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Autore: Suicide Crown    07/04/2015    11 recensioni
è da un bel po' che Yui Komori abita con questi 6 bellissimi vampiri.Ma ancora non sa che si cela un mistero su ognuno di loro.Un segreto inestimabile,pieno di dolore,tristezza,e confusione.I sei vampiri sembrano allegri...ma in realtà una tristezza e una rabbia li avvvolge,cosa che la piccola Yui non si immagina nemmeno.
Buona letturaaaaaa
( IN REVISIONE )
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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The mystery

Quando entrai nel grande salotto della residenza Sakamaki,sobbalzai. Erano seduti nelle proprie poltrone di velluto rosso disposte a semicerchio,ma non si parlavano. Kanato teneva stretto il suo amico di peluche Teddy,Subaru guardava la luna oltre la finestra alle sue spalle,Raito si passava le dita fra i capelli,Reiji sedeva in modo composto bevendosi il thè,Shu si ascoltava la musica con gli auricolari alle orecchie,e Ayato dormiva svogliatamente. Quando si accorsero che ero entrata,sobbalzarono anche loro. Notarono che avevo in mano un oggetto: era una pietra preziosa, me l'aveva regalata mia madre prima di morire in quelle fiamme di tredici anni fa. Ci fu un incendio alla festa del casale di Nortenway,dove eravamo coinvolte anche io e mia madre. Morirono molte persone insieme a lei,e io fui l'unica a salvarmi. Così,la portavo sempre con me. Mi distolse dai pensieri qualcuno alle mie spalle che prese la pietra preziosa dalle mie mani: mentre vagavo nei miei pensieri,Ayato si era avvicinato a me.

-Ridammela!-dissi, alzando la voce un po più del dovuto. Lui mi prese la mano facendomi roteare e cadere a terra. Mi guardò ridendo,e io mi rialzai sistemandomi la gonna cortissima della divisa della scuola per vampiri. Ayato teneva ancora in mano la pietra,prese il thè dal tavolino vicino alle poltrone di velluto,e stava per buttarcelo dentro,quando Reiji lo fermò.

-Ayato!-disse senza scomporsi. Ayato sbuffò,lanciò la pietra verso di me,e si mise a sedere. Ripresi subito l'oggetto da terra,stavo andando nella mia stanza,quando una voce mi fermò.

-Cosa stai facendo? Non lo sai che è da maleducati uscire dal salotto senza salutare? Siediti-Reiji mi guardò con aria autoritaria,e non potei fare altro che obbedirgli. Mi sedetti in un'altra poltrona di velluto rosso,al centro tra Ayato e Kanato. Ci fu un tuono fortissimo che mi fece sobbalzare, Subaru,invece, sbattè il pugno sul tavolino facendo vibrare le tazzine di thè ,e si avviò nella sua stanza.Ne seguì un sospiro esasperato da parte di Reiji,e uno sbadiglio da parte di Shu. Raito,invece,si tolse il cappello dalla testa,e si sistemò i capelli scompigliati. Ci fu un minuto di silenzio in quel salotto,ma poi la calma si spezzò.

-Hei,bitch-chan-disse,con il suo sorrisetto malizioso che non prometteva nulla di buono. Si avvicinò a me,io chiusi gli occhi,e sentii qualcosa di umido e caldo nel collo: Raito era sul punto di mordermi,così cercai di dileguarmi da lui,ma invano. La sua stretta era troppo forte. Così,mi fece cadere sulla sua poltrona,e mi succhiò il sangue. Il dolore non mi permetteva di parlare,di distaccarmi da lui. Dopo che allentò la presa,lo spinsi via da me,e cominciai a correre verso la mia stanza,ma una voce mi fermò.

-Dove stai andando?- Subaru era appoggiato sul davanzale della grande finestra. Risplendeva della luce argentea della luna: bellissimo. Non gli risposi,mi limitai ad osservarlo trasognata.

-ti ho fatto una domanda-disse. Notai che aveva qualcosa in mano,emetteva uno scintillio argentato.

-cos'hai in mano?-domandai,balbettando. Lui si avvicinò a me. La distanza tra di noi era pochissima,tanto che non riuscivo a respirare. Mi prese la mano e io chiusi gli occhi,sentii qualcosa di freddo nelle mie mani. Aprii lentamente gli occhi,e vidii che in mano avevo un oggetto:era il pugnale che si portava sempre con sè Subaru. Guardai quella meraviglia:era rilegata in argento,e la lama era molto affilata. Notai che dietro il pugnale erano incise delle lettere: C.S. Pensai che fossero delle iniziali di qualcuno,così lo chiesi a Subaru.

-Cosa sono queste iniziali?-dissi,balbettando.

-E' l' iniziale mia e di mia madre,Christa. Questo era suo-disse,guardando in un punto indefinito del corridoio alle mie spalle.

-E tua madre...dov'è ora?-dissi,balbettando. Esitò prima di rispondermi, poi i nostri occhi si incontrarono.

-Mia madre è bellissima,per questo nostro zio,Karl Heinz,la tiene imprigionata-distolse lo sguardo da me e lo concentrò sulla luna,ora più rossa del solito.

-Perchè l'hai dato a me?-dissi,balbettando.

-Decisi di uccidere Karl con il pugnale per ridare la libertà a mia madre,ma ora non mi serve più. Penso che mi faccia più piacere ucciderlo con le mie mani che con un pugnale. La vendetta è più saporita,non trovi?-disse.

Il suo sguardo era indecifrabile. Provava dolore,tristezza,rabbia,e al contempo determinatezza e voglia di uccidere.

-ma io non posso accettarlo-dissi,con le lacrime agli occhi. Pensai a come si sarebbe sentito Subaru non vedendo più sua madre. Lui è sempre stato un tipo taciturno e misterioso,cosa che mi metteva in soggezzione. Mi venne voglia di abbracciarlo e sentire le sue calde lacrime scivolarmi sulla spalla,mentre lo cullavo come una mamma che non aveva mai avuto al suo fianco. Così,diedi ascolto al mio cuore e lo abbracciai,ma lui mi allontanò.

-non ho bisogno di compassione!-sbatte il pugno sul davanzale della finestra,facendo volare via i corvi che giravano attorno alla casa Sakamaki,e se ne andò senza battere ciglio.

Guardai oltre la finestra:la luna ora era coperta dalle nuvole.

Mi diressi nella mia stanza,ripensando a quello che era successo con Subaru. Decisi di prepararmi il thè per tranquillizzarmi. In questi giorni mi sentivo turbata.Così mi diressi verso il salotto e aprii lentamente la porta,facendo il meno rumore possibile. Notai che qualcuno era ancora sveglio. Era kanato che stava conversando con Teddy.

-ehi,Teddy,io ho fame,e tu? Voglio qualcosa di dolce-disse,con un sorrisino stampato sulla faccia che non prometteva nulla di buono. Si guardò intorno,tenendo stretto Teddy nelle sue mani fragili.

-ma prima,perchè non facciamo venire con noi anche Yui-san che sta origliando da un bel po'?-disse. Così,non potei fare altro che farmi vedere.

-Kanato-kun,vuoi un po' di thè? Lo stavo per preparare-dissi,sorridendo.

-certo,Yui-san-disse,osservandomi.

Arrivai in cucina,e cominciai a preparare il thè. Kanato ama le cose dolci,così scelsi il thè alla fragola. Misi su il pentolino con l'acqua tiepida,e mentre aspettavo che il thè diventasse abbastanza caldo,decisi di prendere la scatola di biscotti nella credenza del mobile lussuoso della cucina. Scesi il pentolino dal fornello facendo poca attenzione,così mi scottai. Mi bruciava molto,dopo pensai di mettermi un cerotto,il dolore stava diventando più persistente. Presi due tazze di un colore rosso cremisi,e poggiate sul mobile della cucina,gli versai l'acqua calda.

Subito dopo introdussi dentro le due tazze l'infuso di fragola,il cui l'acqua stava diventando di un colore rosso scarlatto. Poi,presi un vassoio d'argento e vi appoggiai le due tazze e dei biscotti al cioccolato,e mi avviai verso il salotto dove vi era Kanato che guardava in un punto indefinito davanti a lui.

-Kanato-kun,il thè è pronto-dissi con un sorriso stampato sulla faccia. Lui si limitò a fare solo un cenno d'assenso. Appoggiai il vassoio sul tavolino in marmo,e distribuii le tazze, lasciai i biscotti al centro. Kanato cominciò ad addentare un biscotto,spargendo delle briciole sul divano in velluto in cui era seduto,e i suoi occhi si riempirono di gioia: i dolci gli facevano questo effetto. Poi cominciò a sorseggiare il thè alla fragola.

-ti piace,Kanato-kun?-dissi,sorridendo con affetto. Come risposta,mi versò il thè bollentissimo addosso,facendo cadere la tazza che si ruppe in mille pezzi.

-che crudele!-dissi,balbettando. Kanato mi guardava con un sorriso sadico,facendomi rabbrividire.

-te l'ho detto che non mi piacciono le cose che non sono dolci. Dov'è lo zucchero nel thè!?-disse,sbattendo il pugno sul tavolino. Era vero,mi ero scordata di mettere lo zucchero nel thè,ma Kanato non doveva avere una reazione così esagerata. Poi cominciò a parlare con Teddy.

-hey,Teddy. Dovrei punire Yui-san per questo?-disse,rivolgendomi un'occhiata piuttosto divertita.Poi,inspiegabilmente,se ne andò ridacchiando.

Mi guardai:ero bagnata fino ai piedi,e molto appiccicosa. Stavo per dirigermi verso la mia stanza per prendere l'occorrente del bagno,quando una voce severa mi fermò.

-ti sembra giusto lasciare questo disordine nel salotto d'entrata?-disse Reiji con scherno,sistemandosi la montatura degli occhiali. Così,rassegnata,cominciai a pulire con uno straccio,raccogliendo man mano i cocci da terra,mentre Reiji guardava ogni mio minimo movimento. Mentre pulivo,mi accorsi che Reiji fissava la mia mano,dove mi ero scottata con il thè,e mi guardò con superiorità.

-che stupida! Sei così distratta e maldestra che arrivi pure a scottarti con l'acqua calda!-disse,ridendo con malignità. Lasciai cadere a terra lo straccio,ansimando.

-come fai a saper...-senza farmi finire la domanda,scattò in piedi verso di me prendendomi per un braccio,e facendomi alzare da terra. Mi immobilizzò le braccia con le sue mani forti,stringendole. Cercai di dileguarmi da lui,ma non ci riuscii. La sua stretta era troppo forte. Rimanemmo in silenzio,con il fiato sospeso per la troppa vicinanza con lui.

-R-Reiji-san...-dissi,ansimando. Scoppiò in una risata,facendomi rabbrividire. Senza che mi rendessi conto di cosa stava per succedere,Reiji cominciò a succhiarmi il sangue nel palmo della mano,dove mi ero scottata. Il dolore non mi permetteva di parlare,di muovermi.Mi stava succhiando troppo sangue,cosa che mi fece perdere i sensi subito dopo.

 

Mi risvegliai nel letto della stanza di Ayato. Il mio istinto fu quello di guardarmi attorno,per vedere se c'era qualcuno. No,non c'era nessuno. La stanza di Ayato era ben ordinata,c'era solo qualche libro fuori posto. Mi alzai dal letto,e mi diressi verso lo scaffale della libreria un po' impolverata. Aspettando che arrivasse Ayato,decisi di leggermi un libro. Ne presi uno con la rilegatura in pelle. Mentre gli soffiai per rimuovere la polvere,dallo scaffale cadde qualcosa. Seguito da un minuto di silenzio,appoggiai il libro sul mobile vicino al divano di velluto,e cercai per terra l'oggetto che era caduto. Scostai uno dei libri ammassati vicino alla libreria,e trovai una foto. Era rovinata e piuttosto inquietante,e conteneva due figure:uno era Ayato da piccolo,con un sorriso stampato sulla faccia,e l'altra era una donna molto elegante e dai gesti raffinati. Portava un vestito di seta lungo,e dei lunghi capelli di colore lilla chiaro. Sembrava bellissima ma,inspiegabilmente,il volto della giovane donna era ritagliato in malo modo. Perchè Ayato era con quella donna? Forse era una parente,oppure solo una conoscente. Mi sentivo strana.

-Perchè ho questo dolore al cuore?-non riuscivo a spiegarmelo.

 

 

Si gira la maniglia...

 

 

 

 

 

 

   
 
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