anche se non glielo aveva mai detto esplicitamente."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri, Jack Barakat
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jack la vide, sbirciando dal retro del locale. Una bella ragazza, rossa, con una t-shirt di Future Hearts e troppe bottiglie di birra vuote di fronte a lei sul bancone. Così uscì dalla cucina, se così si poteva definire, del Rockwell per avvicinarsi alla succitata ragazza, sicuro che sarebbero finiti a letto solo per quella notte, lo avrebbero fatto in uno squallido motel per poi non rivedersi mai più. Si sedette al suo fianco e la salutò con un sorriso. I sensi della ragazza erano totalmente intontiti dall'alcool, e si accorse della sua presenza solo dopo qualche secondo. "Oh, ciao Jack." biascicò in tono triste, e lui si sorprese di essere salutato così, come un vecchio amico. Di solito le fan urlavano e piangevano quando lo vedevano, ma lei non sembrava interessata a saltargli al collo, così Jack provò ad attaccare bottone. "Qualcuno qui ha bevuto un po' troppo, eh?" le disse allegro, indicando le bottiglie vuote con un cenno del capo. Quella semplice frase fece scoppiare la sconosciuta in lacrime. "Ma che cazz-, hei?" chiese Jack preoccupato, avvicinandosi ulteriormente. La ragazza lo abbracciò, prendendolo alla sprovvista, nascondendo il viso nel suo petto, e lui dopo qualche secondo di stupore ricambiò il gesto. "La ragazza che amo si sposa domani, con un uomo ovviamente. Chissà come ho potuto pensare che qualcuno di straordinario come lei potesse amare un rifuto come me." e concluse la sua confessione con una risata amara, tra le lacrime. -Oh- esclamò Jack. Era quello che si ripeteva ogni notte anche lui. "Jack" lo fissò, con gli occhi arrossati, con una sofferenza nello sguardo che lui vedeva ogni mattina guardandosi allo specchio, poi continuò "se puoi fare qualcosa per prenderti la persona che ami, fallo. Almeno provaci, non fare il mio stesso errore, ti prego." Jack rise tristemente. "Penso che sia già troppo tardi...". "Lei lo strinse forte, e gli sussurrò all'orecchio "Vai da Alex, adesso." e gli svenne sulla spalla. Jack non sapeva perchè stesse dando retta alle parole di una Jalex-fan ubriaca, ma chiamò un cameriere e gli ordinò di prendersi cura della ragazza, poi prese il telefono e scappò fuori dal locale. Durante il tragitto in macchina verso casa ripensò ai testi meravigliosi che Alex aveva scritto ultimamente per Lisa. The Edge of Tonight, Cinderblock Garden, Don't you Go, erano tutte dedicate a lei, e ogni parola di quelle canzoni faceva soffrire Jack come un cane. 
Alex si svegliò di soprassalto, sentendo il telefono squillare. Aprì leggermente gli occhi per leggere il messaggio nel buio della notte, era di Jack: "Puoi venire da me subito? E' urgente." Spostò le coperte e si alzò di scatto, prese i primi vestiti che trovò per terra e si rivestì. Sentì un gemito alle sue spalle e vide la luce accendersi. "Alex? Che cazzo stai facendo?" la voce di Lisa era impastata dal sonno. "Vado da Jack, mi ha scritto un messaggio." rispose il ragazzo finendo di vestirsi. "Ma sono le due di notte... che vuole quello ora? Scappi sempre da lui per ogni cosa, sembri il suo cagnetto." sibilò Lisa a denti stretti. Alex non le diede retta e se ne andò, lasciando la sua futura moglie a fissare la porta, adirata. 
Alex sostò qualche secondo sulla soglia della casa di Jack, indeciso se suonare o meno, ma si accorse che era aperta, così entrò. Le ultime note di A Daydream Away gli riempirono le orecchie una volta dentro, per poi lasciar posto alla melodia di I Miss You. Andò in sala e trovò Jack seduto per terra, con la schiena appoggiata al divano, alcune bottiglie di alcolici vicino e lo stereo che mandava una playlist triste e malinconica. Lui aveva lo sguardo vuoto, fissava un punto indefinito sul pavimento e non sembrava essersi accorto della sua presenza. Alex sapeva che le canzoni che probabilmente il suo amico stava ascoltando a ripetizione da un quarto d'ora erano quelle che si erano silenziosamente dedicati negli anni, o che lui aveva scritto per Jack, anche se non glielo aveva mai detto esplicitamente. Si sedette vicino al moro e bevve un sorso dalla bottiglia di tequila, aspettando una reazione dall'altro, magari una spiegazione per quel messaggio mandato alle due di notte. In realtà aveva già capito, ma la sua mente preferiva far finta di niente. Alex sussultò quando Jack si decise a parlare. "Sarei venuto io, ma non volevo infastidire Lisa." vide il corpo del biondo irrigidirsi. "Lex..." fissò il pavimento. Lo aveva fatto scappare a casa sua nel cuore della notte, e ora non sapeva nemmeno cosa dirgli. "Forse è tardi, anzi, lo è di sicuro. Ma sappi che dicevo sul serio, quella volta, quando ho detto di amarti, quando ho detto che un giorno di avrei chiesto di sposarmi. Purtroppo mi hai preceduto." Alex lo fissava, sentiva le lacrime salirgli agli occhi. "Jack... io amo Lisa, voglio stare con lei. Stiamo insieme da più di dieci anni, tutti si aspettano che ci sposeremo, e lei ha insistito così tanto..." 
"Davvero?" 
"Beh sì, devo dire che mi ha pressato molto sulla storia del matrimonio..."
"No, intendevo, davvero la ami?"
Alex si limitò a guardare fuori dalla finestra, sembrò pensarci un attimo, ma Jack ricominciò a parlare. "Non mentirmi, Alex." gli disse secco. Era stanco di Alex Gaskarth e del suo far venire l'immagine prima di tutto. Perché Jack sapeva che se stava per sposare Lisa era solo per mantenere l'immagine del ragazzo belloccio, etero, che fa tutto quello che gli altri si aspettano che faccia. "No." rispose il biondo in un soffio, e gli sembrò che il peso del mondo fosse finalmente caduto dalle sue spalle. Oh, lo aveva ammesso alla fine. "Ma non penso di poterle chiedere indietro l'anello, ormai." Jack rise, senza nemmeno saperne il motivo. "Ti amo." disse solo. "Anche io ti amo, Jack." era sincero. Il volto di Jack Barakat si aprì in un sorriso, il primo vero sorriso dopo molto tempo. Alex lo strinse forte, gli diede un bacio a stampo che in poco tempo degenerò in un bisogno violento l'uno dell'altro. Passarono la notte insieme, dimenticandosi dei numerosi messaggi e chiamate perse di Lisa, preoccupata per la sorte del futuro marito. Alex spense il telefono e per una notte potè essere se stesso, stare con la persona che voleva davvero, senza maschere o costrizioni sociali.
"se puoi fare qualcosa per prenderti la persona che ami, fallo."
  
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