Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Laja    15/02/2005    0 recensioni
Cosa può desiderare una giovane erede al trono, se non innamorarsi e sposare un aitante re? Ben presto, Elisya si renderà conto che non è l'amore ciò che muove il suo matrimonio, deciderà di chidersi in se stessa negando al marito il suo corpo e il suo cuore... Leggete e commentate...vi prego! *^_^*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

                                     Elisya: storia di una regina

 

 

Salve, mi presento, mi chiamo Elisya, principessa di Dalanis, il nostro paese si trova fra due fiumi, che ne delimitano i confini: il Teneghil che, ad  ovest, ci divide dal regno di Namron e il Raneghil che, ad est, ci separa dai regni di Landir e della Regania; più precisamente la Regania confina con il nostro regno anche a sud con la piccola catena montuosa di Izya. In verità, fino alla guerra del 945 i territori che correvano da Izya sino al punto di unione fra i due fiumi e quindi alla sua foce nel mare, facevano parte del regno di Dalanis…….ma questa è un’altra storia!!!!

Tornando ai nostri confini, a nord il lago di Caafri, un lago di origine vulcanica, da cui prendono vita i due grandi fiumi di confine, ci divide dal regno di Aissur. Tailya, la nostra capitale si trova leggermente a Sud del paese, qui si trova il palazzo reale, ed è qui che iniziò tutto….

La mia storia inizia in una giornata del 1004, era fine estate eppure il tempo faceva già pensare all’autunno……….

 

……..Un forte vento mi scompigliò i capelli, delle foglie dorate entrarono dalla finestra aperta e si adagiarono sul vestito di velluto blu poggiato sul letto.

Mi diressi verso la finestra, la chiusi accuratamente, poi tornai vicino al letto, tolsi le foglioline secche, ripiegai l’abito e lo riposi nel baule, vicino agli altri, aprii di nuovo il vecchio armadio, l’anta cigolò………

-         Stai ancora risistemando i suoi vestiti, Elisya? – disse una voce alle mie spalle.

-         E’ giusto così…….anche se mi manca tanto! –

Mio padre mi abbracciò forte….da quando lei era morta….nella nostra grande dimora era calato il silenzio e la nostalgia: gli occhi del re si posarono sull’abito bianco fra le mie mani e disse:

-         Tua madre era bellissima quel giorno –

-         Quando vi sposaste? – domandai

-         Era un giorno estivo, il sole era alto, quando tua madre iniziò a salire la grande scalinata della cattedrale, era bellissima con un sorriso che le illuminava il volto, mi sentii morire quando la vidi arrivare all’altare…..lei, sarebbe diventata la mia regina!! – la voce di mio padre si inclinò…..poi…..dopo qualche secondo di silenzio aggiunse:

-         Non ti piacerebbe indossare un abito così bello e vivere l’esperienza del matrimonio? –

-         Cosa intendi dire? –

-         Il re di Namron ha chiesto la tua mano – disse staccandosi da me.

-         E tu cosa hai risposto? – chiesi io curiosa ed eccitata.

-         Pensaci……..-  rispose fiocamente prima di richiudere la porta e sparire nei corridoi del palazzo.

Ero di nuovo sola, guardai il vestito …… era veramente bellissimo …. lo piegai  con cura e lo misi nel grande baule, fissai gli abiti li adagiati per qualche secondo, poi lo chiusi.

Tornai verso la finestra e la aprii …… il venticello, di nuovo, mi accarezzò il volto…. mi sporsi  leggermente in avanti …. Davanti al grande portone del castello vi erano le due gemelle, mie cugine e migliori amiche:

-         Hei!! – esclamai slanciando il braccio

-         Elisya!Scendi!!! – urlò guardando in alto Reika

Richiusi immediatamente la finestra e, alzando leggermente la mia lunga veste, iniziai a correre verso la scalinata, mi fermai poco prima di scendere le scale; guardai il mio riflesso allo specchio, la mia lunga treccia bionda arrivava quasi fino alla vita, ondeggiai leggermente la testa, facendola muovere sulla schiena, osservai ancora i miei occhi verdi, poi ricordandomi delle mie cugine, ricominciai la mia corsa, scesi le scalinate finendole con un salto.

- Che bello rivedervi – dissi entrando nel salone, le due gemelle mi vennero incontro e mi abbracciarono, erano appena tornate dalle loro vacanze estive al lago di Caafri , il lago di confine:

-         Elisya, abbiamo un sacco di cose da raccontarti! – esclamò emozionata Reika.

-         Un posto bellissimo, dei paesaggi mozzafiato, per non parlare poi dei tramonti! – aggiunse la sorella.

-         Ma che paesaggi e paesaggi!! – disse Reika sgridando Nadya!  – I ragazzi !!!!!! uno più bello dell’altro!!!!! Tutti duchi e conti!!!….perché non organizzi una bella festa? – continuò Reika estasiata – Magari ti fidanzi anche!!! – io arrossii leggermente e poi dissi:

-         Appunto di questo volevo parlarvi…….-

-         Ti sei fidanzata? – domandò un po’ più timidamente Nadya

-         Dai…dai ……dicci ……Chi è?

-         Il re di Namron ha chiesto la mia mano a mio padre – risposi io sorridendo.

-         Ma è magnifico!!!! – dissero contemporaneamente le due sorelle!!

-         Cosa sai di lui? – domandò Reika mettendosi a sedere sul tappeto.

-         A dire la verità…….niente!!! – risposi io sedendo sul tappeto.

Reika guardò la sorella e disse:

-         Pensi quello che penso io? –

-         Perché pensi? – rispose sarcasticamente Nadya  -  comunque si!! –

-         Veloci allora! Noi ora dobbiamo proprio andare; Elisya torniamo a trovarti!! – esclamò Reika, trascinando la sorella verso la loro carrozza!!!

Le osservai allontanarsi, erano gemelle eppure così diverse…..l’unica cosa che avevano in comune erano gli occhi neri, Reika era alta e magra, aveva i capelli castano scuro, lisci e corti, mentre Nadya era più bassa aveva i capelli ricci neri e lunghi che lasciava sempre sciolti.

Erano tremende……avevano due caratteri completamente diversi eppure sapevano intendersi alla perfezione.

Tornarono il giorno dopo, sinceramente non so come avessero fatto ad informarmi così dettagliatamente sul re di Namron, fatto sta che appena rimanemmo sole nella mia stanza, come al solito sul tappeto, Nadya tirò fuori una serie di pergamene che mi mostrò mentre Reika cominciò a parlare:

-         Si chiama Alexander, ha 23 anni, è biondo con gli occhi azzurro cielo, si dice che sia forte, bello e alto circa sei braccia o poco più –

-         Accidenti……..dovrò urlare perché la mia voce arrivi fino al suo orecchio!!!?? – dissi io ridendo.

-         Non essere troppo fiscale!! – mi sgridò mia cugina  -  comunque, è stato cresciuto dal Papa, a causa della prematura morte dei genitori….-

-         La madre morì durante il parto, mentre il padre fu ucciso dopo due anni in un complotto di palazzo. Il Papa prese in custodia Alexander e punì gli assassini del padre – precisò Nadya.

-         Si, si…..dettagli irrilevanti……fatto sta che è bello, ricco, forte e giovane, cosa vuoi di più? – Reika sembrava più felice di me.

-         Però ci sono dei dettagli che, a parer mio, non sono affatto irrilevanti….- continuò  Nadya.

-         Cioè? – chiesi io facendo finta di non notare le occhiatacce che Reika inviava alla gemella!

-         Il re Alexander è stato già sposato ben due volte….. –

Il mio volto sbiancò…. – Co…come?? – balbettai.

-         La prima volta, appena compiuti i diciotto anni, per volere del padre, che alla sua nascita lo aveva promesso in sposo a Elea, regina di Regania di ben dieci anni più grande di lui -

-         Ma la regina morì dopo neanche un anno di matrimonio per motivi di salute senza lasciare eredi – aggiunse Reika chiaramente rassegnata.

-         E lui ne ereditò il regno; la seconda moglie, invece, gli è stata scelta dal Papa in persona, la regina Celin, regina di Landir, sua coetanea….aveva venti anni quando lo sposò.

-         Ma anche lei morì, fu uccisa per volere dello stesso Papa accusata di cospirazione contro l’impero di Alexander dopo due anni di matrimonio, e neanche lei lasciò figli – aggiunse di nuovo Reika, quasi per  paura che la sorella dimenticasse questi particolari.

-         E lui ereditò anche questo regno; ed ora, un anno dalla morte di Celin, sembra per voler suo, ha chiesto la tua  mano………-

Ne sapevo abbastanza…..in silenzio continuai a fissare le pergamene, già sposato due volte, e due volte vedovo…..con questi pensieri nella testa non mi accorsi neanche che non molto dopo le due gemelle erano andate via; decisi che non dovevo pensarci, mi alzai da terra, posai i fogli sullo scrittoio e mi coricai sul letto. Non riuscii a dormire molto, il pensiero che era stato sposato con la regina di Regania e con quella di Landiar continuava a rimanermi in testa. Mi alzai di scatto e di corsa mi diressi verso la grande biblioteca di palazzo. Mi arrampicai sulla scala e presi una vecchia cartina geografica ridisegnata da mio nonno dopo la guerra del 945. Tornai al tavolino, mi sedetti e l’aprii con cura.

All’epoca la geografia era per me un opinione e così ci misi più tempo per realizzare ciò che effettivamente stava accadendo; puntai il dito indice sul regno di Regania, poi  lo spostai su quello di Landiar, e poi ancora su quello di Alexander.

L’amara verità mi colse all’improvviso, i tre regni erano confinanti ed insieme formavano un vasto impero se non che, nel centro, come un tassello mancante vi era il regno di Dalanis :….il mio regno!!!! Presi la cartina e i fogli con gli appunti di Nadya e corsi nello studio di mio padre:

-         Padre, vorrei parlarti del matrimonio…….-  dissi entrando nella stanza.

-         Bene dimmi tutto – rispose il re, gli mostrai la cartina e le pergamene dissi: - Alexander non vuole me, ma il nostro regno, guarda tu stesso, è il tassello mancante per il suo impero!! – mio padre mi fece segno di sedermi e poi parlò:

-         Vedi Elisya, la politica non è facile, tanto meno essere re, il nostro paese, come ben sai, in questi ultimi anni, ha sofferto per una grave crisi economica e solo ora stiamo cercando di rialzare la testa e di saldare i debiti –

-         Non capisco cosa centro io e il matrimonio?

-         Per due ragioni, piccola mia, la prima è che sono stati i regni di Namron e Landiar e Regania a prestarci denaro e ad aiutarci a risollevarci ed ora tutti e tre questi stati fanno parte di un unico impero – annuii lentamente – e poi la seconda è che se Alexander vuole il nostro regno lo otterrà anche se ciò comportasse una guerra e noi non siamo in grado di rispondere ad una attacco armato…..è più facile che tu, figlia mia, ti innamori di questo giovane che  il nostro popolo sopravviva ad una guerra.

Annui lentamente..avrei dovuto sposare Alexander , re di Namron nella speranza si innamorarmi di lui un giorno…… ma sarebbe mai arrivato quel giorno?

Arrivò invece, ben presto, il giorno del mio fidanzamento o meglio la sera del mio fidanzamento.

L’inverno era già alle porte ed il cielo si prospettava pieno di neve; la carrozza correva veloce sulla strada malconciata che mi avrebbe condotto al suo palazzo, eravamo già in viaggio da mezza giornata  quando raggiungemmo il fiume di confine fra i nostri due paesi.Potevo vedere il paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino, in alcuni tratti vi erano già arrivate le nevi, mentre in altri gli alberi sembravano essere ancora in autunno, con le loro grandi chiome d’orate.

Accanto a me sedeva Nadya mentre di fronte mio padre, e Reika entrambe avevano insistito con mio padre per accompagnarci. Un’ennesima buca mi fece sobbalzare, mi avevano detto di dormire, ma come potevo sapendo che le sue due mogli erano morte e che lui ne aveva ereditato i regni? Cosa sarebbe successo una volta entrata nella sua casa?

La carrozza frenò bruscamente, tutti tememmo un’imboscata , ma chi può attaccarci quando avevamo già varcato i confini?Sbirciai attraverso le tendine della carrozza da come erano imbronciati i cavalli non sembrava un’imboscata.

Lo scalpitio degli zoccoli vicino all’entrata della carrozza mi fece tornare sull’attenti, mi misi seduta dritta con la schiena attaccata allo schienale….. la portella si aprì, un uomo magro, alto, abbastanza muscoloso, con i capelli biondi e gli occhi azzurro cielo seduto in sella ad un cavallo nero con sulla fronte una macchia bianca,ci salutò dicendo:

-Buongiorno a voi, scusate la mia intrusione nel vostro viaggio, così poco attendibile, mi presento, sono Alexander, re di Namron, mio padre annuì lentamente, mentre Reika con gli occhi letteralmente fuori dalle orbite non faceva altro che darmi piccole gomitate.

Mi scusi ancora, ma vorrei passare un po’ di tempo solo con sua figlia prima del fidanzamento ufficiale – continuò lui.

-         certo, certo….. mi sembra una buona idea – rispose mio padre guardandomi, il giovane re fece un segno ad un suo uomo e ci fu portata una bellissima cavalla bianca; salii sull’animale anche se con un po’ di impedimento dovuto al lungo e pesante vestito che indossavo, poi Alexander parlò di nuovo a mio padre e disse:

-         la riporto stasera al palazzo di Pekimburgo – mio padre ancora una volta annui, e poi il giovane re guardandomi disse:

-         seguimi! – per poi partire al galoppo addentrandosi nel bosco, in pochi secondi lo raggiunsi, galoppavamo fianco a fianco fra gli alberi dorati lo fissai attentamente qui suoi capelli mossi dal vento, il portamento così regale ed elegante..era veramente bello.

Cavalcammo a lungo sino a giungere ad una altura, mi parlò di lui,e poi indicando il territorio ai nostri piedi disse:

- questo sarà il nostro regno. –                                 

Lo guardai, amava l’idea di diventare imperatore…… ma io non avevo mai desiderato il potere, volevo solo la felicità mia e del mio paese…chi avrebbe gioito di questo matrimonio?

-La cavalla ha sete- dissi io lasciandomi leccare la mano dalla puledra.

-E tu?Tu hai sete…- domandò lui guardandomi.

-Si… gradirei dell’acqua fresca – risposi io, Alexander montò a cavallo e seccato partì al galoppo. Io lo raggiunsi e appena lo affiancai rallentò l’andamento, fino ad arrivare al passo:

-ti piacciono le tragedie teatrali?- domandò

-sinceramente preferisco le commedie di strada- risposi,lui sorrise.

Sei molto sincera…… come solo una ragazza di 16 anni può essere. Anche a  me piacciono gli spettacoli di piazza sono più semplici e interessanti.- aggiunse lui continuando a fissarmi…Rimasi in silenzio,non sapevo cosa aggiungere….per fortuna arrivammo ad un ruscello, scendemmo da cavallo e mentre io feci abbeverare Erwin, la mia cavalla, lui si andò a sedere su uno spuntone di roccia e da li mi osservava. Bevvi anche io dal ruscello e poi mi sedetti su una roccia poco lontano da lui.

-Cosa hai letto recentemente?- mi domandò di nuovo

-“ la vita” di Danier.- risposi io…anche se quella raccolta di poesie non era una mia lettura proprio recente.

-come il vento spazza via le foglie- iniziò lui fissando il ruscello, lo guardai stupita, stava declamando i versi del poeta  - la morte i tristi affanni della vita.- concluse lui….erano i miei due versi preferiti……e li aveva declamati egregiamente.

-però- aggiunse- non credo che la vita serbi sempre tristi affanni.-

-dipende dai punti di vista!- dissi io, lui si voltò verso di me e puntò le sue iridi azzurre sulle mi verdi smeraldo…non mi chiese spiegazioni….probabilmente aveva capito cosa intendessi dire…..mi sentì terribilmente imbarazzata davanti a quello sguardo….senza dubbio Alexander era un re affascinante, eppure io non avrei lasciato correre da lui il mio cuore…..sapevo perfettamente qual’era il suo scopo! Mi alzai, rimontai a cavallo e voltandomi verso di lui dissi:

-Si sta facendo tardi dobbiamo andare.- lui annuì e in un attimo fu sul suo nobile destriero pronto per la grande cavalcata.

Quella sera durante la festa lussuosa nel palazzo ci fu il nostro fidanzamento, in quell’occasione si fissò la data del matrimonio per gennaio.

Tornando a casa decisi che volevo godermi la mia vita da principessa.

Organizzai come promesso a Reika, una gran festa a corte invitando tutti i giovani duchi, conti, baroni e marchesi del regno. Fu durante la festa che Nadya conobbe il conte Dick Van Bergen, che in primavera sposò. Reika, invece, eternamente indecisa come sempre rimase a lungo in dubbio fra il duca Fannier, un uomo maturo, forse un po’ troppo, ma molto ricco, e l’affascinante figlio del marchese Welyst, inutile dire che fra la ricchezza e il fascino mia cugina optò per il marchesino…e così poco dopo la sorella si sposarono.  Ma tornando ai pochi mesi prima del mio matrimonio, quando finalmente avevo allontanato dalla mente il pensiero di Alexander, e finalmente vivevo felice…mio padre si ammalò gravemente,dalla stessa malattia che aveva portato alla morte mia madre 7 anni prima.Quello fu l’ultimo Natale che trascorsi con lui, dopo pochi giorni infatti morì.

   
 
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Laja