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Autore: Lizhp    06/04/2015    4 recensioni
-Boum boum boum?-, chiese il biondo, divertito, osservando il titolo della canzone sul display.
-Te l’ho detto che non era così difficile da capire- borbottò Mika.
Il riccio si sdraiò sul divano, appoggiò le gambe sopra quelle di Andy e prese un cuscino, mettendoselo sulla faccia. Sentì la risata di Andy.
-Mika, ma che stai facendo?-
-Ascolta quella maledetta canzone, Andy. Io evito di guardare la tua faccia, così non capisco cosa pensi-
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cosa più difficile della loro relazione era sempre stata la distanza. Era così da otto anni e probabilmente sarebbe sempre stato così; perché no, non ci si può mai abituare a questo. Non è una cosa che dopo un po’ inizia a fare meno male, è una cosa a cui ci si può solo rassegnare; tutto quel dolore, però, valeva la pena di essere vissuto per stare insieme.
Pensava a questo Andy mentre ormai l’aereo stava per atterrare all’aeroporto di Milano.
In teoria quel pomeriggio sarebbe dovuto tornare a Londra, ma, dato che non aveva del lavoro da fare nella capitale inglese, aveva pensato di passare un paio di giorni a Milano, dove Mika si trovava per X Factor. Sarebbe tornato poi a Londra, a trovare i suoi genitori: due giorni in più non avrebbero cambiato loro la vita.
Non aveva avvertito Mika del suo arrivo, moriva dalla voglia di vedere il suo volto colto dallo stupore; già altre volte era riuscito a sorprenderlo e il suo volto felice era una delle cose che più gli dava soddisfazione e serenità.
Quando si fermò davanti a casa di Mika, pagò il taxista e borbottò un grazie che, anche lui se ne rese conto, era connotato da un forte accento inglese.
Giunse davanti alla porta che portava all’ingresso della palazzina ed estrasse dalla tasca un mazzo di chiavi, osservandole attentamente e leggendo le etichette: Mika London, Mika Paris, Mika Milan. Afferrò quest’ultima e la inserì nella porta. Fece le scale e giunse di fronte alla porta dell’appartamento di Mika, dove inserì l’altra piccola chiave.
-Mika?-, chiamò, sbirciando dentro con la testa, ma non ricevette alcuna risposta. Eppure le luci erano accese e lo poteva sentire… correre? Saltare?
-Ma che cavolo…-, borbottò tra sé e sé Andy, varcando la porta di casa e appoggiando la valigia. Si diresse verso uno dei due saloni e si appoggiò alla porta, sorridendo di fronte allo spettacolo che gli si stava presentando davanti.
Mika indossava un paio di pantaloni della tuta grigi e una maglietta blu; portava solo un paio di calzini neri e stava gironzolando per la sala canticchiando qualcosa in francese che Andy non riuscì a comprendere. Teneva tra le mani il suo ipod e alle orecchie aveva le cuffie: il volume era altissimo, tanto che Andy poteva sentire un accenno della melodia che il compagno stava ascoltando. La cosa che davvero lo faceva sorridere era che Mika stava ballando, a modo suo, per tutta la stanza.
Aveva già intenzione di acchiapparlo di spalle e sollevarlo, quando fu tradito da una scodinzolante Mel che, avendolo sentito arrivare, stava attraversando di corsa la sala, passando tra le gambe di Mika e rischiando di farlo cadere a terra, per poi lanciarsi sul biondo.
-Mel, che cos…-, ma Mika si fermò quando vide Andy che si stava facendo leccare la faccia dalla sua cagnolina, ridendo.
-Andy!-, esclamò allora Mika, incredulo. Tolse le cuffie, lanciò l’ipod sul divano e annullò la distanza che li separava a grosse falcate, scansando delicatamente Mel per poi gettarsi tra le braccia del compagno.
-Cosa ci fai qui?- gli chiese, affondando il volto nell’incavo del suo collo e stringendolo forte a sé, godendosi il suo dolce profumo, che gli era mancato così tanto in quelle settimane.
-Ho pensato di passare un paio di giorni da te, prima di tornare a Londra-, spiegò il biondo, senza lasciar andare Mika; si sentiva così bene stretto tra quelle braccia.
Ecco la conferma di quello che stava pensando in aereo: tutto aveva un senso, tutto valeva la pena di essere vissuto per potersi poi sentire così al sicuro, così a casa, accanto a Mika.
-Hai fatto bene. Sono contento di vederti-, gli disse Mika, prendendo il volto del biondo tra le sue mani e avvicinando le labbra alle sue. Entrambi chiusero gli occhi e si persero in quell’istante, assaporando le labbra dell’altro dopo settimane di lontananza, facendo sfiorare le loro lingue, con movimenti lenti e dolci, cercando di trasmettersi tutto l’amore che sentivano in quel momento.
Quando si allontanarono, Andy rimase per qualche secondo ad osservare gli occhi castani di Mika, quegli occhi che erano la cosa che più preferiva guardare al mondo.
Poi però gli tornò in mente la scena a cui aveva assistito poco prima che Mika si accorgesse di lui.
-Balli molto bene, sai?- gli sussurrò, ad un centimetro dalle sue labbra.
A quelle parole il volto di Mika cambiò velocemente colore, diventando rosso, e in quegli occhi così profondi Andy vide farsi spazio l’imbarazzo.
-Tu… tu… da quanto tempo te ne stai qui?- chiese il riccio, grattandosi la testa e allontanandosi leggermente da lui, evitando il suo sguardo per non arrossire ulteriormente.
-Da un po’- rispose Andy, ridendo divertito di fronte allo sguardo imbarazzato del compagno.
-Quale canzone ha scatenato il ballerino che è in te?- chiese poi, mentre il rosso dalle guance di Mika non accennava a scomparire.
-Oh, nulla di che… è una cosa in francese-, borbottò il riccio, vago.
-È tua?-
-Beh… sì-
-Fammela sentire, dai!-, esclamò Andy, avvicinandosi con convinzione all’ipod di Mika.
-No no no no no-, iniziò a ripetere Mika, afferrando per primo il suo ipod e tenendolo fuori dalla portata del biondo.
-Mika!- si lamentò Andy, cercando di rubarglielo dalle mani.
-No, vai via!- gli rispose Mika, ridendo, e girandosi di spalle.
-Oh, andiamo!-, continuò ad insistere il biondo, mentre con le mani cercava di raggiungere l’ipod; maledizione a quei pochi centimetri in meno che aveva rispetto a Mika. Il riccio aveva infatti alzato un braccio, impedendo così a Andy di raggiungere il suo obiettivo.
Il biondo prese quindi la rincorsa e gli saltò in braccio mentre Mika, colto di sorpresa, si sbilanciò indietro, cadendo rovinosamente sul divano con Andy sopra di lui.
Entrambi rimasero per qualche secondo su quel divano a ridere, proprio come due bambini spensierati; poi Andy si ricordò della canzone e fece nuovamente per rubare l’ipod a Mika.
-Ma sei tremendo!- gli disse il riccio, lasciando scivolare l’ipod a terra, dietro di lui, e imprigionando immediatamente Andy tra le sue braccia, impedendogli qualsiasi via di fuga.
-Dai, Mika!- disse di nuovo il biondo, con tono lamentoso. Ma da quella posizione, steso sopra di lui e con il volto vicinissimo, non poté fare a meno di appoggiare nuovamente le sue labbra su quelle morbide di Mika.
-Allora, me la fai sentire?-, gli chiese, quando si allontanò.
-No-, rispose Mika, ridendo.
-Ma perché?-
-È il mio nuovo singolo, esce tra qualche giorno, la potrai ascoltare presto- e, di nuovo, sentì le guance arrossarsi.
-Ma perché ti vergogni, tanto non capisco nulla di francese io!-
-Oh…ehm…- iniziò Mika, di nuovo in imbarazzo –Non… non è difficilissima da capire-
-Per favore!- disse di nuovo Andy.
Mika si fermò per un attimo a guardarlo: tanto, prima o poi, l’avrebbe ascoltata comunque. Era davvero utile ritardare solo il momento?
-E va bene, hai vinto tu-, sospirò alla fine, prendendo l’ipod e passandolo a Andy.
-Boum boum boum?-, chiese il biondo, divertito, osservando il titolo della canzone sul display.
-Te l’ho detto che non era così difficile da capire- borbottò Mika.
Il riccio si sdraiò sul divano, appoggiò le gambe sopra quelle di Andy e prese un cuscino, mettendoselo sulla faccia. Sentì la risata di Andy.
-Mika, ma che stai facendo?-
-Ascolta quella maledetta canzone, Andy. Io evito di guardare la tua faccia, così non capisco cosa pensi-
A quel punto, Andy si chiese cosa ci fosse di tanto imbarazzante in quella canzone. La fece partire e ascoltò attentamente.
Capì perché Mika stava ballando prima: aveva un ritmo incalzante, coinvolgente.
Andy capì veramente poche cose, ma quelle che comprese lo fecero divertire, e non poco. Capiva anche, in parte, il perché dell’imbarazzo di Mika: era la prima volta che osava così tanto in una canzone. Ma sembrava essere divertente ed era sicuramente orecchiabile, anche se aveva lasciato Andy un po’ sorpreso.
La frase quand toi et moi on fait boum boum boum era forse l’unica che poteva affermare di aver capito con certezza e sì, Mika aveva ragione: non era difficile comprendere il senso generale della canzone. Ancora una volta era riuscito a sorprenderlo con la sua musica.
Tolse le cuffie e osservò il suo compagno, ancora con il volto dolcemente nascosto dal cuscino e le gambe appoggiate alle sue.
Sfiorò il suo braccio con una mano, partendo dalle dita e arrivando fino al collo mentre, con delicatezza, si stendeva nuovamente sopra di lui, per lasciargli un dolce bacio sulla guancia, al di sotto del cuscino.
-Mi piace-, gli sussurrò all’orecchio, iniziando a baciargli il volto, mentre il riccio, completamente perso nel tocco delle labbra del compagno che gli era mancato così tanto in quel periodo, si lasciò sfuggire un leggero sospiro, mentre le sue mani si mossero in automatico sulla schiena di Andy, stringendolo a sé e facendo cadere a terra il cuscino.
-Però voglio che tu me la traduca-, disse il biondo ma, senza aspettare una risposta, si gettò sulle labbra del ragazzo, muovendosi questa volta con più decisione.
-Non… hai… capito?-, gli chiese Mika, tra un bacio e l’altro, mentre il suo respiro iniziava a farsi pesante.
-Non molto-, rispose il biondo, mentre con una mano iniziava ad accarezzare il petto del compagno, sotto la maglietta.
-Bene-, gli rispose Mika, rabbrividendo al tocco di Andy, mentre portava una mano tra i suoi capelli chiari e avvicinava nuovamente il viso al suo, facendo scontrare le loro labbra.
-Ho comunque capito quel tanto che basta-, replicò Andy con un sorriso malizioso, osservando il compagno negli occhi e ponendosi fronte contro fronte.
Non gli lasciò il tempo di dire una sola parola, non gli lasciò nemmeno il tempo di arrossire di nuovo; annullò la breve distanza che ancora separava le loro labbra, iniziando a sfilare la maglietta blu del ragazzo, ben deciso a fargli scordare qualsiasi altra cosa.


Buoooooongiorno!
Bene, volevo solo precisare che questa cosa non c'entra niente con You Made Me, è solo uno slancio di pazzia che mi è venuto ieri sera mentre non avevo nulla da fare, ma la condivido comunque con voi, tanto sempre di Mika e Andy si parla (e di chi altrimenti? u.u)
Buona giornata a tuuuuutti! 
   
 
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