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Autore: FrerardWay    07/04/2015    1 recensioni
Gerard, insieme ai genitori e al fratellino Mikey, si trasferisce a Belleville e qui dovrà ricominciare la sua vita: sarà alle prese con il liceo, nuovi amici, nuovi amori, musica e soprattutto, My chemical romance.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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~~-GEEEERAAARD- sentii gridare
-che c’è, Mikey?- risposi pacato, soffiando sull’unghia laccata di nero, fresca fresca.
Il mio nevrotico fratellino non rispose, ma sentii i suoi passi pesanti risalire le scale e dirigersi verso camera mia;
spalancò la porta e gli venne in colpo quando mi vide ancora in pigiama
-MA SI PUO’ SAPERE PERCHE’ NON SEI ANCORA PRONTO, RAZZA DI DEMENTE?!-
Sbuffai e guardai l’orologio –manca ancora un quarto d’ora!-
-appunto! E tu sei li che ti pitturi le unghie e ti sistemi il ciuffo che, a proposito, fa cagare di questo nuovo colore- mi fece presente agitatissimo .
-non permetterti di insultare Red- bofonchiai offeso
-RED?!- ripeté stizzito
-si, Red, la mia chioma!- sostenni con noncuranza
-HAI DATO UN NOME HAI TUOI CAPELLI?! RED?? E TOBY DOVE L’HAI LASCIATO?!- stava per esplodere, lo capivo dalla piccola vena sotto al suo occhio, che fremeva forsennatamente.
Alzai gli occhi al cielo e mi affrettai a vestirmi, prima che gli partisse un embolo;
presi le prime cose che mi capitarono a tiro: jeans attillati neri, anfibi e maglia grigio scuro con un’ampia apertura ascellare.
Mi ravviai la chioma rosso fuoco –ta da!- esclamai –due minuti e sono già pronto-
Mikey mi guardò esasperato
-andiamo? Altrimenti faremo tardi- lo schernii oltrepassandolo, raccogliendo la mia cartella da terra
Lo sentii imprecare, poi però mi seguii giù dalle scale.
“appena in tempo!” pensai allungando il passo, vedendo il pullman giallo svoltare verso di noi;
mi calai gli occhiali da sole e allungai un braccio, per fargli cenno di fermarsi, e poi, seguito da mio fratello, salii.
Tutte facce nuove, ovviamente;
ci eravamo trasferiti da sole due settimane a Belleville ed eravamo stati impegnati fin da subito con il trasloco e cose varie, così non eravamo riusciti a conoscere nessuno.
-agitato?- chiesi a Mikey, appena prese posto accanto a me
-si, dannazione, hai visto come ci guardano?- sibilò voltandosi un poco, facendo cenno alle ragazze dietro di noi
Mi voltai, seguendo la direzione indicata; un gruppetto di ragazze molto carine ci stava guardando, sogghignando, tirandosi gomitate e parlottando tra di loro.
Gli feci un cenno con il capo e sorrisi loro, ammiccante;
standing ovation per Gerard Way, signori e signore.
-tranquillo fratello, gli piacciamo- rassicurai il fascio di nervi accanto a me poi, vedendo che non mi rispondeva, assunsi una voce dolce e, da bravo fratello, lo tranquillizzai
-dai Em, rilassati, è solo il primo giorno di scuola! Vedrai che andrà tutto benissimo, ne sono sicuro-
-per te sarà facile, sai sempre cosa dire e cosa fare al momento giusto, io non sono bravo in queste cose- si lagnò come una ragazzina
-ci sono io con te, Em, sono o non sono il tuo fratello maggiore??- e detto questo, mi infilai gli auricolari, e appoggiai la testa al freddo vetro del finestrino.

 

 


-ecco a voi, orari e indicazioni per le varie aule- disse la pingue bidella , consegnandoci  un paio di fogli
Em prese a leggerli meticolosamente, mentre io feci già per uscire.
-Fratello? Ti muovi?- lo spronai
-sisi arrivo, sto cercando la mia classe, la 1°H, ma non la trovo…ah eccola!-
Lo tirai, per evitare di farlo andare a sbattere contro il muro –ma non puoi leggerlo dopo??-
-shh- mi ammonì –sto cercando la tua classe! 4°A…4°A…4°A…trovata!-
Mi allungai per vedere dove fosse
-piano terra, secondo corridoio a destra!- mi anticipò
-perfetto, grazie Mikey! Ci vediamo dopo- lo salutai allontanandomi di fretta
Un po’ mi dispiaceva lasciarlo li, in balia della disperazione, ma doveva imparare a cavarsela da solo, se no sarebbe rimasto sempre fregato.
Arrivai davanti alla mia classe, già chiusa, e bussai
-avanti!- esclamarono un paio di voci, così mi alzai gli occhiali da sole sulla testa, ed entrai
-Ahh ciao, tu devi essere Gerard Way!- mi accolse calorosamente un ometto basso e stempiato
-si, sono io- convenni raggiante, lanciando un’occhiata alla classe: riconobbi due delle ragazze del pullman.
-io sono il professor Saltz, di biologia, prego, siediti in quel banco vuoto in ultima fila- mi incitò il professore, indicando un banco, accanto ad un ragazzo dai capelli afro. Già mi era simpatico.
Mi appropinquai al mio nuovo posto e mi sedetti, seguito dagli sguardi adoranti di alcune ragazze
-ciao!- mi salutò il mio compagno, fissandomi con dei piccolissimi occhi marroni.
-ciao- ricambiai con lo stesso entusiasmo
-io sono Ray Toro- il suo volto contornato da una buffa massa  di capelli ricci era talmente tenero che ti veniva voglia di strizzargli le guance!
Ok basta.
-Gerard Way- mi presentai allegro
-sai, dovrei farmi anche io i capelli come i tuoi, magari le ragazze fisserebbero così intensamente anche me- scherzò Ray
-il trucco sta nello sguardo, ragazzo mio, i capelli sono solo decorativi- precisai, confermando la mia tesi: lanciai uno sguardo ammiccante alla biondina vicino a me, che mi morì davanti agli occhi. Perfetto.
-wow, tu sei un fottuto mago, amico!- esordì sbalordito
-mhmh anni e anni di allenamento ahahah- ridacchiai
-Toro, mi fa piacere che tu metta a suo agio Gerard, ma non cominciare a rincitrullirmelo con la tua solita parlantina spedita- richiamò cortesemente il signor Saltz
Ray annuii sorridente.
L’ora passò in fretta, con la chiacchiere con il mio nuovo compagno: sapevo già praticamente tutto della mia classe.
La biondina che si stava ancora riprendendo dalla mia occhiata, era Caroline, una facile che si era fatta più di metà della classe (ovviamente non Ray) e che ora era in ballo con James, il ragazzo tutto muscoli e niente cervello, quarterback  della squadra di football;
Caroline era anche la leader del gruppo delle bionde, tutte stupide e svanite, che non perdeva l’occasione di imitare il loro capo: tra di loro c’erano Bianca, Dakota, Ester, Kiara e Khaterine.
Poi c’era il gruppo delle “frigide”, Clara, Effie ed Evah, che non te la smollavano neanche a pagarle ed erano interessanti come l’accoppiamento tra due lombrichi che, per la cronaca, non si accoppiano.
C’erano le “secchie”, ossia le uniche ragazze con un intelletto, che però si autodiscriminavano di noi comuni mortali, con un QI nella norma;
tra i ragazzi c’era il gruppo degli sportivi e quello dei nerd.
Un ultimo gruppo era un gruppo misto, maschi e femmine, loro erano gli “invisibili”: non venivano spesso presi in considerazione e un po' mi dispiaceva, sembravano tipi apposto; tra di loro c’erano Alexis, Charlotte, Holly, Alec, Christian e Bob.
Anche Ray faceva parte degli invisibili e mi raccontò di come ci avesse provato per un sacco di tempo con Alexis, che infine gli confessò di essere lesbica; una ragazza in meno con la quale tentarci, peccato, era davvero bellissima.

La campanella suonò e prima che potessi alzarmi per sgranchirmi un po' le gambe, mi si parò davanti una delle Bionde, Dakota.
-ciao, io sono Dakota Donovan, piacere e, benvenuto tra di noi- trillò con voce di un’ottava più alta del normale
-molto piacere- risposi sorridendo educatamente.
Non mi piaceva.
Prese a ciarlare su un sacco di argomenti inutili, di cui non me ne poteva fregare di meno, e parlava, parlava, parlava, mentre io annuivo ogni dieci parole, per farle credere che la stessi ascoltando.
-Gerard- mi salvò Ray dopo pochi minuti di asfissiante chiacchierata
Lo ringraziai devotamente con lo sguardo e, con un sorriso di scuse, mi allontanai da Dakota, che interruppe a metà il suo discorso, corrucciando la bocca rossa.
-dio santo, ma non respira mai? Sembra la fine delle pubblicità dei medicinali, la parte delle avvertenze!- sussurrai appoggiandomi al banco sopra il quale il mio compagno si era seduto, con apposita aria esaustissima.
Sentii una risatina venire da accanto a me
-a quanto pare, non fai parte delle Bionde- sogghignò Alexis, con aria simpatica
-ti paio bionda, tesoro?- mi corrucciai ironicamente, assumendo posa effemminata, provocandolo altre risate, a lei e a Bob, li vicino.
-Decisamente no ahaha io sono Alexis Pierse, piacere- disse tendendomi la piccola mano pallida, che strinsi vigorosamente tra la mia, presentandomi a mia volta, sia a lei che a Bob Bryar, il più grande tra di noi, bocciato per ben due volte.
Cominciava a piacermi questa classe ed ero curioso di come se la stesse cavando il mio fratellino;
gli dissi di aspettarmi fuori dalla sue classe, per poter pranzare insieme, ma ovviamente non poteva rispondermi, diligente com’era.

   
 
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