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Autore: Caramel Macchiato    06/04/2015    2 recensioni
I personaggi di dolce flirt, un bar in cui sfogare la loro rabbia....
( chiedo scusa per alcune parole da scaricatore di porto)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altro giorno di lavoro, altro giorno in cui persone che non ritenevo potessero esistere compaiono davanti ai miei occhi come per magia. Allaccio il farfallino nero sotto alle falde del colletto, chiudo il gilet sopra la camicia ed entro in scena.
Il locale è già pieno al di là della separazione di vetro che divide l’area del personale dal locale. Rimango per un attimo a fissare affascinato quella massa di gente infelice che si strepita contro senza nemmeno conoscersi. Ecco i soliti dipendenti che arrivano alle dodici spaccate, con il loro passo strascicato, depresso e frustrato, che si siedono e aspettano il loro interlocutore, altrettanto depresso e frustrato, con il suo passo strascicato, e gli scaricano addosso tutte le schifezze della loro vita, ben sapendo che l’altro non li ascolta ma pensa a sfogarsi dei suoi problemi. In una società in cui il problema principale è, appunto, quello di non ascoltare… Beh, noi ci possiamo definire il fulcro di questo problema.
Faccio un cenno ai miei colleghi, anche loro con la faccia già solcata da un sorriso tirato. Sono pronto a scommettere che hanno nascosto un paio di tappi per le orecchie nel taschino del gilet. Allungo una mano verso la porta di vetro ed entro nel caos del locale, una cacofonia di voci diverse, strilli e scoppi d’ira. Affascinante.
A gesti, una mia collega mi indica di darle il cambio nel prendere gli ordini. Faccio appena in tempo a vedere la sua faccia grigiastra, prima che questa mi sorpassi e si rifugi nella terra di nessuno.
Perlustro la stanza e individuo due giovani studenti che stanno prendendo posto a un tavolino. Ottimo. Mi dirigo verso di loro e sento la ragazza attaccare, con la sua voce ringhiosa e una mossa stizzita della sua chioma bionda.
- Insomma: arriva questa cavalla dopo anni, e tu cosa fai? Le corri dietro di nuovo come un’idiota! Bravo, no davvero!-
Il suo avversario, un ragazzo con gli occhi di ghiaccio pieni di rabbia, sbatte la sua consol sul tavolo e parte in quarta, non avendo ascoltato una sola sillaba della sua compagna.
- Sta stronza arriva e mi fa credere di essere una patita di cosplay, allora, ovviamente, mi sento attratto da lei: quante ragazze conoscono si vestirebbero da video gioco o anime? Te lo dico io: nessuno!-
- Ma certo! Perché è bella, racconta un sacco di storie e non vede l’ora di sfruttarti ancora! Perché è facile, visto che ragioni solo con quello che hai tra le gambe!-
Decido che forse è il caso di allontanarsi, prima che questi ragazzini ai loro primi amori mi facciano scoppiare a ridere e che il boss mi butti fuori direttamente dalla finestra della sala pausa. Intercetto a pochi tavoli di distanza il tipico sfigatello della scuola, che sta balbettando rosso come un peprone contro una ragazza dai capelli violacei fino alle spalle. Mi avvicino incuriosito.
- … C-cosa devo fare p-per fartelo ca-capire? N-no fai alt-tro che i… Ignorarmi! Lo so b-bene che n-non sono un rag-ragazzo affascinante m-ma…-
S’interrompe bruscamente, così rosso che le lentiggini sul suo naso sembrano scomparse.
La ragazza davanti a lui annuisce e gli dà una pacca confortante su una mano.
- Posso capirti. Anch’io ho problemi con una persone che… Non mi considera proprio. Ma non perché… Non gli piaccio io come persona… Ma piuttosto perché-
Questa conversazione civile m’incuriosisce, così allungo le orecchie.
- Perché?- Ripete il ragazzo ,pendendo dalle sue labbra.
- È gay- Mormora lei, così piano che sento a stento.
Vedo il ragazzo portarsi le mani alla bocca inorridito. Io invece me la do a gambe, sentendo una grassa risata nascermi dalle profondità del mio stomaco. Mentre fuggo da quei due bizzarri clienti, incappo nei soliti due, neri dalla rabbia, che si stanno urlando contro come politici.
- … Devo essere perfetto? Non lo so io, che caspita devo fare? Studio, non va bene, i comporto bene, non va bene lo stesso! Devo per caso leccarti le scarpe finché non brillano?  Devo vestirmi di stracci e chiudermi in un ripostiglio per il resto della mia vita?-.
“Quella è la storia di Dobby che nasce nel ruolo di Harry Potter” vorrei suggerirgli, ma vedo già il suo interlocutore storcere le labbra carnose e passarsi una mano nel codino biondo e ricciuto, che mi ricorda tantissimo un anime degli anni ottanta.
- Sono bello, no? Ho tutto: muscoli, sono biondo, ho gli occhi blu e vengo dall’Australia! Dico: l’Australia! Ma no, non va bene lo stesso: ormai sono vecchio! Ma vecchio dove che la mia pelle brilla come un vassoio d’argento!-
Questa conversazione è cominciata mica male, per poi sfociare nell’inascoltabile. Il tipico cliente di mezz’età che non sa affrontare la realtà: scapolo a vita.
Un tavolo cattura subito la mia attenzione: due ragazze si stanno fronteggiando con ferocia, un alone pericoloso attorno a loro.
La prima si passa una mano sugli occhi blu, poi la sbatte sul tavolo accanto al suo registratore, che fa un salto, e abbaia qualcosa. L’altra afferra il bordo del tavolo con forza e si allunga verso l’altra, ciocche di capelli marroni che sfiorano pericolosamente il piatto in cui un tempo stava un dolcetto. Mi avvicino incuriosito con la scusa di sparecchiare.
- … Mai nessuno che mi aiuta! Macché! Io sono la pettegola, quella che più ne sa e più può rovinarti la vita! Nessuno capisce la mia vocazione! Nessuno prova a mettersi nei miei panni e a darmi una spinta d’incoraggiamento!-
- Hai ragione! Nessuno riconosce mai i tuoi sforzi! Appena fai uno sbaglio è finita! Sei da buttare!-
Riesco a sfilare miracolosamente il piatto dalla presenza frustrata della ragazza dai capelli lunghi, poi mi concentro sulla tazza dell’altra, ostaggio tra le mani impazzite di quella.
- Esattamente! Ho dato un’informazione sbagliata ed è finita! Come se i giornalisti professionisti non ne sparano di tutti i colori! Soprattutto quelli di gossip!-
- Gossip! Puà! È per colpa dei gossip che lui non mi parla più! Sono gossip fondati, ma almeno lasciami spiegare!-
Mi allontano un po’ confuso, e per poco non finisco sul tavolo di una vecchia signora e di un giovane che sembra uscito dal mago di Oz, probabilmente nella parte dello spaventapasseri.
- Oh, chiedo scusa- Mi affretto a dire, con un piccolo inchino.
La vecchia, tra l’altro vestita completamente di rosa, mi congeda on un gesto infastidito della mano, mentre il ragazzino mi trafigge con gli occhi verdi e m’induce a fermarmi.
- Dì: non sei interessato al giardinaggio?- Mi chiede con voce bassa.
- Uhm, mi spiace: già bello se riesco a far sopravvivere un cactus-
- Ecco vede? Nessuno che è più interessato alla natura! Per le ragazze non è emozionante come andare dietro a uno stupido uomo sudato che gioca a basket, per i ragazzi è una cosa da femmine!-
Si arrabbia quello, tornando a rivolgersi alla chewing gum umana.
- Questi giovani così svogliati! Non hanno mai voglia di far nulla, se non stare attaccati ai loro cellulari! Non c’è più la gioventù di una volta! No, i giovani di oggi mi fanno perdere le staffe! Nemmeno un cane sono capaci di cercare!-
Mi allontano piano piano. Nulla da fare, le vecchiette arrabbiate mi fanno proprio paura.
- … E cosa mi dice? “Volevo vedere il tuo tatuaggio”! Ma questa qui è una maniaca! Cosa dovevo fare se non allontanarla?-
Mi giro orripilato verso la voce di questo personaggio, ritrovandomi davanti una specie di personaggio ottocentesco dagli occhi bicolore. Resto a fissarlo incredulo per qualche istante, finché il suo compagno non ribatte con un ringhio pericoloso.
- Mi prendono tutti per svampita, solo perché ho la testa un po’ sulle nuvole. Però, se sono giù di corda guai: non posso stare male, io! La mia vita è perfetta!-
Rimango di nuovo orripilato alla vista della proprietaria di quella voce bassa e carica di rabbia: una ragazzina magrissima con capelli carota e occhi azzurri carichi di frustrazione, mentre stringe pericolosamente il suo bicchiere di tè freddo. Meglio levarsi dalle scatole!
Colgo appena la conversazione di due ragazze, una in lacrime, mentre corro verso la cucina.
- … Penso che ormai sia finita! Lui non mi dedica attenzioni e io ho finito per lasciarlo. Non posso tornare indietro, non dopo averlo lasciato! Non so cosa fare, la mia vita non ha più senso ora!-
Colgo appena l’espressione disgustata della ragazza scura che sta davanti a lei, prima di sorpassarle.
Sto per varcare, finalmente, la zona delle cucine, quando un collega mi sottrae piatto e tazza, perrivolgere la mia attenzione alla porta, con un sadico cenno del capo: due nuovi clienti stanno entrando, incavolati come pochi. Il ragazzo dai capelli rossi butta la cicca della sua sigaretta fuori, con un gesto irritato. La ragazza che entra dopo di lui, una stangona con il piercing al sopracciglio, gli rivolge un’occhiata piena di disprezzo e si mette accanto a lui ad aspettare.
Fantastico!
 
 
Coff coff… Ihihi nulla da fare, non riesco a trattenermi :,D com’è nata questa breve shot? Stavo leggendo il giornale, quando ecco che mi capita un articolo dedicato a questo bar in cui le persone vanno e si urlano contro le loro frustrazioni, senza conoscersi, così, a random! Il primo pensiero è stato “ che razza di posto!”, poi però ho cominciato a fantasticare sui personaggi di dolce flirt alle prese con i loro problemi. Tipica idea da me, no? Ihhihihih meglio tornare ai miei ovetti di cioccolato e starmene buona per un po’ XD
Grazie di averla letta e buona serata!
   
 
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