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Autore: Tynuccia    21/12/2008    6 recensioni
E se trovaste un cane che cosa ne fareste? (Mai HiME - Natsuki x Masashi)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Natsuki Kuga, Takeda Masashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Puppies


Il vento le scompigliava i capelli che uscivano dal casco cromato.
Lunghe ciocche blu che si muovevano danzanti a causa dell’elevatissima velocità.

Natsuki Kuga adorava andare in moto e non perdeva mai occasione di farlo.
E, se questo voleva dire saltare scuola, rimaneva meno di un secondo nano a riflettere sulle possibili conseguenze: infilava la tuta e si lasciava trasportare dal suo adorato due ruote.

Anche quel giorno stava sfrecciando sulle strade che costeggiavano la spiaggia, diretta a Tsukimori per delizarsi il palato con qualche torta con la panna.
Adorava anche quelle, ma si vergognava troppo per ammetterlo.

I suoi occhi smeraldo guardavano con attenzione il percorso, responsabilmente. Poi d’improvviso un essere non bene identificato saltò fuori da un cespuglio, trotterellando sulla carreggiata.
Natsuki frenò brusca, rischiando d’impennare, ma la dea Bendata le diede una mano.

Imprecando furiosamente scese dalla moto, mise il cavalletto e si avvicinò a quel pericolo ambulante.
Si tolse il casco e si accovacciò.
I suoi tratti si raddolcirono e il suo sguardo s’intenerì. Se prima era pronta ad incenerire il motivo dell’incidente, ora desiderava solamente stringerlo al petto.

Un dolcissimo cagnolino scodinzolava incurante, la linguetta bene in mostra e la testolina inclinata mentre fissava la HiME.

-Ciao- disse gentilmente. Allungò la mano e lo accarezzò.
Aveva sempre avuto un debole per i cani, specie se piccolini.

Per tutta risposta lui le leccò scrupolosamente le dita, al massimo della gioia.
Natsuki scoppiò in una risata fresca, come raramente faceva, e prese il cellulare, componendo rapida un numero.

-Pronto? Yamada-san? Sì, sono io. Senti… mi trovo sulla cinquantacinquesima prima del Fuuka Gakuen…potresti venire a prendere la moto? Io ho avuto un contrattempo -.

Attese un assenso e terminò la chiamata. Si abbassò ed accolse tra le braccia il cucciolo, sorridendogli –La scuola non è esattamente vicina, ma una passeggiata ci farà bene, vero? -.

-Bau! -.

***

Lo guardava giocare ormai da due ore con un pupazzetto di gomma.
Non si sarebbe mai stancata.

Chi avesse visto la glaciale Natsuki con quell’aria sorniona e le gote arrossate avrebbe stentato a credere ai propri occhi.

Rimaneva sdraiata sul pavimento, fissandolo inebetita.

-Ahh… che carino! Ti vorrei tanto chiamare Dhuran! -.

Il Carnival era finito da qualche mese e la HiME sentiva terribilmente la mancanza del suo cagnolone metallico.
Grattò il mento della sua copia in miniatura e si accorse che, sotto il pelo folto, vi era una medaglietta con un kanji inciso.

-Aki – lesse distrattamente. Poi spalancò gli occhi –Oh santo cielo! Allora sei smarrito!! -.
Scattò in piedi e prese tra le braccia il cucciolo, correndo fuori dal dormitorio.

Per essere gennaio il tramonto era più bello che mai e la ragazza si affrettava in direzione del Consiglio Studentesco per farsi dare una mano.

Il suo cuore piangeva a doverlo abbandonare, ma immaginava come doveva sentirsi il padrone, probabilmente in giro a cercarlo disperatamente.

Attraversò come un fulmine l’atrio quando una voce la chiamò imbarazzata.

-Kuga… -.

Si voltò e vide Masashi Takeda. Era un po’ di tempo che i due avevano cominciato a considerarsi, ma il luogo in cui erano, palcoscenico dell’epica folata di vento che aveva fatto comparire le grazie della HiME davanti agli occhi del kendoka, non era di certo d’aiuto a quel tentativo di comunicazione.

-Takeda… -.

Il buon Masashi fece per parlare quando notò il piccolino tra le braccia dell’amata.
Lasciò da parte ogni convenevole.
-Kuga! È tuo quel cagnetto? -.

Natsuki parve scendere dalle nuvole, ma poi, resasi conto dell’oggetto del desiderio, scosse il capo, anche lei si dimenticò dell’imbarazzo.
-L’ho trovato questo pomeriggio -.

-Al posto di venire a scuola? -.

-TAKEDA!!!!! -.

Impaurito il kendoka indietreggiò, scusandosi con il maggior pathos possibile.
Poi, memore della domanda, corse in direzione della sua bella, scrutando il cane da vicino.
Il suo sguardo brillò.
-AKI-KUN!!! -.

-Eh? – Natsuki alzò un sopracciglio –Il tuo… -.
-Certo! Questa mattina è scappato, sono stato tanto in pena!

La HiME arrossì, tendendogli l’animale e grattandosi uno zigomo, lo sguardo puntato oltre la sua spalla.
-Io adoro i cani, e così… non c’è bisogno di ringraziarmi… -.

Takeda arrossì a sua volta e annuì, facendo un mezzo inchino e superandola.
Poi, come se ci avesse ripensato, si voltò.
-Kuga? -.
-Nh? -.
-Se vuoi, qualche volta potresti… sì insomma potresti accompagnarmi a portare Aki-kun a fare i suoi bisognini-.

Natsuki, sorpresa dell’invito così diretto, sobbalzò, ma sorrise leggermente.
-Puoi contarci, Takeda -.




Fuuu! Non pensavo che l’avrei mai scritta, ma dopo aver visto la passione di Nat per i cagnolini mi è venuta spontaneamente fuori. Probabilmente guardare nuovamente la serie mi scatena l’ispirazione XD
Trovo questa coppia tremendamente dolce, anche perché i due si somigliano a loro modo. E poi se non mi innamoro di pairing anonime non sono contenta!
Ringrazio Shainareth, Gufo_Tave (che ringrazio per la delucidazione sul ruolo di Mai), Chiarucciapuccia, NicoDevil e Atlantis Lux per aver gentilmente commentato la precedente storia ^^.
  
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