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Autore: Ai_1978    07/04/2015    8 recensioni
I pensieri di una notte dovuti ad una visita ... a sorpresa!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il mito delle Metà'
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NOTA DELL’AUTORE: Buonasera a tutti. Oggi voglio proporvi l’ennesimo spin-off di “The Eye of the Tiger”. È una ff particolare, scritta in prima persona (cosa che io faccio raramente) e molto introspettiva. Vi siete mai chiesti cosa pensa Kojiro del suo rapporto con Minami? Dopotutto lui parla molto poco… però, secondo me riflette tantissimo.
Quindi, sulle note della loro canzone, ho scritto questa one-shot.
La melodia scelta è “Because the Night” di Patti Smith, uscita nel 1978 (il mio anno di nascita! *___*) come singolo dell’album “Easter” (Oh, guarda… siamo in tema!)
Nella breve storia che segue compariranno, come da tradizione, anche Sakura Ozora di Sakura chan e Yasu Wakabayashi di Berlinene. Ormai sono parte integrante del mio universo e non posso più fare a meno di loro quando scrivo di Nami.
Un bacio a tutti e vi lascio al disclaimer di rito,
Ai
 
Il personaggi di Kojiro Hyuga non è una mia creazione ma appartiene al genio e alla maestria di Sensei Yoichi Takahashi.
Sakura Ozora appartiene alla sua creatrice: Sakura chan.
Yasu Wakabayashi è proprietà esclusiva di Berlinene.
Minami Ozora, invece, è mia in tutto e per tutto.
Tutto quello che ho scritto è stato fatto senza alcun scopo di lucro, ma per puro divertimento
 
 

 
 
Because the Night

 
Take me now baby here as I am
Pull me close, try and understand
Desire is hunger is the fire I breathe
Love is a banquet on which we feed
 
Ti guardo dormire al mio fianco, a pancia in giù e col viso schiacciato sul cuscino, come piace a te.
Non posso fare a meno di allungare una mano e accarezzare i tuoi lunghissimi capelli neri: ti ho mai detto che sono una delle cose che mi piacciono di più di te? Dopo i tuoi occhi color del mare, questo è chiaro.
No, probabilmente non te l’ho mai detto … come non ti ho mai detto un sacco di altre cose.
Non parlo molto, in effetti: io agisco.
Ok, lo ammetto: come corteggiatore faccio schifo … e non sono un granché nemmeno come compagno di conversazione. Concedimelo: ognuno ha i propri difetti!
I nostri dialoghi sono piuttosto “a senso unico” se devo essere sincero: tu parli per delle mezzore ed io rispondo a monosillabi… o meglio grugnisco, come ami dire tu.
Adoro quando, dopo aver letteralmente sproloquiato per un tempo interminabile, ti fermi di colpo e mi chiedi perplessa: «Sto parlando troppo, Amore?»
Sì, Nacchan: tu parli troppo!
Hai sempre parlato troppo, anche a sproposito.
Ma ti amo anche per questo.
Ricordo quando ti vidi la prima volta, avvolta nel fuku della Toho Gakuen: mi sorridevi ammiccante da dietro la spalla di Sawada.
«Onorata di conoscerti, Hyuga Senpai!» mi dicesti chinando lievemente il capo.
Senpai!
Mi stavi decisamente prendendo per il culo!
Eppure mi hai colpito e il passo dal chiamarti “Ozora” a finire nel tuo letto è stato fin troppo breve.
Ma non me ne pentirò mai: la nostra relazione è nata dall’attrazione fisica e dalla passione … il sesso con te è come una droga di cui non posso più fare a meno.
 
Come on now try and understand
The way I feel when I'm in your hands
Take my hand come undercover
They can't hurt you now,
Can't hurt you now, can't hurt you now
 
Avrei voglia di svegliarti e fare di nuovo l’amore con te.
Non ne ho mai abbastanza, lo sai?
No, non lo sai, perché questa è una delle altre cento cose che non ti ho mai detto in questi due anni.
Tu non sai la sorpresa che mi hai fatto oggi pomeriggio quando hai bussato alla porta del mio appartamento a Reggio Emilia: per un momento ho creduto di avere le allucinazioni!
«Togliti quell’espressione da ebete dalla faccia, Hyuga: non sei molto sexy!» mi hai apostrofato con una smorfia divertita, scansandomi ed entrando in casa mia, come se trovarti lì fosse la cosa più naturale del mondo.
Non hai nemmeno fatto in tempo a superare l’ingresso: ti avevo già arpionata e stretta a me, cercandoti la bocca.
Prima di arrivare al divano ti avevo già tolto la camicia e tu avevi infilato le mani nei miei pantaloni. Dove l’abbiamo fatto stavolta? Ah sì, sul tappeto: ero dentro di te ancora prima di dirti “ciao”. La tua calda e avvolgente femminilità mi ha annebbiato i sensi. Le tue mani, la tua bocca… il tuo sesso.
Va bene, va bene: non sono durato molto. È finito tutto decisamente troppo in fretta, ma cerca di capirmi: non ti vedevo da più di un mese! Dal matrimonio di Tsubasa, per la precisione.
Poi accarezzandoci, nudi e sudati, finalmente abbiamo trovato il tempo e la voglia di parlare.
«Cosa ci fai qui, Nacchan?» ti ho chiesto baciandoti per la trecentesima volta.
«Sto andando a Parigi… da Sacchan. Devo vederla… capire come sta!»
Ho letto tanta preoccupazione nei tuoi occhi meravigliosi mentre pronunciavi quelle poche, semplici parole.
Già… Sakura!
Scemo io a non pensarci. Ovviamente questa improvvisata non è dovuta alla voglia di vedere me, ma all’esigenza di parlare con tua cugina. Devi capire perché lei è riscappata in Francia dopo il matrimonio, lasciando il povero Misaki come un fesso nudo nel letto.
Ma pensa un po’: sedotto e abbandonato … da Sakura!
E brava la mocciosa! Non credevo fosse capace di tanto.
Ma perché tu ti devi mettere in mezzo, questo non lo capisco.
Sì, ok, ok… il famoso “Pacchetto Completo”. Me lo ricordo, non c’è bisogno che tu me lo ripeta per la millesima volta.
Sarò duro di comprendonio, ma ormai, dopo due anni, ci sono arrivato: stando con te mi becco anche la cuginetta “Miss Perfezione”… e Tsubasa.
Pace e amen: sono disposto a pagare lo scotto se poi mi regali notti come questa.
Abbiamo cenato rapidamente e poi ci siamo rifugiati sotto le coperte, di nuovo.
Ti ho posseduta… anzi ci siamo posseduti come se non ci fosse un domani! Mi scappa da ridere pensando alle porcherie che mi hai sussurrato mentre eravamo a letto!
Beh, probabilmente nemmeno io ti ho mormorato cose molto carine. Sinceramente non mi ricordo, ma mi conosco e so che con te il mio autocontrollo va a puttane rapidamente. Troppo rapidamente!
 
Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to lust
Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to us
 
Voglio assaporare ogni momento di questa notte inaspettata che possiamo passare insieme. Perché so che domani tu sparirai di nuovo, imbarcandoti sull’aereo per Parigi per raggiungere Sakura.
E tutto finirà, un’altra volta.
Inizio ad accusare la distanza che ci divide. L’ho calcolata, lo sai? Sono esattamente 9.714 chilometri in linea d’aria.
Porca troia!
Ah, dimenticavo: ci sono anche 8 ore di fuso orario, tanto per rendere le cose più semplici.
Ci vediamo così raramente … e per fortuna sono riuscito a tenere a bada la mia fottuta gelosia.
Ricordo ancora cosa ho passato quando ero convinto tu amassi Wakabayashi: non ho mai mandato giù il fatto che lui ti abbia avuta per primo. Lo so, è stupido da parte mia, ma ti confesso che l’ho sempre visto come una minaccia incombente.
Forse perché vi conoscevate fin da bambini, forse perché Yasu, la sua gemella è fra le tue migliori amiche… ma quando lo Stronzo col cappellino è nei paraggi, io non mi sento tranquillo.
Sì, lo so: tu hai scelto me.
Tu hai sempre scelto me.
Ma io sono un insicuro: anche quando ci siamo lasciati, non mi ricordo nemmeno perché, io ho dovuto cercare rifugio “altrove”. Ho stretto per mesi un altro corpo, senza nemmeno rendermi conto che stavo soltanto prendendo in giro lei e me stesso.
Perché sei tu la mia donna, Minami Ozora: con tutti i tuoi difetti, il tuo caratteraccio … la tua vanità e la tua presunzione. Il tuo sarcasmo a volte è quasi velenoso e non sempre è facile esserti accanto.
Eppure non posso farne a meno.
Vorrei poterti dare di più, farti tutti qui regali costosi e alla moda come faceva lo Stronzo … ma sai che non sono il tipo.
Per prima cosa io di moda non capisco un cazzo, secondo no ho gusto e rischierei di regalarti cose orribili che mai metteresti.
Inoltre sono convinto che non con i regali si dimostra l’Amore.
Io, il mio di Amore, preferisco fartelo sentire in altro modo… e stanotte te l’ho dimostrato: tre volte, per ora… ma prima dell’alba voglio la cinquina.
 
Have I doubt when I'm alone
Love is a ring, the telephone
Love is an angel disguised as lust
Here in our bed until the morning comes
Come on now try and understand
The way I feel under your command
Take my hand as the sun descends
They can't touch you now,
Can't touch you now, can't touch you now
 
Sei bella Nacchan.
Sei davvero bellissima.
Forse te l’ho detto poco e ancor meno ti ho detto quanto sei splendida dentro. La tua esuberanza mi ha sempre dato forza, anche quando ho dovuto affrontare momenti difficili.
Come è quel soprannome che ti ha dato Misaki? Ah, sì: TSU- Nami… L’Onda Anomala (1). Mai nomignolo fu più azzeccato: perché dove passi tu crei scompiglio … a volte disastro. È impossibile non notarti: hai sconvolto la mia vita in tre giorni!
Tre fottutissimi giorni.
E mi sono ritrovato con una Ozora tra le palle!
Mi viene da ridere. Se qualcuno me lo avesse detto, prima di conoscerti, l’avrei mandato affanculo.
E invece…
 
With love we sleep
With doubt the vicious circle
Turn and burns
Without you I cannot live
Forgive, the yearning burning
I believe it's time, too real to feel
So touch me now, touch me now, touch me now
Because the night belongs to lovers
 
«Ehi, non dormi?»
Apri gli occhi e mi fai la domanda, scostandoti i capelli dal viso.
Scuoto il capo, senza emettere suono.
«Come mai? Stai male?» mi chiedi preoccupata tirandoti a sedere nel letto. Il lenzuolo scivola dalle tue spalle, scoprendo il tuo seno e la tua pelle bianchissima.
Perdonami, Nami … ma io non ti resisto.
Mi muovo rapido e ribalto il tuo corpo sotto il mio: la mia eccitazione sta già prendendo forma nelle parti basse.
«Hyuga! Cretino! Dai… io ho sonno!» il tuo urletto contrariato è falsissimo … non ci credi nemmeno tu.
Infatti dopo pochi secondi cedi ai miei baci e alle mie carezze.
Poi, all’improvviso, ti fermi un momento e ti stacchi dalla mia bocca per domandarmi: «Senti, Amore… ma le hai ancora quelle stupide catene che usi per i tuoi inutili allenamenti?»
«Sì, perché?» ti rispondo perplesso.
Ti attorcigli una ciocca dei tuoi lunghi capelli intorno al dito e fai un sorrisetto che non promette nulla di buono: «No niente … pensavo che potremmo usarle per qualche giochetto
Scoppi a ridere, come una scema.
«Ma vaff…» ti sibilo prima di baciarti di nuovo.
Ecco.
Ora hai capito perché ti amo tanto, Minami Ozora?
 
 
Because tonight there are two lovers
If we believe in the night we trust
Because tonight there are two lovers
 
______________________________________________
 
  1. La paternità di questo soprannome di Nacchan va a Sakura chan, che l’ha ideato pensando al mio OC. Io lo adoro e lo trovo azzeccatissimo,, quindi, col suo permesso, lo utilizzo.
   
 
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