Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Ricorda la storia  |      
Autore: EmilyG66    06/04/2015    5 recensioni
Dopo aver visto il corto Frozen Fever che introduceva Cenerentola al cinema ho scritto questa fanfiction sperando incessantemente che in Frozen 2 compaia Jack Frost. Questa storia pertanto riporta la speranza, ogni giorno più vicina come lontana, dall'ottenere realizzato il sogno di delle fan Jelsa. I personaggi come al solito non appartengono a me ma alla Disney e alla Dreamworks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Ecco fatto, finita. Mi raccomando Elsa riposati e rimettiti presto. –ammise la principessa alzandosi dal letto di sua sorella con una medicina e un cucchiaio in mano.
Nel castello di Arendelle erano appena terminati i festeggiamenti per il compleanno di Anna e lei stava salutando sua sorella.
-Sì. Grazie Anna. –la ringraziò la regina con una voce impastata dal raffreddore.
-Grazie a te. È stato un compleanno meraviglioso! –affermò elettrizzata e gesticolando Anna.
-Buona notte. –augurò alla sorella avviandosi verso la porta.
-Buona notte Anna. –le rispose Elsa.
La porta si chiuse e la stanza piombò nel silenzio.
Elsa sapeva che non sarebbe riuscita ad addormentarsi in fretta anche perché la stanza era troppo calda e soffocante.
“Il freddo non mi ha mai infastidito comunque. Sì, certo!” pensò ironicamente la regina del ghiaccio e della neve che era riuscita a prendere il raffreddore d’estate.
Con un gesto della mano fece aprire la finestra sperando che sarebbe entrata una leggere brezza estiva.
Si girò poi sulla schiena e provò a chiudere gli occhi.
Non sapeva però che un guardiano stava svolazzando nei dintorni del suo regno e che si fosse fermato proprio difronte alla sua finestra.
Jack Frost osservò la ragazza ammalata che dormiva.
Nonostante il compito del guardiano fosse quello di proteggere i bambini si sentì in dovere di intervenire almeno per farla stare meglio.
Entrò nella stanza e silenziosamente fece roteare il suo bastone per richiamare il vento.
Elsa sentì il suo viso essere accarezzato da una brezza fredda e sospirò contenta.
Jack si stava dileguando sorridente ma il suo ingombrante bastone sbatté su un mobile e la regina aprì in fretta gli occhi azzurri.
“Ops.” Pensò il guardiano facendo una smorfia e guardando la ragazza.
Elsa sgranò gli occhi e saltò giù da letto mettendosi in posizione di difesa con le mani distese di fronte a lei.
Jack non capì come facesse a vederlo ne perché volesse combatterlo invece di scappare a chiamare le guardie.
-Non dovresti scendere dal letto. –le consigliò il guardiano.
-Chi sei?! –domandò Elsa combattiva.
-Riesci davvero a vedermi?! –le chiese il guardiano ancora scettico.
-Certo sei nella mia stanza! Dimmi chi sei! –ripeté la regina.
-Mi chiamo Jack Frost e sono un guardiano. –le rispose.
Elsa non chiese altro e i due si osservarono.
Jack notò che la regina stava tremando, evidentemente la febbre stava salendo.
Fece dunque qualche passo in avanti.
-Fermo! –gli ordinò Elsa.
-Non ho intenzione di farti del male. –affermò Jack.
Per quanto potesse suonare normale quell’affermazione l’aspetto particolare del guardiano lo tradiva.
-Non mi fido di te! –ammise Elsa cominciando a traballare.
Jack non si scompose.
-Senti, non mi interessa quello che pensi di me. Ma se cadi io ti prenderò. –le riferì.
La regina stava per rispondere quando barcollò inavvertitamente in avanti e Jack volò a prenderla.
Elsa si ritrovò sorretta da questo sconosciuto e lo fissò stranamente ma Jack non cambiò la sua espressione seria.
Dopo qualche secondo però sorrise.
-Te l’avevo detto che ti avrei presa. –le ricordò.
La regina non sapeva cosa pensare ma il sorriso e gli occhi azzurro scintillante di Jack le imposero di fidarsi ed arrossì leggermente.
Jack posò poi la mano sulla fronte calda della regina che trovò quel gesto estremamente inopportuno.
-Mh…ti sta salendo la febbre, devi rimetterti a letto. –le suggerì.
Così Elsa con l’aiuto del guardiano si rimise a letto.
Quando fu sotto le coperte guardò Jack in modo curioso, ora cosa aveva intenzione di fare?
La sua presenza era del tutto sconveniente.
Lui ricambiò lo sguardo della regina e si appoggiò al suo bastone.
-Quale sarebbe il tuo nome? –le chiese.
Elsa rimase sorpresa della domanda poi si presentò.
-Elsa, regina di Arendelle. –lo informò.
Jack sorrise.
-Co…cos’è di preciso un guardiano? –gli domandò Elsa non capendo che cosa fosse effettivamente il giovane.
-Beh, hai presente Babbo Natale, la fata del dentino…-
-Sono leggende. –rispose Elsa scettica.
-Esatto, ma esistono davvero ed io sono una di quelle. –ammise Jack.
-Quindi sei uno spirito? –continuò a chiedergli la regina.
-Sì, sono lo spirito del divertimento. Solo i bambini però possono vedermi. –la informò chiedendosi mentalmente perché lei lo vedesse.
-Allora perché sei qui? –gli domandò nuovamente Elsa.
Jack sorrise e senza alcun preavviso o consenso, saltò sulla sponda del letto della regina appoggiandosi sui talloni.
-Perché avevi bisogno di me e forse questo ti farà sentire meglio. –le rispose allusivo il guardiano.
Mosse quindi il suo bastone creando un venticello freddo che passò sul viso della regina facendole svolazzare la treccia bionda.
Poi creò dei fiocchi di neve e uno di essi cadde proprio sulla punta del naso di Elsa.
Lei era rimasta senza parole ma non per quello che pensava il guardiano.
-Neve…- disse la regina come se fosse in trans toccando dolcemente qualche fiocco che volteggiava per la stanza.
-Sono anche lo spirito del ghiaccio e della neve, cosa ti aspettavi? –le chiese ironico e sorridente.
Elsa si voltò nuovamente verso di lui con un sorriso enorme stampato in viso.
Il guardiano la osservò curiosamente.
-Non sono l’unica. –ammise la regina più a se stessa che a Jack.
-Cosa? –le chiese lui confuso.
Elsa non era sicura se fosse un bene usare i suoi poteri mentre stava male ma pensò che lui dovesse sapere.
Fece quindi un respiro profondo poi mosse le mani in sincronia con movimenti fluidi e una palla di neve si formò lentamente nelle sue mani.
Jack non credeva a quello che stava vedendo e rimase a bocca aperta.
Elsa sorrise e lanciò la sfera in aria spargendo nuova neve intorno a loro.
Lo spirito riuscì solo a guardarla negli occhi e a dire: -Ecco perché puoi vedermi, sei come me. –affermò lentamente per poi esplodere in un sorriso.
Elsa sentì un nuovo calore invaderla e non poteva essere per la febbre, ne era certa.
Stettero lì a fissarsi e a parlare finché Jack non la informò che doveva andare.
-Ti rivedrò di nuovo? –gli chiese Elsa.
Dentro aveva una speranza forte e indistruttibile ma allo stesso tempo un’angoscia continua e dolorosa.
Il non sapere la uccideva.
Il guardiano le sorrise e si avvicinò a lei.
-Se la luna e le stelle lo vorranno…-cominciò a dire, indicando fuori dalla finestra.
Si scorgeva infatti uno spicchio di luna (Dreamworks) con due stelle lucenti accanto e la “seconda stella a destra” (cit: Disney) sembrava più luminosa.
-…ci rivedremo di sicuro. –la informò.
Elsa lo sperò con tutto il cuore.
-Ma se così non fosse sappi che io sarò sempre perfetto per te, come tu lo sarai sempre per me. –la rassicurò il guardiano.
Si avvicinò poi al viso di Elsa e lentamente posò le labbra sulle sue.
Il bacio era fresco, leggero e del tutto innocente ma anche disperatamente voluto e necessario.
La regina delle nevi rimase col fiato sospeso mentre le sue labbra assaporavano quelle del guardiano, intrecciò le mani nei suoi capelli bianchi e Jack l’abbracciò.
Entrambi si staccarono a malincuore, il guardiano accarezzò la guancia della sua regina poi volò via.
Chissà se sarebbe mai tornato...
Elsa guardò la luna con le stelle e pregò che esaudissero il loro desiderio d’amore.
Fine.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: EmilyG66